Giuseppe Verdi commemorato nel 40° anniversario della morte

Giuseppe Verdi commemorato nel 40° anniversario della morte Giuseppe Verdi commemorato nel 40° anniversario della morte a o e o o o a a a e l i l o e e i Un concerto a Milano alla Casa di riposo dei musicisti Milano, 27 gennaio. Sebbene il quarantesimo anniversario della morte di Giuseppe Verdi ricorra esattamente oggi. 27 gennaio, numerose furono ieri non soltanto a Milano, ma in ogni parte d'Italia, le celebrazioni dell'immortale musicista; ma nessuna fu senza dubbio più significativa e toccante di quella che a Milano si è svolta tra le stesse mura entro le quali il Maestro eternamente riposa, cioè quella « Casa di riposo per musicisti » che fu il sogno della sua vita e la realtà della sua gloria. Di questa singolare e signorile istituzione — che sorge In piazzale Buonarroti, e dove gli ospiti per volontà del grande testatore vestono tutti, com'egli vestiva, la giacca ampia a doppio petto, la cravatta svolazzante ed il cappello a larghe tese, mentre le donne portano abiti ottocenteschi dal giubbetto attillato e dalla gonna ampia che portava Giuseppina Strepponi, seconda moglie di verdi — di questa Casa che allevia la vecchiaia di compositori e cantanti molto si è parlato. Tanti Verdi e tante Strepponi... Così silenziosa e raccolta di solito, e soltanto in certe ore mattutine sonora di qualche tocco di pianoforte o di qualche vocalizzo appena appena accennato, ieri questa Casa vide un eccezionale movimento, e autorità e folla nel pomeriggio la popolarono, mescolandosi agli ospiti vegliardi. Nel salone d'onore, alle Ore 15, nel solenne e vasto ambiente che è nel cuore dell'edificio, si commemorava Giuseppe Verdi. Niente cerimonie e nemmeno parate, ma un concerto del tutto costituito da brani di opere del grande di Busseto; un concerto che sarebbe stato eseguito dall' intera orchestra della Scala diretta dal Marinuzzi, se lo stesso illustre maestro non fosse stato Indisposto. Perciò l'orchestra fu costituita da quella dei profes sori e degli allievi del Conservatorio, mentre i cantanti furono quasi tutti egualmente scaligeri Gremitissimo il salone, dove, su^ bito dopo i leggìi orchestrali e il podio, sedevano spettatori privilegiati, i vecchi e le vecchie della Casa: altrettanti Verdi, nell'aspetto, gli uomini, con molte zazzere candide e per taluno candida anche la barba folta e fluida; e altrettante signore Strepponi le donne, soavemente dignitose e canute Gli invita'!, numerosissimi, occupavano ì posti retrostanti e costiti vaim un pubblico eletto di perse laggi politici e artistici. C'erano gii accademici Giordano, Rodoni. Raimondi, parecchi senatori e consiglieri nazionali, i rappresentanti della Podesteria e della Provincia e 11 direttore della Casa di riposo, il dott. Fracchia'. La rievocazione di Giuseppe Verdi era stata affidata all'accademico Angelo Gatti, che assieme al genio ne illustrò la vita, illuminando quella sua umanità cosi generosa e nel contempo rettilinea, che per ogni aspetto, pubblico e privato, irradiò memorabili esempi. Poi l'orchestra del Conservatorio esegui il preludio della Traviata e la sinfonia dei Vespri siciliani e quindi la Stignani, il Sinnone, la Marcucci, il Valdengo cantarono romanze del Don Carlos, dell'Aida, del Rigoletto, ecc. La Ebe Stignani, così calde e insistenti furono le acclamazioni, dovette aggiungere il racconto del Trovatore. grnsastnsSingolare concerto rimandato Nè poteva mancare, tanto meno questa volta, quel caratteristico numero di chiusura che sempre il pubblico a gran voce richiede, quando nel salone della Casa si svolgono dei concerti: un numero che gli stessi ospiti concedono, cantando un coro verdiano. Anche ieri la richiesta della folla prò ruppe e i vegliardi, donne e uo mini, si alzarono e Intonarono, accompagnati dall'orchestra, « Va pensiero sull'ali dorate » del Nabucco. Nessuno avrebbe detto che su quel coro pesava un enorme cumulo di