LA PATATA

LA PATATA LA PATATA i.lrebbe risparmiare 6 milioni di q.h di qrano ■ Amido e alcoollI Bisogna aumentarne la produzione : da 71 quintali per ettaro potrebbe essere portata a 140 - INO per cento nellai, . r |panificazione renderebbe il pane morbido e gradevole e fa- L'invito pressante rivolto agli agricoltori perche forniscano al Paese quante più sostanze alimentari sia possibile, deve far ricercare quali colture possano sostituirsi anche a talune tradizionali, che siano capaci di produrre per unità di superficie una maggior copia di sostanze alimentari per l'uomo e anche pel bestiame allevato. Ora, senza affrontare disquisizioni teoriche, per stare nel campo pratico e di un esempio che può avere per sè l'attualità stagionale, si veda se nelle terre asciutte, almeno in quelle dove la siccità estiva troppo spesso compromette il raccolto, convenga di più ostinarsi a coltivare granturco o mettere, invece, patate. S'intende di non dare ostracismo completo al granturco in questi particolari terreni e casi, ma di limitarne la superficie. Ecco qua un bravo agricoltore, il dott. Costanzo Guarneri, che nella sua azienda non irrigabile di Cazzago S. Martino nel Bresciano ci offre dati precisi e interessanti. Coltivando su parecchi ettari pa' tate delle varietà BOmhs, Bintje e Esterlinger per sei anni di seguito ha ottenuto in media per anno una produzione di 262 quint. di tuberi ad ettaro che ha venduto mediamente a 26,50 il quint. Parallelamente nello stesso sessennio, nelle medesime sue terre, il granturco diede in media quintali 24,48 per ettaro e si vendette a 71,28 il quintale. Risultato? Un maggior utile dalla coltivazione della patata, in media nei sei anni, di 1768 lire l'ettaro. Nella panificazione Ma, si dirà, non è l'interesse del coltivatore che preme, ma l'alimentazione .della Nazione. D'accordo. Ma intanto, proprio quest'anno che si è riusciti ad avere un bellissimo raccolto di patate in Italia, quasi 30 milioni di quint., uh massimo, il Paese è felice di avere una materia alimentare di prim'ordine a maggior disposizione. Poiché la patata non serve soltanto cosi come è nella mensa anche dei più poveri (e molto di più servirebbe se la si sapesse meglio utilizzare anche nelle minestre: argomento che dovrebbe esser oggetto di ampia propaganda fra le massaie), ma anche come aiuto notevole al problema del pane. La patata nella panificazione rende il pane leggero, morbido, gradevole. Si ricordano gli ottimi studi e le pratiche prove in proposito del prof. Borasio alla Stazione risicola di Vercelli. Ma nel Trentino, nell'Alta Valle Camonica, nel Molise, ecc., da lunghissimo tempo si usa fare un buon pane mescolando alla consueta farina di grano della patata lessata talora fino al 30 e anche qualcosa di più per cento. Limitandosi al 10 per cento, il dott. Costanzo Guarneri ha preparato nei panifici del villaggio Ferrari e in quello di Mezzadri del pane risultato ottimo sotto ogni riguardo a cui il consumatore ha fatto festosa accoglienza. Si pensi che se la cosa si generalizzasse, anche solo impiegando il 10 per cento di patate, si risparmierebbero 6 milioni di quint. di grano (quattro quint. di patate fresche danno circa un quint. di farina). La farina di fiocchi di patata influisce sulle caratteristiche fisiche della pasta in modo migliore della farina di granoturco, facilitando maggior regolarità di gonfiamento e distribuzione del glutine, perchè meglio distribuita l'umidità del pane, il quale rimane più a lungo fresco e digeribile. Alimentazione e uso industriale Si ricordi anche che la farina di patate utilmente si può impiegare miscelata a farina di frumento per fare biscotti e pasticceria. Ma poi la patata serve egregiamente nell'alimentazione di quegli animali che ci devono dare in maggior misura dell'attuale, grassi e carni. Nell'alimentazione dei maiali, soprattutto, come in Germania largamente si pratica, la patata rende grandi servizi e sostituisce vantaggiosamente nella razione un quarto di quel granturco che adesso sarebbe utile fosse riserbato per gli uomini quanto più è possibile. Anche per l'alimentazione dei bovini serve bene. Ora, producendo 262 quint. di patate, si ottengono per ettaro unità nutritive foraggiere 6822; producendo 24 quint. e mezzo di granturco non se ne ottengono che 3083 tenendo conto anche delle cime, delle