L'entusiastica partenza dei goliardi dell'Urbe volontari

L'entusiastica partenza dei goliardi dell'Urbe volontari L'entusiastica partenza dei goliardi dell'Urbe volontari // saluto del Segretario del Partito Roma, 18 febbraio, [Fiorita con l'ardore e lo splen- ! dore della giovinezza studiosa d'Italia nell'epopea eroica del Ri-|sorgimento, la tradizione del vo- lontarismo goliardico italiano si è rafforzata e potenziata oggi, nel clima fascista, riuscendo più ardente e splendente che mai. Nobile espressione di questa pura gioventù, plasmata alla virtù e all'eroismo guerriero della razza in diciannove anni di Fascismo, i goliardi romani hanno vissuto oggi, nelle ore immediatamente precedenti la loro partenza dall Ur- be per i reggimenti di assegnazio 'i ine, momenti di esultante entusia-1 smo e di profondo orgoglio, ■ per-1 fettamente consci dell'alto privile- ; gio loro concesso di servire volon-, tariamente la Patria in armi. Econ la soddisfazione e 1 appaga-1 mento di questa loro ardente aspi-|razione oggi realizzata, ì fascisti1 universitari volontari di Roma hanno potuto sentire vibrante, in¬ . ,torno a loro, la simpatia piu;schietta e commossa di tutto il popolo del'Urbe fiero di questa superba giovinezza che traduce in p^Sn^^W^-ia i Libro e moschetto». Allo « Studium Urbis» Gioventù Mussoliniana. già temprata al fuoco ed al sacrificio attraverso memorabili gesta di sublimi eroismi per la conquista dell'Impero e in terra di Spagna, oggi essa è ancora in primissima linea avendo chiesto ed ottenuto l'onore di raggiungere al fronte i camerati combattenti. ". Quando alla Patria tutto si è dato, nulla si è dato », questo è il motto del giovane universitario fascista del tempo di Mussolini. Con questo motto di suprema, (*• roica dedizione alla Patria, l'Italia vincerà. . Austera e vibrante, la cerimonia di stamane si è iniziata allo « Studium Urbis >:■ dove, col Sottosegretariato all'Educazione, col Governatore, col Rettore e col Senato accademico, unitamente ai professori ed ai liberi docenti, tutti in camicia nera e toga, era convenuta, compatta ed entusiastica, la folta massa dei goliardi dell'Urbe. Il reparto dei Volontari era schierato al centro della piazza dai cui pennoni sventolavano al vento numerose bandiere. Tre squilli di tromba hanno annunciato l'arrivo del Segretario del Partito; e quando egli è apparso, dalla moltitudine si è levato un grido, un grido unanime e fremente. Duce! e il nome fatidico è stnto lungamente ritmato. Poi il Segretario del Guf dell'Urbe ha presentato la Forza al Segretario del Partito, che, nel frattempo, aveva raggiunto la scalinata centrale del Rettorato. All'* A noi! » che ha fatto fieramente eco al « Saluto al Duce ». comandato dal Segretario del Partito, ha fatto seguito un fervido, cameratesco saluto dato ai partenti dal Rettore magnifico a nome dello « Studium Urbis ». Il saluto di Serena [e n r i V a a e i a a a e a e i o Tra le continue acclamazioni ha parlato poi il Segretario del Partito. Il Gerarca, dopo avere rivolto ai goliardi partenti il suo cameratesco ed augurale saluto, ha ricordato che, quando arde la guerra e la Patria in armi trae dal sangue generoso dei suoi figli migliori il germoglio del nuovo avvenire, i giovani goliardi, specialmente quelli del tempo fascista, non sanno e non vogliono rimanere in disparte se non a condizione di rinunciare a se stessi, alla propria giovinezza. Dopo avere proclamato che il solo, il vero il grande orgoglio della vita è quello di vìvere per un ideale, marciare per esso, combattere per esso, il Ministro Serena ha sottolineato il fatto che in que sti giorni sacri ai destini della nuo va Italia, tutti gli universitari fa scisti hanno chiesto di abbandona re il libro e di impugnare il mo schetto. E' questa, oltre tutto, una sfi da che la gioventù