Il tedesco Jennewein vince la discesa

Il tedesco Jennewein vince la discesa L'inizio dei campionati del mondo a Cortina Il tedesco Jennewein vince la discesa V "azzurro,, Marcellin al secondo posto - Chierroni quarto - La Cranz ancora prima nella prova femminile - Oggi si disputa la gara delle staffette (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina d'Ampezzo, 3 febbraio. C'è da abbracciarli questi nostri ragazzi! Non hanno vinto la discesa e nemmeno si pretendeva da essi che vincessero, data la forza degli avversari, ma hanno fatto tanto, molto di più di quanto si poteva aspettare da loro: hanno ottenuto una affermazione che innalza il discesismo italiano, lo pone all'altezza di quello tedesco, su di un piano da primato nel mondo. Marcellin e Chierroni, i due che alla vigilia destavano preoccupazioni per la salute, si sono piazzati brillantemente secondo e quarto. Sono riusciti a battere, atleti di classe internazionale, quali Lantschner, Rominger. Sorcnsen, Pfcifcr; gli altri si sono piazzati alle posizioni di onore. Sono risultati splendidi, che premiano giustamente la lunga prepara eione degli azzurri, gii sforzi te nari dei dirigenti della FISI e del loro allenatore Gasperl, che coronano i progressi del discesismo italiano. Gasperl, appassionata guida, di questi nostri sciatori della velocità, era allegro al termine della prova, tanto allegro che chiacchci ava con i giornalisti. Parla Gasperl « Visto, eli ? Stavolta anche noi abbiamo imbroccato la sciolina flusta e nei tratti pianeggianti ella piata questo ci ha molto servito. Bravi tutti i miei ragazzi, i miei azzurri! Si, proprio tutti! La impostazione stilistica li ha migliorati ed abbiamo ora un numero discreto di discesisti di valore su cui contare; prova ne sia che le ti e riserve scese fuori gara hanno ottenuto un tempo ottimo: una di esse sarebbe stata fra i primissimi. No; il nome non ve lo posso dire... y. Invece lo abbiamo saputo egualmcnte. E' Colò Zeno, il risuscitato Zeno che l'altro ieri aveva un ginocchio grande due volte il normale e pareva impossibilitato a correre per chissà quanto tempo e invece stamani, pur essendo sofferente ad una gamba, ha aperto la pista subito dopo Gasperl facendo segnare un tempo che lo porrebbe fra i primi due della classifica. Una bella soddisfazione per questo discesista non più giovanissimo, anche se non ha avuto la conferma ufficiale. E veniamo ora ai gareggianti che dalle 11,30 in poi si sono slanciati giù da quota 22011 in località Pomedes per percorrere la lunga discesa di $600 metri, con mille metri di dislivello, che consisteva in un grande canalone iniziale, due muri molto ripidi, intercalati da tratti pianeggianti, di cui uno di quasi 200 metri, e terminante con un percorso a gobbe. Ha vinto Jennewein. Meritatamente. Il giovane tedesco ha dato fin dal canalone delle Tofane la impressione migliore per stile e sicurezza. C'erano sette porte da infilare prima della picchiata ed il neo campione del mondo le ha passate con una franchezza sbalorditiva, rasentando l'interno della curva senza il minimo sbanda' mento. Nessun frenaggio; le spalle molto avanti parevano guidare il resto del corpo con un movimento armonico. La velocità non era di molto inferiore ai 100 all'ora e pure il discesista scendeva con eleganza e precisioìie. Così lo abbiamo visto passare il primo tratto della discesa e ci è parso molto bravo. Non diciamo di avere indovinato in lui il vincitore Tutti i primi quattordici: i migliori italiani, tedeschi, svizzeri e norvegesi erano così bravi! Ognuno aveva la sua caratteristica; ognuno incatenava l'attenzione per la sua audacia. Marcellin, che