Il convegno di Merano e l'assedio dell'Inghilterra di Guido Tonella
Il convegno di Merano e l'assedio dell'Inghilterra La guerra dell'Asse sul mare Il convegno di Merano e l'assedio dell'Inghilterra Berlino, 18 febbraio. La notizia del lungo contatto che il Capo della Marina da guerra tedesca grande ammiragho Raeder ha avuto a Merano con 11 Capo di Stato Maggiore della nostra Marina ammiraglio Riccardi ha suscitato una eco vivissima in tutti questi circoli politici e militari. Lo avvenimento, come tutto ciò che riguarda la condotta delle operazioni belliche, non è certo di quelli che si prestino a commenti o Indiscrezioni giornalistiche : tuttavia è stato qui sufficiente il breve testo del comunicato ufficiale per chiarirne a fondo tutta la vasta portata. La sensibilità con cui reagiscono in proposito gli ambienti tedeschi è in funzione diretta dello sviluppo sempre maggiore che va assumendo la guerra marittima contro l'Inghilterra. L'annuncio dato a suo tempo dal FUhrer e dallo stesso grande ammiraglio Raeder dell'influenza che le operazioni navali saranno destinate ad avere nella fase decisiva della guerra è in questo momento presente alla mente di tutti. Come negli altri settori bellici anche nel campo specificatamente marittimo l'Asse svolge la sua lotta contro l'Inghilterra con la stessa unità di direttive e secondo lo stesso organico piano di guerra. Non ostante la naturale suddivisione dei fronti marittimi, è lecito arguire che la collaborazione delle due flotte sarà aumentata al massimo, esercitando un influsso considerevole sull'ulteriore svolgimento delle operazioni belliche. La pressione contro le forze britanniche andrà facendosi sempre più forte per l'appunto anche in quel settore navale in cui l'Inghilterra ha sempre creduto di godere di una assoluta supremazia. I vittoriosi fatti d'arme svoltisi in questi ultimi giorni denotano già quali siano anche in campo marittimo le possibilità dell'Asse, a dispetto di tutte le millanterie britanniche: sono le forze navali fèdeTchTYnfatu"c^^ Lnemico, con l'attacco di capo Fun- i o e i e r a i o a a o e a o . e o . e chal, un nuovo campo di battaglia, quello sterminato dell'Oceano Atlantieo. In materia di vettovagliamento è interessante notare come l'Inghilterra, la quale vorrebbe impedire la realizzazione del piano dell'ex presidente Hoover, si trovi nelle più gravi difficoltà, data la mancanza del tonnellaggio necessario per ciò che riguarda la messa in esecuzione del piano americano riguardante i suoi propri approvvigionamenti alimentari, piano che il presidente Roosevelt ha i predisposto d'intesa con il Ministro dell'agricoltura Wickard. In base all'attuale media annuale la Inghilterra perde più navi di quante se ne costruiscano di nuove nell'isola e in America. Il tonnellaggio disponibile è cosi ridotto che non si può contemporaneamente provvedere alle importazioni di viveri e alle importazioni di materiale bellico; o rinunciare a mangiare o rinunciare alle armi, questo è il dilemma inglese. Secondo le notizie americane la imminenza del pericolo avrebbe indotto l'Inghilterra a manifestare la sua preferenza per le consegne del materiale, bellico, sospendendo in gran parte le importazioni di viveri. Si tratta naturalmente di una soluzione di carattere disperato che è destinata, secondo gli osservatori americani, a provocare a breve scadenza in Inghilterra una situazione insostenibile in campo alimentare. L'ammiragliato inglese continua frattanto nel suo solito giuoco di bussolotti per celare l'entità degli affondamenti subiti. Le cifre riguardanti le perdite della marina mercantile nella settimana dal 2 al 9 corrente costituiscono secondo questi ambienti un caso tipico della tattica dell'ammiragliato. Lo ultimo rapporto inglese annuncia infatti l'affondamento di nove navi britanniche e quattro navi di altra bandiera poste al servizio dell'Inghilterra, cioè un totale di tredici navi per 29.806 tonnellate. Ora in base ai bollettini del comando tedesco soltanto nell'attacco svolto dai bombardieri nella giornata del 9 febbraio contro un convoglio a 500 chilometri a occidente delle coste portoghesi sono state affondate sei navi mercantili per 29.500 tonnellate. Dal 2 al 9 febbraio i tedeschi hanno poi annunciato affondamenti per un totale di 129 mila tonnellate di cui 69 per opera degli incrociatori corsari operanti nell'Atlantico, 23 mila ad opera degli U-Boot e 37 mila ad opera dell'arma aerea. La differenza tra 1 dati forniti dagli inglesi e gli affondamenti registrati dai tedeschi è stata poche volte così grande dato che stavo! ta gli inglesi non hanno ammesso neppure un quarto delle loro perdite effettive. Guido