Hitler ha dissipato le illusioni degli anglofili

Hitler ha dissipato le illusioni degli anglofili Hitler ha dissipato le illusioni degli anglofili Budapest, 31 gennaio. (O. T.) — Oggi si è riunita la Commissione degli Esteri della Camera, presenti oltre i vari membri anche diversi Ministri e Sottosegretari, nonché il Capo dei servizi stampa del Ministero degli Esteri, Ministro plenipotenziario Ullein Reviczky. Il Presidente del Consiglio conte Paolo Teleki ha preso la parola per illustrare l'accordo ungaro-jugoslavo firmato dal compianto conte Csaky due mesi or sono a Belgrado. Il patto di amicizia tra Belgrado e Budapest avrà tra giorni la ratifica del Parlamento. Su questo ed altri argomenti di politica estera ha quindi parlato il Sottosegretario Voernle. Molti sono oggi i commenti al discorso del Fuhrer. In genere la stampa ungherese pone soprattutto in rilievo il fatto che Hitler ha rivolto un chiaro ammonimento ai bellicisti degli Stati Uniti, ricordando che in questi ultimi tempi la Germania non è rimasta inattiva per quanto riguarda le costruzioni belliche, soprattutto per la guerra sui mari che avrà .gli sviluppi promessi. Tutto ciò che Hitler ha preannunziato è stato sempre seguito dall'azione, si nota giustamente. Se il Capo della nuova Germania afferma che si avranno delle grandi novità, ciò accadrà senz'altro. Si considera quello di ieri uno dei più grandi discorsi pronunziati dal Fuhrer dopo l'inizio della guerra e si osserva che non si poteva dare migliore e più autorevole smentita alle voci diffuse dagli avversari dell'Asse circa la saldezza dell'alleanza italo-tedesca. Ancora una volta questi giornali si soffermano sulla campagna di menzogne contro il nostro Paese, sulla faccenda di pretesi disordini in città italiane, riferendo non soltanto quanto hanno risposto i nostri quotidiani alle Stupide invenzioni dei giorni scorsi, ma altresì le grandiose manifestazioni popolari a Trieste, Milano, ecc. Nonostante tutfJ gli sforzi delta propaganda avversaria, sempre più va ora qui affermandosi il convincimento della non lontana e sicura vittoria degli St^ti totalitari sul dispotismo e sulle Ingiustizie britanniche. La bal¬ danza, del resto fugace come tutte le cose inconsistenti, che si poteva qualche settimana fa riscontrare in taluni circoli di questa zona, tra il Danubio e l'Egeo, è ora scomparsa. Gli angolini di impronta ebraica fanno meno eco alle smargiassate della radio di Londra. Tutto ciò oggi anche qui lo avverte ognuno. Il discorso di Hitler, se dei dubbi c'erano, ha dissipato ogni illusione in coloro — e non molti per véro dire — che ancora non sanno convincersi o rassegnarsi. Tra le sopraccennate speranze non mancava quella accarezzata di una rivoluzione in Romania, e ciò per le difficoltà che avrebbe creato ai rifornimenti ed alla stessa produzione di quel Paese largamente fornitore della Germa nia. Invece ormai si deve definitivamente registrare il fallimento completo della causa di individui (una infima minoranza) più o meno sobillati dallo straniero. Proprio oggi anche qui si dà atto attraverso i dispacci da Bucarest del fatto che Antonescu ha saputo imporre la propria autorità e quindi la disciplina e l'ordine. Il Governo romeno ha anzi diramato un'ordinanza a tutte le Prefetture di polizia, ricordando che a nessun titolo le autorità, specie periferiche, possono compiere arresti arbitrari di persone. Le misure di polizia devono avere applicazione solo in base alle disposizioni all'uopo impartite dal governo responsabile. Nell'elenco dei danni causati dalla resistenza opposta dai rivoltosi alle truppe regolari, il comunicato romeno fa notare che molti reati comuni sono stati commessi nelle giornate dei torbidi. Dalla Prefettura di polizia di Bucarest, ad esempio, sono spariti ingenti valori postali e denaro. Valori per circa 4 milioni r lei sono stati recuperati nelle perquisizioni eseguite in questi ultimi giorni. Si apprende poi che durante la resistenza opposta da un gruppo di 500 ribelli che si erano asserragliati entro l'edificio della Prefettura di Braila undici persone sono rimaste uccise in seguito al fuoco che i soldati, dopo le intimazioni, hanno dovuto aprire. Ora si fa sapere che molti dei ribelli di Braila erano stati un tempo iscritti al movimento comunista romeno. Hitler