Il finlandese Vierto vince il "salto speciale,, Alverà e Armand primi degli azzurri di Paolo Bertoldi

Il finlandese Vierto vince il "salto speciale,, Alverà e Armand primi degli azzurri La conclusione dei campionati mondiali a Cortina' Il finlandese Vierto vince il "salto speciale,, Alverà e Armand primi degli azzurri I a (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina, IO febbraio. Finito, il raduno mondiale dculi sciatori ha visto ieri l'ultima manifestazione agonistica, il salto speciale, l'ultima cerimonia, la sfilata di chiusura. Cortina era più bella che mai ieri mattina, come se avesse voluto lasciare nella mente di chi doveva partire un ricordo nostalgico di sole, di neve, di luminosità: non una nube nel cielo, nò un alito di vento; ma sole, tanto sole. Le montagne sembravano una benedizione allo sguardo, tanto solenni e pure si stagliavano nello sfondo del ciclo e allargavano l'anfiteatro già di per sè vasto, costruito intorno al trampolino olimpionico. Nell'aria, incredibilmente azzurra, saettavano i corpi protesi degli atleti. Quarantadue concorrenti si sono gettati lungo l'armonica pista di lancio affrontandosi nella più spettacolare gara sciistica, emulandosi in audacia c in abilità. Raramente un campionato mondiale di salto ha visto in una cornice degna di folla, tra cui erano il Duca di Bergamo, la Principessa Mafalda, von Tschammer e Manganiello, tanti « (issi j- della specialità rivaleggiare e superarsi per scarti minimi. Almeno una ventina di essi seno apparsi di grande valore, in possesso dì uno stile sicuro. I finlandesi Viert, Laahso, Tappila, Murama, Salo ne», gli svedesi Selanger e Lind strocm, il norvegese Soerensen, i tedeschi Weilcr. Bradi, Kraus, Paline, Jcnncwcin, Lantschncr, Mevrgans; gli svizzeri Dermamels e Klòts; e aggiungiamo (a titolo di incoraggiamento però...) i nostri Armanti e Alverà, hanno compiuto nell'aria parabole magistrali, svolgendo ognuno ottimamente con le sue personali caratteristiche il compito comune di gettarsi.da una delle più perfette piste che ri siano al mondo per cercare un voto audace, lungo ed elegante, il titolo mondiale. Degli atleti che abbiamo nomi\nato non cercate subito i nomi nella classifica. La dovutamente [fredda elencazione ufficiale non [darebbe l'impressione dell'eqnivallersi dei valori in campo. Basii [dire che al termine della gaia {nemmeno i più competenti potèIvano dire con sicurezza, chi fosse " il vincitore. Clsi giuocava su Weì,iter, clie aveva fatto i due salti vi' -[lunghi (67 e 76 5) — quest'ulti: o wo'è il nuovo primato della pista a-!_ chi elogiava per lo stile Laak- so o Vierto, i due finlandesi che, dopo Weilcr, avevano la. più alta coppia mimetica rappresentante l ì o I i i i a , e — oni eonoa gi i. o c gnsFtdstcpmtndvnsgdcndadella lunghezza — rispettivaménte 6J,.~> e 75,5 e 67,6 e 77; — chi ricordava per la compostezza in aria gli svedesi Selanger e Lìndstrocm; per l'esperienza l'anziano ma sempre validissimo Soerensen, chi, non tenendo conto di alcune incertezze all'attcrraggio o manchevolezze nello scatto, puntava su altri atleti. Il comunicato dei giudici ha dato ragione a queste perplessità. Il finlandese Vierto ha superato, infatti, per un solo punto il suo compatriota Laakso. per S Selanger, per .'/ Weilcr. per 5 Bradi che lo seguono nell'ordine. Nello spa zio di dieci punti vi sono nove r- ! atleti. I giudici devono aver fatto a u» attento riepilogo delle loro osl- \Servazioni pei- Stabilire la 'gradua¬ i a n u7' aa e al e 7 r— a a a a e a i, ao e eil el a, e re e r : ti 5 4 1 6 e- 5. a i, n è te 6 a9' rea tpoal e 0 o0. li e tnsi2. o. 2. no oti zmtoni per stabilire la g toria. E nemneno sapremmo dirvi se essa è proprio esatta. I tedeschi, ad esempio, non sono ec cessivamente entusiasti e vorrebbero che il loro We.iler fosse piazzato più avanti. Difficile è giudicare quando comune è il valote, incerta la