è stato il primo a partire, troppo velece nella prima porta è apparso sbilanciato nelle altre due, poi si è ricomposto, ed ha filato senza incertezze. Dopo di lui è passato Pfeifer: solido e sicuro scendeva incontro alla velocità come ad una festa. Sorensens, il norvegese, altrettanto bravo nel salto come nella discesa, si valeva della robustezza e di questa sua doppia abilità per «volare» sui dislivelli. Infatti si è piazzato molto bene. Lo svedese Hansson era un po' pia lento. Lo svizzero Rominger lavorava piuttosto di ginocchia che di spalle e nella dirittura era un po' «seduto ». Con in sua forza ha però saputo portarsi avanti al momento opportuno. Chierroni, che lo seguiva, pareva perfetto tanto era in avanti col corpo e equilibrato; ma Jannewein è riuscito a fare ancor meglio. Nel tratto iniziale ha guadagnato infatti tre secondi sul nostro campione il quale ne aveva preso a sua volta uno a Rominger. Scheuing, un altro svizzero, troppo alto ed eretto nella posizione, frenava con il corpo e non sapeva o non voleva chinarsi per acquistare la velocità. Lacedclli ha segnato nel tratto del canalone il più bel tempo dopo quello del tedesco vincitore. Una stupida caduta a pochi metri dal traguardo sapremo poi, lo danneggerà irri¬ mildpLmbmininCGtbl«znqpcgsnna Io a e a d a e n a o o o o a o i a : o a. e r i e o e o i aa o, in r li oel ao i¬ mediabilmente. Ancora una volta il cortinese è stato bersagliato dalla sfortuna; gli ultimi tre dei più quotati: Cranz, Sertorclli e Lantschner, sono stati relativamente più lenti perchè il sole che batteva molto forte aveva reso meno veloce la pista. Sono slati, inoltre costretti a faticare di più in basso. Nella categoria femminile la Cranz e la sua eterna seconda Grasseger si sono dimostrate altrettanto forti e resistenti di gambe come gli nomini. Emozionata la nostra Celina Seghi che ha « spigolato » paurosamente all'inizio, ma è riuscita lo stesso a tenersi in piedi e arrivare ottima quinta. Così si sono visti i concorrenti passar come frecce mentre gli occhi li accompagnavano con l'augurio migliore e il cuore batteva sul loro ritmo. Parlano i campioni Affamilo i loro racconti ci han- nga vmiltaotgfOgmeCcno dato nuova espressione. Jannewein ha narrato la. sua corsa alla radio italiana. Era contento: la pista gli era piaciuta; era ripida e bella. Marcellin, secondo arrivato a tre soli secondi dal vincitore, era pure molto soddisfatto. Si accarezzava gli occhi che gli aveva» fatto male per tutta la corsa. Nei tratti meno ripidi ha dovuto chinarsi ogni tanto, prendere la neve e bagnarseli. Una impresa, a quella velocità. L'emozione più grossa l'ha avuta quando, tenendosi molto sul lato della pista per tagliare una curva, s'è infilato nella neve farinosa: « Ho allungato tutto uno sci, sedendo quasi sull'altro. Poi è stato come fare un grande tuffo, tanta era la neve sollevata dal mio passare. Che paura di cadere! Fortunatamente le gambe hanno resistito! ». Rudi Cranz si lamentava un poco di non essere stato abbastanza veloce nel tratto pianeggiante e così pure Lantschner, Rominger ed il nostro Sertorelli. Per vedere Chierroni, il quarto arrivato, abbiamo dovuto andare fino all'Albergo degli azzurri, dove subito dopo si era ritirato. L'abetonese ha corso con parecchi gradì di febbre. Eppure si è piazzato molto beile. Nell'albergo guardava sconsolato il termometro e forse pensava che ognuna di quelle lineette, gli era costata un paio di secondi. Comunque ha dato egualmente l'impressione della sua classe internazionale. La prima dei campionati si chiude pertanto con note lietissime: Ottima prova degli italiani, gara interessante, grande