CENTINAIA DI BOMBE sganciate dagli "Alcioni,,

CENTINAIA DI BOMBE sganciate dagli "Alcioni,, CENTINAIA DI BOMBE sganciate dagli "Alcioni,, (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Da X, 12 febbbario. Il capitano Braga è un milanese piccolo, vivace, silenzioso, uno di quelli cui piace lavorare sodo e non perdere tempo. Lo dovreste vedere sempre a fianco degli Alcioni della prima squadriglia, o a fare l'allenamento agli aquilotti più giovani, o a studiarsi nella camera del colonnello le grandi carte issate sui cavalietti. Questa volta, Braga ha avuto la sua grande giornata, una giornata davvero triste per i comandi ellenici, che si sono visti vibrare in più settori dei colpi tremendi, senza per altro riuscire se non a evitarli ad attutirne la violenza. L'« inferno » del mattino Uno di questi colpi si chiama Gianina, precisamente l'aeroporto di Gianina Incastonato nel mezzo di un anfiteatro di rocce, un pezzo di verde che lo fa somigliare ad un brandello di muschio aggrappato su un grande sasso e che forma uno strano e suggestivo contrasto con il vicino lago, orlato nel fianco dalla neve. Hanno cercato di occultarlo, io credo, quel campo, senza riuscirvi, a confonderlo con un lembo di pianura, picchiettato di case, ma inutil-1 mente. Anche dall'alta quota il triangolino irregolare, che ha poi al lato maggiore la striscia in rilievo della rotabile che porta verso il nord, ha rivelato la sua importanza di obiettivo militare. E' qui, infatti, che i greci annidano la caccia che compie le puntate quotidiane sulle nostre prime linee, a intralciare il passo alle formazioni dei bombardieri pesanti, veloci, e di assalto; è qui che t Gloster, i P.Z.L., gli Hurricane abitano. Si imponeva assolutamente un colpo di questi: bombardare, spezzonare e mitragliare l'aeroporto di Gianina. Il sole è già alto quando 11 capitano Braga, al comando della formazione di Alcioni, prende quota, sorvola un vasto tratto di mare, si tiene a sud di Corfù, risale verso Filistes, distanzia, sorvola il Kalamas e, per quanto ostacolato da un vento notevole, giunge senza deviazione alcuna in prossimità dell'obiettivo. Il campo è al difuorl della città, ma individuarlo non significa perder troppo tempo; e poi il sole si è schierato con Braga, perchè in bu^so si notano alcune piccole lamiere che scintillano e rifrangono la luce quasi accendendosi di vivi bagliori. Del resto, basteranno i tiri della contraerea a dimostrare ai piloti che sono arrivati a destinazione non appena questi iniziano la manovra atta a portarli più in basso, e prepararsi al tiro. Si diminuisce la quota e l'ufficiale, approssimandosi la formazione alla verticale del campo, si porta nella navicella di puntamento e inizia ì suoi rapidi calcoli. Egli non ha ancora visto spiccare lo spiazzato nella «tacca» che ha la visione fulminea d'una sagoma di apparecchio, che è scivolata dinanzi all'Alcione: comprendendo allora che si tratta di un attacco dei caccia nemici avverte con una mano il compagno che è al posto di pilotaggio, che lo rassicura sorridendo e annuendo. Infatti, l'armiere in torretta, appena ha visto avvicinarsi i biplani nemici, ha aperto un fuoco d'inferno; gli avversari, d'altro canto, che hanno già sgranato al cune raffiche, debbono trovarsi a corto di munizioni e quindi, quel- le che hanno ancora, sono decisi a giocarsele bene. ' profonde Ma prima ancora che essi trovino il sistema, ne immobilizzano uno e costringono un altro a scendere precipitosamente verso terra. Ormai anche i superstiti