superiorità... Vediamo dunque di seguire attraverso gli appunti quale la ragione dell'avanzare di un atleta o del retrocedere di un altro. Diciamo anzittutto che tutti i inimi sono stati stilisticamente molto a posto e che le variazioni tra l'impostazione nordica e quella adottata ora dai tedeschi si sono ridotte nel salto speciale al minimo, dato che svedesi, finlandesi e norvegesi, man mano che allungavano il volo allungavano anche la loro persona in avanti in modo che il piegamento dell'inizio diventava quasi insignificante e lo stile si avvicinava per tutti a quello aerodinamico. E cerchiamo di esaminare i vari saltatori. Vierto ha eseguito tutti e due i salti ottimamente, se si eccettua un leggero arrivo di coda al primo; una cosa insignificante, però. A Laakso non sì può imputare che un piccolo difetto a un atterraggio, il quale, assieme ad un metro meno di lunghezza, spiega il perchè del jìassaggio al secondo posto. Per Sclaìigcr il piazzamento dietro ai due finlandesi e dovuto senz'altro alla, mincie distanza, ma pare troppo lusinghiero dato che nel salto i suoi sci sono apparsi un po' disuniti. Weiler ha perso il primato che per la lunghezza gli sarebbe spettato, nell'atterraggio del secondo salto. Dopo un volo molto lungo compiuto in posizione perfetta, arrivando sulla neve l'atleta- tedesco ha spigolato di sinistro. Con prontezza si è ripreso, ha sollevato con un saltino supplementare lo sci ed ha evitato di cadere; ma, naturalmente, ha dovuto sbilan darsi e allargare le code. L'cffet to di questa manovra si è fatto sentire nel minor punteggio assegnatogli per lo stile. Lindstroem deve avere il suo punto debole nello scatto, Toppila nell'atterraggio. Ma quest'ultimo ha un piazzamento inferiore al suo reale valore. Abbiamo seguito sin qui l'ordine di classifica. Saltiamo ora alcuni posti e veniamo agli azzurri. Da Col, che era il più adatto alla prova odierna, ò stato sfortunato. Avendo forzato il primo salto, si ò portato sui 60 metri, ma è caduto malamente lussandosi una spalla. E' stato pertanto costretto il ritiro. Al suo posto abbiamo avuto la lieta sorpresa di vedere Armand, un discesista del Sestriere che da poco si dedica al salto e che, per di più, ieri l'altro aveva fatto mia brutta caduta, compiere ieri il più lungo volo tra gli italiani e con stile discreto. Mi? gliorc di lui, in fatto di posizione, e stato il cortincsc Colletto Alverà, un altro atleta della discesa passato da poco tempo al salto. Mancava ieri un terzo discesistasaltatore, Roberto Lacedelli, che, memori del terzo posto ottenuto lo scorso anno ai campionati italiani, avrebbe forse potuto far bene. L'azzurro, perseguitato ancora da una sfortuna incredibile, si è rotto una caviglia durante una prova di allenamento in disresa. Non è stato, pertanto, in grado di gareggiare nel salto e nemmeno potrà domani partire per Garmisch con la rappresentativa azzurra. Kielberg, allenatore deqli italiani, è scoio in gara con i suoi ragazzi dando il buon, esempio stilisticamente, e anche come lun- ghezza, saltando abbastanza he-' ne, specie se si tiene conto della sua età. Rodighiéro, Dallago e Forte lo seguono nell'ordine, mentre il giovane Rigoni, dopo aver dato buona impressione nel primo salto, ha deluso nel secondo. Il diretto confronto con i saltatori più forti delle nazioni nordiche, della Germania e della Svizzera — che è quanto dire con i paesi in cui vi sono attualmente i migliori saltatori — Iva dimostrato che in questo campo gli italiani hanno molti progressi ancora da fare. Però la loro attuale impostazione, e, somattutto. la giovane età di molti azzurri, lasciano almeno sperare che in un avvenire non molto lontano siano possibili gli stessi progressi fatti nel fondò, per non dire nella disresa, dove abbiamo fatto passi giganteschi. Questi mialinrnmenti compiuti dagli sciatori italiani durante i campionati ieri conclusi, sono stati messi in