valore dei concorrenti, tempo splendido e nessun incidente, lina giornata fortunata, sotto ogni rapporto. Domani scenderanno in campo le staffette. Fra di esse le più quotate hanno annunciato queste formazioni: Finlandia: Lauronen, Kurikkula, Silveiuo, Olkincira. — Svezia: Pahlìn, Jchansson, Oestcnsson, Dahlquist. — Germania: Gstreìn, Azzolini, Demez, Beraucr. I nostri azzurri saranno i sequenti: Compagnoni Aristide, Compagnoni Severino, Jammaron, Gerardi. Saranno pure in gara gli svizzeri, che, però, non sembrano molto allenati, e gli slovacchi. Il percorso comprenderà due « duetti»: prevalentemente pianeggiante il primo, con un dislivello di S50 metri il secondo. Partenza ed arrivo di ogni staffetta allo stadio della neve. Le caratteristiche del percorso si prestano bene sia all'azione dei nordici, che sono favoriti, che a quella degli sciatori delle Alpi. Sono di nhovo le due grandi forze sciistiche di fronte. La loro sarà una lotta attesa ed emozionante. Paolo Bertoldi Le classifiche Disossa maschile: 1. Jennewein 0 (Germania) in 4'3"97/100: 2. Marcellin (Italia) 4'6"66; 3. Cranz Hwli' (G mania) 4'8"66; 4. Cliirrriini tltalin) 4'9"46; 5. Lantschner iCermnnia') 4 9"69; 6. Rominger (Svizzera) 4'12"os 7. Snreusene (Norvegia) 4'14"74; 8. Pfeifer IGerm.) 4'1S"13; 9. Schelling (Svizzera) 4'16"13: IO. Hansson iSvezia) 4'19"9; 11. Sci-torelli S. (Italia) 4'20"76; 12. Laceilelll ditalini 4'22"KV, 13. Isberg (Svezia); 14. Bmmll' (Ungileria); 15. Lzlay (iil.): 16. Larssoii (Svelta); 17. l'ersson (id.): 18. TasBonylt lungheria'); 19. l'enttila (Finlandia); 20. Jobaigy (Ungheria); 21. Dimltròff (Bulgaria); 22. Jlariioff (id.); 23. Suga wara (Giappone); 24. Dano (Slovacchia); 25. Knalik ad.). Disossa femminile: 1, Cranz Cristi (Germania) 4'10"30; 2. Grasseger (id.) 4'17"53; 3. Proxauf (id.) 4'25"35; 4. Fuchs (Svizzera) 4'29"68; 5. Seghi (Italia) 4'34"9; 6. Keller (Svizzera) 4'36"38; 7. Proxauf (Germ.) 4'37"63; 8. Nillson (Svezia) 4'40"25; 9. Boulaz (Svizzera) 4'43"77; 10. Gratfer (Italia) 5'45"36. ASIACO. — Coppa A, Stolder, sci, discesa del monte Zebio: 1. Garrenti in l'13"3/5; 2. Sichieri, l'17"2; 3. Benett.i. l'26"2. BARDONEUCHIA. — Cara di maroia o tiro, selezione per i campione ti Italiani, cai. •' ■' voristi: 1. Do, Tabor; 2. Don. Uardonecch'a; 3. Dop. Lancia; 4. Dop. Ferroviario A; 5. Fiat C. z Jl vincitore della discesa, Jannewein, e l'« azzurro » Marcellin, suo degno avversario e 2' classificato, parlano alla radio Il tedesco Jennewein vince la discesa L'inizio dei campionati del mondo a Cortina Il tedesco Jennewein vince la discesa V "azzurro,, Marcellin al secondo posto - Chierroni quarto - La Cranz ancora prima nella prova femminile - Oggi si disputa la gara delle staffette (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina d'Ampezzo, 3 febbraio. C'è da abbracciarli questi nostri ragazzi! Non hanno vinto la discesa e nemmeno si pretendeva da essi che vincessero, data la forza degli avversari, ma hanno fatto tanto, molto di più di quanto si poteva aspettare da loro: hanno ottenuto una affermazione che innalza il discesismo italiano, lo pone all'altezza di quello tedesco, su di un piano da primato nel mondo. Marcellin e Chierroni, i due che alla vigilia destavano preoccupazioni per la salute, si sono piazzati brillantemente secondo e quarto. Sono riusciti a battere, atleti di classe internazionale, quali Lantschner, Rominger. Sorcnsen, Pfcifcr; gli altri si sono piazzati alle posizioni di onore. Sono risultati splendidi, che premiano giustamente la lunga prepara eione degli azzurri, gii sforzi te nari dei dirigenti della FISI e del loro allenatore Gasperl, che