Nel paese dell'oro inflazione alle porte quelli senz'oro finanza intatta di Giorgio Sansa

Nel paese dell'oro inflazione alle porte quelli senz'oro finanza intatta Due sistemi, due ortHxM.i Nel paese dell'oro inflazione alle porte quelli senz'oro finanza intatta Berlino, 15 febbraio. IPerchè non c'è inflazione in questa guerra? La stabilità dei prezzi derivante dalla stabilità del- ! la circolazione monetaria è un fe-| nomeno nuovo e meraviglioso per j chi ricordi la guerra passata e il ' e e dopoguerra in un Paese come la Germania. Ma una osservazione che si deve fare costantemente nel Reich hitleriano è questa: prima di intraprendere qualche cosa esso studia gli errori commessi dai regimi precedenti allo scopo di evitarli. Uno di questi errori era stata . l'inflazione che aveva avuto conseguenze non solo economiche gravissime, ma anche sociali e morali. Un errore simile doveva essere scansato ad ogni costo. Il proposito è stato mantenuto. Oggi, infatti, in Germania non c'è inflazione; i prezzi sono quelli dell'anno scorso e le risorse della Nazione nel campo dei consumi civili sono distribuite con giustizia. Tutto procede pacatamente e ne nasce una situazione tanto diversa, anzi diametralmente opposta a quella che i giornali tedeschi segnalano dall'Inghilterra. Nel Paese più ricco del mondo, l'Inghilterra, c'è il carovita, c'è l'ingiustizia distributiva e, come lo stesso governo britannico lascia intravvedere, c'è l'inflazione alle porte: in un Paese senza oro e senza denaro come la Germania invece regna l'ordine anche nel sistema delicato della economia e della finanza in cui si sarebbe dovuto manifestare, secondo i profeti anglosassoni, la debolezza del Reich e nascondersi il tarlo che avrebbe roso la sua forza di resistenza. Finanza tedesca di guerra Da un rapporto redatto dal Segretario di Stato Reinhardt si apprende che alla fine del 18.0 mese di guerra le finanze tedesche sono più solide che mai. La guerra è finanziata con un metodo che non pregiudica la stabilità della circolazione e della valuta. Essa è finanziata innanzitutto con le entrate normali di bilancio accresciutesi per l'anno fiscale in corso a 27 miliardi di marchi, ossia, in base al cambio attuale, a 210 miliardi di lire. Tale somma non basterebbe da sola naturalmente a mandare avanti una impresa costosa come la guerra attuale su fronti tanto estesi di terra e di mare. Ma ciò che non danno le imposte e le tasse lo danno i prestiti interni e il Governo tedesco ha la soddisfazione di no tare che tali prestiti non oppri mono affatto l'economia del Pae se. Invero, se la opprimessero, dal l'inizio del conflitto a oggi, il tas so di interesse pagato sui prestiti non sarebbe andato costantemen te diminuendo. L'Erario, assor bendo a un tasso decrescente i risparmi imposti ai consumatori dalla disciplina dei consumi, ha realizzato nel servizio degli inte ressi una economia di 800 milio ni dì marchi sufficienti a pagare gli interessi di un ulteriore am montare di venti miliardi di prestiti: onde si può dire che i venti miliardi in più sono un dono che l'economia, diventata fortissima grazie alla disciplina, fa allo Stato che conduce la guerra. La circolazione tedesca al 15 gennaio ammontava a 15,8 miliar di di marchi, ossia era superiore di soli 2,5 miliardi a quella del 1° settembre 1939. L'aumento è però apparente, non reale, in quanto che nel periodo di tempo indicato si è anche allargato il territorio in cui il marco ha corso legale, avendo la Germania annesso nuove terre a Est, quelle cioè prese dalla Polonia, e ad Ovest dove il marco sostituisce già le monete precedenti, nel Lussemburgo e nell'Alsazia Lorena. A questo si aggiunga che l'aumento di circolante è parallelo a una diminuzione della velocità di circolazione, dovuta allo stato di guerra (diminuzione e aumento quindi si IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIII annullano a vicenda): per esem pio, gli uffici pagatori dell'eserci to dispongono di ingenti riserve in contanti che fanno per lunghi periodi pochissimo movimento, Per modo che a conti fatti non si avrebbe torto se si parlasse oggi addirittura di deflazione. Metodi tempestivi Non è possibile dire in una breve corrispondenza come questi risultati ideali per una economia bellica siano stati raggiunti nè spiegare quali saggi princìpi siano stati adottati dai dirigenti della finanza tedesca. Una sola osservazione bisogna fare ed è la seguente: tali principi e tali metodi sono stati adottati molto per tempo, le difficoltà della guerra sono state previste in anticipo; ogni cosa è stata preparata; nulla è stato imprevisto. In linea generale si può affermare che la potenza della finanza di guerra germanica è figliuola della potenza economica creata nei primi sei anni e mezzo di regime nazionalsocialista. Tutte le misure prese dal Governo hitleriano hanno avuto per mira fin dall'inizio di elevare il