Chierroni e Pfeifer campioni del mondo di Paolo Bertoldi

Chierroni e Pfeifer campioni del mondo A Cortina: due vittorie azzurre nella "discesa obbligata,, Chierroni e Pfeifer campioni del mondo Marcellin al 3° posto - La Seghi vince battendo la Cranz (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina, 4 febbraio. Il respiro pareva fermarsi in noi che guardavamo di lassù... Quando un discesista partiva tutto raggomitolato, si getteva fra la neve e le nubi nel rapido canalone del Col Drusciè, infilava una ad una le quattro porte della discesa obbligata, rallentava ai due pettini più raccolto che inai, lavorava di bastoncini, spingendo nell'ultimo tratto finale, tutto sembrava fermarsi nell'ansia di seguirne la prova. La pista, lunga 300 metri e ripida 200, pareva un imbuto scivoloso. Le bandierine, trappole pericolose, disposte ad arte per arrestare lo slancio degli atleti, l'at- j mosfera cupa che inghiottiva il concorrente, lo strappava allo sguardo ansioso e augurale, davano alla prova un carattere particolare e affascinante. E la gara è stata tutta attraente, bella per le sue caratteristiche alpine e montanare, per la sua difficoltà, per la lotta contro le avversità. Ma bella sopratutto per la splendida affermazione, ottenuta dai nostri atleti.'Diciamola subito, hanno vinto. Gridiamo con gioia i due risultati che ci riempiono il cuore di orgoglio; Chierroni è stato primo a pari merito con il tedesco Pfeifer nella discesa obbligata maschile e nella stessa prova riservata alla categoria femminile la piccola Celina Seghi ha battuto la campionessa tedesca Cranz Cristel. Il nome d'Italia si iscrive per la prima volta nell'albo d'oro del Campionato mondiale: due nostriatleti sottolineano con la loro presenza nella schiera dei fuori clusse di tutto il mondo, che lo sci italiano, più vivo che mai anche nei duri tempi attuali, progredisce con continuità, sicurezza e tenacia. E se questa sera ci sono tante acclamazioni verso le maglie azzurre, c'è tanta gioia per queste vittorie che, riconosciamolo subito sono meno essenziali di quella grande e assoluta che noi tutti attendiamo, non paiano queste manifestazioni eccessive o incomprensive. Le bianche volate dei nostri sciatori non sono solo importantissime dal lato agonistico, ma soprattutto hanno un significato a riguardo della saldezza morale di un popolo che sa anche nei momenti più difficili proseguire in tutti i settori la sua marcia ascensionale, continuare il suo lavoro, la sua preparazione fisica e morale. Le due prove Afa è tempo di raccontare come siamo giunti, in. una giornata di bufera, alle due luminose e sorprendenti affermazioni di Chierroni e Celina Seghi, al secondo posto di Marcellin nella combinata, terzo nella discesa libera, alle buone affermazioni di Lacedelli e di Sertorelli. Quando ieri sera scrivevamo che i nostri avrebbero fatto il possibile per colorare di azzurro almeno una gara, c'era nelle parole più un augurio che una speranza. La classe di un Rominger, due volte campione mondiale di discesa obbligata, di un Jennewein, pure vincitore della medesima gara ai Campionati mondiali di Zakopane, di un Lantschner, il vincitore della massima competizione *iiiiilltlllliillliiiiiilitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii3iriiiiiiiiii>iii non pareva concedere ai nostri eccessive possibilità. Eravamo sicuri dei loro brillanti piazzamenti, ma, confessiamolo, dubitavamo della vittoria. Difatti la prima serie di discese pareva confermare questa che era ('opinione generale. Il vecchio ed esperto Lantschner segnava il miglior tempo con 59"S/100 e dietro a lui si piazzava Chierroni, che impiegava lfl centesimi di secondo di più. In questa parte della gara tutte le discese erano regoìarissime ed i più- quotati si seguivano a intervalli minimi. Le migliori prove erano quelle di Jennewein, Pfeifer, Rominger, e del nostro Marcellin, che segnava un l'l"S/100. Il ragazzo del Sestriere avrebbe potuto ottenere un tempo ancora migliore se non fosse incorso nella disavventura di sbagliare una doppia porta verso la fine del percorso sbaglio che lo obbligava a eseguire due curve invece di una sola e ancora a rallentare