coronano i progressi del discesismo italiano. Gasperl, appassionata guida, di questi nostri sciatori della velocità, era allegro al termine della prova, tanto allegro che chiacchci ava con i giornalisti. Parla Gasperl « Visto, eli ? Stavolta anche noi abbiamo imbroccato la sciolina flusta e nei tratti pianeggianti ella piata questo ci ha molto servito. Bravi tutti i miei ragazzi, i miei azzurri! Si, proprio tutti! La impostazione stilistica li ha migliorati ed abbiamo ora un numero discreto di discesisti di valore su cui contare; prova ne sia che le ti e riserve scese fuori gara hanno ottenuto un tempo ottimo: una di esse sarebbe stata fra i primissimi. No; il nome non ve lo posso dire... y. Invece lo abbiamo saputo egualmcnte. E' Colò Zeno, il risuscitato Zeno che l'altro ieri aveva un ginocchio grande due volte il normale e pareva impossibilitato a correre per chissà quanto tempo e invece stamani, pur essendo sofferente ad una gamba, ha aperto la pista subito dopo Gasperl facendo segnare un tempo che lo porrebbe fra i primi due della classifica. Una bella soddisfazione per questo discesista non più giovanissimo, anche se non ha avuto la conferma ufficiale. E veniamo ora ai gareggianti che dalle 11,30 in poi si sono slanciati giù da quota 22011 in località Pomedes per percorrere la lunga discesa di $600 metri, con mille metri di dislivello, che consisteva in un grande canalone iniziale, due muri molto ripidi, intercalati da tratti pianeggianti, di cui uno di quasi 200 metri, e terminante con un percorso a gobbe. Ha vinto Jennewein. Meritatamente. Il giovane tedesco ha dato fin dal canalone delle Tofane la impressione migliore per stile e sicurezza. C'erano sette porte da infilare prima della picchiata ed il neo campione del mondo le ha passate con una franchezza sbalorditiva, rasentando l'interno della curva senza il minimo sbanda' mento. Nessun frenaggio; le spalle molto avanti parevano guidare il resto del corpo con un movimento armonico. La velocità non era di molto inferiore ai 100 all'ora e pure il discesista scendeva con eleganza e precisioìie. Così lo abbiamo visto passare il primo tratto della discesa e ci è parso molto bravo. Non diciamo di avere indovinato in lui il vincitore Tutti i primi quattordici: i migliori italiani, tedeschi, svizzeri e norvegesi erano così bravi! Ognuno aveva la sua caratteristica; ognuno incatenava l'attenzione per la sua audacia. Marcellin, che è stato il primo a partire, troppo velece nella prima porta è apparso sbilanciato nelle altre due, poi si è ricomposto, ed ha filato senza incertezze. Dopo di lui è passato Pfeifer: solido e sicuro scendeva incontro alla velocità come ad una festa. Sorensens, il norvegese, altrettanto bravo nel salto come nella discesa, si valeva della robustezza e di questa sua doppia abilità per «volare» sui dislivelli. Infatti si è piazzato molto bene. Lo svedese Hansson era un po' pia lento. Lo svizzero Rominger lavorava piuttosto di ginocchia che di spalle e nella dirittura era un po' «seduto ». Con in sua forza ha però saputo portarsi avanti al momento opportuno. Chierroni, che lo seguiva, pareva perfetto tanto era in avanti col corpo e equilibrato; ma Jannewein è riuscito a fare ancor meglio. Nel tratto iniziale ha guadagnato infatti tre secondi sul nostro campione il quale ne aveva preso a sua volta uno a Rominger. Scheuing, un altro svizzero, troppo alto ed eretto nella posizione, frenava con il corpo e non sapeva o non voleva chinarsi per acquistare la velocità. Lacedclli ha segnato nel tratto del canalone il più bel tempo dopo quello del tedesco vincitore. Una stupida caduta a pochi metri dal traguardo