Undici giorni di sfida alla morte

Undici giorni di sfida alla morte Sommergibili italiani in Atlantico Undici giorni di sfida alla morte Una notte sei sottomarini tedeschi affondavano 17 piroscafi di un convoglio Le navi di scorta non potevano difenderli: erano alle prese con V'Argo,, (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) | GruDDO sommeraibili Y gennaio j'Adesso sia per ripari™ verno la sua base lontana e segreta, do-',lo la breve licenza-premio. Allora\è venuto qui a salutarmi, a rac-ìcontarmi ancora qualcosa ma par- eamente. Come tutti i comandanti] di sommergibile quando si tratta^di parlare delle loro imprese, egli\è estremamente sobrio; dire* ad-\dirittura che ne parla malvolentieri. Ma a me, suo fratello — che sono corrispondente di guerra proprio a bordo dei sommergibili — un' intervista non V ha potuta negare. Perché di tutte le vittoriose im .prese del sommergibile «Argo », citato all'onore della Nazione nei bollettini 180 e 190, io non ho rac contato la più bella. Che è stata anche la più emozionante, ed ha valso al comandante Alberto Crepas ed al suo equipaggio il ringraziamento commosso e l'alto elogio dell'Ammiraglio Doenitz, B.D.U., cioè comandante supremo dei sommergibili tedeschi. I giornali germanici hanno largamente encomiato l'episodio: ne hanno, anzi, fatto una riprova della solidarietà viva e affettuosa esistente su tutti i fronti fra le forze operanti dell'Asse. Un'ombra nera: il nemico Dunque, il 1" dicembre V« Argo» affondò con doppia azione di siluro il cacciatorpediniere cana dese « Saguenay ». Alberto vuol precisare alcuni dati del mio racconto precedente. Il «Saguenay» apparve come un'ombra nera al comandante in seconda dell'« Argo », il tenente di vascello Alessandro De Santis, torinese (gloriosamente caduto al suo posto di combattimento in planciai poi, l'll\dicembre) verso il termine dettai missione. Fu avvistato a 20 gradi' sulla dritta, il « Saguenay ». Il sommergibile italiano giocò il tutto per il tutto, non si immerse: a 600 metri di distanza, gli avventò contro il siluro n. 1(. Passarono quaranta lunghissimi secondi; poi uno scoppio; una enorme colonna d'acqua all'altezza del secondo fumaiolo. La nave, sottile si fermò di colpo. Luci brillarono sulla sua coperta, sul ponte di comando. Dal sommergibile si udì un altro' scoppio: erano saltate in aria le, caldaie: In questo momento ili destroyer era appruato fortemen-l te e sbandato sulla sinistra di cir ca 30 gradi E sparò. Con l'impianto binato\di poppa, il «Saguenay» sparò'cannonate contro il suo nemico ormai visibile. Ed allora il sommergibile italiano accettò il duello mortale, lanciò ancora un siluro, ma senza esito. Replicò il lancio d'un grosso: il fuso d'argento impiegò 43 secondi a centrare il ber ] il «Saouenav» svarò\n «aaguenay» spaio ■ sarllio che dono un altro scovino i vigno aie uopo un anio .eeoppmi pauroso scomparì completamente inghiottito senza scampo dal mare. Mentre ('« Argo » si immergeva, ecco il particolare più tragico della giornata: a bordo sentirono un urto sordo e forte, qualcosa che strisciava lungo lo scafo, dei rumori, dei rumori, come delle martellate... Sott'acqua... Forse allindici metri sott'acqua. Un relitto | del cacciatorpediniere, un pezzoi ja"cora sussultante di vita, forse,s'palpitante di creature non ancorai o j ,,f ; affondava lentamente -',/che vimmer'sìone del sommergia\mc mstrn m.(va incontrato suJlìa -ìsua verticale - Fu ne, c7tja'r0 ma.ttjno che lauri] ritornò «su». Incrociò sul a^ dcllo aoontro fulmìne0t n i\nlt£e era qweto: uì{ OCC((no rf„ -\miin pnet?co: Tntla ma larga e a i a zona era piena di casse, carte, li bri di bordo, pezzi di congegni, sai vagente smozzicati, relitti della nave affondata. Il comandante ordinò che si mettesse a mare il batlellìno: ordinò che i libri e le carte .fossero recuperati. Quando ebbe a , bordo quei *hi u\m ,a imn i cosa c,le ali saltò agli o a a o , i i , à i gli saltò agli occhi fu lai dicitura: ;< His Mayesty's Cana-[dian Ship Saguenay », impressa] sti libri mastri, su libri contabili.! su carte di bordo, sul brogliaccio,,' su carte geografiche. C'erano an-\ clte pacchetti di lettere. Alberto nel ha tenute due: è uva innamorata', di Montreal che scrive, col lapisìsu carta violetta: « My dear Ùa-iva...