La fidanzata poco puntuale e il consiglio del commissario

La fidanzata poco puntuale e il consiglio del commissario La fidanzata poco puntuale e il consiglio del commissario II ventottenne Lucio M., imple-M{rato, e la signorina Vanda S., be- dnestante, filano da un anno non ! I!il perfetto ma un tempestoso arno-0 re. La più seria e frequente cagio- ne dei loro bisticci è dovuta alla poca o nessuna puntualità che la gnorina osserva nel recarsi agli appuntamenti del fidanzato. Una dfsperazione. Per lei le tre sono le cinque, le cinque le sette e via su questo andare. E non serve che il fidanzato usi l'accorgimento di fissarle l'ora con un più che abbondante anticipo, che le dica, per esempio, volendola aver puntuale per le quattro del pomeriggio, che l'aspetta alle due, perchè quella, che non è una sciocca, mangia la foglia, e interpretando le due per le quattro, se ne arrivava tranquilla alle... sei. — Qui non si va più avanti! — dichiarò un giorno Lucio M., poiché la ritardataria dava tutta la colpa al fatto di non avere un oro- io%l?:i] giovane, con notevole sa-izjorificio di spesa, gliene ne regalò ouno di gran marca e di garantita| coprecisione. Ahimè! neppur con l'o-j vrologio al polso, la fidanzata perde1 R" -fij- ----- che, o si ai-1"»tainBdl'AFtaUlanNNvdlaSSbleil vizio dei ritardi, menticava di dargli la corda, ov vero glie la dava dimenticandosi di regolare le lancette. Pronta, prontissima poi, quella faccia tosta, a dire che l'orologio non andava, e che non era colpa sua, ma dell'orologio che la traeva in inganno, se ella non era puntuale. Questi precedenti non potevano sapere coloro che, transitando ier l'altro per via Assietta, videro i nostri due giovani far baruffa. E nemmeno li sapeva quel volonteroso che, sembrandogli che Lucio M. eccedesse, si fece a riprenderlo, onde quello gli menò un pugno. Esigendo costui delle scuse, e rifiutandogliele l'altro, i due, con la ragazza dietro, si recarono al Commissariato, dove il commissario, saputo il tutto — macché appuntamenti, macché orologi! — è sbottato a dire. — Sposatevi, figliuoli: cosi starete sempre insieme e non avrete più motivo di bisticciarvi. La signorina Wanda gli avrebbe buttato le braccia al collo. Meno persuaso era invece Lucio M. Lui pensava alla pasta. Sì, alla pasta che una moglie come quella gli avrebbe servito in tavola: un giorno cruda, un altro colla da manifesti... satsCvTCTTuLFpatdV La fidanzata poco puntuale e il consiglio del commissario La fidanzata poco puntuale e il consiglio del commissario II ventottenne Lucio M., imple-M{rato, e la signorina Vanda S., be- dnestante, filano da un anno non ! I!il perfetto ma un tempestoso arno-0 re. La più seria e frequente cagio- ne dei loro bisticci è dovuta alla poca o nessuna puntualità che la gnorina osserva nel recarsi agli appuntamenti del fidanzato. Una dfsperazione. Per lei le tre sono le cinque, le cinque le sette e via su questo andare. E non serve che il fidanzato usi l'accorgimento di fissarle l'ora con un più che abbondante anticipo, che le dica, per esempio, volendola aver puntuale per le quattro del pomeriggio, che l'aspetta alle due, perchè quella, che non è una sciocca, mangia la foglia, e interpretando le due per le quattro, se ne arrivava tranquilla alle... sei. — Qui non si va più avanti! — dichiarò un giorno Lucio M., poiché la ritardataria dava tutta la colpa al fatto di non avere un oro- io%l?:i] giovane, con notevole sa-izjorificio di spesa, gliene ne regalò ouno di gran marca e di garantita| coprecisione. Ahimè! neppur con l'o-j vrologio al polso, la fidanzata perde1 R" -fij- ----- che, o si ai-1"»tainBdl'AFtaUlanNNvdlaSSbleil vizio dei ritardi, menticava di dargli la corda, ov vero glie la dava dimenticandosi di regolare le lancette. Pronta, prontissima poi, quella faccia tosta, a dire che l'orologio non andava, e che non era colpa sua, ma dell'orologio che la traeva in inganno, se ella non era puntuale. Questi precedenti non potevano sapere coloro che, transitando ier l'altro per via Assietta, videro i nostri due giovani far baruffa. E nemmeno li sapeva quel volonteroso che, sembrandogli che Lucio M. eccedesse, si fece a riprenderlo, onde quello gli menò un pugno. Esigendo costui delle scuse, e rifiutandogliele l'altro, i due, con la ragazza dietro, si recarono al Commissariato, dove il commissario, saputo il tutto — macché appuntamenti, macché orologi! — è sbottato a dire. — Sposatevi, figliuoli: cosi starete sempre insieme e non avrete più motivo di bisticciarvi. La signorina Wanda gli avrebbe buttato le braccia al collo. Meno persuaso era invece Lucio M. Lui pensava alla pasta. Sì, alla pasta che una moglie come quella gli avrebbe servito in tavola: un giorno cruda, un altro colla da manifesti... satsCvTCTTuLFpatdV

Persone citate: Lucio M.