Difendere le coltivazioni restando nel campo autarchico

Difendere le coltivazioni restando nel campo autarchico Difendere le coltivazioni restando nel campo autarchico Prodotti italiani nella guerra contro i parassiti - Come si può economizzare il rame Come se non bastassero le av-|versità dal cielo a costituire un continuo incubo per l'agricoltore, sempre in apprensione per la grandine, i geli, gli eccessivi calori, la siccità e la troppa acqua, ecc.. vi è una miriade di pa- .rassiti, animali e vegetali, ben vi- sibili o microscopici, che insidia le coltivazioni e minaccia di rovinare o guastare il frutto di tanto duro lavoro agreste. Il danno recato ogni annata dal complesso di questi parassiti alla produzione agricola italiana è stato, da competenti valutato oltre il miliardo Ve mezzo di lire! Ecco un'altra dé,|le caratteristiche essenziali che fdistingue l'agricoltura dall'indù- stria e che dovrebbe sempre aversi presente. La scienza ha, per fortuna, trovato rimedi, preventivi o curativi, validi per moltissimi di questi insidiosi parassiti. Ma, ecco qua, che si ficca in mezzo a creare nuove difficoltà lo stato di guerra. Soprattutto per la mancanza di alcune materie ritenute indispensabili a preparare rimedi o fitofarmaci, come si chiamano ora. Innanzi a tutti il rame. Già questo anno si sentirà la deficienza di questo materiale, base di anticrittogamici, e bisogna prepararsi risolutamente a farne la massima i|economia, pur senza rinunciare ai | suo impiego, pena la diminuzione o la rovina di raccolti. Competenti di valore, chiamati a raccolta dal Ministero di agricoltura e dal settore viticolo della Federazione produttori agricoli, hanno, in base a larga sperimentazione fatta lo scorso anno, che fu annata di peronospora, indicato le vie da percorrersi per vedere di risparmiare rame nella difesa della viticoltura. Vi è la riduzione del quantitativo di solfato rame nelle poltiglie. E' un fatto che finora se no sprecava troppo. O perchè si irrora quando non c'è bisogno (e le prcvincie che hanno, come Alessandria, Asti e Treviso organizzati osservatori di segnalazione dimostrano che chi segue gli avvertimenti può risparmiare talora fino la metà delle irrorazioni) ; o perchè si usano apparecchi che « lavano » le piante sprecando liquido costoso, mentre con buoni uggelli finemente polverizzatori è dimostrato che si può economizzare il 41) per cento; o perchè si usano poltiglie cariche di rame oltre l'uno per cento di solfato, mentre quasi sempre basta meno, soprattutto nei trattamenti estivi. Pare dimostrato dalle esperienze ripetute che il mezzo suggerito dall'egregio direttore della Stazione enologica di Asti, prof. Luigi Casale, di poltiglie speciali con solo due ettogrammi di solfato rame per ettolitro sia efficace. Buone speranze si hanno anche su composti nuovi a base di mercurio (proteinato e altri) provati al laboratorio crittogamico di Pavia e altrove. E di mercurio ne abbiamo in casa nostra. Sarebbe un rimedio autarchico in pieno. Intanto, pei trattamenti invernali o in piena vegetazione contro altri parassiti vegetali di piante preziose, oltre la vite, come i fruttiferi, si può far senza rame, ricorrendo a materiali che sono nazionali- come i nolisnlfnri di nazionali. come i polisolfun di |calcio. Quanto alla lotta contro gli insetti, per fortuna i rimedi a base di arsenico sono ormai autarchici: poi abbiamo tutta la serie nniniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiNiniiiiiiiiMiiiiiiiMiiuii j-|di quelli a base di nicotina intorno|n , a - eprensibili, tutti italianissimi. i A proposito di lotta contro in- ! .setti si va facendo sempre piùl?