debbono trovarsi in situazione piuttosto critica. Da un momento all'altro può accadere che le loro armi si ammutoliscano e la velocità non basta per sfuggire ad un apparecchio veloce come l'Alcione. Qui evitano ì cacciatori nemici di prolungare il combattimento ed approfittano del fatto che la formazione si è ancor più abbassata per librarsi più in alto e filarsela a tutto gas. Braga, frattanto, ha seguitato il puntamento, ha inquadrato il suo tiro alla perfezione, ha premuto le leve di sgancio. Gli sportelli degli ^4/cioni si sono aperti. Gli apparecchi sono stati alleggeriti da quella serie di bombe di ogni calibro che hanno « mollato » è istintivamente si rialzano. Vediamo che cosa è successo a terra... L'ondata del pomeriggio A terra ci sono fiamme, due o ] tre fiammelle qua e là per il cam-lpo che significano apparecchi in fiamme; e poi la spianata è tutta bruciata da alcune esplosioni che hanno aperto su di essa voragini Allontanatisi i caccia, ia contraerea ricomincia il suo fuoco. Ma Braga ha terminato il passaggio, si è liberato di alcune centinaia di bombe; in un'ulteriore ondata ha gettato una considerevole quantità di spezzoni a bassa quota, adesso è soddisfatto; deve correre con i suoi ragazzi verso casa, perchè occorre mostrare al colonnello le fotografie dell'azione. Siamo nel pomeriggio e Braga ritorna sull'obiettivo che ha martellato nella mattinata. Dopo di lui verrà subito la formazione del tenente Sassi. E' destino che Già-, nina non abbia respiro; il quale, i del resto, deve esserle stato mozzato da quell'azione di mitragliamento a bassissima quota che i cacciatori italiani hanno effettuato qualche ora prima. Infatti essi sono giunti in massa! sul campo e il personale dell'aeroporto, terrorizzato, che ha sottostato a un terrificante bombardamento, se li è visti passar cosi bassi che si vedevano i piloti guarda¬ re in giù per vedere "gli effetti dei loro colpi. Hanno fatto fuoco e fiamme i Iquegli scatenati, hanno imbottito'di proiettili, manufatti, serbatoi. apparecchi; è stata una folata di distruzione. Ma c'è ancora Braga, ve l'hodetto. Ed arriva, infatti, con i suoi ragazzi. Quelli delle Lumache e con la scorta dei Falchi. La caccia nemica rientra in scena. Ma, quando, dopo non più di trenta secondi di contatto balistico, essa vede due suoi apparecchi allontanarsi gravemente colpiti, desiste da ogni manovra p ripiega. L'irruente e deciso Braga si trascina a quattrocento e più all'ora, i suoi Alcioni sul campo e scaraventa su di esso un centinaio di bombe. Immediatamente sprizzano dalla spianata gli alti getti di fumo, di terra, poi le nuvole si arrossano di fiamme e poi ancora un grande serbatoio esplode. Dieci apparecchi, in terra, bruciano come tante torce. Molto probabilmente, il carburante della caccia greca, sul campo di Gianina è terminato. Braga vira, cabra, prende la strada di casa, che già è arrivato jil tenente Sassi. Il campo ancora j vomita fumo. Pensate ad una cai daia con del liquido bollente che I venga avvicinato, allontanato e 1 riavvicinato alla fiamma: vedrete cheil bollore crescere, diminuire, cessare. Così, press'a poco, diventa il campo quando gli arrivano addosso altre cento bombe. La contraerea può sparare a piacimento. I greci possono tentare quello che vogliono; il fatto è uno solo: gli Alcioni non li ferma nessuno, neanche 1 Gloster che tentano di interdire loro il passo e che si ritirano subito con un abbondante campionario di acciaio italiano idnello stomaco. j dE altri otto caccia, a terra, se isne