*, «Mio caro Davide, spero, zpene ti sia arrivato il pacco che til i l » l i ho spedito, con la lana, le calze, ili corpetto. Ieri davanti alla chiesa: ilo visto quei ragazzi e mi hanno : domandato di te. Il raccolto non è andato bene quest'anno: gli inglesi fanno le requisizioni. So che tijhanno trasferito, ma spero di ri-1 vederti presto nella nostra campagna, quando sarà verde Do- roty... ». La lana, le calze, il corpetto, le notizie del raccolto: Davide non aveva avuto nemmeno un bacìo, da Doroty. Poi registri e'registri per la tenuta del materiale di bordo: diarii; documenti amministrativi. Tnt¬ to questo materiale, le sole cose\l\che siano restate del cacciatorpe-\ ai diniere canadese di sua maestà! i' '" l a ò o i a ò a . o' e, li -l britannica e Saguenay », ora sono, in un palchetto dell'Archivio sto- rico dèlia Regia Marina Italiana. > L'avventura segreta I[Alle 11,33 del 2 dicembre. l'Argo] fini quella lugubre ricognizione sulla toinba liquida dei 3Ò0 nidri- nai del Saguenay. \Il 4 fu attaccato da un Sunder- land, due volte. Il duello fra il< sommergibile nostro e l'unità ae-,o\SM*il C°l-P° deLl>"°. ò'-' 1 o , o rea nemica fu epico. La fortezza]potante dai quattro motori, pro-,labilmente colpita, dirottò vcrso]KITO ClipO] nord, scomparve nell'a ] dell'orizzonte. .ò\a.Y"''\u"' l*-"00 tonnellate. Magni- o {lm tmnsatiantico inglese. sago-\ina elegante, due fumaioli maestà-, ■ sì. L'Argo sdegnò di immergersi]per lanciare il suo colpo mortale. Il comandante ordinò il lancio a 1 500 metri: 36 secondi, l'immensa i colonna d'acqua e di fumo all'ai-,o i 'c?~a del pri",w f'"»"'0'0- Oopo due; mi mlnuti un aUrn scnppio. Luci in mare. Sì distinguevano nettameli- te le imbarcazioni di salvatàggio\calate giù alla meglio. Si udivano' i tonfi delle lancio. Uomini urla- re, urlare. A grappoli gli uomini e . , n e o i si gettavano in acqua come se una ■gìgantesca mano li seminasse duiIpiroscafo sul mare. Alle 3,1/6 ben- gala illuminanti a poppa. Poi ZaUlucc fredda abbagliante dei riflrt- tori che sciabolavano il mare, che]cercavano di fare da binari alle imbarcazioni... In questo momento ; Il transatlanticoinglese galleggia- va ancora, coricato sul fianco, coi1fumaioli a fior d'acqua. Sul suo]ventre centinaia di uomini si agi-]t'avano, infuriati, pazzi. Poi in un\attimo la nave si capovolse, fu inghiottita dal mare, con tutto quel brulicare di esseri umani appiccicato atta carena. Nemmeno seicento uomini, si sono salvati, dei tremila australiani che erano a bordo del « trasporto », nella notte tragica. Ma di tutta questa emorragia inflitta al nemico, il comandante dell'Argo non mostra di compiacersi. E' contento piuttosto di poter raccontare, chc appena si immerse, ecco gli diedero la « caccia », i destroyers gli passavano sopra, a croce, ed ógni' volta chc cranopress'a poco sulla sua verticale sganciavano una serie di otto boni- b'e graduate alle varie profondità, Saltò qualche parte dell'impianto di luce, a bordo, in qualche reparto si dovette ricorrere alle, lampade di fortuna. Una piccola via d'acqua gorgogliò verso prua: appena uno zampillo. — Pareva la vena d'una fontana sul Subasio — dice Alberto II 6 dicembre mare e vento for- Psentine Un'avventura segreta il 7 dii cembre. Navigazione l'S, il 9, il io, [quasi tranquilla. L'Ili "He 15,1,0. ] mentre era al suo posto di colli! battimento in torretta, cadde il ' tenente di vascello De Santis: spa\ ri nel gorgo come un angelo, senl za un grido, e senza una malcdi', zione: ira un fiorire di eroismi