evidenza dalla cerimonia, di chiusura avvenuta al campo Corona alla presenza del Duca di Bergamo, di von Tschammer. del cons. naz. Manganiello e di altre gerarchie militari e civili. In essa gli atleti, presentandosi sul nodio prima e poi davanti alle autorità ver ricevere i premi, sono apparsi un vivente riepilogo dì questi otto giorni di gare. Due volte il nome di una maglia azzurra è risuonato accompaanato dal titolo di campione mondiale quando sono stati chiamati i vincitori dell'obbligata, maschile e femminile. Chierroni e Celina Seghi. Marrellin secondo nella discesa libera e terzo nell'obbliaata, secondo ancora nella combinata, ha dato all'Italia le più belle piazze d'onore. E ancora vogliamo ricordare Chierroni, auarto. non ostante la febbre, nella prova di discesa libera, l'ottimo comportamento della staffetta, terza classificata. Aristide Comnagnoni J,.o davanti a tanti nordici nel fondo e il terzo nosto della pattuglia militare italiana. A conclusione dei campionati non è stata fatta una classifica "ffi.eiale — In Germania sarebbe -nera con qualsiasi sistema prima — ma von è -nemmeno il caio di t'irla. E' forse più hello ricordare eia), rnrntrr avrarn dura l'ìin- „>-^nn.*n„r, fi* ffn7*W«$*A flr.Tlr, ttf tl,,,,-!^ 7/> h",,f11r>vo Jt/t- »r'„-,r,<,* <ia\ Wn-Pc la nr*-ni" volta- da quando essi s> disputano. Paolo Bertoldi Il finlandese Vierto vince il "salto speciale,, Alverà e Armand primi degli azzurri La conclusione dei campionati mondiali a Cortina' Il finlandese Vierto vince il "salto speciale,, Alverà e Armand primi degli azzurri I a (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina, IO febbraio. Finito, il raduno mondiale dculi sciatori ha visto ieri l'ultima manifestazione agonistica, il salto speciale, l'ultima cerimonia, la sfilata di chiusura. Cortina era più bella che mai ieri mattina, come se avesse voluto lasciare nella mente di chi doveva partire un ricordo nostalgico di sole, di neve, di luminosità: non una nube nel cielo, nò un alito di vento; ma sole, tanto sole. Le montagne sembravano una benedizione allo sguardo, tanto solenni e pure si stagliavano nello sfondo del ciclo e allargavano l'anfiteatro già di per sè vasto, costruito intorno al trampolino olimpionico. Nell'aria, incredibilmente azzurra, saettavano i corpi protesi degli atleti. Quarantadue concorrenti si sono gettati lungo l'armonica pista di lancio affrontandosi nella più spettacolare gara sciistica, emulandosi in audacia c in abilità. Raramente un campionato mondiale di salto ha visto in una cornice degna di folla, tra cui erano il Duca di Bergamo, la Principessa Mafalda, von Tschammer e Manganiello, tanti « (issi j- della specialità rivaleggiare e superarsi per scarti minimi. Almeno una ventina di essi seno apparsi di grande valore, in possesso dì uno stile sicuro. I finlandesi Viert, Laahso, Tappila, Murama, Salo ne», gli svedesi Selanger e Lind strocm, il norvegese Soerensen, i tedeschi Weilcr. Bradi, Kraus, Paline, Jcnncwcin, Lantschncr, Mevrgans; gli svizzeri Dermamels e Klòts; e aggiungiamo (a titolo di incoraggiamento però...) i nostri Armanti e Alverà, hanno compiuto nell'aria parabole magistrali, svolgendo ognuno ottimamente con le sue personali caratteristiche il compito comune di gettarsi.da una delle più perfette piste che ri siano al mondo per cercare un voto audace, lungo ed elegante, il titolo mondiale. Degli atleti che abbiamo nomi\nato non cercate subito i nomi nella classifica. La dovutamente [fredda elencazione ufficiale non [darebbe l'impressione dell'eqnivallersi dei valori in campo. Basii [dire che al termine della gaia {nemmeno i più competenti potèIvano dire con sicurezza, chi fosse " il vincitore. Clsi giuocava su Weì,iter, clie aveva fatto i due salti vi' -[lunghi (67 e 76 5) — quest'ulti: o wo'è il nuovo primato della pista a-!