La Finlandia vince la staffetta

La Finlandia vince la staffetta Campionati del mondo a Cortina La Finlandia vince la staffetta L'ottima gara e gli enormi progressi degli "azzurri,, (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina d'Ampezzo, 3 febbraio. Un legnerò nevìschio e le nubi basse sconsigliarono stamani insieme all'ora scomoda, di assistere alla staffetta SXM> km-, seconda gara in programma per il Campionato mondiale. Senza il sole, senza lo scintillìo delle sue rocce Cortina appare meno lieta e le gare sembrano meno invitanti. Prova superba Ma la folla numerosa, che nonostante le avversità si è assiepata allo stadio dello sci intorno alle autorità fra cui erano Von Tscammer e alte gerarchie italiane, è stata largamente compensata nel suo senso sjwrtivo. La staffetta, che di per sè è una prova molto spettacolare, ha fatto vivere due ore di emozioni, di speranze; ha avuto la sorpresa iniziale, un andamento rapido e travolgente, una brillante esibizione degli italiani, uno svolgimento serrato ed affannoso. Teatro di gara un « otto » di 20 km., i cui anelli servivano ognuno per una frazione, il primo per le formazioni dispari, il secondo per le pari. Percorso ondulato in entrambi i casi, con massima quota rispettivamente a llfSlf e 1449 metri. Protagonisti principali quattro atleti: Aristide Compagnoni, Kurikkala, Dahlquist e Gerardi; tre rappresentative: Finlandia, Svezia e Italia. Le altre staffette non sono esistite ai fini della vittoria. Non la Germania, attardata dal minor rendimento dei suoi atleti e che per di più ha dovuto lamentare la rottura di uno sci a Demez suo terzo frazionista; non la Svizzera, i cui fondisti erano poco allenati per motivi militari; non la Slovacchia, che allineava uomini di classe troppo inferiori. L'aver così nettamente battuto la fortissima squadra tedesca è un grande merito del nostro fondismo, il quale, dopo di avere con prontezza colmate con nuove e più efficienti forze i vuoti creatisi di recente nelle sue file è riuscito a mettere in crnupo una grande staffetta. La nostra squadra si è incuneata nella lotta che pareva esclusiva delle nazioni nordiche, li è posta in lizza con esse non più per la piazza di onore, ma direttamente per il primato. Per la prima volta nella storia dello sci italiano i nostri fondisti Aristide Compagnoni e Gerardi sono riusciti a superare dei finlandesi. La leggendaria e tradizionale superiorità dei silenziosi atleti del nord non è stata superata a termine della gara, ma accanto a loro si sono posti i nostri azzurri che pur non avendoli battuti sono stati alla loro altezza e li hanno anche preoccupati. Al termine della prima frazione infatti, fra la sorpresa e l'entusiasmo dei presenti si è vista «na maglia azzurra giungere al cambio. Era il nostro Aristide Compagnoni che precedeva di quasi trenta secondi il finlandese Lauronen, di l'JfO" lo svedese Pahlin e di 1' 58" il tedesco Gstrein. Il nostro atleta aveva corso con foga e intelligenza, mettendosi dopo il « via » alle calcagne dei nordici limitandosi c star dietro a loro nel piano dove essi sono specialisti e superandoli in fine nettamente nella salita che giunge fino al secondo chilometro. Lo svedese Pahlin era stato attardato da una caduta ma nemmeno gli altri due, gli atleti di Finlandia e di Germania, avevano potuto fare contro la sua foga. Come si è trovato in testa l'azzurro ha intravisto la possibilità di uno splendido successo Si è gettato con tutto lo slancio. La sciolina andava bene. Lo stile c'era ed ha avuto così la soddisfazione di dare il cambio per primo Questo ce lo ha raccontato men tre suo fratello Severino nella seconda frazione per cerane di mantenere i vantaggi. 