nel passaggio seguente. Attimi di ritardo che purtroppo hanno avuto il lo ro effetto. Infatti sensa .di essi Marcellin avrebbe guadagnato quel poco sufficiente a balzare davanti a Jennewein nella combinata. Invece il tedesco, pur avendo fatto meno bene nella obbligata è ancora riuscito a guadagnare il titolo precedendo ti ragazzo del Sestriere di un solo punto. Gli altri due italiani in java, Lacedelli e Sertorelli, compivano pure bene la prima discesa. Mentre questi scendevano giungeva al traguardo la principessa msl'pndrfcgtancsvlblsslcbcmr\Mafalda, che era ricevuta dal Presidente del CONI, cons. naz. Manganiello, dal Segretario della FISI, comin. Giacomini e dalle altre autorità militari e civili italiane, e anche giungeva il capo dello sport tedesco von Tsrhammer. La numerosa folla li ha acclamati vivamente. Quindi si sono iniziate le discese della seconda prova; tutto era ancora indeciso. Per questo i vari campioni si sono lanciati col inassimo brio giocando il tutto per il tutto. La foga è stata fatale a Lantschner che è caduto ed è anche stato penalizzato, rovinando cosi le sue possibilità. Marcellin ha avuto in questa parte la soddisfazione di segnare il tempo migliore con l'Ò"l/100 e Pfeifer quello di portarsi in vantaggio davanti a tutti, tallonato immediatamente da Chierroni. Al termine della seconda discesa pareva che il tedesco avesse riportato la vittoria per 6/100 di secondo; ma il regolamento internazionale, che contempla il decimo e non il centesimo, obbliga all'arrotondamento e i due sono rimasti pertanto proclamati campioni alla pari. Pfeifer, molto sportivamente, si rallegrava con Chierroni e si dichiarava lieto di dividere la vittoria con un avversario ben degno. L'italiano e il tedesco sono stati veramente dei grandi campioni. La gara maschile di discesa non ha fatto assistere, tecnicamente, a delle vere novità. Lo stile, che si va sempre più unificando in tutte le nazioni, è quello solito del corpo molto in avanti c dell'intenso lavorìo di spalle. Differisce di poco da quello della libera in quanto nella prova tra bandierine lavorano più intensamente le ginocchia e le caviglie. blsdCctmlgnfsedsiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiliifilillliviiiiiiiiiiiiiiitiiiiiitiiliiii>iii mentre i movimenti diventano scattanti. Particolarmente curato da tutti l'uso dei bastoncini che, specie nei pettini, servono d'appoggio frenante e da spinta. Sotto il punto di vista agonistico, tutti i migliori si sono equivalsi, ed è un trionfo per gli italiani Chierroni e Marcellin di essere non solo tra i migliori, ma anche di primeggiare tra questi. La gara femminile cllarisLncadjliI iIltAltrettanto trionfale è stata /«|mrraffermazione della Celina Senhi nella discesa obbligata femminile, che è seguita poco dopo sullo stesso percorso ma con bandierine lievemente mutate in confronto della gara maschile. La ventenne abetonese era molto considerata per lo stile messo in evidenza nella discesa libera, ma non si poteva supporre che riuscisse a superare JLla Cranz, dominatrice più che vin- ncitrice delle prove di discesa ob- pbligata in tutte e quattro le pre- hcedenti edizioni dei campionati mondiali. Invece, la piccola abetonese, Pcqrimbalzando con elasticità tra Zelmbandierine, sfiorando con audacia le porte ha, fin dalla prima discesa, agguantato il primato battendo di circa tre secondi la tedesca. Che emozione per l'azzurra, la seconda prova. « Le possibilità di vincere il titolo e la paura di perderlo banalmente, quasi mi facevano piegare le ginocchia prima ancora del « via » — ci ha confidato in seguito con il suo simpatico accento toscano. Ma poi, quando mi sono lanciata, l'emozione è passata. Man mano che scendevo mi rinfrancavo e avevo netta l'impres sione di poter vincere. Come sa cfcbplsTranno contenti i miei questa sera ! nmbrae specialmente mia. mamma... ». E Celina, una ragazzina ancora piccola, bruna e vivace, sorrideva quasi piangendo per la gioia. Poi se n'è andata sotto braccio al suo compaesano Chierroni, pure lui campione del mondo. Come è famoso questa sera l'Abetone. Paolo Bertoldi Chierroni in azione nella tempesta di neve durante la prima prova (Telefoto) Chierroni e Pfeifer campioni del mondo A Cortina: due vittorie azzurre nella "discesa obbligata,, Chierroni e Pfeifer campioni del mondo Marcellin al 3° posto - La Seghi vince battendo la Cranz (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina, 4 febbraio. Il respiro pareva fermarsi in noi che guardavamo di lassù... Quando un discesista partiva tutto raggomitolato, si getteva fra la neve e le nubi nel rapido canalone del Col Drusciè, infilava una ad una le quattro porte della discesa obbligata, rallentava ai due pettini più raccolto che inai, lavorava di bastoncini, spingendo nell'ultimo tratto finale, tutto sembrava fermarsi nell'ansia di seguirne la prova. La pista, lunga 300 metri e ripida 200, pareva un imbuto scivoloso. Le bandierine, trappole pericolose, disposte ad arte per arrestare lo slancio degli atleti, l'at- j mosfera cupa che inghiottiva il concorrente, lo strappava allo sguardo ansioso e augurale, davano alla prova un carattere particolare e affascinante. E la gara è stata tutta attraente, bella per le sue caratteristiche alpine e montanare, per la sua difficoltà, per la lotta contro le avversità. Ma bella sopratutto per la splendida affermazione, ottenuta dai nostri atleti.'Diciamola subito, hanno vinto. Gridiamo con gioia i due risultati che ci riempiono il cuore di orgoglio; Chierroni è stato primo a pari merito con il tedesco Pfeifer nella discesa obbligata maschile e nella stessa prova riservata alla categoria femminile la piccola Celina Seghi ha battuto la campionessa tedesca Cranz Cristel. Il nome d'Italia si iscrive per la prima volta nell'albo d'oro del Campionato mondiale: due nostriatleti sottolineano con la loro presenza nella schiera dei fuori clusse di tutto il mondo, che lo sci italiano, più vivo che mai anche nei duri tempi attuali, progredisce con continuità, sicurezza e tenacia. E se questa sera ci sono tante acclamazioni verso le maglie azzurre, c'è tanta gioia per queste vittorie che, riconosciamolo subito sono meno essenziali di quella grande e assoluta che noi tutti attendiamo, non paiano queste manifestazioni eccessive o incomprensive. Le bianche volate dei nostri sciatori non sono solo importantissime dal lato agonistico, ma soprattutto hanno un significato a riguardo della saldezza morale di un popolo che sa anche nei momenti più difficili proseguire in tutti i settori la sua marcia ascensionale, continuare il suo lavoro, la sua preparazione fisica e morale. Le due prove Afa è tempo di raccontare come siamo giunti, in. una giornata di bufera, alle due luminose e sorprendenti affermazioni di Chierroni e Celina Seghi, al secondo posto di Marcellin nella combinata, terzo nella discesa libera, alle buone affermazioni di Lacedelli e di Sertorelli. Quando ieri sera scrivevamo che i nostri avrebbero fatto il possibile per colorare di azzurro almeno una gara, c'era nelle parole più un augurio che una speranza. La classe di un Rominger, due volte campione mondiale di discesa obbligata, di un Jennewein, pure vincitore della medesima gara ai Campionati mondiali di Zakopane, di un Lantschner, il vincitore della massima competizione *iiiiilltlllliillliiiiiilitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii3iriiiiiiiiii>iii non pareva concedere ai nostri eccessive possibilità. Eravamo sicuri dei loro brillanti piazzamenti, ma, confessiamolo, dubitavamo della vittoria. Difatti la prima serie di discese pareva confermare questa che era ('opinione generale. Il vecchio ed esperto Lantschner segnava il miglior tempo con 59"S/100 e dietro a lui si piazzava Chierroni, che impiegava lfl centesimi di secondo di più. In questa parte della gara tutte le discese erano regoìarissime ed i più- quotati si seguivano a intervalli minimi. Le migliori prove erano quelle di Jennewein, Pfeifer, Rominger, e del nostro Marcellin, che segnava un l'l"S/100. Il ragazzo del Sestriere avrebbe potuto ottenere un tempo ancora migliore se non fosse incorso nella disavventura di sbagliare una doppia porta verso la fine del percorso sbaglio che lo obbligava a eseguire due curve invece di una sola e ancora a rallentare nel passaggio seguente. Attimi di ritardo che purtroppo