ha dissipato le illusioni degli anglofili Hitler ha dissipato le illusioni degli anglofili Budapest, 31 gennaio. (O. T.) — Oggi si è riunita la Commissione degli Esteri della Camera, presenti oltre i vari membri anche diversi Ministri e Sottosegretari, nonché il Capo dei servizi stampa del Ministero degli Esteri, Ministro plenipotenziario Ullein Reviczky. Il Presidente del Consiglio conte Paolo Teleki ha preso la parola per illustrare l'accordo ungaro-jugoslavo firmato dal compianto conte Csaky due mesi or sono a Belgrado. Il patto di amicizia tra Belgrado e Budapest avrà tra giorni la ratifica del Parlamento. Su questo ed altri argomenti di politica estera ha quindi parlato il Sottosegretario Voernle. Molti sono oggi i commenti al discorso del Fuhrer. In genere la stampa ungherese pone soprattutto in rilievo il fatto che Hitler ha rivolto un chiaro ammonimento ai bellicisti degli Stati Uniti, ricordando che in questi ultimi tempi la Germania non è rimasta inattiva per quanto riguarda le costruzioni belliche, soprattutto per la guerra sui mari che avrà .gli sviluppi promessi. Tutto ciò che Hitler ha preannunziato è stato sempre seguito dall'azione, si nota giustamente. Se il Capo della nuova Germania afferma che si avranno delle grandi novità, ciò accadrà senz'altro. Si considera quello di ieri uno dei più grandi discorsi pronunziati dal Fuhrer dopo l'inizio della guerra e si osserva che non si poteva dare migliore e più autorevole smentita alle voci diffuse dagli avversari dell'Asse circa la saldezza dell'alleanza italo-tedesca. Ancora una volta questi giornali si soffermano sulla campagna di menzogne contro il nostro Paese, sulla faccenda di pretesi disordini in città italiane, riferendo non soltanto quanto hanno risposto i nostri quotidiani alle Stupide invenzioni dei giorni scorsi, ma altresì le grandiose manifestazioni popolari a Trieste, Milano, ecc. Nonostante tutfJ gli sforzi delta propaganda avversaria, sempre più va ora qui affermandosi il convincimento della non lontana e sicura vittoria degli St^ti totalitari sul dispotismo e sulle Ingiustizie britanniche. La bal¬ danza, del resto fugace come tutte le cose inconsistenti, che si poteva qualche settimana fa riscontrare in taluni circoli di questa zona, tra il Danubio e l'Egeo, è ora scomparsa. Gli angolini di impronta ebraica fanno meno eco alle smargiassate della radio di Londra. Tutto ciò oggi anche qui lo avverte ognuno. Il discorso di Hitler, se dei dubbi c'erano, ha dissipato ogni illusione in coloro — e non molti per véro dire — che ancora non sanno convincersi o rassegnarsi. Tra le sopraccennate speranze non mancava quella accarezzata di una rivoluzione in Romania, e ciò per le difficoltà che avrebbe creato ai rifornimenti ed alla stessa produzione di quel Paese largamente fornitore della Germa nia. Invece ormai si deve definitivamente registrare il fallimento completo della causa di individui (una infima minoranza) più o meno sobillati dallo straniero. Proprio oggi anche qui si dà atto attraverso i dispacci da Bucarest del fatto che Antonescu ha saputo imporre la propria autorità e quindi la disciplina e l'ordine. Il Governo romeno ha anzi diramato un'ordinanza a tutte le Prefetture di polizia, ricordando che a nessun titolo le autorità, specie periferiche, possono compiere arresti arbitrari di persone. Le misure di polizia devono avere applicazione solo in base alle disposizioni all'uopo impartite dal governo responsabile. Nell'elenco dei danni causati dalla resistenza opposta dai rivoltosi alle truppe regolari, il comunicato romeno fa notare che molti reati comuni sono stati commessi nelle giornate dei torbidi. Dalla Prefettura di polizia di Bucarest, ad esempio, sono spariti ingenti valori postali e denaro. Valori per circa 4 milioni r lei sono stati recuperati nelle perquisizioni eseguite in questi ultimi giorni. Si apprende poi che durante la resistenza opposta da un gruppo di 500 ribelli che si erano asserragliati entro l'edificio della Prefettura di Braila undici persone sono rimaste uccise in seguito al fuoco che i soldati, dopo le intimazioni, hanno dovuto aprire. Ora si fa sapere che molti dei ribelli di Braila erano stati un tempo iscritti al movimento comunista romeno.

Persone citate: Antonescu, Csaky, Hitler, Paolo Teleki