_ chi elogiava per lo stile Laak- so o Vierto, i due finlandesi che, dopo Weilcr, avevano la. più alta coppia mimetica rappresentante l ì o I i i i a , e — oni eonoa gi i. o c gnsFtdstcpmtndvnsgdcndadella lunghezza — rispettivaménte 6J,.~> e 75,5 e 67,6 e 77; — chi ricordava per la compostezza in aria gli svedesi Selanger e Lìndstrocm; per l'esperienza l'anziano ma sempre validissimo Soerensen, chi, non tenendo conto di alcune incertezze all'attcrraggio o manchevolezze nello scatto, puntava su altri atleti. Il comunicato dei giudici ha dato ragione a queste perplessità. Il finlandese Vierto ha superato, infatti, per un solo punto il suo compatriota Laakso. per S Selanger, per .'/ Weilcr. per 5 Bradi che lo seguono nell'ordine. Nello spa zio di dieci punti vi sono nove r- ! atleti. I giudici devono aver fatto a u» attento riepilogo delle loro osl- \Servazioni pei- Stabilire la 'gradua¬ i a n u7' aa e al e 7 r— a a a a e a i, ao e eil el a, e re e r : ti 5 4 1 6 e- 5. a i, n è te 6 a9' rea tpoal e 0 o0. li e tnsi2. o. 2. no oti zmtoni per stabilire la g toria. E nemneno sapremmo dirvi se essa è proprio esatta. I tedeschi, ad esempio, non sono ec cessivamente entusiasti e vorrebbero che il loro We.iler fosse piazzato più avanti. Difficile è giudicare quando comune è il valote, incerta la superiorità... Vediamo dunque di seguire attraverso gli appunti quale la ragione dell'avanzare di un atleta o del retrocedere di un altro. Diciamo anzittutto che tutti i inimi sono stati stilisticamente molto a posto e che le variazioni tra l'impostazione nordica e quella adottata ora dai tedeschi si sono ridotte nel salto speciale al minimo, dato che svedesi, finlandesi e norvegesi, man mano che allungavano il volo allungavano anche la loro persona in avanti in modo che il piegamento dell'inizio diventava quasi insignificante e lo stile si avvicinava per tutti a quello aerodinamico. E cerchiamo di esaminare i vari saltatori. Vierto ha eseguito tutti e due i salti ottimamente, se si eccettua un leggero arrivo di coda al primo; una cosa insignificante, però. A Laakso non sì può imputare che un piccolo difetto a un atterraggio, il quale, assieme ad un metro meno di lunghezza, spiega il perchè del jìassaggio al secondo posto. Per Sclaìigcr il piazzamento dietro ai due finlandesi e dovuto senz'altro alla, mincie distanza, ma pare troppo lusinghiero dato che nel salto i suoi sci sono apparsi un po' disuniti. Weiler ha perso il primato che per la lunghezza gli sarebbe spettato, nell'atterraggio del secondo salto. Dopo un volo molto lungo compiuto in posizione perfetta, arrivando sulla neve l'atleta- tedesco ha spigolato di sinistro. Con prontezza si è ripreso, ha sollevato con un saltino supplementare lo sci ed ha evitato di cadere; ma, naturalmente, ha dovuto sbilan darsi e allargare le code. L'cffet to di questa manovra si è fatto sentire nel minor punteggio assegnatogli per lo stile. Lindstroem deve avere il suo punto debole nello scatto, Toppila nell'atterraggio. Ma quest'ultimo ha un piazzamento inferiore al suo reale valore. Abbiamo seguito sin qui l'ordine di classifica. Saltiamo ora alcuni posti e veniamo agli azzurri. Da Col, che era il più adatto alla prova odierna, ò stato sfortunato. Avendo forzato il primo salto, si ò portato sui 60 metri, ma è caduto malamente lussandosi una spalla. E' stato pertanto costretto il ritiro. Al suo posto abbiamo avuto la lieta sorpresa di vedere Armand, un discesista del Sestriere che da poco si dedica al salto e che, per di più, ieri l'altro aveva fatto mia brutta caduta, compiere ieri il più lungo volo tra gli italiani e con stile discreto. Mi? gliorc di lui, in fatto di posizione, e stato il cortincsc Colletto Alverà, un altro atleta della discesa passato da poco tempo al salto. Mancava ieri un terzo discesistasaltatore, Roberto Lacedelli, che, memori del terzo posto ottenuto lo scorso anno ai campionati italiani, avrebbe forse potuto far bene. L'azzurro, perseguitato