sapremo poi, lo danneggerà irri¬ mildpLmbmininCGtbl«znqpcgsnna Io a e a d a e n a o o o o a o i a : o a. e r i e o e o i aa o, in r li oel ao i¬ mediabilmente. Ancora una volta il cortinese è stato bersagliato dalla sfortuna; gli ultimi tre dei più quotati: Cranz, Sertorclli e Lantschner, sono stati relativamente più lenti perchè il sole che batteva molto forte aveva reso meno veloce la pista. Sono slati, inoltre costretti a faticare di più in basso. Nella categoria femminile la Cranz e la sua eterna seconda Grasseger si sono dimostrate altrettanto forti e resistenti di gambe come gli nomini. Emozionata la nostra Celina Seghi che ha « spigolato » paurosamente all'inizio, ma è riuscita lo stesso a tenersi in piedi e arrivare ottima quinta. Così si sono visti i concorrenti passar come frecce mentre gli occhi li accompagnavano con l'augurio migliore e il cuore batteva sul loro ritmo. Parlano i campioni Affamilo i loro racconti ci han- nga vmiltaotgfOgmeCcno dato nuova espressione. Jannewein ha narrato la. sua corsa alla radio italiana. Era contento: la pista gli era piaciuta; era ripida e bella. Marcellin, secondo arrivato a tre soli secondi dal vincitore, era pure molto soddisfatto. Si accarezzava gli occhi che gli aveva» fatto male per tutta la corsa. Nei tratti meno ripidi ha dovuto chinarsi ogni tanto, prendere la neve e bagnarseli. Una impresa, a quella velocità. L'emozione più grossa l'ha avuta quando, tenendosi molto sul lato della pista per tagliare una curva, s'è infilato nella neve farinosa: « Ho allungato tutto uno sci, sedendo quasi sull'altro. Poi è stato come fare un grande tuffo, tanta era la neve sollevata dal mio passare. Che paura di cadere! Fortunatamente le gambe hanno resistito! ». Rudi Cranz si lamentava un poco di non essere stato abbastanza veloce nel tratto pianeggiante e così pure Lantschner, Rominger ed il nostro Sertorelli. Per vedere Chierroni, il quarto arrivato, abbiamo dovuto andare fino all'Albergo degli azzurri, dove subito dopo si era ritirato. L'abetonese ha corso con parecchi gradì di febbre. Eppure si è piazzato molto beile. Nell'albergo guardava sconsolato il termometro e forse pensava che ognuna di quelle lineette, gli era costata un paio di secondi. Comunque ha dato egualmente l'impressione della sua classe internazionale. La prima dei campionati si chiude pertanto con note lietissime: Ottima prova degli italiani, gara interessante, grande valore dei concorrenti, tempo splendido e nessun incidente, lina giornata fortunata, sotto ogni rapporto. Domani scenderanno in campo le staffette. Fra di esse le più quotate hanno annunciato queste formazioni: Finlandia: Lauronen, Kurikkula, Silveiuo, Olkincira. — Svezia: Pahlìn, Jchansson, Oestcnsson, Dahlquist. — Germania: Gstreìn, Azzolini, Demez, Beraucr. I nostri azzurri saranno i sequenti: Compagnoni Aristide, Compagnoni Severino, Jammaron, Gerardi. Saranno pure in gara gli svizzeri, che, però, non sembrano molto allenati, e gli slovacchi. Il percorso comprenderà due « duetti»: prevalentemente pianeggiante il primo, con un dislivello di S50 metri il secondo. Partenza ed arrivo di ogni staffetta allo stadio della neve. Le caratteristiche del percorso si prestano bene sia all'azione dei nordici, che sono favoriti, che a quella degli sciatori delle Alpi. Sono di nhovo le due grandi forze sciistiche di fronte. La loro sarà una lotta attesa ed emozionante. Paolo Bertoldi Le classifiche Disossa maschile: 1. Jennewein 0 (Germania) in 4'3"97/100: 2. Marcellin (Italia) 4'6"66; 3. Cranz Hwli' (G mania) 4'8"66; 4. Cliirrriini tltalin) 4'9"46; 5. Lantschner iCermnnia') 4 9"69; 6. Rominger (Svizzera) 4'12"os 7. Snreusene (Norvegia) 4'14"74; 8. Pfeifer IGerm.) 