che ìsi accendevano intorno a lui: a iLui, che il comandante, gli ufficia, li. tutti i marinai amavano come ncza 10. Questo vuol dire una bur-\crasca paurosa. Ossessionante, tre-',sluendo. Grandinate che ìnsanc)ui-\snavano ì volti delle vedette ed'ini-'fpedivuno la vista. Scariche elettri-\dche violentissime. Il personale dlìcguardia in plancia doveva esserc\scambiato ogni 15 minuti, ogni 'mezz'ora al 'più tardi. Il somnier-\dgibile imbarcava acqua. Acqua, at-\ntensione.' Tre. quattro tonnellate:\dnna zavorra che poteva diventare smortale. Gli uomini «sotto», fa-\fcenano la catena coi « buglioliì>\per evitare Vullagamento' delle l il'piU caro, il migliore, il puro Eroe\osi della crociera... : Quando il comandante ordinò : che la bandiera fosse calata a mez-\^asta, qualcuno ' dell'equipaggio',piangeva perche il cuore non gli jscoppiasse dal dolore. Steso sulla 1 sua cuccetta, bruciato dalla febbre il Sottocapo Cannoniere Lorenzo Ciapetti era sull'orlo della morte, per aver tentato di salvare il suo caro, il suo caro « tenente »... il 3 dicembre macchina del-\fatto miracoli:,\come'un mago, aveva riparatoi\ danni che apparivano inguaribili ! S'era prodigato sino allo spasi II direttore di l'« Argo » aveva , mo perche ogni macchina ogni, congegno dell'« Argo » rispondes- > serei all'andamento"entusiasmante della missione. A rischio d'essere\Isatidrcióto dalle lamiere contorte][s'era ficcato in posti incredibili] v'erìficllre di persona l'entità, Sej qualche diecine di ore di cao-! cja, centinaia di bombe, e le tem \peste sconvolgenti, avevano pio- 'curato allo scafo ed ai congegni., < Ln rrtdio avem dovuto tacere per1,alclini fyjon,j, e Ce n'era voluta del ]rnbnità „„,. ripararla! Ma fittoli- ,to- che angoscia, al comando del-,],a SQuadra atlantica, per quel ] pili. sommergibile che non rispondeva dopo il duello mortale colW.«Saquenau», dopo il colpo dei' « sundcrland » e del transatlanti-'\c$i Tante vicende turbinose, tanti\, scontri in dieci giorni, non poteva\]g,.;se,.e non poteva essere c/te {<« ^róo » sparisse proprio adesso \ 1 m0„ e>n unparso invulnerabile agli1 i s(PSst inglesi'' ,' o)i die sollievo, quando final-\; mente scoccarono le scintille con je cifre misteriose, e l\- Argo » se-[ „mliò chc ritornava, pieno d'ani-io\ma e quattro volte vittorioso... ! o' Dunque abbiamo visto quel che - ,,a fatto tv Argo » tutti i giorni'i dal t« dicembre a quello del suo a ■rientro alla base. Un solo giorno iIabbiamo saltato. Il 3. ]- u 3 dicembre, l'i Argo » faceva- aU pendolamento » in zona. Su e giUÌ ,<j„ e giù. Nolte. Mare lungo, oìio-]e]SOl senza vento. Mezzo equipaggio e dormiva. Ad un tratto, il richiamo, ; nella cabina del radiotelegrafista :\ - UKa squadriglia di sommergibili i1 tedeschi stava sconquassando un i],/rosso convoglio, poco lontano, \]' Andiamo — disse it coman- n\dahte, e svegliò il suo secondo l i . , i a Andiamo anche noi. — Poi siccome per arrivare in « zona > c'erano ancora due ore, si mise a dormire. Tanta stanchezza! Una ora di sonno per lui, ed una per U « tenente ». Alle 6,10 l'« Argo » avvisto la battaglia. Bagliori sulla sinistra Pni. tre bt..p il cielo, Prora sopra. Poi, tre bengala dinprua: si alzarono verso ìì cielo'squarciando ii buio come saette e poi aprirono un ombrello di luce colorata. I sci sommergibili tedeschi stavano lavorando proprio bene. Lampi, scoppi, colpi d; cano'nonc. Ancora lampi sulla sinistra e Si distinguevano le sagome di al- - cimi piròscafi inglesi essere sue- , eh iute lentamente dal mare. Eccoo a quattromila metri lo scoppio di o un siluro ben centrato. Un altroe scoppio uiù lontano. Cannonate;a il frigger*, delle grosse mitraglie-o re. Razzo bianco di prua. Luce \fissa verde dicci gradi a sinistra. Prua sopra. Tre bengala illumi-[frnanti, fecero una girandola dì /«-[soce bianca, abbagliante; per quat- : mche secondo dalla torretta de(]xsommergibile italiano fu