Tonella Il convegno di Merano e l'assedio dell'Inghilterra La guerra dell'Asse sul mare Il convegno di Merano e l'assedio dell'Inghilterra Berlino, 18 febbraio. La notizia del lungo contatto che il Capo della Marina da guerra tedesca grande ammiragho Raeder ha avuto a Merano con 11 Capo di Stato Maggiore della nostra Marina ammiraglio Riccardi ha suscitato una eco vivissima in tutti questi circoli politici e militari. Lo avvenimento, come tutto ciò che riguarda la condotta delle operazioni belliche, non è certo di quelli che si prestino a commenti o Indiscrezioni giornalistiche : tuttavia è stato qui sufficiente il breve testo del comunicato ufficiale per chiarirne a fondo tutta la vasta portata. La sensibilità con cui reagiscono in proposito gli ambienti tedeschi è in funzione diretta dello sviluppo sempre maggiore che va assumendo la guerra marittima contro l'Inghilterra. L'annuncio dato a suo tempo dal FUhrer e dallo stesso grande ammiraglio Raeder dell'influenza che le operazioni navali saranno destinate ad avere nella fase decisiva della guerra è in questo momento presente alla mente di tutti. Come negli altri settori bellici anche nel campo specificatamente marittimo l'Asse svolge la sua lotta contro l'Inghilterra con la stessa unità di direttive e secondo lo stesso organico piano di guerra. Non ostante la naturale suddivisione dei fronti marittimi, è lecito arguire che la collaborazione delle due flotte sarà aumentata al massimo, esercitando un influsso considerevole sull'ulteriore svolgimento delle operazioni belliche. La pressione contro le forze britanniche andrà facendosi sempre più forte per l'appunto anche in quel settore navale in cui l'Inghilterra ha sempre creduto di godere di una assoluta supremazia. I vittoriosi fatti d'arme svoltisi in questi ultimi giorni denotano già quali siano anche in campo marittimo le possibilità dell'Asse, a dispetto di tutte le millanterie britanniche: sono le forze navali fèdeTchTYnfatu"c^^ Lnemico, con l'attacco di capo Fun- i o e i e r a i o a a o e a o . e o . e chal, un nuovo campo di battaglia, quello sterminato dell'Oceano Atlantieo. In materia di vettovagliamento è interessante notare come l'Inghilterra, la quale vorrebbe impedire la realizzazione del piano dell'ex presidente Hoover, si trovi nelle più gravi difficoltà, data la mancanza del tonnellaggio necessario per ciò che riguarda la messa in esecuzione del piano americano riguardante i suoi propri approvvigionamenti alimentari, piano che il presidente Roosevelt ha i predisposto d'intesa con il Ministro dell'agricoltura Wickard. In base all'attuale media annuale la Inghilterra perde più navi di quante se ne costruiscano di nuove nell'isola e in America. Il tonnellaggio disponibile è cosi ridotto che non si può contemporaneamente provvedere alle importazioni di viveri e alle importazioni di materiale bellico; o rinunciare a mangiare o rinunciare alle armi, questo è il dilemma inglese. Secondo le notizie americane la imminenza del pericolo avrebbe indotto l'Inghilterra a manifestare la sua preferenza per le consegne del materiale, bellico, sospendendo in gran parte le importazioni di viveri. Si tratta naturalmente di una soluzione di carattere disperato che è destinata, secondo gli osservatori americani, a provocare a breve scadenza in Inghilterra una situazione insostenibile in campo alimentare. L'ammiragliato inglese continua frattanto nel suo solito giuoco di bussolotti per celare l'entità degli affondamenti subiti. Le cifre riguardanti le perdite della marina mercantile nella settimana dal 2 al 9 corrente costituiscono secondo questi ambienti un caso tipico della tattica dell'ammiragliato. Lo ultimo rapporto inglese annuncia infatti l'affondamento di nove navi britanniche e quattro navi di altra bandiera poste al servizio dell'Inghilterra, cioè un totale di tredici navi per 29.806 tonnellate. Ora in base ai bollettini del comando tedesco soltanto nell'attacco svolto dai bombardieri nella giornata del 9 febbraio contro un convoglio a 500 chilometri a occidente delle coste portoghesi sono state affondate sei navi mercantili per 29.500 tonnellate. Dal 2 al 9 febbraio i tedeschi hanno poi annunciato affondamenti per un totale di 129 mila tonnellate di cui 69 per opera degli incrociatori corsari operanti nell'Atlantico, 23 mila ad opera degli U-Boot e 37 mila ad opera dell'arma aerea. La differenza tra 1 dati forniti dagli inglesi e gli affondamenti registrati dai tedeschi è stata poche volte così grande dato che stavo! ta gli inglesi non hanno ammesso neppure un quarto delle loro perdite effettive. Guido Tonella
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