vanno divorati dal fuoco La i bprima formazione è^giunta a sud] di Corfù e viene riattaccata dai cGloster che, evidentemente, l'at- mtendevano al varco. Uno degli Al-1ostanno cercando di stringere in mezzo il solitario. Allora si attardano, riducono il motore, ricompongono la formazione. Vedono, quelli dei Gloster. la manovra. E' meglio abbandonare la lotta. E cosi avviene. pianto del carrello retrattile, l'eoor j il piano di coda. Ma , i Sorassi copre a mala pena con una mano ! Adesso che la formazione è vitto doni si è attardato un poco e si : vè staccato, ma solo di qualche; rcentinaio di metri dal gruppo 1 qContro quello, che è pilotato dal qsottotenente Berti, si avventa il pnugolo dei caccia e offre una sa- drabanda di fuoco. Altre trecento-.rcinquanta pallottole raggiungono l'apparecchio, lo forano, gli ta- cgliano i tubi di rifornimento del'vcarburante, gli fracassano l'ini- ! sgli : sBerti .fnon si arrende e i suoi compagni ì hanno creato attorno all'Alcione Igun alone di fuoco che gli è di prò- tezione. Gli altri si sono accorti che i Gloster non sono fuggiti, ma | Un motorista eroico sTpQuando tre Gloster nanno attac-1 cato la formazione di Alcioni sul!campo di Janina, il combattimento]è stato davvero duro; un motori- sta, quello che è dell'equipaggio di|Sorassi, primo gregario di sinistra,!è stato raggiunto da una pallottola [esplosiva nella regione femorale, Il piombo gli ha aperto uno squar-: ciò che il primo aviere A. B. gii i riosa sulla strada del ritorno, egli, sempre comprimendosi la ferita con la giacca a vento della tuta.;Iper evitare che l'emorragia possa gtogliergli le forze definitivamente, j si trascina bocconi per la fusolie-] ra onde arrivare alla tavola degli strumenti e adempiere regolar-i'niente il suo compito di motori-] ! sta: c'è da mostrare al pilota la pressione dell'olio, l'afflusso del : carburante, il passo dell'elica. Gli ;dice il pilota: «Statti fermo»;: ! glielo urla, ma quello non sente, trascina ancora, chiede: < Si- a o a e e e si trascina ancora, gnor tenente, perchè il motore si-nistro non va? L'hanno colpito'.' Volete che provi a guardarci? ».!L'ufficiale se lo vede a terra, iljvolto proteso verso di lui, senza i una piega di dolore sulla bocca, i Dirà più tardi: « Mi era venuta lajvoglia di abbracciare quel ragaz- zo... ». IAdesso A. B. prepara tutto perll'atterraggio: occorre stare atten- ti perchè il motore sinistro è ina-|nimato. Fuori, il carrello è già al mezz'aria. Ma, mentre VAlcione posa le zampe a terra, una carne-,ra d'aria scoppia e lacera il co-1psrtone già bucato. L'aereo im-lbarda e non è possibile equilibrar-|to perchè un motore laterale è fer-mo. Ma, grazie a Dio, i danni non sono gravi. A bordo c'è stato unurto abbastanza forte, ma nessu- no si è fatto male. Solo A. B. èsfinito per l'emorragia. Lo raccol- gono in una barella e quando ecli durante il trajrtto verso l'ospedale apre gli occhi, lo si sente dire: i il mio numero ìT* è finito. Ades-j , so posso finire anch'io ». Ma A. B resiste, come ha resistito il «suo» aeroplano. E più tardi, oltre ai suoi camerati che gli si andranno ad affollare attorno dandogli noI tizie dell'esito brillantissimo dell'azione, egli avrà l'onore di vedersi appuntare dal comandante sul petto la medaglia d'argento, che „gli è stata conferita sul campo. Non sa cosa dire, balbetta qualcosa con le lacrime agli occhi: « Cosa è successo? ». Premeti Prevesa Larissa Il tenente Pistolini è andato con il suo Alcione su Premeti, è stato attaccato da Gloster e da