visto toiPspettacolo nella sua intierezza bformidabile: i sei sommergibili te- trdesohi si accanivano eroicamente cecontro i piroscafi superstiti che casi difendevano con tutte le armi: b ' cacciatorpediniere, gli « avvisi »,| a\di scorta al convoglio manovrava- zo\n° come impazziti, sparando bor- se\date su bordale, avventandosi per si speronare gii U. Buot. Navi nait-lsc\frugavano, squarciate; il mare era! c\V\en? di "omini, fitto di imbarca-,eioni, tante piccole luci vagavano ain mezzo a quell'inferno- sg[vBisognava far qualcosa, per; cNel gioco dei « periteri » aiutare i camerati tedeschi im'pe guati negli affondamenti. Bisognava, ecco, decise freddamente il comandante dell'* Argo », distrarre la scorta, attirare i cacciatorpediniere su dì sé. Così fece. C'erano mólte luci a fior d'acqua, sulla dritta. Due destroyers bombardavano uno..., ecco: Creim¬ \Pav'di sommergibili tedeschi, tra- oscurando di recuperare gli uomini, dsJN ^""e piccole imbarcazioni di'sal¬ \^ta39Ìo dei piroscafi affondati ',11 sommergibile italiano mise la sparilo in una densa colonna di fumo. L'« Argo » era riuscito al suo scopo. Tre cacciatorpediniere rivolsero le prue sul nuovo nemico, spararono, e quando il sommergi\^lie italiano si immerse tempesta,rono ')0"it)e la zona; soprugigiunse anche un « avviso-scorta », prora su quei caccia. Deliberatamente sì fece vedere. Anche, lanciò un siluro. Ma prima che arrivasse a segno, il bersaglio era [sgt, partecipò alla caccia. L'« Argo con un'acrobazia di rapide immersioni e dì rapide emersioni, fatte a tempo di primato, scon certava i suoi assalitori, li tiravàlc\se>ìl.Pri.'ontani dal luogo della]z]battaglia cocente, dava così resplai sottomarini germanici... La ,™ccta si accani contro, l « Argo », !s's'e,na"ca' Lo prendevano nel , 1'"11'" depsmtptmplgioco triangolare dei « periteri », lo localizzavano, e giù una furia di bombe. A bordo della nostra ne contarono novantasette, L-icine. Almeno altrettanto tonta drnmppism »» Vna, scoppiata vicina, deter- m,mino una piccola entrata d'acquaU «Ha'trasmissione del timone. l bn ultra ammacco lo scafo a.pop-i tlW- Un'altra squarcio i frangionde na'della torretta, asportò qualche 'liezzo di «pagliolo» lmpcrturbai\olle, VtArgo» continuo il suo \ffioco. Ore, ore. Intanto i tedeschi avevano affondato diciassette pi \ roscafi inglesi. Adesso bastava, 1 giocare così con la morte. I/* Argot si immerse profon- \do profondo. Attese che i rumori delle turbine sparissero dagli [idrofoni. Forse credettero d'aver- ilo affondato. 1 r ! Poi ritorno su. Lorizzonre erai a libero. Riprese la sua missione. Il t'i duello col Sunderland, pendo- l lamento, il n affondamento del PI- a- australiano, pendolameli-] talamptcdezo roscàfo Ag- ]t°< 0 '" tempesta furiosa - guati. Pendolamento... UÌ E adesso Alberto riparte. For]se ha un po' fretta di rivedere il o suo sommergibile, il suo cquipago,gio straordinario, \ Uno di questi giorni riprendei irà il mare, con ribadita volontà idi vittoria. Lasciandomi mi ha \dctto U a , innuggio triplicato, quadrilplicat ' o \ Sul molo, dove eravamo arri - vati camminando lentamente, fa- ceva freddo. Alberto mi dava la o, mano, e ci pareva d'essere rito/-, i nati per incauto bambini, quando boH sommergibili, la guerra. I orni-|s;ino, appartenevano al regno ma-L-,gico dei sogni, e] Arrivederci, Alberto! .] Attilio Crepas npnclu| acbemalt,e novità nel campo della giwr-,1ra sottomarina. fcSul molo, dove eravamo arri- ^sdbrst1— Quando ritornerò sarà quasi primavera! Ed era contento non per il pensiero del ritorno, nemmeno pei c/uello mondano della dolce e fragrante stagione. Era contento] perchè a primavera il potenziale, bellico della nostra guerra eoi sommergibili, specialmente in Atlantico, sarà raddoppiato addirittura. La buona stagioni moltiplica le possibilità dei sommergibilisti nella loro lotta. Non solo, ma la buona stagione vedrà Undici