I ricattatori di Fossano La Cassazione respinge il ricorso

I ricattatori di Fossano La Cassazione respinge il ricorso I ricattatori di Fossano La Cassazione respinge il ricorso Roma, 25 febbraio. Nel gennaio scorso, come si ricorda, la signora Domenica Pollone vedova Musso, persona facoltosa, residente a Fossano, riceveva una lettera anonima con la quale le si chiedeva, con minaccia di morte, di depositare alle ore 12 del giorno 10, lire dodicimila sotto una pietra che si trovava nei pressi del palo del telefono in via Lungo Naviglio di Fossano. In quello stesso giorno il genero della signora Pollone, Eugenio Raballo, avvertiva i carabinieri e alle ore 12 del giorno 10 la Pollone, per consiglio dei carabinieri, andava a depositare una busta sulla via Naviglio. Ma non avendo notato alcuna pietra ai piedi dei pali telefonici, riportava con sè la busta. I carabinieri, appostati nei pressi di quella via, non rilevarono la presenza di alcuno. Il mattino del giorno 11 gennaio perveniva alla Pollone una seconda lettera minatoria. I carabinieri alle ore 12 si appostarono nei pressi del posto indicato dall'anonima, mentre una domestica della signora Pollone si recava a deporre una busta. I malfattori furono colti in flagrante e identificati per tali Giovanni Ariaudo di Fossano e Giuseppe Mina. Poiché all'indomani, pervenne una terza lettera minatoria, anche l'autore di questa fu prontamente identificato in tale Antonio Gruglia. I tre si rendevano pienamente confessi. Rinviati a giudizio, il Tribunale di Cuneo condannava il Mina e rAriaudo a 10 mesi di reclusione e a 400 lire di multa; il Gruglia a 10 mesi di reclusione e a mille lire di multa. La sentenza veniva confermata dalla Corte di Appello di Torino. Gli imputati proponevano ricorso, ma la seconda Sezione penale del supremo collegio ha oggi rigettato il gravame. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII'IHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII I ricattatori di Fossano La Cassazione respinge il ricorso I ricattatori di Fossano La Cassazione respinge il ricorso Roma, 25 febbraio. Nel gennaio scorso, come si ricorda, la signora Domenica Pollone vedova Musso, persona facoltosa, residente a Fossano, riceveva una lettera anonima con la quale le si chiedeva, con minaccia di morte, di depositare alle ore 12 del giorno 10, lire dodicimila sotto una pietra che si trovava nei pressi del palo del telefono in via Lungo Naviglio di Fossano. In quello stesso giorno il genero della signora Pollone, Eugenio Raballo, avvertiva i carabinieri e alle ore 12 del giorno 10 la Pollone, per consiglio dei carabinieri, andava a depositare una busta sulla via Naviglio. Ma non avendo notato alcuna pietra ai piedi dei pali telefonici, riportava con sè la busta. I carabinieri, appostati nei pressi di quella via, non rilevarono la presenza di alcuno. Il mattino del giorno 11 gennaio perveniva alla Pollone una seconda lettera minatoria. I carabinieri alle ore 12 si appostarono nei pressi del posto indicato dall'anonima, mentre una domestica della signora Pollone si recava a deporre una busta. I malfattori furono colti in flagrante e identificati per tali Giovanni Ariaudo di Fossano e Giuseppe Mina. Poiché all'indomani, pervenne una terza lettera minatoria, anche l'autore di questa fu prontamente identificato in tale Antonio Gruglia. I tre si rendevano pienamente confessi. Rinviati a giudizio, il Tribunale di Cuneo condannava il Mina e rAriaudo a 10 mesi di reclusione e a 400 lire di multa; il Gruglia a 10 mesi di reclusione e a mille lire di multa. La sentenza veniva confermata dalla Corte di Appello di Torino. Gli imputati proponevano ricorso, ma la seconda Sezione penale del supremo collegio ha oggi rigettato il gravame. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII'IHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Persone citate: Antonio Gruglia, Eugenio Raballo, Giovanni Ariaudo, Giuseppe Mina, Pollone

Luoghi citati: Cuneo, Fossano, Roma, Torino