universitaria lancia al nemico. Se gli inglesi credono che i mutevoli episodi della guerra possano sia pure scalfire la formidabile compagine del po polo italiano, danno ancora una volta prova di essere in uno stato di autentica allucinazione e ci garantiscono, altresì, della loro irreparabile sorte. « Noi italiani fascisti — ha concluso il Segretario del Partito — noi credenti, sappiamo con assoluta certezza che nel nome del Duce — oggi, come ieri, come sempre — ogni sacrificio è bello, ogni vittoria è sicura ». Le vibranti parole di Adelchi Serena hanno suscitato nella massa oIgoliardica una dimostrazione di vi- n a n o r a vissiuio entusiasmo. Si levano ora nuovamente — e nuovamente altissime — le invocazioni al Duce, che vengono alternate dal grido: <? Vinceremo E in questa atmosfera di passione alcune fasciste universitarie hanno offerto ai partenti i fazzoletti « amaranto i di volontari. Quindi il Segretario del Partito e le autorità si sono recate, con i camerati, a deporre una corona di alloro al sacrario dei Caduti volontari. Al termine del rito, la massa [goliardica si è stretta intorno al ! Segretario del Partito per espri mergU il suo ardente desiderio di |P°ter raggiungere il fronte, Ba quindi inizio l'inquadramen to dei volontari che dovranno ora recarsi alla Federazione dell'Urbe. Preceduta dalle « fiamme » e seguita dalle centurie di scorta e di facoltà, con alla testa le fanfare la imponente colonna dei goliardi si snoda marciando — al canto de'gli inni della Patria e della Rivoi luzione — per viale « Libro e Moschetto » e attraversati il viale Caistro Pretorio, via Palestro, via San Martino della Battaglia e 1 piazza Indipendenza, sbocca 1 piazza dei Cinquecento, ; LUngo questo primo tratto del , percorso, la fiera colonna che marcia con SUperbo ritmo guerriero è 1 acco]ta dall'applauso entusiastico |dena folIa che fa ala al suo pas. 1 saggio, salutando romanamente le insegne. Quindi, per viale Princi ,pessa di Piemonte, piazza dell'E ;^ed via Nazìonaie e via 4 No b'e _ gremite sempre di folla he sottolinla con ard<rnti accia. mazioni all'indirizzo del Duce il i^ Passo cadenzato di marcia è o o i o n è l l , dei volontari goliardi, la colonna rasenta piazza Venezia e, infine, [per via del Plebiscito e corso Vittorio Emanuele, raggiunge Palaz- I lembi della "Fiamma,, In piazza del Gesù, la colonna è stata salutata da numerose stu dentesse, che hanno lanciato fiori sui giovani volontari. Qui alcuni soldati dell'aviazione germanica, casualmente presenti, sono stati portati in trionfo tra vive acclamazioni al Duce e al Fuhrer. Dinanzi a Palazzo Braschl, la colonna ha sostato, e ad essa ha brevemente parlato il Segretario federale, sollevando nuove manifestazioni di vivissimo entusiasmo. Nel salone Giulio Cesare si è svolta, di 11 a poco, una significativa cerimonia. La « fiamma » dello scaglione partente ■— dopo ardenti parole del federale — veniva suddivisa in parti, ciascuna delle quali era consegnata ai vari gruppi dei goliardi partenti, i quali, finita vittoriosamente la guerra, ricomporranno la « fiamma » coi lembi che ora portano al fuoco delle battaglie. Due lembi della stessa « fiamma » sono stati consegnati a due ufficiali tedeschi, tra travolgenti dimostrazioni al Duce e al Fuhrer. Una medaglia commemorativa è stata pure consegnata ai volontari, ai quali, infine, le camerate del Fascio femminile hanno offerto doni. Da ultimo i volontari hanno raggiunto, sempre tra le manifestazioni di alto entusiasmo da parte della cittadinanza, il Distretto. Qui, nel corso di una breve, severa cerimonia, il Segretario del G.U.F. dell'Urbe ha presentato al comandante del Distretto il primo scaglione di volontari. Alle parole del Segretario del G.U.F. ha risposto il comandante del Distretto, esaltando il volontarismo italiano, sicuro auspicio