P.Z.L., ma si è difeso, si è tolto di dosso, con poche raffiche, tre P.Z.L. Ne ha colpito un quarto gravemente; e un Gloster viene costretto a scendi quota, disordinatamente Cicogne che sopravvengono già idei e j dalle istilla verticale dell'obiettivo i battuto e danneggiato, ] Anche gli Sparvieri cooperanol con una efficacia ammirevole al [v martellamento del complesso degli| p1obbiettivi che saranno più tardi in-j macenidrnsgmznsacnbscsmsff : vestiti da nutrite formazioni di Al- ] ; rioni. Cosi come vengono investiti | f1 questi bersagli parimenti lo sono; I quelli più lontani che rivestono particolare importanza dal punto Il di vista strategico. Prevesa e La- r.rissa sono tra questi. \e Su Prevesa ci tornano coloro , che già il giorno prima hanno ro- u'vesciato una gragnuola di bombe s ! sul porto, sui inoli, sulle banchine: ; iporto, : stavolta queste si riaccendono di .fiamme e i crateri aperti nelle ì opere portuarie e in quelle dello e Igealo sono visibili dall alta quota nella quale viene effettuato il pas saggio. La contraerea risponde, | ma fra tutti gli apparecchi, le schegge arrivate in fusoliera non ire, superano le tre. Più oltre, invece, a Larissa, si spingono le formazioni dei capitani Cuomo e La Cava. I primi trimotori giungono sulla piana della Tessaglia assolutamente di sorpresa. Poi, mentre stanno effettuando il tiro sugli impianti ferroviari, aeroportuali e sui bersa1 gli militari nella zona periferica l!di Larissa, le artiglierie della dio]fesa della città aprono il fuoco, - che viene ridotto solo per permeti|tere alla caccia greca di prendere ,!quota e portarsi in alto, onde coa [Stringere al combattimento i no, stri Alcioni. Devono però essere -: sganciate prima tutte le bombe, i vuotati assolutamente gli sportel- loni, prima che gli uomini di Cuomo si decidano a lasciare la ver- , ticale degli obicttivi. E quando 11 a Gloster si mettono loro in coda — .;li inseguiranno inutilmente peri a gualche chilometro — arrivano sui , j Larissa gli Alcioni di La Cava -] L'artiglieria è colta di sorpresa, i poi si riprende e crea una cortina -idi sbarramento: ma i bombardie-] ri la evitano audacemente, la oia trepassano, investono di nuovo gli l : obiettivi, li bersagliano con una i precisione infallibile, inesorabile. ;: E intanto gli Alcioni stanno su , di... X a colpire la prima linea - greca che dista, in quel punto, po- -che decine di metri dalle" nostre"; e ' non una bomba sbaglia il bersa.!giio: lo dimostrano efficacemente ljle buche visibilissime sul tappeto a i nevoso che ammanta i costoni, , i Un'azione di fuoco, notata priajnta dello sgancio contro le nostre - linee, tace d'incanto. La parola Ipossente, distruttrice, travolgente, rle alle nostre bombe. E queste com- piono il loro dovere alla perfe-|zione. al Uno dopo l'altro, cacciatori, e bombardieri, Alcioni, Sparvieri. -,Cicogne, si sono avvicendati sugli -1obbiettivi loro assegnati, li hanno -l colpiti, martellati, battuti. Ovun-|que il nemico ha tentato di reagi-|re, ma con il risultato che avete n visto. n! A sera, le macchine serrate sul- ia ijnea di volo sembrano davvero è:aquile gigantesche, anelanti di - staccare gli artigli dal nido roci Cj0so e librarsi nuovamente nel e cielo, : -j P. Z. Il battaglione d'assalto delle Camicie Nere albanesi in marcia verso le prime linee. Nelle fabbriche tedesche di bombe lavorano molte donne. Vengono impiegate nei lavori che richiedono meno forza, ma molta cura. Qui le donne puliscono le aperture delle bombe che passano sul rullo