4'1S"13; 9. Schelling (Svizzera) 4'16"13: IO. Hansson iSvezia) 4'19"9; 11. Sci-torelli S. (Italia) 4'20"76; 12. Laceilelll ditalini 4'22"KV, 13. Isberg (Svezia); 14. Bmmll' (Ungileria); 15. Lzlay (iil.): 16. Larssoii (Svelta); 17. l'ersson (id.): 18. TasBonylt lungheria'); 19. l'enttila (Finlandia); 20. Jobaigy (Ungheria); 21. Dimltròff (Bulgaria); 22. Jlariioff (id.); 23. Suga wara (Giappone); 24. Dano (Slovacchia); 25. Knalik ad.). Disossa femminile: 1, Cranz Cristi (Germania) 4'10"30; 2. Grasseger (id.) 4'17"53; 3. Proxauf (id.) 4'25"35; 4. Fuchs (Svizzera) 4'29"68; 5. Seghi (Italia) 4'34"9; 6. Keller (Svizzera) 4'36"38; 7. Proxauf (Germ.) 4'37"63; 8. Nillson (Svezia) 4'40"25; 9. Boulaz (Svizzera) 4'43"77; 10. Gratfer (Italia) 5'45"36. ASIACO. — Coppa A, Stolder, sci, discesa del monte Zebio: 1. Garrenti in l'13"3/5; 2. Sichieri, l'17"2; 3. Benett.i. l'26"2. BARDONEUCHIA. — Cara di maroia o tiro, selezione per i campione ti Italiani, cai. •' ■' voristi: 1. Do, Tabor; 2. Don. Uardonecch'a; 3. Dop. Lancia; 4. Dop. Ferroviario A; 5. Fiat C. z Jl vincitore della discesa, Jannewein, e l'« azzurro » Marcellin, suo degno avversario e 2' classificato, parlano alla radio Il tedesco Jennewein vince la discesa L'inizio dei campionati del mondo a Cortina Il tedesco Jennewein vince la discesa V "azzurro,, Marcellin al secondo posto - Chierroni quarto - La Cranz ancora prima nella prova femminile - Oggi si disputa la gara delle staffette (DAL NOSTRO INVIATO) Cortina d'Ampezzo, 3 febbraio. C'è da abbracciarli questi nostri ragazzi! Non hanno vinto la discesa e nemmeno si pretendeva da essi che vincessero, data la forza degli avversari, ma hanno fatto tanto, molto di più di quanto si poteva aspettare da loro: hanno ottenuto una affermazione che innalza il discesismo italiano, lo pone all'altezza di quello tedesco, su di un piano da primato nel mondo. Marcellin e Chierroni, i due che alla vigilia destavano preoccupazioni per la salute, si sono piazzati brillantemente secondo e quarto. Sono riusciti a battere, atleti di classe internazionale, quali Lantschner, Rominger. Sorcnsen, Pfcifcr; gli altri si sono piazzati alle posizioni di onore. Sono risultati splendidi, che premiano giustamente la lunga prepara eione degli azzurri, gii sforzi te nari dei dirigenti della FISI e del loro allenatore Gasperl, che coronano i progressi del discesismo italiano. Gasperl, appassionata guida, di questi nostri sciatori della velocità, era allegro al termine della prova, tanto allegro che chiacchci ava con i giornalisti. Parla Gasperl « Visto, eli ? Stavolta anche noi abbiamo imbroccato la sciolina flusta e nei tratti pianeggianti ella piata questo ci ha molto servito. Bravi tutti i miei ragazzi, i miei azzurri! Si, proprio tutti! La impostazione stilistica li ha migliorati ed abbiamo ora un numero discreto di discesisti di valore su cui contare; prova ne sia che le ti e riserve scese fuori gara hanno ottenuto un tempo ottimo: una di esse sarebbe stata fra i primissimi. No; il nome non ve lo posso dire... y. Invece lo abbiamo saputo egualmcnte. E' Colò Zeno, il risuscitato Zeno che l'altro ieri aveva un ginocchio grande due volte il normale e pareva impossibilitato a correre per chissà quanto tempo e invece stamani, pur essendo sofferente ad una gamba, ha aperto la pista subito dopo Gasperl facendo segnare un tempo che lo porrebbe fra i primi due della classifica. Una bella soddisfazione per questo discesista non più giovanissimo, anche se non ha avuto la conferma ufficiale. E veniamo ora ai gareggianti che dalle 11,30 in poi si sono slanciati