anni: erano voci che nell'impasto ancora avevano baldanza e vigoria e soprattutto una intonazione melodica magistrale. E i cantanti furono rimeritati con scrosci di battimani da non finire. Ieri inoltre, dopo quella svoltasi nella Casa di piazza Buonarroti, un'altra celebrazione doveva svolgersi, pure singolare: un secondo concerto commemorativo nella fastosa sede della « Famiglia meneghina », avendo per esecutori esclusivamente ospiti della Casa di Verdi. Non si deve credere, infatti, che tutti i beneficati — ora sono 120, e cioè 64 uomini e 46 donne — pei quali Giuseppe Verdi volle che anche la vecchiaia fosse prodiga di qualche sorriso e, comunque, sgombra da preoccupazioni economiche, abbiano rinunziato a quelle manifestazioni d'arte che furono il nutrimento e l'orgoglio e, in questo caso, la rinomanza di tutta Ja loro vita. Taluni sono cadenti o malati e si ripiegano nella delusione e tutto al più divengono i compagni più fedeli e cari dei camerati ancora in grado di esplicare qualche attività; altri, tuttora, sono vegeti e non dimenticano ad ogni costo la sapienza della loro voce, se non ormai la potenza, non dimenticano gli strumenti, dal piano al violino, dei tempi lontani. C'è nella Casa di Verdi un novantenne, Riva-Berni, che tuttora suona il piano e le sue dita appaiono miracolosamente svelte e! agili; c'è un tenore, Krismer, che ancora sfodera l'ugola con espressioni di chiara morbidezza; c'è un baritono, il Rossi, che tuttoggi, come si suol dire, è « in gamba » e conserva la veemenza che occorre per un Rigoletto. Più diffìcile è trovare fra le donne delle artiste superstiti: l'ultima se ne è andata per sempre pochi anni fa, e fu la Grassoni, la quale, sebbene fosse sul margini dell'ottantina, se, come diceva, la « giornata era buona », in più romanze si faceva ascoltare e anche applaudire. Dovevano essere adunque questi ospiti, artisti ancora vivi, i protagonisti del concerto alla « Meneghina ». Invece fu rinviato di qualche settimana. Stamane alle 9 — ora della morte di Verdi — dinanzi alla cripta che, nella Casa di riposo, rinserra le sue spoglie accanto a quelle che furono le due compagne della sua vita, tutti i 120 ospiti si aduneranno per un ricordo di omaggio. E nella stessa cappelletta della Casa assisteranno ad una Messa celebrata in suffragio dell'Immortale. Giuseppe Verdi commemorato nel 40° anniversario della morte Giuseppe Verdi commemorato nel 40° anniversario della morte a o e o o o a a a e l i l o e e i Un concerto a Milano alla Casa di riposo dei musicisti Milano, 27 gennaio. Sebbene il quarantesimo anniversario della morte di Giuseppe Verdi ricorra esattamente oggi. 27 gennaio, numerose furono ieri non soltanto a Milano, ma in ogni parte d'Italia, le celebrazioni dell'immortale musicista; ma nessuna fu senza dubbio più significativa e toccante di quella che a Milano si è svolta tra le stesse mura entro le quali il Maestro eternamente riposa, cioè quella « Casa di riposo per musicisti » che fu il sogno della sua vita e la realtà della sua gloria. Di questa singolare e signorile istituzione — che sorge In piazzale Buonarroti, e dove gli ospiti per volontà del grande testatore vestono tutti, com'egli vestiva, la giacca ampia a doppio petto, la cravatta svolazzante ed il cappello a larghe tese, mentre le donne portano abiti ottocenteschi dal giubbetto attillato e dalla gonna ampia che portava Giuseppina Strepponi, seconda moglie di verdi — di questa Casa che allevia la vecchiaia di compositori e cantanti molto si è parlato. Tanti Verdi e tante Strepponi... Così silenziosa e raccolta di solito, e soltanto in certe ore mattutine sonora di qualche tocco di pianoforte o di qualche vocalizzo appena appena accennato, ieri questa Casa vide un eccezionale movimento, e autorità e folla nel pomeriggio la popolarono, mescolandosi agli ospiti vegliardi. Nel salone d'onore, alle Ore 15, nel solenne e vasto ambiente che è nel cuore dell'edificio, si