BLUFF E REALTA' in Estremo Oriente di Leo Rea

BLUFF E REALTA' in Estremo Oriente BLUFF E REALTA' in Estremo Oriente La campagna allarmistica si è sgonfiata ma gli antagonismi restano e s'aggravano a o a zSdttqptapptlpnilzsspcudoAdqdAnche oggi circolano ma in to- no minore wa intese a salvare la faceta; per esempio, la notizia che i Consoli americani sono stati au-\torizzali a permettere di anmcn-.ture il numero dei passeggeri on-j(DAL NOSTRO INVIATO) Zona del Pacifico, 15 febbraio. La manovra tendente a sollevare l'eccitazione antinipponica- in tutto il Pacifico è in pieno sgonfiamento: il governo olandese in Londra smentisce oggi, soltanto oggi, la voce messa in circolazione da Radio Londra secondo cui il governo nipponico avrebbe presentato severe richieste al governo di Batavia; il Premier australiano dice oggi: «.La situazione nel Pacifico, lo ripeto, non ha subito ulteriori aggravamenti durante gli ultimi giorni »; la stampa e la radio d'America si rimangiano tutto quanto è stato strombazzato negli ultimi tre giorni. Il lettore che confronti questo atteggiamento con quello dei giorni precedenti può trarre facilmente conclusioni edificanti. Senonchè la monovra ha una coda: le stesse radiostazioni e gli stessi giornali pronosticanti fino a ieri uno scoppio immediato della guerra, dicono oggi che il combinato atteggiamento anglo-olandese-americano ha impedito al Giappone di marciare su Singapore o sulle Indie Olandesi o su entrambi. Era da aspettarsi una simile conclusione di una manovra che consente di creare presso il grosso pubblico una impressione di potenza e di autorità, mentre non si tratta di null'altro che di un bluff. Smentita all'allarmismo de facilitare lo sgombro dei cittadini dall'Estremo Oriente. Nostre informazioni sicure fanno prevedere che le navi non saranno affollale per la semplice ragione che gli americani .ancora residenti in Estremo Oriente non intendono muoversi. Fra le messe a punto si deve elencare quella di Roosevelt, il quale, ad un giornalista che gli chiedeva se l'ordine di rimpatrio agli americani ero dovuto ad una aggravata situazione nel Pacifico, rispose che il provvedimento rap-1presenta la ripetizione degli inviti precedenti a sgombrare e che U\giornalista prima di usare le pa-\iole «situazione aggravata » a->vrebbe dovuto consultare ti Mini-\stero degli Esteri. \E' interessante notare a -questo ]riguardo che il governo nipponico \ ha dato istruzione oggi ai conna- zioìiali residenti nel Notd e nel Sud dell'America di restare calmi di fronte all'allarmismo circolante in queste ore, aggiungendo che tanto il governo nipponico quanto quello americano fanno tutto il possibile per impedire che la situazione sbocchi in un conflitto armato. Questa dichiarazione nipponica evidentemente contiene, per la sua forma e per il suo contenuto coni2>letamente opposto all'ordine dato da Washington ai proprii cittadini, una implicita sonante smentito all'allarmismo aincricano. . Milioni per le fortificazioni ■ Constatato lo sgonfiamento della manovra, l'osservatore della zona del Pacifico mancherebbe al suo dovere non segnalando doversi attendere qualche reazione nipponica alla manovra mirante a conquistare a spalle del Giappone una parvenza di autorità in zone dove il Giappone giustamente si oppone ad interferenze estranee Anche a voler prendere con prudenza il nazionalista Kokumin il quale scrive che la recente manovra ha avvicinato la possibilità della guerra, certo è che Tokio inscrive a debito della partita anglo-americana questo tentativo il quale non è soltanto un fuoco di artificio giornalistico, ma dimostj-a di aver conseguenze di altro genere. Infatti mentre ieri si annunciava una spesa di cinque milioni per fortificare ulteriormente Guam, oggi si annuncia una spe sa di oUre oHo ,„j7ioni ]lcr forti ficare Samoa: le reazioni nipponiche a questo sono molto interessantu jyAsahi scrive che la posi3l0„e di Samoa a mezza via tra le Hawaii e l'Australia costituisce un importante anello della catena di accerchiamento del Giappone; altri giornali dicono che le Mariane e le Marshall rendono impossibile per la flotta americana di attaccare frontalmente il Giappone obbligando Washington a tentare aia di stabilire una linea di attacco meridionale collegante le Hawai con la via Samoa, Australia, Singapore e Manilla. La stampa nipponica inoltre 1continua ad insistere che xSinga ppre e la strada della Birmania \!imsi0nano sincronizzando gli \8,arzi per impedire lo sviluppo >della poutica di pacificazione nip\ponira ». A questo proposilo il \giornale Miyako scrive che Chung ]King si è accordata col governo \ della Birmania per costruire una ferrovia parallela alla famosa strada trasportante i rifornimenti. Leo