foglie, del cartocci. Inoltre, se fossimo, come potremmo essere, grandi produttori di patate, si avrebbe materia prima eccellente per parecchi usi industriali. L'amido, ad esempio, si estrae adesso in Italia tutto da cereali (mais, riso, frumento) consumandone sui 364 mila quintali. In Germania, invece, lo si cava quasi esclusivamente dalle patate. Poi, da questo tubero prezioso si possono avere glucosio e sciroppi destrine ed amido solubile, e, ciò che pure in questi momenti premerebbe, dell'alcole. Una tonnellata di patate fresche può dare un ettolitro di alcole assoluto. E distillare patate è meno avvilente che distillare del vino, specie in annate magre di vendemmia. Per raggiungere in pieno una valorizzazione di grande utilità per la Nazione, la patata dovreb be essere messa in condizione di dare raccolti complessivi superio ri agli attuali, e l'industria dovrebbe attrezzarsi per' essiccare le patate (le quali hanno il difetto di non essere di facile conservazione) e per fornire fiocchi e farine di patate pronti per l'alimentazione dell'uomo e degli animali allevati. Accrescerò, intanto, la produzione nazionale di patate è il primo scopo da raggiungere. E lo si può, anche qui come pel grano, senza notevolmente aumentare la super¬ ficie, ma intensificando il prodotto unitario. La patata precoce è già oggetto di assidue cure e materia di i gran valore per le provviste inter-1 ne e per l'esportazione. Se ne pròduce ora sui 3 milioni di quintali , e tengono il primato in questo | campo la Campania, la Sicilia e le Puglie. A favore di questa coltura precoce resta il fatto che si può, dopo fatto il raccolto, attuare una seconda coltura di granturco quarantino o di erbaio. Come per la patata tardiva c'è l'opposto ma notevole vantaggio di farla seguire come seconda coltura al grano, specialmente ora che sono cosi diffusi i grani precoci. Coltivare bene Ma la patata comune, che è la gran massa, può aumentare di molto il suo rendimento, il quale anche in un'annata tanto favorevole come il 1940 è stato in media in Italia soltanto di 71 quint. l'ettaro. E cile portare tale resa unitaria al doppio. Occorre coltivare bene. E' vero che vi sono anticipazioni colturali alquanto dispendiose. Le buone patate da seme, per le quali tanto si è battuto e tanto ha fatto il benemerito Giulio Catoni di Trento, si producono ora in discreta quantità nelle valli alte del nostro Paese (Trentino, Alto Adige. Varesotto, Comasco, ecc.) ma più se ne avranno fra brevissimo, dato gli incitamenti e gli aiuti del Governo. Costano qualcosa di più, ma sono patate selezionate che resistono a degenerazioni e malanni e che quindi rendono maggiormente. Anche 1 concimi costano (occorrono, a ben coltivare, almeno 2 quintali di calciocianamide, 6 di perfosfato, 2 a 3 di sale potassico ad ettaro), ma il tutt'altro che cosa diffi-1 M™ ar.~\ ^mnao-a tutto Ormai ! paga, anzi strapaga tutto, urinai queste cose ì nostri agricoltori le ! prodottopiù vistoso che si ottiene'1 sanno, perchè hanno veduto che le spese anticipate per concimi e buone cure pel frumento e il granturco vengono restituite con interesse del 100-200 per cento. Senza dedicarle nuova terra, la patata deve rendere mediamente ben di più dei 71 quint. l'ettaro : in Germania ne dà 166: in Inghilterra ne dava 154; in Boemia 141. Non vogliamo essere da meno. H problema interessa assai l'approvvigionamento del Paese. Non si deve dimenticare che, pur guardando al solo valore alimentare quantitativo, da un ettaro di patate che dia anche solo 130 quint. di tuberi si hanno oltre 10 milioni di calorie utili nell'alimentazione, mentre da un ettaro a granturco che dia 25 quintali di granella se ne hanno soltanto poco più di 7 milioni. f Anche questa mèta può dunque essere raggiunta dai nostri bravissimi agricoltori che seppero toccare la vittoria pel grano. L'importante è che essi si pongano a coltivare le patate con intensità di cure razionali, nel che i bravi professori di agricoltura di ogni provincia sapranno particolarmente istruire. La patata salvò l'umanità in tempi di tremende carestie. Non le chiediamo ora di salvarci da carestie che per fortuna non esistono, ma di aiutarci ad integrare sempre meglio quelle provviste alimentari che significa non solo resistenza ma potenza del Paese. Arturo Marescalchi LA PATATA LA PATATA i.lrebbe risparmiare 