11 com- pito non gli è riuscito del tutto,IMIMIIIIIIMIIIIIIIliHniMIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMI che di fronte al secondo dai Compagnoni erano il prodigioso Kurikkala e il fortissimo Johansson, due figli del nord che spinti dall'orgoglio davano tutto se stessi. Già al controllo del 15° km. Kurikkala era in testa con un minuto e mezzo di vantaggio, avendo ricuperato cosi il distacco che aveva sull'italiano, ma lo svedese, pur guadagnando qualche secondo rispetto all'azzurro deveva ancora accontentarsi di restar nella sua scìa. Le posizioni rimanevano tali al momento del secondo cambio. Un po' di delusione fra il pubblico, per la perdita del primo posto. Qualcuno mormorava il nome di Perenni, che nelle prove precampionato pare aver dato un'ottima impressione; ma di incontentabili ce ne sono seynpre e poi non era tempo di recriminare; vi era da seguire attraverso gli altoparlanti la lotta che Jammaron sosteneva contro gli avversari e contro l'indisposizione da cui era disturbato. Il campione italiano, su cui molto si contava, era assalito fino dai primi chilometri da crampi e dolori viscerali e perdeva terreno. Ne approfittava il terzo frazionista svedese: Oestensson per superarlo mentre Silvennoinen filava con la sua superiorità finlandese. Sforzo vano Con un tenace sforzo di volontà Jammaron riusciva a giungere al traguardo, staccato di poco. Anche il secondo posto per l'Italia era sfumato e infatti nell'ultima frazione la lotta per la inttoria si restringeva fra il finlandese Olkinnora è l'inseguitore svedese Dahlquist. Questi compiva una frazione spettacolosa, ma non poteva fare di più che ridurre il distacco dal vincitore. La classifica finale vcdei'a primi i finlandesi che s'erano dimo strati del tutto superiori, secondi gli svedesi e terzi gli italiani. L'arrivo di Gerardi méntre la neve cadeva più fitta è avvenuto fra grandi applausi. Veramente il fondista cuneense ha compiuto una impresa meravigliosa, segnando nel suo tratto il serondo tempo as soluto che lo pone fra i grandi fondisti internazionali e battendo fra gli altri un finlandese: Olki nuora. Negli ultimi 5 km. fra l'altro egli è riuscito a ricuperare 5'5" su Dalquist e l'SOSS su Olkinuora. Un'impresa che dà gloria a tutto 10 sci italiano. Anche Aristide Compagnoni è stato molto bravo nella sua corsa. Jammaron avrebbe reso molto senza l'indisposizione che lo ha fermato,- mentre Severino Compagnoni ha fatto tutto quello che poteva. Quattro saldi atleti in complesso, che si sono prodigati. E anche con la gara odierna il nostro sci ha fatto un grande passo in avanti. Domani sulla pista del Col Driiade si svolgerà a mezzogiorno la discesa obbligata valevole come prova a sè e per la classifica combinata. Fra gli stranieri sono molto favoriti i tedeschi: Jennewein, Lantschner e Cranz, e lo svizzero Rominger. Ma anche il nostro Chierroni, che si è rimesso del tutto dalla febbre, e anche Marcellin hanno qualche possibilità. Sono in palio due titoli: gli azzurri faranno 11 possibile perchè almeno uno di essi venga a premiare il brillante comportamento degli italiani in questi Campionati mondiali. Paolo Bertoldi Dcco le classifiche: 1. Finlandia (Lauronen, Kurikkala, Silvennoinen, Olkinuora in ore 2.31)'7"69/100; 2. Svezia (Pahlin, Johansson. Oestensson. Dahlquist) ore 2.32-15"42/100; 3. Italia (Compagnoni Achille, Compagnoni Severino, Jammaron, Gerardi), in ore 2.33'50"21/100; 4. Germania (Sgrcin. ghi| Fllx camma), ore 2.50'26"23aoo 6. Slovacchia (Soltes. Michalak, Ca] gasik, Bruk), ore 3 7'34"29/lO0. IIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllllllllll La Finlandia vince la staffetta Campionati del mondo a Cortina La Finlandia vince la staffetta L'ottima gara e gli enormi progressi degli "azzurri,, (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina d'Ampezzo, 3 febbraio. Un legnerò nevìschio e le nubi basse sconsigliarono stamani insieme all'ora scomoda, di assistere alla staffetta SXM> km-, seconda gara in programma per il Campionato mondiale. Senza il sole, senza lo scintillìo delle sue rocce Cortina appare meno lieta e le gare sembrano meno invitanti. Prova superba Ma la folla numerosa, che nonostante le avversità si è assiepata allo stadio dello sci intorno alle autorità fra cui erano Von Tscammer e alte gerarchie italiane, è stata largamente compensata nel suo senso sjwrtivo. La staffetta, che di per sè è una prova molto spettacolare, ha fatto vivere due ore di emozioni, di speranze; ha avuto la sorpresa iniziale, un andamento rapido e travolgente, una brillante esibizione degli italiani, uno svolgimento serrato ed affannoso. Teatro di gara un « otto » di 20 km., i cui anelli servivano ognuno per una frazione, il primo per le formazioni dispari, il secondo per le pari. Percorso ondulato in entrambi i casi, con massima quota rispettivamente a llfSlf e 1449 metri. Protagonisti principali quattro atleti: Aristide Compagnoni, Kurikkala, Dahlquist e Gerardi; tre rappresentative: Finlandia, Svezia e Italia. Le altre staffette non sono esistite ai fini della vittoria. Non la Germania, attardata dal minor rendimento dei suoi atleti e che per di più ha dovuto lamentare la rottura di uno sci a Demez suo terzo frazionista; non la Svizzera, i cui fondisti erano poco allenati per motivi militari; non la Slovacchia, che allineava uomini di classe troppo inferiori. L'aver così nettamente battuto la fortissima squadra tedesca è un grande merito del nostro fondismo, il quale, dopo di avere con prontezza colmate con nuove e più efficienti forze i vuoti creatisi di recente nelle sue file è riuscito a mettere in crnupo una grande staffetta. La nostra squadra si è incuneata nella lotta che pareva esclusiva delle nazioni nordiche, li è posta in lizza con esse non più per la piazza di onore, ma direttamente per il primato. Per la prima volta nella storia dello sci italiano i nostri fondisti Aristide Compagnoni e Gerardi sono riusciti a superare dei finlandesi. La leggendaria e tradizionale superiorità dei silenziosi atleti del nord non è stata superata a termine della gara, ma accanto a loro si sono posti i nostri azzurri che pur non avendoli battuti sono stati alla loro altezza e li hanno anche preoccupati. Al termine della prima frazione infatti, fra la sorpresa e l'entusiasmo dei presenti si è vista «na maglia azzurra giungere al cambio. Era il nostro Aristide Compagnoni che precedeva di quasi trenta secondi il finlandese Lauronen, di l'JfO" lo svedese Pahlin e di 1' 58" il tedesco Gstrein. Il nostro atleta aveva corso con foga e intelligenza, mettendosi dopo il « via » alle calcagne dei nordici limitandosi c star dietro a loro nel piano dove essi sono specialisti e superandoli in fine nettamente nella salita che giunge fino al secondo chilometro. Lo svedese Pahlin era stato attardato da una caduta ma nemmeno gli altri due, gli atleti di Finlandia e di Germania, avevano potuto fare contro la sua foga. Come si è trovato in testa l'azzurro ha intravisto la possibilità di uno splendido successo Si è gettato con tutto lo slancio. La sciolina andava bene. Lo stile c'era ed ha avuto così la soddisfazione di dare il cambio per primo Questo ce lo ha raccontato men tre suo fratello Severino nella seconda frazione per cerane di mantenere i vantaggi. 