Rea. BLUFF E REALTA' in Estremo Oriente BLUFF E REALTA' in Estremo Oriente La campagna allarmistica si è sgonfiata ma gli antagonismi restano e s'aggravano a o a zSdttqptapptlpnilzsspcudoAdqdAnche oggi circolano ma in to- no minore wa intese a salvare la faceta; per esempio, la notizia che i Consoli americani sono stati au-\torizzali a permettere di anmcn-.ture il numero dei passeggeri on-j(DAL NOSTRO INVIATO) Zona del Pacifico, 15 febbraio. La manovra tendente a sollevare l'eccitazione antinipponica- in tutto il Pacifico è in pieno sgonfiamento: il governo olandese in Londra smentisce oggi, soltanto oggi, la voce messa in circolazione da Radio Londra secondo cui il governo nipponico avrebbe presentato severe richieste al governo di Batavia; il Premier australiano dice oggi: «.La situazione nel Pacifico, lo ripeto, non ha subito ulteriori aggravamenti durante gli ultimi giorni »; la stampa e la radio d'America si rimangiano tutto quanto è stato strombazzato negli ultimi tre giorni. Il lettore che confronti questo atteggiamento con quello dei giorni precedenti può trarre facilmente conclusioni edificanti. Senonchè la monovra ha una coda: le stesse radiostazioni e gli stessi giornali pronosticanti fino a ieri uno scoppio immediato della guerra, dicono oggi che il combinato atteggiamento anglo-olandese-americano ha impedito al Giappone di marciare su Singapore o sulle Indie Olandesi o su entrambi. Era da aspettarsi una simile conclusione di una manovra che consente di creare presso il grosso pubblico una impressione di potenza e di autorità, mentre non si tratta di null'altro che di un bluff. Smentita all'allarmismo de facilitare lo sgombro dei cittadini dall'Estremo Oriente. Nostre informazioni sicure fanno prevedere che le navi non saranno affollale per la semplice ragione che gli americani .ancora residenti in Estremo Oriente non intendono muoversi. Fra le messe a punto si deve elencare quella di Roosevelt, il quale, ad un giornalista che gli chiedeva se l'ordine di rimpatrio agli americani ero dovuto ad una aggravata situazione nel Pacifico, rispose che il provvedimento rap-1presenta la ripetizione degli inviti precedenti a sgombrare e che U\giornalista prima di usare le pa-\iole «situazione aggravata » a->vrebbe dovuto consultare ti Mini-\stero degli Esteri. \E' interessante notare a -questo ]riguardo che il governo nipponico \ ha dato istruzione oggi ai conna- zioìiali residenti nel Notd e nel Sud dell'America di restare calmi di fronte all'allarmismo circolante in queste ore, aggiungendo che tanto il governo nipponico quanto quello americano fanno tutto il possibile per impedire che la situazione sbocchi in un conflitto armato. Questa dichiarazione nipponica evidentemente contiene, per la sua forma e per il suo contenuto coni2>letamente opposto all'ordine dato da Washington ai proprii cittadini, una implicita sonante smentito all'allarmismo aincricano. . Milioni per le fortificazioni ■ Constatato lo sgonfiamento della manovra, l'osservatore della zona del Pacifico mancherebbe al suo dovere non segnalando doversi attendere qualche reazione nipponica alla manovra mirante a conquistare a spalle del Giappone una parvenza di autorità in zone dove il Giappone giustamente si oppone ad interferenze estranee Anche a voler prendere con prudenza il nazionalista Kokumin il quale scrive che la recente manovra ha avvicinato la possibilità della guerra, certo è che Tokio inscrive a debito della partita anglo-americana questo tentativo il quale non è soltanto un fuoco di artificio giornalistico, ma dimostj-a di aver conseguenze di altro genere. Infatti mentre ieri si annunciava una spesa di cinque milioni per fortificare ulteriormente Guam, oggi si annuncia una spe sa di oUre oHo ,„j7ioni ]lcr forti ficare Samoa: le reazioni nipponiche a questo sono molto interessantu jyAsahi scrive che la posi3l0„e di Samoa a mezza via tra le Hawaii e l'Australia costituisce un importante anello della catena di accerchiamento del Giappone; altri giornali dicono che le Mariane e le Marshall rendono impossibile per la flotta americana di attaccare frontalmente il Giappone obbligando Washington a tentare aia di stabilire una linea di attacco meridionale collegante le Hawai con la via Samoa, Australia, Singapore e Manilla. La stampa nipponica inoltre 1continua ad insistere che xSinga ppre e la strada della Birmania \!imsi0nano sincronizzando gli \8,arzi per impedire lo sviluppo >della poutica di pacificazione nip\ponira ». A questo proposilo il \giornale Miyako scrive che Chung ]King si è accordata col governo \ della Birmania per costruire una ferrovia parallela alla famosa strada trasportante i rifornimenti. Leo Rea.

Persone citate: Batavia, Roosevelt