giorni di sfida alla morte Sommergibili italiani in Atlantico Undici giorni di sfida alla morte Una notte sei sottomarini tedeschi affondavano 17 piroscafi di un convoglio Le navi di scorta non potevano difenderli: erano alle prese con V'Argo,, (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) | GruDDO sommeraibili Y gennaio j'Adesso sia per ripari™ verno la sua base lontana e segreta, do-',lo la breve licenza-premio. Allora\è venuto qui a salutarmi, a rac-ìcontarmi ancora qualcosa ma par- eamente. Come tutti i comandanti] di sommergibile quando si tratta^di parlare delle loro imprese, egli\è estremamente sobrio; dire* ad-\dirittura che ne parla malvolentieri. Ma a me, suo fratello — che sono corrispondente di guerra proprio a bordo dei sommergibili — un' intervista non V ha potuta negare. Perché di tutte le vittoriose im .prese del sommergibile «Argo », citato all'onore della Nazione nei bollettini 180 e 190, io non ho rac contato la più bella. Che è stata anche la più emozionante, ed ha valso al comandante Alberto Crepas ed al suo equipaggio il ringraziamento commosso e l'alto elogio dell'Ammiraglio Doenitz, B.D.U., cioè comandante supremo dei sommergibili tedeschi. I giornali germanici hanno largamente encomiato l'episodio: ne hanno, anzi, fatto una riprova della solidarietà viva e affettuosa esistente su tutti i fronti fra le forze operanti dell'Asse. Un'ombra nera: il nemico Dunque, il 1" dicembre V« Argo» affondò con doppia azione di siluro il cacciatorpediniere cana dese « Saguenay ». Alberto vuol precisare alcuni dati del mio racconto precedente. Il «Saguenay» apparve come un'ombra nera al comandante in seconda dell'« Argo », il tenente di vascello Alessandro De Santis, torinese (gloriosamente caduto al suo posto di combattimento in planciai poi, l'll\dicembre) verso il termine dettai missione. Fu avvistato a 20 gradi' sulla dritta, il « Saguenay ». Il sommergibile italiano giocò il tutto per il tutto, non si immerse: a 600 metri di distanza, gli avventò contro il siluro n. 1(. Passarono quaranta lunghissimi secondi; poi uno scoppio; una enorme colonna d'acqua all'altezza del secondo fumaiolo. La nave, sottile si fermò di colpo. Luci brillarono sulla sua coperta, sul ponte di comando. Dal sommergibile si udì un altro' scoppio: erano saltate in aria le, caldaie: In questo momento ili destroyer era appruato fortemen-l te e sbandato sulla sinistra di cir ca 30 gradi E sparò. Con l'impianto binato\di poppa, il «Saguenay» sparò'cannonate contro il suo nemico ormai visibile. Ed allora il sommergibile italiano accettò il duello mortale, lanciò ancora un siluro, ma senza esito. Replicò il lancio d'un grosso: il fuso d'argento impiegò 43 secondi a centrare il ber ] il «Saouenav» svarò\n «aaguenay» spaio ■ sarllio che dono un altro scovino i vigno aie uopo un anio .eeoppmi pauroso scomparì completamente inghiottito senza scampo dal mare. Mentre ('« Argo » si immergeva, ecco il particolare più tragico della giornata: a bordo sentirono un urto sordo e forte, qualcosa che strisciava lungo lo scafo, dei rumori, dei rumori, come delle martellate... Sott'acqua... Forse allindici metri sott'acqua. Un relitto | del cacciatorpediniere, un pezzoi ja"cora sussultante di vita, forse,s'palpitante di creature non ancorai o j ,,f ; affondava lentamente -',/che vimmer'sìone del sommergia\mc mstrn m.(va incontrato suJlìa -ìsua verticale - Fu ne, c7tja'r0 ma.ttjno che lauri] ritornò «su». Incrociò sul a^ dcllo aoontro fulmìne0t n i\nlt£e era qweto: uì{ OCC((no rf„ -\miin pnet?co: Tntla ma larga e a i a zona era piena di casse, carte, li bri di bordo, pezzi di congegni, sai vagente smozzicati, relitti della nave affondata. Il comandante ordinò che si mettesse a mare il batlellìno: ordinò che i libri e le carte .fossero recuperati. Quando ebbe a , bordo quei *hi u\m ,a imn i cosa c,le ali saltò agli o a a o , i i , à i gli saltò agli occhi fu lai dicitura: ;< His Mayesty's Cana-[dian Ship Saguenay », impressa] sti libri mastri, su libri contabili.! su carte di bordo, sul brogliaccio,,' su carte geografiche. C'erano an-\ clte pacchetti di lettere. Alberto nel ha tenute due: è uva innamorata', di Montreal che scrive, col lapisìsu carta violetta: « My dear Ùa-iva...