girevole CENTINAIA DI BOMBE sganciate dagli "Alcioni,, CENTINAIA DI BOMBE sganciate dagli "Alcioni,, (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Da X, 12 febbbario. Il capitano Braga è un milanese piccolo, vivace, silenzioso, uno di quelli cui piace lavorare sodo e non perdere tempo. Lo dovreste vedere sempre a fianco degli Alcioni della prima squadriglia, o a fare l'allenamento agli aquilotti più giovani, o a studiarsi nella camera del colonnello le grandi carte issate sui cavalietti. Questa volta, Braga ha avuto la sua grande giornata, una giornata davvero triste per i comandi ellenici, che si sono visti vibrare in più settori dei colpi tremendi, senza per altro riuscire se non a evitarli ad attutirne la violenza. L'« inferno » del mattino Uno di questi colpi si chiama Gianina, precisamente l'aeroporto di Gianina Incastonato nel mezzo di un anfiteatro di rocce, un pezzo di verde che lo fa somigliare ad un brandello di muschio aggrappato su un grande sasso e che forma uno strano e suggestivo contrasto con il vicino lago, orlato nel fianco dalla neve. Hanno cercato di occultarlo, io credo, quel campo, senza riuscirvi, a confonderlo con un lembo di pianura, picchiettato di case, ma inutil-1 mente. Anche dall'alta quota il triangolino irregolare, che ha poi al lato maggiore la striscia in rilievo della rotabile che porta verso il nord, ha rivelato la sua importanza di obiettivo militare. E' qui, infatti, che i greci annidano la caccia che compie le puntate quotidiane sulle nostre prime linee, a intralciare il passo alle formazioni dei bombardieri pesanti, veloci, e di assalto; è qui che t Gloster, i P.Z.L., gli Hurricane abitano. Si imponeva assolutamente un colpo di questi: bombardare, spezzonare e mitragliare l'aeroporto di Gianina. Il sole è già alto quando 11 capitano Braga, al comando della formazione di Alcioni, prende quota, sorvola un vasto tratto di mare, si tiene a sud di Corfù, risale verso Filistes, distanzia, sorvola il Kalamas e, per quanto ostacolato da un vento notevole, giunge senza deviazione alcuna in prossimità dell'obiettivo. Il campo è al difuorl della città, ma individuarlo non significa perder troppo tempo; e poi il sole si è schierato con Braga, perchè in bu^so si notano alcune piccole lamiere che scintillano e rifrangono la luce quasi accendendosi di vivi bagliori. Del resto, basteranno i tiri della contraerea a dimostrare ai piloti che sono arrivati a destinazione non appena questi iniziano la manovra atta a portarli più in basso, e prepararsi al tiro. Si diminuisce la quota e l'ufficiale, approssimandosi la formazione alla verticale del campo, si porta nella navicella di puntamento e inizia ì suoi rapidi calcoli. Egli non ha ancora visto spiccare lo spiazzato nella «tacca» che ha la visione fulminea d'una sagoma di apparecchio, che è scivolata dinanzi all'Alcione: comprendendo allora che si tratta di un attacco dei caccia nemici avverte con una mano il compagno che è al posto di pilotaggio, che lo rassicura sorridendo e annuendo. Infatti, l'armiere in torretta, appena ha visto avvicinarsi i biplani nemici, ha aperto un fuoco d'inferno; gli avversari, d'altro canto, che hanno già sgranato al cune raffiche, debbono trovarsi a corto di munizioni e quindi, quel- le che hanno ancora, sono decisi a giocarsele bene. ' profonde Ma prima ancora che essi trovino il sistema, ne immobilizzano uno e costringono un altro a scendere precipitosamente verso terra. Ormai anche i superstiti debbono trovarsi in situazione piuttosto