- strada l'uso, dimostrato efficacis-1 'a simo, da Malenotti, Grandori, Til-' o i e o sntrner cento E' tirodotto tanto f» id?,tiJ,i * Piodotto tanto fa- VOreVOlmente noto rome rnnrimplli, Penso, Ricci, Petri, ecc., della calciocianamide, prodotto, questo, fatto con roccie calcaree, aria e forza elettrica di nostre cascate d'acqua: tutto italiano al cento ì , , , ,|c„?»a\^ e fidamente, insieme a calce, tanto Id- noto che l'industria non fa a tem-\ipo a produrne abbastanza 1m, ^ , . ' sMa di recente, m questi ultimi t, e e o a giorni, il prof. G. S. Candura, di-irettore attivo dell'Osservatorio fi-,etopatologico di Bolzano, ha fatto oconoscere una numerosa serie di Icricerche fitopatologiche e agrarie i bciiii>h7<ati» „k„ io „,i„i„„i„„„„irf„ bstillazione che la calciocianamide sesercita su di un gran numero di rinsetti nocivi. Egli ha dimostrato | rche questo concime agisce sugli:ninsetti per asfissia. I chimici di- j mranno con precisione quali e quan-! sti gas si svolgono dalla calciocia-:enaSii^o hao^ata r-™ „„„,,., „ namide bagnata con acqua o con1 1 umido del terreno: gli studiosi di ti|patologia ci assicurano intanto,,li | cjò cne p^u preme, cne questa ma-1 se teria bagnata sviluppa gas cheIpuccidono gli insetti II Candura è riuscito a vedere vittoriosa la i a , e e a e e O è e e ò o e i e i, e mi a o e ) ira. n r i e, o in tal modo la lotta contro molti insetti: le Agriotes, il mag- giolino larve, la tignola farciatal pdel grano (Plodia), le tignole del ! grano in granaio, la mosca, i mo- sconi, ecc. Deve trattarsi di gasi velenosissimi per gli insetti se Lperfino gli adulti del maggiolino, i che sono ben resistenti, muoiono dopo 48 ore coi gas di calciociana- ' mide. Anche il tonchio dei fagioli '. (e cento di altri legumi) muore1 cosi. Dei fagioli furono dal Can-\dura disinfestati completamente . . . '_ . "r ' ,da, tonchio con i gas di 15 gram- mi di cianamide bagnata in due : litri di spazio tutto pieno di fa-1 gioli. Dosi minori bastano per di-. sinfestare altre derrate attaccate da altri insetti. Si spiegherebbe forse per tal via l'azione mera-1 vio-ii^ou <,iò 0o^oi„V^ , 'vighosa, già segnalata su questo ; giornale, della calciocianamide contro la terribile fillossera della vite, visto che da dieci anni vigne- ti fillosseratisslmi e che parevano morenti del Principe Astorre Her- colani a Bologna sono, col tratta- ment» alla clamide nel terreno, rimasti floridissimi e più produt-1 tm- Le esperienze di cui si parla confermano anche che la calcio-icianamide in acqua è un veleno W,„ „fi M ,. . Vi, per ingestione per gli insetti e, come il Grandosi ha ampiamente' provato, questo concime spolverato sul letame e sui mucchi di spaz- zature pur che non manchi l'umido, uccide le mosche e loro larve. Ma molto probabilmente per tanti altri insetti questo nostro1 provvidenziale prodotto italianis-, Simo dev'essere micidiale, quindi jutile all'agricoltura. Ecco una serie di nozioni che in'questi giorni ancora di ?uaf * poso agreste, devono far meditare ]1 nostri agncoltori alle prese coi di moltl nemici delle coltivazioni, per di | deciderli ad adottare materie e mezzi di lotta del tutto risponden- ti all'autarchia del paese. ,r iArturo Marescalchi li are uiiMHiiiiininiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiliiiiiiiiHiiiiiiii (' Difendere le coltivazioni restando nel campo autarchico