potenziale produttivo delle aziende industriali e agricole esistenti, di far nascere nuovi valori produttivi, di facilitarne la coordinazione migliorando le vie del traffico, meccanizzando e motorizzando la Nazione. L'incremento della capacità produttiva nazionale derivante da tali misure ha reso possibile — come rileva il Segretario di Stato Reinhardt — l'organizzazione di un apparato bellico fortissimo ed ora che è messo in azione ne rende possibile il finanziamento. Queste cifre e questi fatti dovranno indurre gli inglesi a meditare. In Inghilterra si vaneggia quando si crede al collasso del fronte interno tedesco per cause finanziarie ed economiche. La finanza è a posto e a posto è l'economia. Certo in Germania non si nuota nell'abbondanza, ma in molti riguardi si sta meglio oggi che al principio della guerra, perchè appunto, basandosi su previsioni volutamente pessimistiche, i tedeschi hanno stretto le file, fin dal primo giorno, concedendosi solo l'assolutamente indispensabile. Poi hanno visto che le avevano strette più del dovuto e si constata ora che, in seguito a successivi miglioramenti, le condizioni di vita sono diventate più che tollerabili. Giustizia distributiva In certi rispetti sono migliori che in tempo di pace. In fatto di calorie, per dirne una, le razioni odierne ne contengono in quantità superiore alla media nazionale del consumo d'ante-guerra, perchè se ad alcune classi il razionamento ha tolto l'eccedenza, ad altre classi immensamente più numerose esso ha dato ciò di cui mancavano : un'evidente giustizia distributiva. CI saranno magari in complesso meno vitamine che in passato e le calorie, si sa, non sostituiscono le vitamine. Senonchè a colmare questo vuoto pensa l'industria chimica tedesca che le produce sinteticamente e pensano le organizzazioni amministrative locali distribuendo gratis vitamine sintetiche ai bambini e alle madri: d'altro canto è ben noto, e chi scrive queste righe lo ha constatato de vlsu in quattro mesi passati sul fronte della Manica, se all'interno ci si limita a consumare lo stretto necessario c non un grammo di più, le riserve di materiali indispensabili per la. condotta della guerra sono immense. La macchina bellica tedesca non si arresterà mai per mancanza di combustibile. Dicendo « combustibile » intendiamo significare naturalmente: benzina, cannoni, carri armati, munizioni, bombe, aeroplani, viveri e poi tutte quelle altre cose che giova per il momento non menzionare. Giorgio Sansa Nel paese dell'oro inflazione alle porte quelli senz'oro finanza intatta Due sistemi, due ortHxM.i Nel paese dell'oro inflazione alle porte quelli senz'oro finanza intatta Berlino, 15 febbraio. IPerchè non c'è inflazione in questa guerra? La stabilità dei prezzi derivante dalla stabilità del- ! la circolazione monetaria è un fe-| nomeno nuovo e meraviglioso per j chi ricordi la guerra passata e il ' e e dopoguerra in un Paese come la Germania. Ma una osservazione che si deve fare costantemente nel Reich hitleriano è questa: prima di intraprendere qualche cosa esso studia gli errori commessi dai regimi precedenti allo scopo di evitarli. Uno di questi errori era stata . l'inflazione che aveva avuto conseguenze non solo economiche gravissime, ma anche sociali e morali. Un errore simile doveva essere scansato ad ogni costo. Il proposito è stato mantenuto. Oggi, infatti, in Germania non c'è inflazione; i prezzi sono quelli dell'anno scorso e le risorse della Nazione nel campo dei consumi civili sono distribuite con giustizia. Tutto procede pacatamente e ne nasce una situazione tanto diversa, anzi diametralmente opposta a quella che i giornali tedeschi segnalano dall'Inghilterra. Nel Paese più ricco del mondo, l'Inghilterra, c'è il carovita, c'è l'ingiustizia distributiva e, come lo stesso governo britannico lascia intravvedere, c'è l'inflazione alle porte: in un Paese senza oro e senza denaro come la Germania invece regna l'ordine anche nel sistema delicato della economia e della finanza in cui si sarebbe dovuto manifestare, secondo i profeti anglosassoni, la debolezza del Reich e nascondersi il tarlo che avrebbe roso la sua forza di resistenza. Finanza tedesca di guerra Da un rapporto redatto dal Segretario di Stato Reinhardt si apprende che alla fine del 18.0 mese di guerra le finanze tedesche sono più solide che mai. La guerra è finanziata con un metodo che non pregiudica la stabilità della circolazione e della valuta. Essa è finanziata innanzitutto con le entrate normali di bilancio accresciutesi per l'anno fiscale in corso a 27 miliardi di marchi, ossia, in base al cambio attuale, a 210 miliardi di lire. Tale somma non basterebbe da sola naturalmente a mandare avanti una impresa costosa come la guerra attuale su fronti tanto estesi di terra e di mare. Ma ciò che non danno le imposte e le tasse lo danno i prestiti interni e il Governo tedesco ha la soddisfazione di no