critica. Da un momento all'altro può accadere che le loro armi si ammutoliscano e la velocità non basta per sfuggire ad un apparecchio veloce come l'Alcione. Qui evitano ì cacciatori nemici di prolungare il combattimento ed approfittano del fatto che la formazione si è ancor più abbassata per librarsi più in alto e filarsela a tutto gas. Braga, frattanto, ha seguitato il puntamento, ha inquadrato il suo tiro alla perfezione, ha premuto le leve di sgancio. Gli sportelli degli ^4/cioni si sono aperti. Gli apparecchi sono stati alleggeriti da quella serie di bombe di ogni calibro che hanno « mollato » è istintivamente si rialzano. Vediamo che cosa è successo a terra... L'ondata del pomeriggio A terra ci sono fiamme, due o ] tre fiammelle qua e là per il cam-lpo che significano apparecchi in fiamme; e poi la spianata è tutta bruciata da alcune esplosioni che hanno aperto su di essa voragini Allontanatisi i caccia, ia contraerea ricomincia il suo fuoco. Ma Braga ha terminato il passaggio, si è liberato di alcune centinaia di bombe; in un'ulteriore ondata ha gettato una considerevole quantità di spezzoni a bassa quota, adesso è soddisfatto; deve correre con i suoi ragazzi verso casa, perchè occorre mostrare al colonnello le fotografie dell'azione. Siamo nel pomeriggio e Braga ritorna sull'obiettivo che ha martellato nella mattinata. Dopo di lui verrà subito la formazione del tenente Sassi. E' destino che Già-, nina non abbia respiro; il quale, i del resto, deve esserle stato mozzato da quell'azione di mitragliamento a bassissima quota che i cacciatori italiani hanno effettuato qualche ora prima. Infatti essi sono giunti in massa! sul campo e il personale dell'aeroporto, terrorizzato, che ha sottostato a un terrificante bombardamento, se li è visti passar cosi bassi che si vedevano i piloti guarda¬ re in giù per vedere "gli effetti dei loro colpi. Hanno fatto fuoco e fiamme i Iquegli scatenati, hanno imbottito'di proiettili, manufatti, serbatoi. apparecchi; è stata una folata di distruzione. Ma c'è ancora Braga, ve l'hodetto. Ed arriva, infatti, con i suoi ragazzi. Quelli delle Lumache e con la scorta dei Falchi. La caccia nemica rientra in scena. Ma, quando, dopo non più di trenta secondi di contatto balistico, essa vede due suoi apparecchi allontanarsi gravemente colpiti, desiste da ogni manovra p ripiega. L'irruente e deciso Braga si trascina a quattrocento e più all'ora, i suoi Alcioni sul campo e scaraventa su di esso un centinaio di bombe. Immediatamente sprizzano dalla spianata gli alti getti di fumo, di terra, poi le nuvole si arrossano di fiamme e poi ancora un grande serbatoio esplode. Dieci apparecchi, in terra, bruciano come tante torce. Molto probabilmente, il carburante della caccia greca, sul campo di Gianina è terminato. Braga vira, cabra, prende la strada di casa, che già è arrivato jil tenente Sassi. Il campo ancora j vomita fumo. Pensate ad una cai daia con del liquido bollente che I venga avvicinato, allontanato e 1 riavvicinato alla fiamma: vedrete cheil bollore crescere, diminuire, cessare. Così, press'a poco, diventa il campo quando gli arrivano addosso altre cento bombe. La contraerea può sparare a piacimento. I greci possono tentare quello che vogliono; il fatto è uno solo: gli Alcioni non li ferma nessuno, neanche 1 Gloster che tentano di interdire loro il passo e che si ritirano subito con un abbondante campionario di acciaio italiano idnello stomaco. j dE altri otto caccia, a terra, se isne vanno divorati dal fuoco La i bprima