*, «Mio caro Davide, spero, zpene ti sia arrivato il pacco che til i l » l i ho spedito, con la lana, le calze, ili corpetto. Ieri davanti alla chiesa: ilo visto quei ragazzi e mi hanno : domandato di te. Il raccolto non è andato bene quest'anno: gli inglesi fanno le requisizioni. So che tijhanno trasferito, ma spero di ri-1 vederti presto nella nostra campagna, quando sarà verde Do- roty... ». La lana, le calze, il corpetto, le notizie del raccolto: Davide non aveva avuto nemmeno un bacìo, da Doroty. Poi registri e'registri per la tenuta del materiale di bordo: diarii; documenti amministrativi. Tnt¬ to questo materiale, le sole cose\l\che siano restate del cacciatorpe-\ ai diniere canadese di sua maestà! i' '" l a ò o i a ò a . o' e, li -l britannica e Saguenay », ora sono, in un palchetto dell'Archivio sto- rico dèlia Regia Marina Italiana. > L'avventura segreta I[Alle 11,33 del 2 dicembre. l'Argo] fini quella lugubre ricognizione sulla toinba liquida dei 3Ò0 nidri- nai del Saguenay. \Il 4 fu attaccato da un Sunder- land, due volte. Il duello fra il< sommergibile nostro e l'unità ae-,o\SM*il C°l-P° deLl>"°. ò'-' 1 o , o rea nemica fu epico. La fortezza]potante dai quattro motori, pro-,labilmente colpita, dirottò vcrso]KITO ClipO] nord, scomparve nell'a ] dell'orizzonte. .ò\a.Y"''\u"' l*-"00 tonnellate. Magni- o {lm tmnsatiantico inglese. sago-\ina elegante, due fumaioli maestà-, ■ sì. L'Argo sdegnò di immergersi]per lanciare il suo colpo mortale. Il comandante ordinò il lancio a 1 500 metri: 36 secondi, l'immensa i colonna d'acqua e di fumo all'ai-,o i 'c?~a del pri",w f'"»"'0'0- Oopo due; mi mlnuti un aUrn scnppio. Luci in mare. Sì distinguevano nettameli- te le imbarcazioni di salvatàggio\calate giù alla meglio. Si udivano' i tonfi delle lancio. Uomini urla- re, urlare. A grappoli gli uomini e . , n e o i si gettavano in acqua come se una ■gìgantesca mano li seminasse duiIpiroscafo sul mare. Alle 3,1/6 ben- gala illuminanti a poppa. Poi ZaUlucc fredda abbagliante dei riflrt- tori che sciabolavano il mare, che]cercavano di fare da binari alle imbarcazioni... In questo momento ; Il transatlanticoinglese galleggia- va ancora, coricato sul fianco, coi1fumaioli a fior d'acqua. Sul suo]ventre centinaia di uomini si agi-]t'avano, infuriati, pazzi. Poi in un\attimo la nave si capovolse, fu inghiottita dal mare, con tutto quel brulicare di esseri umani appiccicato atta carena. Nemmeno seicento uomini, si sono salvati, dei tremila australiani che erano a bordo del « trasporto », nella notte tragica. Ma di tutta questa emorragia inflitta al nemico, il comandante dell'Argo non mostra di compiacersi. E' contento piuttosto di poter raccontare, chc appena si immerse, ecco gli diedero la « caccia », i destroyers gli passavano sopra, a croce, ed ógni' volta chc cranopress'a poco sulla sua verticale sganciavano una serie di otto boni- b'e graduate alle varie profondità, Saltò qualche parte dell'impianto di luce, a bordo, in qualche reparto si dovette ricorrere alle, lampade di fortuna. Una piccola via d'acqua gorgogliò verso prua: appena uno zampillo. — Pareva la vena d'una fontana sul Subasio — dice Alberto II 6 dicembre mare e vento for- Psentine Un'avventura segreta il 7 dii cembre. Navigazione l'S, il 9, il io, [quasi tranquilla. L'Ili "He 15,1,0. ] mentre era al suo posto di colli! battimento in torretta, cadde il ' tenente di vascello De Santis: spa\ ri nel gorgo come un angelo, senl za un grido, e senza una malcdi', zione: ira un fiorire di eroismi che ìsi accendevano intorno a lui: a iLui, che