6 milioni di q.h di qrano ■ Amido e alcoollI Bisogna aumentarne la produzione : da 71 quintali per ettaro potrebbe essere portata a 140 - INO per cento nellai, . r |panificazione renderebbe il pane morbido e gradevole e fa- L'invito pressante rivolto agli agricoltori perche forniscano al Paese quante più sostanze alimentari sia possibile, deve far ricercare quali colture possano sostituirsi anche a talune tradizionali, che siano capaci di produrre per unità di superficie una maggior copia di sostanze alimentari per l'uomo e anche pel bestiame allevato. Ora, senza affrontare disquisizioni teoriche, per stare nel campo pratico e di un esempio che può avere per sè l'attualità stagionale, si veda se nelle terre asciutte, almeno in quelle dove la siccità estiva troppo spesso compromette il raccolto, convenga di più ostinarsi a coltivare granturco o mettere, invece, patate. S'intende di non dare ostracismo completo al granturco in questi particolari terreni e casi, ma di limitarne la superficie. Ecco qua un bravo agricoltore, il dott. Costanzo Guarneri, che nella sua azienda non irrigabile di Cazzago S. Martino nel Bresciano ci offre dati precisi e interessanti. Coltivando su parecchi ettari pa' tate delle varietà BOmhs, Bintje e Esterlinger per sei anni di seguito ha ottenuto in media per anno una produzione di 262 quint. di tuberi ad ettaro che ha venduto mediamente a 26,50 il quint. Parallelamente nello stesso sessennio, nelle medesime sue terre, il granturco diede in media quintali 24,48 per ettaro e si vendette a 71,28 il quintale. Risultato? Un maggior utile dalla coltivazione della patata, in media nei sei anni, di 1768 lire l'ettaro. Nella panificazione Ma, si dirà, non è l'interesse del coltivatore che preme, ma l'alimentazione .della Nazione. D'accordo. Ma intanto, proprio quest'anno che si è riusciti ad avere un bellissimo raccolto di patate in Italia, quasi 30 milioni di quint., uh massimo, il Paese è felice di avere una materia alimentare di prim'ordine a maggior disposizione. Poiché la patata non serve soltanto cosi come è nella mensa anche dei più poveri (e molto di più servirebbe se la si sapesse meglio utilizzare anche nelle minestre: argomento che dovrebbe esser oggetto di ampia propaganda fra le massaie), ma anche come aiuto notevole al problema del pane. La patata nella panificazione rende il pane leggero, morbido, gradevole. Si ricordano gli ottimi studi e le pratiche prove in proposito del prof. Borasio alla Stazione risicola di Vercelli. Ma nel Trentino, nell'Alta Valle Camonica, nel Molise, ecc., da lunghissimo tempo si usa fare un buon pane mescolando alla consueta farina di grano della patata lessata talora fino al 30 e anche qualcosa di più per cento. Limitandosi al 10 per cento, il dott. Costanzo Guarneri ha preparato nei panifici del villaggio Ferrari e in quello di Mezzadri del pane risultato ottimo sotto ogni riguardo a cui il consumatore ha fatto festosa accoglienza. Si pensi che se la cosa si generalizzasse, anche solo impiegando il 10 per cento di patate, si risparmierebbero 6 milioni di quint. di grano (quattro quint. di patate fresche danno circa un quint. di farina). La farina di fiocchi di patata influisce sulle caratteristiche fisiche della pasta in modo migliore della farina di granoturco, facilitando maggior regolarità di gonfiamento e distribuzione del glutine, perchè meglio distribuita l'umidità del pane, il quale rimane più a lungo fresco e digeribile. Alimentazione e uso industriale Si ricordi anche che la farina di patate utilmente si può impiegare miscelata a farina di frumento per fare biscotti e pasticceria. Ma poi la patata serve egregiamente nell'alimentazione di quegli animali che ci devono dare in maggior misura dell'attuale, grassi e carni. Nell'alimentazione dei maiali, soprattutto, come in Germania largamente si pratica, la patata rende grandi servizi e sostituisce vantaggiosamente nella razione un quarto di quel granturco che adesso sarebbe utile fosse riserbato per gli uomini quanto più è possibile. Anche per l'alimentazione dei bovini serve bene. Ora, producendo 262 quint. di patate, si ottengono per ettaro unità nutritive foraggiere 6822; producendo 24 quint. e mezzo di granturco non se ne ottengono che 3083 tenendo conto anche delle cime, delle foglie, del cartocci. Inoltre, se fossimo, come potremmo