giù da quota 22011 in località Pomedes per percorrere la lunga discesa di $600 metri, con mille metri di dislivello, che consisteva in un grande canalone iniziale, due muri molto ripidi, intercalati da tratti pianeggianti, di cui uno di quasi 200 metri, e terminante con un percorso a gobbe. Ha vinto Jennewein. Meritatamente. Il giovane tedesco ha dato fin dal canalone delle Tofane la impressione migliore per stile e sicurezza. C'erano sette porte da infilare prima della picchiata ed il neo campione del mondo le ha passate con una franchezza sbalorditiva, rasentando l'interno della curva senza il minimo sbanda' mento. Nessun frenaggio; le spalle molto avanti parevano guidare il resto del corpo con un movimento armonico. La velocità non era di molto inferiore ai 100 all'ora e pure il discesista scendeva con eleganza e precisioìie. Così lo abbiamo visto passare il primo tratto della discesa e ci è parso molto bravo. Non diciamo di avere indovinato in lui il vincitore Tutti i primi quattordici: i migliori italiani, tedeschi, svizzeri e norvegesi erano così bravi! Ognuno aveva la sua caratteristica; ognuno incatenava l'attenzione per la sua audacia. Marcellin, che è stato il primo a partire, troppo velece nella prima porta è apparso sbilanciato nelle altre due, poi si è ricomposto, ed ha filato senza incertezze. Dopo di lui è passato Pfeifer: solido e sicuro scendeva incontro alla velocità come ad una festa. Sorensens, il norvegese, altrettanto bravo nel salto come nella discesa, si valeva della robustezza e di questa sua doppia abilità per «volare» sui dislivelli. Infatti si è piazzato molto bene. Lo svedese Hansson era un po' pia lento. Lo svizzero Rominger lavorava piuttosto di ginocchia che di spalle e nella dirittura era un po' «seduto ». Con in sua forza ha però saputo portarsi avanti al momento opportuno. Chierroni, che lo seguiva, pareva perfetto tanto era in avanti col corpo e equilibrato; ma Jannewein è riuscito a fare ancor meglio. Nel tratto iniziale ha guadagnato infatti tre secondi sul nostro campione il quale ne aveva preso a sua volta uno a Rominger. Scheuing, un altro svizzero, troppo alto ed eretto nella posizione, frenava con il corpo e non sapeva o non voleva chinarsi per acquistare la velocità. Lacedclli ha segnato nel tratto del canalone il più bel tempo dopo quello del tedesco vincitore. Una stupida caduta a pochi metri dal traguardo sapremo poi, lo danneggerà irri¬ mildpLmbmininCGtbl«znqpcgsnna Io a e a d a e n a o o o o a o i a : o a. e r i e o e o i aa o, in r li oel ao i¬ mediabilmente. Ancora una volta il cortinese è stato bersagliato dalla sfortuna; gli ultimi tre dei più quotati: Cranz, Sertorclli e Lantschner, sono stati relativamente più lenti perchè il sole che batteva molto forte aveva reso meno veloce la pista. Sono slati, inoltre costretti a faticare di più in basso. Nella categoria femminile la Cranz e la sua eterna seconda Grasseger si sono dimostrate altrettanto forti e resistenti di gambe come gli nomini. Emozionata la nostra Celina Seghi che ha « spigolato » paurosamente all'inizio, ma è riuscita lo stesso a tenersi in piedi e arrivare ottima quinta. Così si sono visti i concorrenti passar come frecce mentre gli occhi li accompagnavano con l'augurio migliore e il cuore batteva sul loro ritmo. Parlano i campioni Affamilo i loro racconti ci han- nga vmiltaotgfOgmeCcno dato nuova espressione. Jannewein ha narrato la. sua corsa alla radio italiana. Era contento: la pista gli era piaciuta; era ripida e bella. Marcellin, secondo arrivato a tre soli secondi dal vincitore, era pure molto soddisfatto. Si accarezzava gli occhi che gli aveva» fatto