La volontà dell'Italia irremovibile fino alla vittoria

La volontà dell'Italia irremovibile fino alla vittoria La volontà dell'Italia irremovibile fino alla vittoria Una noia della « Corrispondenza Politico-Diplomatica » !stiVo"qùalcho successo'' taltico'Tn Berlino, 24 febbraio. Il grande discorso del Duce, scrive oggi la Corrispondenza Politico-Diplomatica, riafferma solennemente dinanzi a tutto il mondo la irremovibile volontà dell'Italia di continuare la storica lotta per liberare dal dominio straniero gli spazi vitali della Patria. Tutti quei circoli politici nemici, che con molta imponderata fretta e con ridicole e impudenti anticipazioni hanno creduto di sfruttare nel campo propagandi- glese — prosegue la nota ufficiosa — hanno avuto una ben amara delusione. La primavera trova sia a nord che a sud una volontà granitica di proseguire il conflitto fino alla resa definitiva dei conti con l'Inghilterra. Con ciò sono anche caduti definitivamente tutti i sogni e tutte le suggestioni britanniche destinate ad appoggiare in Inghilterra la campagna di accattonaggio per proseguire la guerra. Il grande discorso di Mussolini — sottolinea la nota — ha inoltre fatto luce su certi aspetti del si stema politico inglese che ora, come in passato, si vale similmente dei trucchi dei giuocatori di bussolotti e di una falsa presentazione delle cose per attirare nei lacci del proprio egoistico tornaconto alcuni Paesi lontani dalla realtà. La nota osserva come fino ad ora non ci sia stato un Ministro bri tannico che non abbia dichiarato essere la causa inglese perduta senza un pronto intervento americano. E' quindi naturale che l'Italia e la Germania, unite dallo stesso grande ideale, da una stes sa fede e da una comune volontà di liberare il continente dalla tirannia e dallo sfruttamento straniero, riuniscano anche le loro armi contro il secolare e irriducibile nemico di Europa in qualunque settore terrestre e marittimo esso si presenti. Gli scopi della lotta sono identici — osserva la Corrispondenza Politico-Diplomatica — la realtà, la volontà e la sicurezza di vittoria sono eguali nei due popoli del l'Asse; di conseguenza il comune nemico viene affrontato e costretto al combattimento dovunque egli si faccia vivo. A differenza dei molti discorsi politici dei dirigenti britannici che si affannano a cercare ovunque qualche piccolo fatto incoraggian te e che se non lo trovano non si fanno scrupoli di inventarlo, il forte discorso di Benito Mussolini — sottolinea la nota ufficiosa — ha intimamente colpito e sorpre so appunto quei circoli per la chiarezza, l'onestà, la virile schiettezza e la formidabile energia con cui è stato pronunziato. Churchill ha l'abitudine di sottacere e di mi nimizzare le perdite, mentre il Du ce non è ricorso a questo meschino espediente e ha reso partecipe di tutta la verità il suo popolo, anche se tale verità può essere dura. Il suo Popolo, che egli conosce a fondo e dal quale sa di essere compreso e seguito oggi più che mai con decisione irremovibile e assoluta dedizione. Le poderose dichiarazioni di Mussolini — conclude la Corrispondenza Politico-Diplomatica — dimostrano al mondo intero la volontà dell'Italia di condurre insieme all'alleata Germania la lotta fino alla vittoria finale per il raggiungimento di un nuovo ordine in Europa, dopo la esclusione di tutte le nefaste influenze extraeuropee. La volontà dell'Italia irremovibile fino alla vittoria La volontà dell'Italia irremovibile fino alla vittoria Una noia della « Corrispondenza Politico-Diplomatica » !stiVo"qùalcho successo'' taltico'Tn Berlino, 24 febbraio. Il grande discorso del Duce, scrive oggi la Corrispondenza Politico-Diplomatica, riafferma solennemente dinanzi a tutto il mondo la irremovibile volontà dell'Italia di continuare la storica lotta per liberare dal dominio straniero gli spazi vitali della Patria. Tutti quei circoli politici nemici, che con molta imponderata fretta e con ridicole e impudenti anticipazioni hanno creduto di sfruttare nel campo propagandi- glese — prosegue la nota ufficiosa — hanno avuto una ben amara delusione. La primavera trova sia a nord che a sud una volontà granitica di proseguire il conflitto fino alla resa definitiva dei conti con l'Inghilterra. Con ciò sono anche caduti definitivamente tutti i sogni e tutte le suggestioni britanniche destinate ad appoggiare in Inghilterra la campagna di accattonaggio per proseguire la guerra. Il grande discorso di Mussolini — sottolinea la nota — ha inoltre fatto luce su certi aspetti del si stema politico inglese che ora, come in passato, si vale similmente dei trucchi dei giuocatori di bussolotti e di una falsa presentazione delle cose per attirare nei lacci del proprio egoistico tornaconto alcuni Paesi lontani dalla realtà. La nota osserva come fino ad ora non ci sia stato un Ministro bri tannico che non abbia dichiarato essere la causa inglese perduta senza un pronto intervento americano. E' quindi naturale che l'Italia e la Germania, unite dallo stesso grande ideale, da una stes sa fede e da una comune volontà di liberare il continente dalla tirannia e dallo sfruttamento straniero, riuniscano anche le loro armi contro il secolare e irriducibile nemico di Europa in qualunque settore terrestre e marittimo esso si presenti. Gli scopi della lotta sono identici — osserva la Corrispondenza Politico-Diplomatica — la realtà, la volontà e la sicurezza di vittoria sono eguali nei due popoli del l'Asse; di conseguenza il comune nemico viene affrontato e costretto al combattimento dovunque egli si faccia vivo. A differenza dei molti discorsi politici dei dirigenti britannici che si affannano a cercare ovunque qualche piccolo fatto incoraggian te e che se non lo trovano non si fanno scrupoli di inventarlo, il forte discorso di Benito Mussolini — sottolinea la nota ufficiosa — ha intimamente colpito e sorpre so appunto quei circoli per la chiarezza, l'onestà, la virile schiettezza e la formidabile energia con cui è stato pronunziato. Churchill ha l'abitudine di sottacere e di mi nimizzare le perdite, mentre il Du ce non è ricorso a questo meschino espediente e ha reso partecipe di tutta la verità il suo popolo, anche se tale verità può essere dura. Il suo Popolo, che egli conosce a fondo e dal quale sa di essere compreso e seguito oggi più che mai con decisione irremovibile e assoluta dedizione. Le poderose dichiarazioni di Mussolini — conclude la Corrispondenza Politico-Diplomatica — dimostrano al mondo intero la volontà dell'Italia di condurre insieme all'alleata Germania la lotta fino alla vittoria finale per il raggiungimento di un nuovo ordine in Europa, dopo la esclusione di tutte le nefaste influenze extraeuropee.

Persone citate: Benito Mussolini, Churchill, Duce, Mussolini