formazione è^giunta a sud] di Corfù e viene riattaccata dai cGloster che, evidentemente, l'at- mtendevano al varco. Uno degli Al-1ostanno cercando di stringere in mezzo il solitario. Allora si attardano, riducono il motore, ricompongono la formazione. Vedono, quelli dei Gloster. la manovra. E' meglio abbandonare la lotta. E cosi avviene. pianto del carrello retrattile, l'eoor j il piano di coda. Ma , i Sorassi copre a mala pena con una mano ! Adesso che la formazione è vitto doni si è attardato un poco e si : vè staccato, ma solo di qualche; rcentinaio di metri dal gruppo 1 qContro quello, che è pilotato dal qsottotenente Berti, si avventa il pnugolo dei caccia e offre una sa- drabanda di fuoco. Altre trecento-.rcinquanta pallottole raggiungono l'apparecchio, lo forano, gli ta- cgliano i tubi di rifornimento del'vcarburante, gli fracassano l'ini- ! sgli : sBerti .fnon si arrende e i suoi compagni ì hanno creato attorno all'Alcione Igun alone di fuoco che gli è di prò- tezione. Gli altri si sono accorti che i Gloster non sono fuggiti, ma | Un motorista eroico sTpQuando tre Gloster nanno attac-1 cato la formazione di Alcioni sul!campo di Janina, il combattimento]è stato davvero duro; un motori- sta, quello che è dell'equipaggio di|Sorassi, primo gregario di sinistra,!è stato raggiunto da una pallottola [esplosiva nella regione femorale, Il piombo gli ha aperto uno squar-: ciò che il primo aviere A. B. gii i riosa sulla strada del ritorno, egli, sempre comprimendosi la ferita con la giacca a vento della tuta.;Iper evitare che l'emorragia possa gtogliergli le forze definitivamente, j si trascina bocconi per la fusolie-] ra onde arrivare alla tavola degli strumenti e adempiere regolar-i'niente il suo compito di motori-] ! sta: c'è da mostrare al pilota la pressione dell'olio, l'afflusso del : carburante, il passo dell'elica. Gli ;dice il pilota: «Statti fermo»;: ! glielo urla, ma quello non sente, trascina ancora, chiede: < Si- a o a e e e si trascina ancora, gnor tenente, perchè il motore si-nistro non va? L'hanno colpito'.' Volete che provi a guardarci? ».!L'ufficiale se lo vede a terra, iljvolto proteso verso di lui, senza i una piega di dolore sulla bocca, i Dirà più tardi: « Mi era venuta lajvoglia di abbracciare quel ragaz- zo... ». IAdesso A. B. prepara tutto perll'atterraggio: occorre stare atten- ti perchè il motore sinistro è ina-|nimato. Fuori, il carrello è già al mezz'aria. Ma, mentre VAlcione posa le zampe a terra, una carne-,ra d'aria scoppia e lacera il co-1psrtone già bucato. L'aereo im-lbarda e non è possibile equilibrar-|to perchè un motore laterale è fer-mo. Ma, grazie a Dio, i danni non sono gravi. A bordo c'è stato unurto abbastanza forte, ma nessu- no si è fatto male. Solo A. B. èsfinito per l'emorragia. Lo raccol- gono in una barella e quando ecli durante il trajrtto verso l'ospedale apre gli occhi, lo si sente dire: i il mio numero ìT* è finito. Ades-j , so posso finire anch'io ». Ma A. B resiste, come ha resistito il «suo» aeroplano. E più tardi, oltre ai suoi camerati che gli si andranno ad affollare attorno dandogli noI tizie dell'esito brillantissimo dell'azione, egli avrà l'onore di vedersi appuntare dal comandante sul petto la medaglia d'argento, che „gli è stata conferita sul campo. Non sa cosa dire, balbetta qualcosa con le lacrime agli occhi: « Cosa è successo? ». Premeti Prevesa Larissa Il tenente Pistolini è andato con il suo Alcione su Premeti, è stato attaccato da Gloster e da P.Z.L., ma si è difeso, si è tolto di