ancora da una sfortuna incredibile, si è rotto una caviglia durante una prova di allenamento in disresa. Non è stato, pertanto, in grado di gareggiare nel salto e nemmeno potrà domani partire per Garmisch con la rappresentativa azzurra. Kielberg, allenatore deqli italiani, è scoio in gara con i suoi ragazzi dando il buon, esempio stilisticamente, e anche come lun- ghezza, saltando abbastanza he-' ne, specie se si tiene conto della sua età. Rodighiéro, Dallago e Forte lo seguono nell'ordine, mentre il giovane Rigoni, dopo aver dato buona impressione nel primo salto, ha deluso nel secondo. Il diretto confronto con i saltatori più forti delle nazioni nordiche, della Germania e della Svizzera — che è quanto dire con i paesi in cui vi sono attualmente i migliori saltatori — Iva dimostrato che in questo campo gli italiani hanno molti progressi ancora da fare. Però la loro attuale impostazione, e, somattutto. la giovane età di molti azzurri, lasciano almeno sperare che in un avvenire non molto lontano siano possibili gli stessi progressi fatti nel fondò, per non dire nella disresa, dove abbiamo fatto passi giganteschi. Questi mialinrnmenti compiuti dagli sciatori italiani durante i campionati ieri conclusi, sono stati messi in evidenza dalla cerimonia, di chiusura avvenuta al campo Corona alla presenza del Duca di Bergamo, di von Tschammer. del cons. naz. Manganiello e di altre gerarchie militari e civili. In essa gli atleti, presentandosi sul nodio prima e poi davanti alle autorità ver ricevere i premi, sono apparsi un vivente riepilogo dì questi otto giorni di gare. Due volte il nome di una maglia azzurra è risuonato accompaanato dal titolo di campione mondiale quando sono stati chiamati i vincitori dell'obbligata, maschile e femminile. Chierroni e Celina Seghi. Marrellin secondo nella discesa libera e terzo nell'obbliaata, secondo ancora nella combinata, ha dato all'Italia le più belle piazze d'onore. E ancora vogliamo ricordare Chierroni, auarto. non ostante la febbre, nella prova di discesa libera, l'ottimo comportamento della staffetta, terza classificata. Aristide Comnagnoni J,.o davanti a tanti nordici nel fondo e il terzo nosto della pattuglia militare italiana. A conclusione dei campionati non è stata fatta una classifica "ffi.eiale — In Germania sarebbe -nera con qualsiasi sistema prima — ma von è -nemmeno il caio di t'irla. E' forse più hello ricordare eia), rnrntrr avrarn dura l'ìin- „>-^nn.*n„r, fi* ffn7*W«$*A flr.Tlr, ttf tl,,,,-!^ 7/> h",,f11r>vo Jt/t- »r'„-,r,<,* <ia\ Wn-Pc la nr*-ni" volta- da quando essi s> disputano. Paolo Bertoldi Il finlandese Vierto vince il "salto speciale,, Alverà e Armand primi degli azzurri La conclusione dei campionati mondiali a Cortina' Il finlandese Vierto vince il "salto speciale,, Alverà e Armand primi degli azzurri I a (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina, IO febbraio. Finito, il raduno mondiale dculi sciatori ha visto ieri l'ultima manifestazione agonistica, il salto speciale, l'ultima cerimonia, la sfilata di chiusura. Cortina era più bella che mai ieri mattina, come se avesse voluto lasciare nella mente di chi doveva partire un ricordo nostalgico di sole, di neve, di luminosità: non una nube nel cielo, nò un alito di vento; ma sole, tanto sole. Le montagne sembravano una benedizione allo sguardo, tanto solenni e pure si stagliavano nello sfondo del ciclo e allargavano l'anfiteatro già di per sè vasto, costruito intorno al trampolino olimpionico. Nell'aria, incredibilmente azzurra, saettavano i corpi protesi degli atleti. Quarantadue concorrenti si sono gettati lungo l'armonica pista di lancio affrontandosi nella più spettacolare gara sciistica, emulandosi in audacia c in abilità. Raramente un campionato mondiale di salto ha visto in una cornice degna di folla, tra cui erano il Duca di Bergamo, la Principessa Mafalda, von Tschammer e Manganiello, tanti « (issi j- della specialità rivaleggiare e superarsi per scarti minimi. Almeno una ventina di essi seno apparsi di grande valore, in possesso dì uno stile sicuro. I finlandesi Viert, Laahso, Tappila, Murama, Salo ne», gli svedesi Selanger e Lind strocm, il norvegese Soerensen, i tedeschi Weilcr. Bradi, Kraus, Paline, Jcnncwcin, Lantschncr, Mevrgans; gli svizzeri Dermamels e Klòts; e aggiungiamo (a titolo di incoraggiamento però...) i nostri Armanti e Alverà, hanno compiuto nell'aria parabole magistrali, svolgendo ognuno ottimamente con le sue personali caratteristiche il compito comune di gettarsi.da una delle più perfette piste che ri siano al mondo per cercare un voto audace, lungo ed elegante, il titolo mondiale. Degli atleti che abbiamo nomi\nato non cercate subito i nomi nella classifica. La dovutamente [fredda elencazione ufficiale non [darebbe l'impressione dell'eqnivallersi dei valori in campo. Basii [dire che al termine della gaia {nemmeno i più competenti potèIvano dire con sicurezza, chi fosse " il vincitore. Clsi giuocava su Weì,iter, clie aveva fatto i due salti vi' -[lunghi (67 e 76 5) — quest'ulti: o wo'è il nuovo primato della pista a-!_ chi elogiava per lo stile Laak- so o Vierto, i due finlandesi che, dopo Weilcr, avevano la. più alta coppia mimetica rappresentante l ì o I i i i a , e — oni eonoa gi i. o c gnsFtdstcpmtndvnsgdcndadella lunghezza — rispettivaménte 6J,.~> e 75,5 e 67,6 e 77; — chi ricordava per la compostezza in aria gli svedesi Selanger e Lìndstrocm; per l'esperienza l'anziano ma sempre validissimo Soerensen, chi, non tenendo conto di alcune incertezze all'attcrraggio o manchevolezze nello scatto, puntava su altri atleti. Il comunicato dei giudici ha dato ragione a queste perplessità. Il finlandese Vierto ha superato, infatti, per un solo punto il suo compatriota Laakso. per S Selanger, per .'/ Weilcr. per 5 Bradi che lo seguono nell'ordine. Nello spa zio di dieci punti vi sono nove r- ! atleti. I giudici devono aver fatto a u» attento riepilogo delle loro osl- \Servazioni pei- Stabilire la 'gradua¬ i a n u7' aa e al e 7 r— a a a a e a i, ao e eil el a, e re e r : ti 5 4 1 6 e- 5. a i, n è te 6 a9' rea tpoal e 0 o0. li e tnsi2. o. 2. no oti zmtoni per stabilire la g toria. E nemneno sapremmo dirvi se essa è proprio esatta. I tedeschi, ad esempio, non sono ec cessivamente entusiasti e vorrebbero che il loro We.iler fosse piazzato più avanti. Difficile è giudicare quando comune è il valote, incerta la superiorità... Vediamo dunque di seguire attraverso gli appunti quale la ragione dell'avanzare di un atleta o del retrocedere di un altro. Diciamo anzittutto che tutti i inimi sono stati stilisticamente molto a posto e che le variazioni tra l'impostazione nordica e quella adottata ora dai tedeschi si sono ridotte nel salto speciale al minimo, dato che svedesi, finlandesi e norvegesi, man mano che allungavano il volo allungavano anche la loro persona in avanti in modo che il piegamento dell'inizio diventava quasi insignificante e lo stile si avvicinava per tutti a quello aerodinamico. E cerchiamo di esaminare i vari saltatori. Vierto ha eseguito tutti e due i salti ottimamente, se si eccettua un leggero arrivo di coda al primo; una cosa insignificante, però. A Laakso non sì può imputare che un piccolo difetto a un atterraggio, il quale, assieme ad un metro meno di lunghezza, spiega il perchè del jìassaggio al secondo posto. Per Sclaìigcr il piazzamento dietro ai due finlandesi e dovuto senz'altro alla, mincie distanza, ma pare troppo lusinghiero dato che nel salto i suoi sci sono apparsi un po' disuniti. Weiler ha perso il primato che per la lunghezza gli sarebbe spettato, nell'atterraggio del secondo salto. Dopo un volo molto lungo compiuto in posizione perfetta, arrivando sulla neve l'atleta- tedesco ha spigolato di sinistro. Con prontezza si è ripreso, ha sollevato con un saltino