Difendere le coltivazioni restando nel campo autarchico Prodotti italiani nella guerra contro i parassiti - Come si può economizzare il rame Come se non bastassero le av-|versità dal cielo a costituire un continuo incubo per l'agricoltore, sempre in apprensione per la grandine, i geli, gli eccessivi calori, la siccità e la troppa acqua, ecc.. vi è una miriade di pa- .rassiti, animali e vegetali, ben vi- sibili o microscopici, che insidia le coltivazioni e minaccia di rovinare o guastare il frutto di tanto duro lavoro agreste. Il danno recato ogni annata dal complesso di questi parassiti alla produzione agricola italiana è stato, da competenti valutato oltre il miliardo Ve mezzo di lire! Ecco un'altra dé,|le caratteristiche essenziali che fdistingue l'agricoltura dall'indù- stria e che dovrebbe sempre aversi presente. La scienza ha, per fortuna, trovato rimedi, preventivi o curativi, validi per moltissimi di questi insidiosi parassiti. Ma, ecco qua, che si ficca in mezzo a creare nuove difficoltà lo stato di guerra. Soprattutto per la mancanza di alcune materie ritenute indispensabili a preparare rimedi o fitofarmaci, come si chiamano ora. Innanzi a tutti il rame. Già questo anno si sentirà la deficienza di questo materiale, base di anticrittogamici, e bisogna prepararsi risolutamente a farne la massima i|economia, pur senza rinunciare ai | suo impiego, pena la diminuzione o la rovina di raccolti. Competenti di valore, chiamati a raccolta dal Ministero di agricoltura e dal settore viticolo della Federazione produttori agricoli, hanno, in base a larga sperimentazione fatta lo scorso anno, che fu annata di peronospora, indicato le vie da percorrersi per vedere di risparmiare rame nella difesa della viticoltura. Vi è la riduzione del quantitativo di solfato rame nelle poltiglie. E' un fatto che finora se no sprecava troppo. O perchè si irrora quando non c'è bisogno (e le prcvincie che hanno, come Alessandria, Asti e Treviso organizzati osservatori di segnalazione dimostrano che chi segue gli avvertimenti può risparmiare talora fino la metà delle irrorazioni) ; o perchè si usano apparecchi che « lavano » le piante sprecando liquido costoso, mentre con buoni uggelli finemente polverizzatori è dimostrato che si può economizzare il 41) per cento; o perchè si usano poltiglie cariche di rame oltre l'uno per cento di solfato, mentre quasi sempre basta meno, soprattutto nei trattamenti estivi. Pare dimostrato dalle esperienze ripetute che il mezzo suggerito dall'egregio direttore della Stazione enologica di Asti, prof. Luigi Casale, di poltiglie speciali con solo due ettogrammi di solfato rame per ettolitro sia efficace. Buone speranze si hanno anche su composti nuovi a base di mercurio (proteinato e altri) provati al laboratorio crittogamico di Pavia e altrove. E di mercurio ne abbiamo in casa nostra. Sarebbe un rimedio autarchico in pieno. Intanto, pei trattamenti invernali o in piena vegetazione contro altri parassiti vegetali di piante preziose, oltre la vite, come i fruttiferi, si può far senza rame, ricorrendo a materiali che sono nazionali- come i nolisnlfnri di nazionali. come i polisolfun di |calcio. Quanto alla lotta contro gli insetti, per fortuna i rimedi a base di arsenico sono ormai autarchici: poi abbiamo tutta la serie nniniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiNiniiiiiiiiMiiiiiiiMiiuii j-|di quelli a base di nicotina intorno|n , a - eprensibili, tutti italianissimi. i A proposito di lotta contro in- ! .setti si va facendo sempre piùl?