L'inflessibile politica interna del governo Antonescu

L'inflessibile politica interna del governo Antonescu L'inflessibile politica interna del governo Antonescu II ministro inglese a Sofia attende l'ordine di lasciare la Bulgaria Budapest, 22 febbraio. Il Governo romeno ha posto il sequestro, provvedimento sanzionato dal Ministero della Giustizia, alla proprietà dell'ex-ministro a Londra Tilea. Fra i beni sequestrati figura una villa che è stata presa in affitto dal rappresentante diplomatico degli Stati Uniti. II Tilea, dopo l'avvento al potere di Antonescu non volle lasciare Londra ed ora è uno dei capi più attivi dell'immigrazione romena in Inghilterra. Il rastrellamento delle persone che hanno preso parte ai moti sediziosi dello scorso mese continua. Un comunicato fa ora sapere che fino a ieri sera in tutta la Romania il numero degli arrestati superava i novemila. Il Tribunale militare che giudica i colpevoli degli atti sediziosi deve compiere un lavoro eccezionale. Altri trentasei imputati sono stati condannati a Bucarest da uno a sette anni di carcere; un capitano dell'esercito è stato condannato a Costanza a cinque anni di lavori forzati e alla confisca dei beni. Si apprende che il piroscafo Dorian II battente bandiera del Panama, con a bordo 510 profughi ebrei, ha lasciato Costanza ed ha gettato le ancore a Varna. Qui sono sorte delle nuove difficoltà. Le autorità consolari inglesi chiedono per il visto di sbarco in Palestina assicurazione da parte deeli emigrati che posseggono beni di fortuna. Dei 510 ebrei solamente 150 sono in grado di soddisfare la richiesta degli inglesi. Finora alle autorità britanniche, i giudei quasi tutti di origine polacca, ceca e austriaca, hanno versato 500 sterline ma non sono sufficienti. Poiché da circa tre settimane il vapore salpa da un porto all'altro del Mar Nero la vita a bordo è resa a tutti difficile e molti sono i malati i quali non possono sbarcare. Stando a un dispaccio da Sofia alla Transcontinental Press, il rappresentante diplomatico Rendell avrebbe già ultimato i preparativi per la partenza. Egli attenderebbe solamente l'ordine del Foreign Office per lasciare la Bulgaria. Si apprende che l'Istituto inglese di Sofia è stato chiuso e gli addetti all'insegnamento hanno chiesto il visto del passaporto per recarsi in Turchia. L'inflessibile politica interna del governo Antonescu L'inflessibile politica interna del governo Antonescu II ministro inglese a Sofia attende l'ordine di lasciare la Bulgaria Budapest, 22 febbraio. Il Governo romeno ha posto il sequestro, provvedimento sanzionato dal Ministero della Giustizia, alla proprietà dell'ex-ministro a Londra Tilea. Fra i beni sequestrati figura una villa che è stata presa in affitto dal rappresentante diplomatico degli Stati Uniti. II Tilea, dopo l'avvento al potere di Antonescu non volle lasciare Londra ed ora è uno dei capi più attivi dell'immigrazione romena in Inghilterra. Il rastrellamento delle persone che hanno preso parte ai moti sediziosi dello scorso mese continua. Un comunicato fa ora sapere che fino a ieri sera in tutta la Romania il numero degli arrestati superava i novemila. Il Tribunale militare che giudica i colpevoli degli atti sediziosi deve compiere un lavoro eccezionale. Altri trentasei imputati sono stati condannati a Bucarest da uno a sette anni di carcere; un capitano dell'esercito è stato condannato a Costanza a cinque anni di lavori forzati e alla confisca dei beni. Si apprende che il piroscafo Dorian II battente bandiera del Panama, con a bordo 510 profughi ebrei, ha lasciato Costanza ed ha gettato le ancore a Varna. Qui sono sorte delle nuove difficoltà. Le autorità consolari inglesi chiedono per il visto di sbarco in Palestina assicurazione da parte deeli emigrati che posseggono beni di fortuna. Dei 510 ebrei solamente 150 sono in grado di soddisfare la richiesta degli inglesi. Finora alle autorità britanniche, i giudei quasi tutti di origine polacca, ceca e austriaca, hanno versato 500 sterline ma non sono sufficienti. Poiché da circa tre settimane il vapore salpa da un porto all'altro del Mar Nero la vita a bordo è resa a tutti difficile e molti sono i malati i quali non possono sbarcare. Stando a un dispaccio da Sofia alla Transcontinental Press, il rappresentante diplomatico Rendell avrebbe già ultimato i preparativi per la partenza. Egli attenderebbe solamente l'ordine del Foreign Office per lasciare la Bulgaria. Si apprende che l'Istituto inglese di Sofia è stato chiuso e gli addetti all'insegnamento hanno chiesto il visto del passaporto per recarsi in Turchia.

Persone citate: Antonescu, Antonescu Ii, Rendell