commemorava Giuseppe Verdi. Niente cerimonie e nemmeno parate, ma un concerto del tutto costituito da brani di opere del grande di Busseto; un concerto che sarebbe stato eseguito dall' intera orchestra della Scala diretta dal Marinuzzi, se lo stesso illustre maestro non fosse stato Indisposto. Perciò l'orchestra fu costituita da quella dei profes sori e degli allievi del Conservatorio, mentre i cantanti furono quasi tutti egualmente scaligeri Gremitissimo il salone, dove, su^ bito dopo i leggìi orchestrali e il podio, sedevano spettatori privilegiati, i vecchi e le vecchie della Casa: altrettanti Verdi, nell'aspetto, gli uomini, con molte zazzere candide e per taluno candida anche la barba folta e fluida; e altrettante signore Strepponi le donne, soavemente dignitose e canute Gli invita'!, numerosissimi, occupavano ì posti retrostanti e costiti vaim un pubblico eletto di perse laggi politici e artistici. C'erano gii accademici Giordano, Rodoni. Raimondi, parecchi senatori e consiglieri nazionali, i rappresentanti della Podesteria e della Provincia e 11 direttore della Casa di riposo, il dott. Fracchia'. La rievocazione di Giuseppe Verdi era stata affidata all'accademico Angelo Gatti, che assieme al genio ne illustrò la vita, illuminando quella sua umanità cosi generosa e nel contempo rettilinea, che per ogni aspetto, pubblico e privato, irradiò memorabili esempi. Poi l'orchestra del Conservatorio esegui il preludio della Traviata e la sinfonia dei Vespri siciliani e quindi la Stignani, il Sinnone, la Marcucci, il Valdengo cantarono romanze del Don Carlos, dell'Aida, del Rigoletto, ecc. La Ebe Stignani, così calde e insistenti furono le acclamazioni, dovette aggiungere il racconto del Trovatore. grnsastnsSingolare concerto rimandato Nè poteva mancare, tanto meno questa volta, quel caratteristico numero di chiusura che sempre il pubblico a gran voce richiede, quando nel salone della Casa si svolgono dei concerti: un numero che gli stessi ospiti concedono, cantando un coro verdiano. Anche ieri la richiesta della folla prò ruppe e i vegliardi, donne e uo mini, si alzarono e Intonarono, accompagnati dall'orchestra, « Va pensiero sull'ali dorate » del Nabucco. Nessuno avrebbe detto che su quel coro pesava un enorme cumulo di anni: erano voci che nell'impasto ancora avevano baldanza e vigoria e soprattutto una intonazione melodica magistrale. E i cantanti furono rimeritati con scrosci di battimani da non finire. Ieri inoltre, dopo quella svoltasi nella Casa di piazza Buonarroti, un'altra celebrazione doveva svolgersi, pure singolare: un secondo concerto commemorativo nella fastosa sede della « Famiglia meneghina », avendo per esecutori esclusivamente ospiti della Casa di Verdi. Non si deve credere, infatti, che tutti i beneficati — ora sono 120, e cioè 64 uomini e 46 donne — pei quali Giuseppe Verdi volle che anche la vecchiaia fosse prodiga di qualche sorriso e, comunque, sgombra da preoccupazioni economiche, abbiano rinunziato a quelle manifestazioni d'arte che furono il nutrimento e l'orgoglio e, in questo caso, la rinomanza di tutta Ja loro vita. Taluni sono cadenti o malati e si ripiegano nella delusione e tutto al più divengono i compagni più fedeli e cari dei camerati ancora in grado di esplicare qualche attività; altri, tuttora, sono vegeti e non dimenticano ad ogni costo la sapienza della loro voce, se non ormai la potenza, non dimenticano gli strumenti, dal piano al violino, dei tempi lontani. C'è nella Casa di Verdi un novantenne, Riva-Berni, che tuttora suona il piano e le sue dita appaiono miracolosamente svelte e! agili; c'è un tenore, Krismer, che ancora sfodera l'ugola con espressioni di chiara morbidezza; c'è un baritono, il Rossi, che tuttoggi, come si suol dire, è « in gamba » e conserva la veemenza che occorre per un Rigoletto. Più diffìcile è trovare fra le donne delle artiste superstiti: l'ultima se ne è andata per sempre pochi anni fa, e fu