- strada l'uso, dimostrato efficacis-1 'a simo, da Malenotti, Grandori, Til-' o i e o sntrner cento E' tirodotto tanto f» id?,tiJ,i * Piodotto tanto fa- VOreVOlmente noto rome rnnrimplli, Penso, Ricci, Petri, ecc., della calciocianamide, prodotto, questo, fatto con roccie calcaree, aria e forza elettrica di nostre cascate d'acqua: tutto italiano al cento ì , , , ,|c„?»a\^ e fidamente, insieme a calce, tanto Id- noto che l'industria non fa a tem-\ipo a produrne abbastanza 1m, ^ , . ' sMa di recente, m questi ultimi t, e e o a giorni, il prof. G. S. Candura, di-irettore attivo dell'Osservatorio fi-,etopatologico di Bolzano, ha fatto oconoscere una numerosa serie di Icricerche fitopatologiche e agrarie i bciiii>h7<ati» „k„ io „,i„i„„i„„„„irf„ bstillazione che la calciocianamide sesercita su di un gran numero di rinsetti nocivi. Egli ha dimostrato | rche questo concime agisce sugli:ninsetti per asfissia. I chimici di- j mranno con precisione quali e quan-! sti gas si svolgono dalla calciocia-:enaSii^o hao^ata r-™ „„„,,., „ namide bagnata con acqua o con1 1 umido del terreno: gli studiosi di ti|patologia ci assicurano intanto,,li | cjò cne p^u preme, cne questa ma-1 se teria bagnata sviluppa gas cheIpuccidono gli insetti II Candura è riuscito a vedere vittoriosa la i a , e e a e e O è e e ò o e i e i, e mi a o e ) ira. n r i e, o in tal modo la lotta contro molti insetti: le Agriotes, il mag- giolino larve, la tignola farciatal pdel grano (Plodia), le tignole del ! grano in granaio, la mosca, i mo- sconi, ecc. Deve trattarsi di gasi velenosissimi per gli insetti se Lperfino gli adulti del maggiolino, i che sono ben resistenti, muoiono dopo 48 ore coi gas di calciociana- ' mide. Anche il tonchio dei fagioli '. (e cento di altri legumi) muore1 cosi. Dei fagioli furono dal Can-\dura disinfestati completamente . . . '_ . "r ' ,da, tonchio con i gas di 15 gram- mi di cianamide bagnata in due : litri di spazio tutto pieno di fa-1 gioli. Dosi minori bastano per di-. sinfestare altre derrate attaccate da altri insetti. Si spiegherebbe forse per tal via l'azione mera-1 vio-ii^ou <,iò 0o^oi„V^ , 'vighosa, già segnalata su questo ; giornale, della calciocianamide contro la terribile fillossera della vite, visto che da dieci anni vigne- ti fillosseratisslmi e che parevano morenti del Principe Astorre Her- colani a Bologna sono, col tratta- ment» alla clamide nel terreno, rimasti floridissimi e più produt-1 tm- Le esperienze di cui si parla confermano anche che la calcio-icianamide in acqua è un veleno W,„ „fi M ,. . Vi, per ingestione per gli insetti e, come il Grandosi ha ampiamente' provato, questo concime spolverato sul letame e sui mucchi di spaz- zature pur che non manchi l'umido, uccide le mosche e loro larve. Ma molto probabilmente per tanti altri insetti questo nostro1 provvidenziale prodotto italianis-, Simo dev'essere micidiale, quindi jutile all'agricoltura. Ecco una serie di nozioni che in'questi giorni ancora di ?uaf * poso agreste, devono far meditare ]1 nostri agncoltori alle prese coi di moltl nemici delle coltivazioni, per di | deciderli ad adottare materie e mezzi di lotta del tutto risponden- ti all'autarchia del paese. ,r iArturo Marescalchi li are uiiMHiiiiininiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiliiiiiiiiHiiiiiiii ('

Persone citate: Astorre Her, Candura, Luigi Casale, Malenotti, Penso, Ricci

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Bologna, Bolzano, Pavia, Treviso