il comandante, gli ufficia, li. tutti i marinai amavano come ncza 10. Questo vuol dire una bur-\crasca paurosa. Ossessionante, tre-',sluendo. Grandinate che ìnsanc)ui-\snavano ì volti delle vedette ed'ini-'fpedivuno la vista. Scariche elettri-\dche violentissime. Il personale dlìcguardia in plancia doveva esserc\scambiato ogni 15 minuti, ogni 'mezz'ora al 'più tardi. Il somnier-\dgibile imbarcava acqua. Acqua, at-\ntensione.' Tre. quattro tonnellate:\dnna zavorra che poteva diventare smortale. Gli uomini «sotto», fa-\fcenano la catena coi « buglioliì>\per evitare Vullagamento' delle l il'piU caro, il migliore, il puro Eroe\osi della crociera... : Quando il comandante ordinò : che la bandiera fosse calata a mez-\^asta, qualcuno ' dell'equipaggio',piangeva perche il cuore non gli jscoppiasse dal dolore. Steso sulla 1 sua cuccetta, bruciato dalla febbre il Sottocapo Cannoniere Lorenzo Ciapetti era sull'orlo della morte, per aver tentato di salvare il suo caro, il suo caro « tenente »... il 3 dicembre macchina del-\fatto miracoli:,\come'un mago, aveva riparatoi\ danni che apparivano inguaribili ! S'era prodigato sino allo spasi II direttore di l'« Argo » aveva , mo perche ogni macchina ogni, congegno dell'« Argo » rispondes- > serei all'andamento"entusiasmante della missione. A rischio d'essere\Isatidrcióto dalle lamiere contorte][s'era ficcato in posti incredibili] v'erìficllre di persona l'entità, Sej qualche diecine di ore di cao-! cja, centinaia di bombe, e le tem \peste sconvolgenti, avevano pio- 'curato allo scafo ed ai congegni., < Ln rrtdio avem dovuto tacere per1,alclini fyjon,j, e Ce n'era voluta del ]rnbnità „„,. ripararla! Ma fittoli- ,to- che angoscia, al comando del-,],a SQuadra atlantica, per quel ] pili. sommergibile che non rispondeva dopo il duello mortale colW.«Saquenau», dopo il colpo dei' « sundcrland » e del transatlanti-'\c$i Tante vicende turbinose, tanti\, scontri in dieci giorni, non poteva\]g,.;se,.e non poteva essere c/te {<« ^róo » sparisse proprio adesso \ 1 m0„ e>n unparso invulnerabile agli1 i s(PSst inglesi'' ,' o)i die sollievo, quando final-\; mente scoccarono le scintille con je cifre misteriose, e l\- Argo » se-[ „mliò chc ritornava, pieno d'ani-io\ma e quattro volte vittorioso... ! o' Dunque abbiamo visto quel che - ,,a fatto tv Argo » tutti i giorni'i dal t« dicembre a quello del suo a ■rientro alla base. Un solo giorno iIabbiamo saltato. Il 3. ]- u 3 dicembre, l'i Argo » faceva- aU pendolamento » in zona. Su e giUÌ ,<j„ e giù. Nolte. Mare lungo, oìio-]e]SOl senza vento. Mezzo equipaggio e dormiva. Ad un tratto, il richiamo, ; nella cabina del radiotelegrafista :\ - UKa squadriglia di sommergibili i1 tedeschi stava sconquassando un i],/rosso convoglio, poco lontano, \]' Andiamo — disse it coman- n\dahte, e svegliò il suo secondo l i . , i a Andiamo anche noi. — Poi siccome per arrivare in « zona > c'erano ancora due ore, si mise a dormire. Tanta stanchezza! Una ora di sonno per lui, ed una per U « tenente ». Alle 6,10 l'« Argo » avvisto la battaglia. Bagliori sulla sinistra Pni. tre bt..p il cielo, Prora sopra. Poi, tre bengala dinprua: si alzarono verso ìì cielo'squarciando ii buio come saette e poi aprirono un ombrello di luce colorata. I sci sommergibili tedeschi stavano lavorando proprio bene. Lampi, scoppi, colpi d; cano'nonc. Ancora lampi sulla sinistra e Si distinguevano le sagome di al- - cimi piròscafi inglesi essere sue- , eh iute lentamente dal mare. Eccoo a quattromila metri lo scoppio di o un siluro ben centrato. Un altroe scoppio uiù lontano. Cannonate;a il frigger*, delle grosse mitraglie-o re. Razzo bianco di prua. Luce \fissa verde dicci gradi a sinistra. Prua sopra. Tre bengala illumi-[frnanti, fecero una girandola dì /«-[soce bianca, abbagliante; per quat- : mche secondo dalla torretta de(]xsommergibile italiano fu visto toiPspettacolo nella sua intierezza