delle fortune della Patria. L'entusiastica partenza dei goliardi dell'Urbe volontari L'entusiastica partenza dei goliardi dell'Urbe volontari // saluto del Segretario del Partito Roma, 18 febbraio, [Fiorita con l'ardore e lo splen- ! dore della giovinezza studiosa d'Italia nell'epopea eroica del Ri-|sorgimento, la tradizione del vo- lontarismo goliardico italiano si è rafforzata e potenziata oggi, nel clima fascista, riuscendo più ardente e splendente che mai. Nobile espressione di questa pura gioventù, plasmata alla virtù e all'eroismo guerriero della razza in diciannove anni di Fascismo, i goliardi romani hanno vissuto oggi, nelle ore immediatamente precedenti la loro partenza dall Ur- be per i reggimenti di assegnazio 'i ine, momenti di esultante entusia-1 smo e di profondo orgoglio, ■ per-1 fettamente consci dell'alto privile- ; gio loro concesso di servire volon-, tariamente la Patria in armi. Econ la soddisfazione e 1 appaga-1 mento di questa loro ardente aspi-|razione oggi realizzata, ì fascisti1 universitari volontari di Roma hanno potuto sentire vibrante, in¬ . ,torno a loro, la simpatia piu;schietta e commossa di tutto il popolo del'Urbe fiero di questa superba giovinezza che traduce in p^Sn^^W^-ia i Libro e moschetto». Allo « Studium Urbis» Gioventù Mussoliniana. già temprata al fuoco ed al sacrificio attraverso memorabili gesta di sublimi eroismi per la conquista dell'Impero e in terra di Spagna, oggi essa è ancora in primissima linea avendo chiesto ed ottenuto l'onore di raggiungere al fronte i camerati combattenti. ". Quando alla Patria tutto si è dato, nulla si è dato », questo è il motto del giovane universitario fascista del tempo di Mussolini. Con questo motto di suprema, (*• roica dedizione alla Patria, l'Italia vincerà. . Austera e vibrante, la cerimonia di stamane si è iniziata allo « Studium Urbis >:■ dove, col Sottosegretariato all'Educazione, col Governatore, col Rettore e col Senato accademico, unitamente ai professori ed ai liberi docenti, tutti in camicia nera e toga, era convenuta, compatta ed entusiastica, la folta massa dei goliardi dell'Urbe. Il reparto dei Volontari era schierato al centro della piazza dai cui pennoni sventolavano al vento numerose bandiere. Tre squilli di tromba hanno annunciato l'arrivo del Segretario del Partito; e quando egli è apparso, dalla moltitudine si è levato un grido, un grido unanime e fremente. Duce! e il nome fatidico è stnto lungamente ritmato. Poi il Segretario del Guf dell'Urbe ha presentato la Forza al Segretario del Partito, che, nel frattempo, aveva raggiunto la scalinata centrale del Rettorato. All'* A noi! » che ha fatto fieramente eco al « Saluto al Duce ». comandato dal Segretario del Partito, ha fatto seguito un fervido, cameratesco saluto dato ai partenti dal Rettore magnifico a nome dello « Studium Urbis ». Il saluto di Serena [e n r i V a a e i a a a e a e i o Tra le continue acclamazioni ha parlato poi il Segretario del Partito. Il Gerarca, dopo avere rivolto ai goliardi partenti il suo cameratesco ed augurale saluto, ha ricordato che, quando arde la guerra e la Patria in armi trae dal sangue generoso dei suoi figli migliori il germoglio del nuovo avvenire, i giovani goliardi, specialmente quelli del tempo fascista, non sanno e non vogliono rimanere in disparte se non a condizione di rinunciare a se stessi, alla propria giovinezza. Dopo avere proclamato che il solo, il vero il grande orgoglio della vita è quello di vìvere per un ideale, marciare per esso, combattere per esso, il Ministro Serena ha sottolineato il fatto che in que sti giorni sacri ai destini della nuo va Italia, tutti gli universitari fa scisti hanno chiesto di abbandona re il libro e di impugnare il mo schetto. E' questa, oltre tutto, una sfi da che la gioventù universitaria lancia al nemico. Se