L'aviazione all'assalto sulle retrovie greche

L'aviazione all'assalto sulle retrovie greche L'aviazione all'assalto sulle retrovie greche gX, 17 febbraio. Le condizioni meteorologiche sul settore delle operazioni non sono andate migliorando come si sperava. Il maltempo non ha però potuto impedire a nostre formazioni aeree da bombardamento, da assalto e alla stessa caccia di effettuare alcune brillanti imprese. Non si è trattato soltanto di martellare quelle posizioni che rivestono una particolare importanza tattica e hanno un'immediata uti lità ai fini delle operazioni terre stri, ma anche di recare offesa a quelle basi strategiche sulle quali i greci hanno riposto il loro affidamento. Per sostenere le azioni ter restri nelle quali le loro forze sono impegnate, i comandanti ellenici hanno la logica necessità di far affluire per le strade più brevi e il più frequentemente possibile rifornimenti e appoggi dall'interno della penisola fino ai baluardi montani sui quali si combatte. E' compito precipuo quanto delicato dell'aviazione stroncare quei movimenti, terrorizzare il nemico dal centro di smistamento alle arterie di affluenza. L'arma aerea fascista ha compiuto numerose azioni sugli obiettivi di campo tattico. Sono stati gli Sparvieri e le Cicogne a colpire a più riprese i trinceramenti greci in quella zona di cui vi dissi l'altro giorno e cioè dove le forze nemiche si trovano a breve distanza dalle nostre. Il lavoro di preci sione ha dato i risultati che si aspettavano. Il nemico ha cercato dapprima di opporsi con le mitragliatrici piazzate lungo i costoni nascoste dai boschi, ma poi ha dovuto sottrarsi alla pioggia di bombe di ogni calibro che inquadravano alla perfezione il settore, dalle vette a fondo valle, e aprivano larghi vuoti nelle file nemiche. Sempre nella mattinata, forma- zioni di licioni hanno collaborato anch'essi con lo forze di terra, compiendo un riuscito bombardamento su alcune postazioni greche schierate lungo il corso inferiore del Tdhrino a sud-ovest di Fremeti. Le bombe pesanti hanno causato anche qui gravi danni che la documentazione fotografica ha confermato, indicando particolarmente una serie di esplosioni e di piccoli incendi. Il che fa pensare che sulla rotabile che si snoda nella zona siano stati immobilizzati e distrutti diversi mezzi meccanizzati e che alcuni depositi, sicuramente di munizioni, siano andati divorati dalle fiammate. Ancora gli Alcioni si sono avventati nella zona a sud di Klisura e hanno rovesciato diverse | bombe su salmerie in Anr»>.» «Ili lu raaqinnadecine di movimento. Anche qui la reazione nemica si è manifestata violenta. Pur tuttavia non ha minimamente raggiunto i nostri apparecchi. Il nemico ha tentato invano di servirsi di qualche P.Z.L. per sventare gli attacchi degli acrei italiani. Ma ormai la caccia avversaria deve essersi fatta una esatta conoscenza della potenza e della aggressività delle macchine e del piloti fascisti, a giudicare dalle sporadiche apparizioni fatte dai velivoli anglo-ellenici, che hanno fugacemente sorvolato, ma a una certa distanza, il settore martellato e subito dopo hanno battuto in ritirata. P. z. L'aviazione all'assalto sulle retrovie greche L'aviazione all'assalto sulle retrovie greche gX, 17 febbraio. Le condizioni meteorologiche sul settore delle operazioni non sono andate migliorando come si sperava. Il maltempo non ha però potuto impedire a nostre formazioni aeree da bombardamento, da assalto e alla stessa caccia di effettuare alcune brillanti imprese. Non si è trattato soltanto di martellare quelle posizioni che rivestono una particolare importanza tattica e hanno un'immediata uti lità ai fini delle operazioni terre stri, ma anche di recare offesa a quelle basi strategiche sulle quali i greci hanno riposto il loro affidamento. Per sostenere le azioni ter restri nelle quali le loro forze sono impegnate, i comandanti ellenici hanno la logica necessità di far affluire per le strade più brevi e il più frequentemente possibile rifornimenti e appoggi dall'interno della penisola fino ai baluardi montani sui quali si combatte. E' compito precipuo quanto delicato dell'aviazione stroncare quei movimenti, terrorizzare il nemico dal centro di smistamento alle arterie di affluenza. L'arma aerea fascista ha compiuto numerose azioni sugli obiettivi di campo tattico. Sono stati gli Sparvieri e le Cicogne a colpire a più riprese i trinceramenti greci in quella zona di cui vi dissi l'altro giorno e cioè dove le forze nemiche si trovano a breve distanza dalle nostre. Il lavoro di preci sione ha dato i risultati che si aspettavano. Il nemico ha cercato dapprima di opporsi con le mitragliatrici piazzate lungo i costoni nascoste dai boschi, ma poi ha dovuto sottrarsi alla pioggia di bombe di ogni calibro che inquadravano alla perfezione il settore, dalle vette a fondo valle, e aprivano larghi vuoti nelle file nemiche. Sempre nella mattinata, forma- zioni di licioni hanno collaborato anch'essi con lo forze di terra, compiendo un riuscito bombardamento su alcune postazioni greche schierate lungo il corso inferiore del Tdhrino a sud-ovest di Fremeti. Le bombe pesanti hanno causato anche qui gravi danni che la documentazione fotografica ha confermato, indicando particolarmente una serie di esplosioni e di piccoli incendi. Il che fa pensare che sulla rotabile che si snoda nella zona siano stati immobilizzati e distrutti diversi mezzi meccanizzati e che alcuni depositi, sicuramente di munizioni, siano andati divorati dalle fiammate. Ancora gli Alcioni si sono avventati nella zona a sud di Klisura e hanno rovesciato diverse | bombe su salmerie in Anr»>.» «Ili lu raaqinnadecine di movimento. Anche qui la reazione nemica si è manifestata violenta. Pur tuttavia non ha minimamente raggiunto i nostri apparecchi. Il nemico ha tentato invano di servirsi di qualche P.Z.L. per sventare gli attacchi degli acrei italiani. Ma ormai la caccia avversaria deve essersi fatta una esatta conoscenza della potenza e della aggressività delle macchine e del piloti fascisti, a giudicare dalle sporadiche apparizioni fatte dai velivoli anglo-ellenici, che hanno fugacemente sorvolato, ma a una certa distanza, il settore martellato e subito dopo hanno battuto in ritirata. P. z.