Una nuova provocazione dopo il fallimento allarmistico di Leo Rea

Una nuova provocazione dopo il fallimento allarmistico NEL PACIFICO Una nuova provocazione dopo il fallimento allarmistico Londra annuncia di avere mi nato le acque di Singapore e e (Dal nostro inviato) Zona del Pacifico, 17 febbraio. Da tutte le parti della zona del Pacifico si hanno notizie le quali confermano il fallimento del gioco di Londra: quella che nelle intenzioni britanniche doveva diventare una partita di pugilato nippoamericana si volta invece in una partita di scherma. Nel corso delle botte, delle parate e dello risposte la diplomazia nipponica si è dimostrata capace di lavorare con finezza: il suo invito ai connazionali residenti nelle Americhe a continuare i normali affari poiché «il Governo nipponico con la collaborazione americana si sforza di evitare un conflitto armato », è una mossa magistrale che blocca la lama avversaria e la costiinge nel settore desiderato dal Giappone. A questa constatazione si deve aggiungere quest'altra: l'invito è, limitato ai giapponesi residenti nel nord e nel sud America, non comprende cioè quelli numerosissimi viventi negli Stati Malesi, nelle Indie Olandesi e nelle Filippine. Questa omissione è indubbiamente notevole ed ha qualche significato anche se i circoli competenti nipponici, interpellati in proposito, si mantengono ultra riserbati e consigliano di evitare di trarne conclusioni definitive. Non ostante le smentite e non ostante sia stata costretta a rimangiarsi le proprie dichiarazioni allarmistiche, Londra continua a mantenere grave la già delicata situazione nel Mare della Cina: l'annuncio della radio ai naturanti che gli approcci a Singapone vengono minati tanto nel Mare della Cina quanto nel golfo del Siam, è una provocazione diretta a complicare una situazione che sembra in via di distensione. Tra poche ore sapremo se la Gran Bretagna ha ottemperato all'obbligo di diritto intemazionale di comunicare la posizione dei campi minati ai piroscafi mercantili non belligeranti, compresi i giapponesi, interessantissimi alla navigazione attraverso lo stretto. Questo è per il momento il più interessante angolo dal quale osservare lo svolgersi degli eventi. Leo Rea dgmpzevltBbs Una nuova provocazione dopo il fallimento allarmistico NEL PACIFICO Una nuova provocazione dopo il fallimento allarmistico Londra annuncia di avere mi nato le acque di Singapore e e (Dal nostro inviato) Zona del Pacifico, 17 febbraio. Da tutte le parti della zona del Pacifico si hanno notizie le quali confermano il fallimento del gioco di Londra: quella che nelle intenzioni britanniche doveva diventare una partita di pugilato nippoamericana si volta invece in una partita di scherma. Nel corso delle botte, delle parate e dello risposte la diplomazia nipponica si è dimostrata capace di lavorare con finezza: il suo invito ai connazionali residenti nelle Americhe a continuare i normali affari poiché «il Governo nipponico con la collaborazione americana si sforza di evitare un conflitto armato », è una mossa magistrale che blocca la lama avversaria e la costiinge nel settore desiderato dal Giappone. A questa constatazione si deve aggiungere quest'altra: l'invito è, limitato ai giapponesi residenti nel nord e nel sud America, non comprende cioè quelli numerosissimi viventi negli Stati Malesi, nelle Indie Olandesi e nelle Filippine. Questa omissione è indubbiamente notevole ed ha qualche significato anche se i circoli competenti nipponici, interpellati in proposito, si mantengono ultra riserbati e consigliano di evitare di trarne conclusioni definitive. Non ostante le smentite e non ostante sia stata costretta a rimangiarsi le proprie dichiarazioni allarmistiche, Londra continua a mantenere grave la già delicata situazione nel Mare della Cina: l'annuncio della radio ai naturanti che gli approcci a Singapone vengono minati tanto nel Mare della Cina quanto nel golfo del Siam, è una provocazione diretta a complicare una situazione che sembra in via di distensione. Tra poche ore sapremo se la Gran Bretagna ha ottemperato all'obbligo di diritto intemazionale di comunicare la posizione dei campi minati ai piroscafi mercantili non belligeranti, compresi i giapponesi, interessantissimi alla navigazione attraverso lo stretto. Questo è per il momento il più interessante angolo dal quale osservare lo svolgersi degli eventi. Leo Rea dgmpzevltBbs Una nuova provocazione dopo il fallimento allarmistico NEL PACIFICO Una nuova provocazione dopo il fallimento allarmistico Londra annuncia di avere mi nato le acque di Singapore e e (Dal nostro inviato) Zona del Pacifico, 17 febbraio. Da tutte le parti della zona del Pacifico si hanno notizie le quali confermano il fallimento del gioco di Londra: quella che nelle intenzioni britanniche doveva diventare una partita di pugilato nippoamericana si volta invece in una partita di scherma. Nel corso delle botte, delle parate e dello risposte la diplomazia nipponica si è dimostrata capace di lavorare con finezza: il suo invito ai connazionali residenti nelle Americhe a continuare i normali affari poiché «il Governo nipponico con la collaborazione americana si sforza di evitare un conflitto armato », è una mossa magistrale che blocca la lama avversaria e la costiinge nel settore desiderato dal Giappone. A questa constatazione si deve aggiungere quest'altra: l'invito è, limitato ai giapponesi residenti nel nord e nel sud America, non comprende cioè quelli numerosissimi viventi negli Stati Malesi, nelle Indie Olandesi e nelle Filippine. Questa omissione è indubbiamente notevole ed ha qualche significato anche se i circoli competenti nipponici, interpellati in proposito, si mantengono ultra riserbati e consigliano di evitare di trarne conclusioni definitive. Non ostante le smentite e non ostante sia stata costretta a rimangiarsi le proprie dichiarazioni allarmistiche, Londra continua a mantenere grave la già delicata situazione nel Mare della Cina: l'annuncio della radio ai naturanti che gli approcci a Singapone vengono minati tanto nel Mare della Cina quanto nel golfo del Siam, è una provocazione diretta a complicare una situazione che sembra in via di distensione. Tra poche ore sapremo se la Gran Bretagna ha ottemperato all'obbligo di diritto intemazionale di comunicare la posizione dei campi minati ai piroscafi mercantili non belligeranti, compresi i giapponesi, interessantissimi alla navigazione attraverso lo stretto. Questo è per il momento il più interessante angolo dal quale osservare lo svolgersi degli eventi. Leo Rea dgmpzevltBbs

Luoghi citati: Filippine, Giappone, Gran Bretagna, Londra, Singapone, Singapore