hanno avuto il lo ro effetto. Infatti sensa .di essi Marcellin avrebbe guadagnato quel poco sufficiente a balzare davanti a Jennewein nella combinata. Invece il tedesco, pur avendo fatto meno bene nella obbligata è ancora riuscito a guadagnare il titolo precedendo ti ragazzo del Sestriere di un solo punto. Gli altri due italiani in java, Lacedelli e Sertorelli, compivano pure bene la prima discesa. Mentre questi scendevano giungeva al traguardo la principessa msl'pndrfcgtancsvlblsslcbcmr\Mafalda, che era ricevuta dal Presidente del CONI, cons. naz. Manganiello, dal Segretario della FISI, comin. Giacomini e dalle altre autorità militari e civili italiane, e anche giungeva il capo dello sport tedesco von Tsrhammer. La numerosa folla li ha acclamati vivamente. Quindi si sono iniziate le discese della seconda prova; tutto era ancora indeciso. Per questo i vari campioni si sono lanciati col inassimo brio giocando il tutto per il tutto. La foga è stata fatale a Lantschner che è caduto ed è anche stato penalizzato, rovinando cosi le sue possibilità. Marcellin ha avuto in questa parte la soddisfazione di segnare il tempo migliore con l'Ò"l/100 e Pfeifer quello di portarsi in vantaggio davanti a tutti, tallonato immediatamente da Chierroni. Al termine della seconda discesa pareva che il tedesco avesse riportato la vittoria per 6/100 di secondo; ma il regolamento internazionale, che contempla il decimo e non il centesimo, obbliga all'arrotondamento e i due sono rimasti pertanto proclamati campioni alla pari. Pfeifer, molto sportivamente, si rallegrava con Chierroni e si dichiarava lieto di dividere la vittoria con un avversario ben degno. L'italiano e il tedesco sono stati veramente dei grandi campioni. La gara maschile di discesa non ha fatto assistere, tecnicamente, a delle vere novità. Lo stile, che si va sempre più unificando in tutte le nazioni, è quello solito del corpo molto in avanti c dell'intenso lavorìo di spalle. Differisce di poco da quello della libera in quanto nella prova tra bandierine lavorano più intensamente le ginocchia e le caviglie. blsdCctmlgnfsedsiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiliifilillliviiiiiiiiiiiiiiitiiiiiitiiliiii>iii mentre i movimenti diventano scattanti. Particolarmente curato da tutti l'uso dei bastoncini che, specie nei pettini, servono d'appoggio frenante e da spinta. Sotto il punto di vista agonistico, tutti i migliori si sono equivalsi, ed è un trionfo per gli italiani Chierroni e Marcellin di essere non solo tra i migliori, ma anche di primeggiare tra questi. La gara femminile cllarisLncadjliI iIltAltrettanto trionfale è stata /«|mrraffermazione della Celina Senhi nella discesa obbligata femminile, che è seguita poco dopo sullo stesso percorso ma con bandierine lievemente mutate in confronto della gara maschile. La ventenne abetonese era molto considerata per lo stile messo in evidenza nella discesa libera, ma non si poteva supporre che riuscisse a superare JLla Cranz, dominatrice più che vin- ncitrice delle prove di discesa ob- pbligata in tutte e quattro le pre- hcedenti edizioni dei campionati mondiali. Invece, la piccola abetonese, Pcqrimbalzando con elasticità tra Zelmbandierine, sfiorando con audacia le porte ha, fin dalla prima discesa, agguantato il primato battendo di circa tre secondi la tedesca. Che emozione per l'azzurra, la seconda prova. « Le possibilità di vincere il titolo e la paura di perderlo banalmente, quasi mi facevano piegare le ginocchia prima ancora del « via » — ci ha confidato in seguito con il suo simpatico accento toscano. Ma poi, quando mi sono lanciata, l'emozione è passata. Man mano che scendevo mi rinfrancavo e avevo netta l'impres sione di poter vincere. Come sa cfcbplsTranno contenti i miei questa sera ! nmbrae specialmente mia. mamma... ». E Celina, una ragazzina ancora piccola, bruna e vivace, sorrideva quasi piangendo per la gioia. Poi se n'è andata sotto braccio al suo compaesano Chierroni, pure lui campione del mondo. Come è famoso questa sera l'Abetone. Paolo Bertoldi Chierroni in azione nella tempesta di neve durante la prima prova (Telefoto)

Luoghi citati: Abetone, Cortina, Italia, Sestriere