gli inglesi credono che i mutevoli episodi della guerra possano sia pure scalfire la formidabile compagine del po polo italiano, danno ancora una volta prova di essere in uno stato di autentica allucinazione e ci garantiscono, altresì, della loro irreparabile sorte. « Noi italiani fascisti — ha concluso il Segretario del Partito — noi credenti, sappiamo con assoluta certezza che nel nome del Duce — oggi, come ieri, come sempre — ogni sacrificio è bello, ogni vittoria è sicura ». Le vibranti parole di Adelchi Serena hanno suscitato nella massa oIgoliardica una dimostrazione di vi- n a n o r a vissiuio entusiasmo. Si levano ora nuovamente — e nuovamente altissime — le invocazioni al Duce, che vengono alternate dal grido: <? Vinceremo E in questa atmosfera di passione alcune fasciste universitarie hanno offerto ai partenti i fazzoletti « amaranto i di volontari. Quindi il Segretario del Partito e le autorità si sono recate, con i camerati, a deporre una corona di alloro al sacrario dei Caduti volontari. Al termine del rito, la massa [goliardica si è stretta intorno al ! Segretario del Partito per espri mergU il suo ardente desiderio di |P°ter raggiungere il fronte, Ba quindi inizio l'inquadramen to dei volontari che dovranno ora recarsi alla Federazione dell'Urbe. Preceduta dalle « fiamme » e seguita dalle centurie di scorta e di facoltà, con alla testa le fanfare la imponente colonna dei goliardi si snoda marciando — al canto de'gli inni della Patria e della Rivoi luzione — per viale « Libro e Moschetto » e attraversati il viale Caistro Pretorio, via Palestro, via San Martino della Battaglia e 1 piazza Indipendenza, sbocca 1 piazza dei Cinquecento, ; LUngo questo primo tratto del , percorso, la fiera colonna che marcia con SUperbo ritmo guerriero è 1 acco]ta dall'applauso entusiastico |dena folIa che fa ala al suo pas. 1 saggio, salutando romanamente le insegne. Quindi, per viale Princi ,pessa di Piemonte, piazza dell'E ;^ed via Nazìonaie e via 4 No b'e _ gremite sempre di folla he sottolinla con ard<rnti accia. mazioni all'indirizzo del Duce il i^ Passo cadenzato di marcia è o o i o n è l l , dei volontari goliardi, la colonna rasenta piazza Venezia e, infine, [per via del Plebiscito e corso Vittorio Emanuele, raggiunge Palaz- I lembi della "Fiamma,, In piazza del Gesù, la colonna è stata salutata da numerose stu dentesse, che hanno lanciato fiori sui giovani volontari. Qui alcuni soldati dell'aviazione germanica, casualmente presenti, sono stati portati in trionfo tra vive acclamazioni al Duce e al Fuhrer. Dinanzi a Palazzo Braschl, la colonna ha sostato, e ad essa ha brevemente parlato il Segretario federale, sollevando nuove manifestazioni di vivissimo entusiasmo. Nel salone Giulio Cesare si è svolta, di 11 a poco, una significativa cerimonia. La « fiamma » dello scaglione partente ■— dopo ardenti parole del federale — veniva suddivisa in parti, ciascuna delle quali era consegnata ai vari gruppi dei goliardi partenti, i quali, finita vittoriosamente la guerra, ricomporranno la « fiamma » coi lembi che ora portano al fuoco delle battaglie. Due lembi della stessa « fiamma » sono stati consegnati a due ufficiali tedeschi, tra travolgenti dimostrazioni al Duce e al Fuhrer. Una medaglia commemorativa è stata pure consegnata ai volontari, ai quali, infine, le camerate del Fascio femminile hanno offerto doni. Da ultimo i volontari hanno raggiunto, sempre tra le manifestazioni di alto entusiasmo da parte della cittadinanza, il Distretto. Qui, nel corso di una breve, severa cerimonia, il Segretario del G.U.F. dell'Urbe ha presentato al comandante del Distretto il primo scaglione di volontari. Alle parole del Segretario del G.U.F. ha risposto il comandante del Distretto, esaltando il volontarismo italiano, sicuro auspicio delle fortune della Patria.