essere, grandi produttori di patate, si avrebbe materia prima eccellente per parecchi usi industriali. L'amido, ad esempio, si estrae adesso in Italia tutto da cereali (mais, riso, frumento) consumandone sui 364 mila quintali. In Germania, invece, lo si cava quasi esclusivamente dalle patate. Poi, da questo tubero prezioso si possono avere glucosio e sciroppi destrine ed amido solubile, e, ciò che pure in questi momenti premerebbe, dell'alcole. Una tonnellata di patate fresche può dare un ettolitro di alcole assoluto. E distillare patate è meno avvilente che distillare del vino, specie in annate magre di vendemmia. Per raggiungere in pieno una valorizzazione di grande utilità per la Nazione, la patata dovreb be essere messa in condizione di dare raccolti complessivi superio ri agli attuali, e l'industria dovrebbe attrezzarsi per' essiccare le patate (le quali hanno il difetto di non essere di facile conservazione) e per fornire fiocchi e farine di patate pronti per l'alimentazione dell'uomo e degli animali allevati. Accrescerò, intanto, la produzione nazionale di patate è il primo scopo da raggiungere. E lo si può, anche qui come pel grano, senza notevolmente aumentare la super¬ ficie, ma intensificando il prodotto unitario. La patata precoce è già oggetto di assidue cure e materia di i gran valore per le provviste inter-1 ne e per l'esportazione. Se ne pròduce ora sui 3 milioni di quintali , e tengono il primato in questo | campo la Campania, la Sicilia e le Puglie. A favore di questa coltura precoce resta il fatto che si può, dopo fatto il raccolto, attuare una seconda coltura di granturco quarantino o di erbaio. Come per la patata tardiva c'è l'opposto ma notevole vantaggio di farla seguire come seconda coltura al grano, specialmente ora che sono cosi diffusi i grani precoci. Coltivare bene Ma la patata comune, che è la gran massa, può aumentare di molto il suo rendimento, il quale anche in un'annata tanto favorevole come il 1940 è stato in media in Italia soltanto di 71 quint. l'ettaro. E cile portare tale resa unitaria al doppio. Occorre coltivare bene. E' vero che vi sono anticipazioni colturali alquanto dispendiose. Le buone patate da seme, per le quali tanto si è battuto e tanto ha fatto il benemerito Giulio Catoni di Trento, si producono ora in discreta quantità nelle valli alte del nostro Paese (Trentino, Alto Adige. Varesotto, Comasco, ecc.) ma più se ne avranno fra brevissimo, dato gli incitamenti e gli aiuti del Governo. Costano qualcosa di più, ma sono patate selezionate che resistono a degenerazioni e malanni e che quindi rendono maggiormente. Anche 1 concimi costano (occorrono, a ben coltivare, almeno 2 quintali di calciocianamide, 6 di perfosfato, 2 a 3 di sale potassico ad ettaro), ma il tutt'altro che cosa diffi-1 M™ ar.~\ ^mnao-a tutto Ormai ! paga, anzi strapaga tutto, urinai queste cose ì nostri agricoltori le ! prodottopiù vistoso che si ottiene'1 sanno, perchè hanno veduto che le spese anticipate per concimi e buone cure pel frumento e il granturco vengono restituite con interesse del 100-200 per cento. Senza dedicarle nuova terra, la patata deve rendere mediamente ben di più dei 71 quint. l'ettaro : in Germania ne dà 166: in Inghilterra ne dava 154; in Boemia 141. Non vogliamo essere da meno. H problema interessa assai l'approvvigionamento del Paese. Non si deve dimenticare che, pur guardando al solo valore alimentare quantitativo, da un ettaro di patate che dia anche solo 130 quint. di tuberi si hanno oltre 10 milioni di calorie utili nell'alimentazione, mentre da un ettaro a granturco che dia 25 quintali di granella se ne hanno soltanto poco più di 7 milioni. f Anche questa mèta può dunque essere raggiunta dai nostri bravissimi agricoltori che seppero toccare la vittoria pel grano. L'importante è che essi si pongano a coltivare le patate con intensità di cure razionali, nel che i bravi professori di agricoltura di ogni provincia sapranno particolarmente istruire. La patata salvò l'umanità in tempi di tremende carestie. Non le chiediamo ora di salvarci da carestie che per fortuna non esistono, ma di aiutarci ad integrare sempre meglio quelle provviste alimentari che significa non solo resistenza ma potenza del Paese. Arturo Marescalchi

Persone citate: Arturo Marescalchi, Borasio, Bresciano, Cazzago S. Martino, Costanzo Guarneri