bformidabile: i sei sommergibili te- trdesohi si accanivano eroicamente cecontro i piroscafi superstiti che casi difendevano con tutte le armi: b ' cacciatorpediniere, gli « avvisi »,| a\di scorta al convoglio manovrava- zo\n° come impazziti, sparando bor- se\date su bordale, avventandosi per si speronare gii U. Buot. Navi nait-lsc\frugavano, squarciate; il mare era! c\V\en? di "omini, fitto di imbarca-,eioni, tante piccole luci vagavano ain mezzo a quell'inferno- sg[vBisognava far qualcosa, per; cNel gioco dei « periteri » aiutare i camerati tedeschi im'pe guati negli affondamenti. Bisognava, ecco, decise freddamente il comandante dell'* Argo », distrarre la scorta, attirare i cacciatorpediniere su dì sé. Così fece. C'erano mólte luci a fior d'acqua, sulla dritta. Due destroyers bombardavano uno..., ecco: Creim¬ \Pav'di sommergibili tedeschi, tra- oscurando di recuperare gli uomini, dsJN ^""e piccole imbarcazioni di'sal¬ \^ta39Ìo dei piroscafi affondati ',11 sommergibile italiano mise la sparilo in una densa colonna di fumo. L'« Argo » era riuscito al suo scopo. Tre cacciatorpediniere rivolsero le prue sul nuovo nemico, spararono, e quando il sommergi\^lie italiano si immerse tempesta,rono ')0"it)e la zona; soprugigiunse anche un « avviso-scorta », prora su quei caccia. Deliberatamente sì fece vedere. Anche, lanciò un siluro. Ma prima che arrivasse a segno, il bersaglio era [sgt, partecipò alla caccia. L'« Argo con un'acrobazia di rapide immersioni e dì rapide emersioni, fatte a tempo di primato, scon certava i suoi assalitori, li tiravàlc\se>ìl.Pri.'ontani dal luogo della]z]battaglia cocente, dava così resplai sottomarini germanici... La ,™ccta si accani contro, l « Argo », !s's'e,na"ca' Lo prendevano nel , 1'"11'" depsmtptmplgioco triangolare dei « periteri », lo localizzavano, e giù una furia di bombe. A bordo della nostra ne contarono novantasette, L-icine. Almeno altrettanto tonta drnmppism »» Vna, scoppiata vicina, deter- m,mino una piccola entrata d'acquaU «Ha'trasmissione del timone. l bn ultra ammacco lo scafo a.pop-i tlW- Un'altra squarcio i frangionde na'della torretta, asportò qualche 'liezzo di «pagliolo» lmpcrturbai\olle, VtArgo» continuo il suo \ffioco. Ore, ore. Intanto i tedeschi avevano affondato diciassette pi \ roscafi inglesi. Adesso bastava, 1 giocare così con la morte. I/* Argot si immerse profon- \do profondo. Attese che i rumori delle turbine sparissero dagli [idrofoni. Forse credettero d'aver- ilo affondato. 1 r ! Poi ritorno su. Lorizzonre erai a libero. Riprese la sua missione. Il t'i duello col Sunderland, pendo- l lamento, il n affondamento del PI- a- australiano, pendolameli-] talamptcdezo roscàfo Ag- ]t°< 0 '" tempesta furiosa - guati. Pendolamento... UÌ E adesso Alberto riparte. For]se ha un po' fretta di rivedere il o suo sommergibile, il suo cquipago,gio straordinario, \ Uno di questi giorni riprendei irà il mare, con ribadita volontà idi vittoria. Lasciandomi mi ha \dctto U a , innuggio triplicato, quadrilplicat ' o \ Sul molo, dove eravamo arri - vati camminando lentamente, fa- ceva freddo. Alberto mi dava la o, mano, e ci pareva d'essere rito/-, i nati per incauto bambini, quando boH sommergibili, la guerra. I orni-|s;ino, appartenevano al regno ma-L-,gico dei sogni, e] Arrivederci, Alberto! .] Attilio Crepas npnclu| acbemalt,e novità nel campo della giwr-,1ra sottomarina. fcSul molo, dove eravamo arri- ^sdbrst1— Quando ritornerò sarà quasi primavera! Ed era contento non per il pensiero del ritorno, nemmeno pei c/uello mondano della dolce e fragrante stagione. Era contento] perchè a primavera il potenziale, bellico della nostra guerra eoi sommergibili, specialmente in Atlantico, sarà raddoppiato addirittura. La buona stagioni moltiplica le possibilità dei sommergibilisti nella loro lotta. Non solo, ma la buona stagione vedrà

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