11 com- pito non gli è riuscito del tutto,IMIMIIIIIIMIIIIIIIliHniMIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMI che di fronte al secondo dai Compagnoni erano il prodigioso Kurikkala e il fortissimo Johansson, due figli del nord che spinti dall'orgoglio davano tutto se stessi. Già al controllo del 15° km. Kurikkala era in testa con un minuto e mezzo di vantaggio, avendo ricuperato cosi il distacco che aveva sull'italiano, ma lo svedese, pur guadagnando qualche secondo rispetto all'azzurro deveva ancora accontentarsi di restar nella sua scìa. Le posizioni rimanevano tali al momento del secondo cambio. Un po' di delusione fra il pubblico, per la perdita del primo posto. Qualcuno mormorava il nome di Perenni, che nelle prove precampionato pare aver dato un'ottima impressione; ma di incontentabili ce ne sono seynpre e poi non era tempo di recriminare; vi era da seguire attraverso gli altoparlanti la lotta che Jammaron sosteneva contro gli avversari e contro l'indisposizione da cui era disturbato. Il campione italiano, su cui molto si contava, era assalito fino dai primi chilometri da crampi e dolori viscerali e perdeva terreno. Ne approfittava il terzo frazionista svedese: Oestensson per superarlo mentre Silvennoinen filava con la sua superiorità finlandese. Sforzo vano Con un tenace sforzo di volontà Jammaron riusciva a giungere al traguardo, staccato di poco. Anche il secondo posto per l'Italia era sfumato e infatti nell'ultima frazione la lotta per la inttoria si restringeva fra il finlandese Olkinnora è l'inseguitore svedese Dahlquist. Questi compiva una frazione spettacolosa, ma non poteva fare di più che ridurre il distacco dal vincitore. La classifica finale vcdei'a primi i finlandesi che s'erano dimo strati del tutto superiori, secondi gli svedesi e terzi gli italiani. L'arrivo di Gerardi méntre la neve cadeva più fitta è avvenuto fra grandi applausi. Veramente il fondista cuneense ha compiuto una impresa meravigliosa, segnando nel suo tratto il serondo tempo as soluto che lo pone fra i grandi fondisti internazionali e battendo fra gli altri un finlandese: Olki nuora. Negli ultimi 5 km. fra l'altro egli è riuscito a ricuperare 5'5" su Dalquist e l'SOSS su Olkinuora. Un'impresa che dà gloria a tutto 10 sci italiano. Anche Aristide Compagnoni è stato molto bravo nella sua corsa. Jammaron avrebbe reso molto senza l'indisposizione che lo ha fermato,- mentre Severino Compagnoni ha fatto tutto quello che poteva. Quattro saldi atleti in complesso, che si sono prodigati. E anche con la gara odierna il nostro sci ha fatto un grande passo in avanti. Domani sulla pista del Col Driiade si svolgerà a mezzogiorno la discesa obbligata valevole come prova a sè e per la classifica combinata. Fra gli stranieri sono molto favoriti i tedeschi: Jennewein, Lantschner e Cranz, e lo svizzero Rominger. Ma anche il nostro Chierroni, che si è rimesso del tutto dalla febbre, e anche Marcellin hanno qualche possibilità. Sono in palio due titoli: gli azzurri faranno 11 possibile perchè almeno uno di essi venga a premiare il brillante comportamento degli italiani in questi Campionati mondiali. Paolo Bertoldi Dcco le classifiche: 1. Finlandia (Lauronen, Kurikkala, Silvennoinen, Olkinuora in ore 2.31)'7"69/100; 2. Svezia (Pahlin, Johansson. Oestensson. Dahlquist) ore 2.32-15"42/100; 3. Italia (Compagnoni Achille, Compagnoni Severino, Jammaron, Gerardi), in ore 2.33'50"21/100; 4. Germania (Sgrcin. ghi| Fllx camma), ore 2.50'26"23aoo 6. Slovacchia (Soltes. Michalak, Ca] gasik, Bruk), ore 3 7'34"29/lO0. 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