dosso, con poche raffiche, tre P.Z.L. Ne ha colpito un quarto gravemente; e un Gloster viene costretto a scendi quota, disordinatamente Cicogne che sopravvengono già idei e j dalle istilla verticale dell'obiettivo i battuto e danneggiato, ] Anche gli Sparvieri cooperanol con una efficacia ammirevole al [v martellamento del complesso degli| p1obbiettivi che saranno più tardi in-j macenidrnsgmznsacnbscsmsff : vestiti da nutrite formazioni di Al- ] ; rioni. Cosi come vengono investiti | f1 questi bersagli parimenti lo sono; I quelli più lontani che rivestono particolare importanza dal punto Il di vista strategico. Prevesa e La- r.rissa sono tra questi. \e Su Prevesa ci tornano coloro , che già il giorno prima hanno ro- u'vesciato una gragnuola di bombe s ! sul porto, sui inoli, sulle banchine: ; iporto, : stavolta queste si riaccendono di .fiamme e i crateri aperti nelle ì opere portuarie e in quelle dello e Igealo sono visibili dall alta quota nella quale viene effettuato il pas saggio. La contraerea risponde, | ma fra tutti gli apparecchi, le schegge arrivate in fusoliera non ire, superano le tre. Più oltre, invece, a Larissa, si spingono le formazioni dei capitani Cuomo e La Cava. I primi trimotori giungono sulla piana della Tessaglia assolutamente di sorpresa. Poi, mentre stanno effettuando il tiro sugli impianti ferroviari, aeroportuali e sui bersa1 gli militari nella zona periferica l!di Larissa, le artiglierie della dio]fesa della città aprono il fuoco, - che viene ridotto solo per permeti|tere alla caccia greca di prendere ,!quota e portarsi in alto, onde coa [Stringere al combattimento i no, stri Alcioni. Devono però essere -: sganciate prima tutte le bombe, i vuotati assolutamente gli sportel- loni, prima che gli uomini di Cuomo si decidano a lasciare la ver- , ticale degli obicttivi. E quando 11 a Gloster si mettono loro in coda — .;li inseguiranno inutilmente peri a gualche chilometro — arrivano sui , j Larissa gli Alcioni di La Cava -] L'artiglieria è colta di sorpresa, i poi si riprende e crea una cortina -idi sbarramento: ma i bombardie-] ri la evitano audacemente, la oia trepassano, investono di nuovo gli l : obiettivi, li bersagliano con una i precisione infallibile, inesorabile. ;: E intanto gli Alcioni stanno su , di... X a colpire la prima linea - greca che dista, in quel punto, po- -che decine di metri dalle" nostre"; e ' non una bomba sbaglia il bersa.!giio: lo dimostrano efficacemente ljle buche visibilissime sul tappeto a i nevoso che ammanta i costoni, , i Un'azione di fuoco, notata priajnta dello sgancio contro le nostre - linee, tace d'incanto. La parola Ipossente, distruttrice, travolgente, rle alle nostre bombe. E queste com- piono il loro dovere alla perfe-|zione. al Uno dopo l'altro, cacciatori, e bombardieri, Alcioni, Sparvieri. -,Cicogne, si sono avvicendati sugli -1obbiettivi loro assegnati, li hanno -l colpiti, martellati, battuti. Ovun-|que il nemico ha tentato di reagi-|re, ma con il risultato che avete n visto. n! A sera, le macchine serrate sul- ia ijnea di volo sembrano davvero è:aquile gigantesche, anelanti di - staccare gli artigli dal nido roci Cj0so e librarsi nuovamente nel e cielo, : -j P. Z. Il battaglione d'assalto delle Camicie Nere albanesi in marcia verso le prime linee. Nelle fabbriche tedesche di bombe lavorano molte donne. Vengono impiegate nei lavori che richiedono meno forza, ma molta cura. Qui le donne puliscono le aperture delle bombe che passano sul rullo girevole

Luoghi citati: Corfù, Janina