tare che tali prestiti non oppri mono affatto l'economia del Pae se. Invero, se la opprimessero, dal l'inizio del conflitto a oggi, il tas so di interesse pagato sui prestiti non sarebbe andato costantemen te diminuendo. L'Erario, assor bendo a un tasso decrescente i risparmi imposti ai consumatori dalla disciplina dei consumi, ha realizzato nel servizio degli inte ressi una economia di 800 milio ni dì marchi sufficienti a pagare gli interessi di un ulteriore am montare di venti miliardi di prestiti: onde si può dire che i venti miliardi in più sono un dono che l'economia, diventata fortissima grazie alla disciplina, fa allo Stato che conduce la guerra. La circolazione tedesca al 15 gennaio ammontava a 15,8 miliar di di marchi, ossia era superiore di soli 2,5 miliardi a quella del 1° settembre 1939. L'aumento è però apparente, non reale, in quanto che nel periodo di tempo indicato si è anche allargato il territorio in cui il marco ha corso legale, avendo la Germania annesso nuove terre a Est, quelle cioè prese dalla Polonia, e ad Ovest dove il marco sostituisce già le monete precedenti, nel Lussemburgo e nell'Alsazia Lorena. A questo si aggiunga che l'aumento di circolante è parallelo a una diminuzione della velocità di circolazione, dovuta allo stato di guerra (diminuzione e aumento quindi si IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIII annullano a vicenda): per esem pio, gli uffici pagatori dell'eserci to dispongono di ingenti riserve in contanti che fanno per lunghi periodi pochissimo movimento, Per modo che a conti fatti non si avrebbe torto se si parlasse oggi addirittura di deflazione. Metodi tempestivi Non è possibile dire in una breve corrispondenza come questi risultati ideali per una economia bellica siano stati raggiunti nè spiegare quali saggi princìpi siano stati adottati dai dirigenti della finanza tedesca. Una sola osservazione bisogna fare ed è la seguente: tali principi e tali metodi sono stati adottati molto per tempo, le difficoltà della guerra sono state previste in anticipo; ogni cosa è stata preparata; nulla è stato imprevisto. In linea generale si può affermare che la potenza della finanza di guerra germanica è figliuola della potenza economica creata nei primi sei anni e mezzo di regime nazionalsocialista. Tutte le misure prese dal Governo hitleriano hanno avuto per mira fin dall'inizio di elevare il potenziale produttivo delle aziende industriali e agricole esistenti, di far nascere nuovi valori produttivi, di facilitarne la coordinazione migliorando le vie del traffico, meccanizzando e motorizzando la Nazione. L'incremento della capacità produttiva nazionale derivante da tali misure ha reso possibile — come rileva il Segretario di Stato Reinhardt — l'organizzazione di un apparato bellico fortissimo ed ora che è messo in azione ne rende possibile il finanziamento. Queste cifre e questi fatti dovranno indurre gli inglesi a meditare. In Inghilterra si vaneggia quando si crede al collasso del fronte interno tedesco per cause finanziarie ed economiche. La finanza è a posto e a posto è l'economia. Certo in Germania non si nuota nell'abbondanza, ma in molti riguardi si sta meglio oggi che al principio della guerra, perchè appunto, basandosi su previsioni volutamente pessimistiche, i tedeschi hanno stretto le file, fin dal primo giorno, concedendosi solo l'assolutamente indispensabile. Poi hanno visto che le avevano strette più del dovuto e si constata ora che, in seguito a successivi miglioramenti, le condizioni di vita sono diventate più che tollerabili. Giustizia distributiva In certi rispetti sono migliori che in tempo di pace. In fatto di calorie, per dirne una, le razioni odierne ne contengono in quantità superiore alla media nazionale del consumo d'ante-guerra, perchè se ad alcune classi il razionamento ha tolto l'eccedenza, ad altre classi immensamente più numerose esso ha dato ciò di cui mancavano : un'evidente giustizia distributiva. CI saranno magari in complesso meno vitamine che in passato e le calorie, si sa, non sostituiscono le vitamine. Senonchè a colmare questo vuoto pensa l'industria chimica tedesca che le produce sinteticamente e pensano le organizzazioni amministrative locali distribuendo gratis vitamine sintetiche ai bambini e alle madri: d'altro canto è ben noto, e chi scrive queste righe lo ha constatato de vlsu in quattro mesi passati sul fronte della Manica, se all'interno ci si limita a consumare lo stretto necessario c non un grammo di più, le riserve di materiali indispensabili per la. condotta della guerra sono immense. La macchina bellica tedesca non si arresterà mai per mancanza di combustibile. Dicendo « combustibile » intendiamo significare naturalmente: benzina, cannoni, carri armati, munizioni, bombe, aeroplani, viveri e poi tutte quelle altre cose che giova per il momento non menzionare. Giorgio Sansa

Persone citate: Reinhardt