supplementare lo sci ed ha evitato di cadere; ma, naturalmente, ha dovuto sbilan darsi e allargare le code. L'cffet to di questa manovra si è fatto sentire nel minor punteggio assegnatogli per lo stile. Lindstroem deve avere il suo punto debole nello scatto, Toppila nell'atterraggio. Ma quest'ultimo ha un piazzamento inferiore al suo reale valore. Abbiamo seguito sin qui l'ordine di classifica. Saltiamo ora alcuni posti e veniamo agli azzurri. Da Col, che era il più adatto alla prova odierna, ò stato sfortunato. Avendo forzato il primo salto, si ò portato sui 60 metri, ma è caduto malamente lussandosi una spalla. E' stato pertanto costretto il ritiro. Al suo posto abbiamo avuto la lieta sorpresa di vedere Armand, un discesista del Sestriere che da poco si dedica al salto e che, per di più, ieri l'altro aveva fatto mia brutta caduta, compiere ieri il più lungo volo tra gli italiani e con stile discreto. Mi? gliorc di lui, in fatto di posizione, e stato il cortincsc Colletto Alverà, un altro atleta della discesa passato da poco tempo al salto. Mancava ieri un terzo discesistasaltatore, Roberto Lacedelli, che, memori del terzo posto ottenuto lo scorso anno ai campionati italiani, avrebbe forse potuto far bene. L'azzurro, perseguitato ancora da una sfortuna incredibile, si è rotto una caviglia durante una prova di allenamento in disresa. Non è stato, pertanto, in grado di gareggiare nel salto e nemmeno potrà domani partire per Garmisch con la rappresentativa azzurra. Kielberg, allenatore deqli italiani, è scoio in gara con i suoi ragazzi dando il buon, esempio stilisticamente, e anche come lun- ghezza, saltando abbastanza he-' ne, specie se si tiene conto della sua età. Rodighiéro, Dallago e Forte lo seguono nell'ordine, mentre il giovane Rigoni, dopo aver dato buona impressione nel primo salto, ha deluso nel secondo. Il diretto confronto con i saltatori più forti delle nazioni nordiche, della Germania e della Svizzera — che è quanto dire con i paesi in cui vi sono attualmente i migliori saltatori — Iva dimostrato che in questo campo gli italiani hanno molti progressi ancora da fare. Però la loro attuale impostazione, e, somattutto. la giovane età di molti azzurri, lasciano almeno sperare che in un avvenire non molto lontano siano possibili gli stessi progressi fatti nel fondò, per non dire nella disresa, dove abbiamo fatto passi giganteschi. Questi mialinrnmenti compiuti dagli sciatori italiani durante i campionati ieri conclusi, sono stati messi in evidenza dalla cerimonia, di chiusura avvenuta al campo Corona alla presenza del Duca di Bergamo, di von Tschammer. del cons. naz. Manganiello e di altre gerarchie militari e civili. In essa gli atleti, presentandosi sul nodio prima e poi davanti alle autorità ver ricevere i premi, sono apparsi un vivente riepilogo dì questi otto giorni di gare. Due volte il nome di una maglia azzurra è risuonato accompaanato dal titolo di campione mondiale quando sono stati chiamati i vincitori dell'obbligata, maschile e femminile. Chierroni e Celina Seghi. Marrellin secondo nella discesa libera e terzo nell'obbliaata, secondo ancora nella combinata, ha dato all'Italia le più belle piazze d'onore. E ancora vogliamo ricordare Chierroni, auarto. non ostante la febbre, nella prova di discesa libera, l'ottimo comportamento della staffetta, terza classificata. Aristide Comnagnoni J,.o davanti a tanti nordici nel fondo e il terzo nosto della pattuglia militare italiana. A conclusione dei campionati non è stata fatta una classifica "ffi.eiale — In Germania sarebbe -nera con qualsiasi sistema prima — ma von è -nemmeno il caio di t'irla. E' forse più hello ricordare eia), rnrntrr avrarn dura l'ìin- „>-^nn.*n„r, fi* ffn7*W«$*A flr.Tlr, ttf tl,,,,-!^ 7/> h",,f11r>vo Jt/t- »r'„-,r,<,* <ia\ Wn-Pc la nr*-ni" volta- da quando essi s> disputano. Paolo Bertoldi

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