male per tutta la corsa. Nei tratti meno ripidi ha dovuto chinarsi ogni tanto, prendere la neve e bagnarseli. Una impresa, a quella velocità. L'emozione più grossa l'ha avuta quando, tenendosi molto sul lato della pista per tagliare una curva, s'è infilato nella neve farinosa: « Ho allungato tutto uno sci, sedendo quasi sull'altro. Poi è stato come fare un grande tuffo, tanta era la neve sollevata dal mio passare. Che paura di cadere! Fortunatamente le gambe hanno resistito! ». Rudi Cranz si lamentava un poco di non essere stato abbastanza veloce nel tratto pianeggiante e così pure Lantschner, Rominger ed il nostro Sertorelli. Per vedere Chierroni, il quarto arrivato, abbiamo dovuto andare fino all'Albergo degli azzurri, dove subito dopo si era ritirato. L'abetonese ha corso con parecchi gradì di febbre. Eppure si è piazzato molto beile. Nell'albergo guardava sconsolato il termometro e forse pensava che ognuna di quelle lineette, gli era costata un paio di secondi. Comunque ha dato egualmente l'impressione della sua classe internazionale. La prima dei campionati si chiude pertanto con note lietissime: Ottima prova degli italiani, gara interessante, grande valore dei concorrenti, tempo splendido e nessun incidente, lina giornata fortunata, sotto ogni rapporto. Domani scenderanno in campo le staffette. Fra di esse le più quotate hanno annunciato queste formazioni: Finlandia: Lauronen, Kurikkula, Silveiuo, Olkincira. — Svezia: Pahlìn, Jchansson, Oestcnsson, Dahlquist. — Germania: Gstreìn, Azzolini, Demez, Beraucr. I nostri azzurri saranno i sequenti: Compagnoni Aristide, Compagnoni Severino, Jammaron, Gerardi. Saranno pure in gara gli svizzeri, che, però, non sembrano molto allenati, e gli slovacchi. Il percorso comprenderà due « duetti»: prevalentemente pianeggiante il primo, con un dislivello di S50 metri il secondo. Partenza ed arrivo di ogni staffetta allo stadio della neve. Le caratteristiche del percorso si prestano bene sia all'azione dei nordici, che sono favoriti, che a quella degli sciatori delle Alpi. Sono di nhovo le due grandi forze sciistiche di fronte. La loro sarà una lotta attesa ed emozionante. Paolo Bertoldi Le classifiche Disossa maschile: 1. Jennewein 0 (Germania) in 4'3"97/100: 2. Marcellin (Italia) 4'6"66; 3. Cranz Hwli' (G mania) 4'8"66; 4. Cliirrriini tltalin) 4'9"46; 5. Lantschner iCermnnia') 4 9"69; 6. Rominger (Svizzera) 4'12"os 7. Snreusene (Norvegia) 4'14"74; 8. Pfeifer IGerm.) 4'1S"13; 9. Schelling (Svizzera) 4'16"13: IO. Hansson iSvezia) 4'19"9; 11. Sci-torelli S. (Italia) 4'20"76; 12. Laceilelll ditalini 4'22"KV, 13. Isberg (Svezia); 14. Bmmll' (Ungileria); 15. Lzlay (iil.): 16. Larssoii (Svelta); 17. l'ersson (id.): 18. TasBonylt lungheria'); 19. l'enttila (Finlandia); 20. Jobaigy (Ungheria); 21. Dimltròff (Bulgaria); 22. Jlariioff (id.); 23. Suga wara (Giappone); 24. Dano (Slovacchia); 25. Knalik ad.). Disossa femminile: 1, Cranz Cristi (Germania) 4'10"30; 2. Grasseger (id.) 4'17"53; 3. Proxauf (id.) 4'25"35; 4. Fuchs (Svizzera) 4'29"68; 5. Seghi (Italia) 4'34"9; 6. Keller (Svizzera) 4'36"38; 7. Proxauf (Germ.) 4'37"63; 8. Nillson (Svezia) 4'40"25; 9. Boulaz (Svizzera) 4'43"77; 10. Gratfer (Italia) 5'45"36. ASIACO. — Coppa A, Stolder, sci, discesa del monte Zebio: 1. Garrenti in l'13"3/5; 2. Sichieri, l'17"2; 3. Benett.i. l'26"2. BARDONEUCHIA. — Cara di maroia o tiro, selezione per i campione ti Italiani, cai. •' ■' voristi: 1. Do, Tabor; 2. Don. Uardonecch'a; 3. Dop. Lancia; 4. Dop. Ferroviario A; 5. Fiat C. z Jl vincitore della discesa, Jannewein, e l'« azzurro » Marcellin, suo degno avversario e 2' classificato, parlano alla radio