la Grassoni, la quale, sebbene fosse sul margini dell'ottantina, se, come diceva, la « giornata era buona », in più romanze si faceva ascoltare e anche applaudire. Dovevano essere adunque questi ospiti, artisti ancora vivi, i protagonisti del concerto alla « Meneghina ». Invece fu rinviato di qualche settimana. Stamane alle 9 — ora della morte di Verdi — dinanzi alla cripta che, nella Casa di riposo, rinserra le sue spoglie accanto a quelle che furono le due compagne della sua vita, tutti i 120 ospiti si aduneranno per un ricordo di omaggio. E nella stessa cappelletta della Casa assisteranno ad una Messa celebrata in suffragio dell'Immortale. Giuseppe Verdi commemorato nel 40° anniversario della morte Giuseppe Verdi commemorato nel 40° anniversario della morte a o e o o o a a a e l i l o e e i Un concerto a Milano alla Casa di riposo dei musicisti Milano, 27 gennaio. Sebbene il quarantesimo anniversario della morte di Giuseppe Verdi ricorra esattamente oggi. 27 gennaio, numerose furono ieri non soltanto a Milano, ma in ogni parte d'Italia, le celebrazioni dell'immortale musicista; ma nessuna fu senza dubbio più significativa e toccante di quella che a Milano si è svolta tra le stesse mura entro le quali il Maestro eternamente riposa, cioè quella « Casa di riposo per musicisti » che fu il sogno della sua vita e la realtà della sua gloria. Di questa singolare e signorile istituzione — che sorge In piazzale Buonarroti, e dove gli ospiti per volontà del grande testatore vestono tutti, com'egli vestiva, la giacca ampia a doppio petto, la cravatta svolazzante ed il cappello a larghe tese, mentre le donne portano abiti ottocenteschi dal giubbetto attillato e dalla gonna ampia che portava Giuseppina Strepponi, seconda moglie di verdi — di questa Casa che allevia la vecchiaia di compositori e cantanti molto si è parlato. Tanti Verdi e tante Strepponi... Così silenziosa e raccolta di solito, e soltanto in certe ore mattutine sonora di qualche tocco di pianoforte o di qualche vocalizzo appena appena accennato, ieri questa Casa vide un eccezionale movimento, e autorità e folla nel pomeriggio la popolarono, mescolandosi agli ospiti vegliardi. Nel salone d'onore, alle Ore 15, nel solenne e vasto ambiente che è nel cuore dell'edificio, si commemorava Giuseppe Verdi. Niente cerimonie e nemmeno parate, ma un concerto del tutto costituito da brani di opere del grande di Busseto; un concerto che sarebbe stato eseguito dall' intera orchestra della Scala diretta dal Marinuzzi, se lo stesso illustre maestro non fosse stato Indisposto. Perciò l'orchestra fu costituita da quella dei profes sori e degli allievi del Conservatorio, mentre i cantanti furono quasi tutti egualmente scaligeri Gremitissimo il salone, dove, su^ bito dopo i leggìi orchestrali e il podio, sedevano spettatori privilegiati, i vecchi e le vecchie della Casa: altrettanti Verdi, nell'aspetto, gli uomini, con molte zazzere candide e per taluno candida anche la barba folta e fluida; e altrettante signore Strepponi le donne, soavemente dignitose e canute Gli invita'!, numerosissimi, occupavano ì posti retrostanti e costiti vaim un pubblico eletto di perse laggi politici e artistici. C'erano gii accademici Giordano, Rodoni. Raimondi, parecchi senatori e consiglieri nazionali, i rappresentanti della Podesteria e della Provincia e 11 direttore della Casa di riposo, il dott. Fracchia'. La rievocazione di Giuseppe Verdi era stata affidata all'accademico Angelo Gatti, che assieme al genio ne illustrò la vita, illuminando quella sua umanità cosi generosa e nel contempo rettilinea, che per ogni aspetto, pubblico e privato, irradiò memorabili esempi. Poi l'orchestra del Conservatorio esegui il preludio della Traviata e la sinfonia dei Vespri siciliani e quindi la Stignani, il Sinnone, la Marcucci, il Valdengo cantarono romanze del Don Carlos, dell'Aida, del Rigoletto, ecc. La Ebe Stignani, così calde e insistenti furono le acclamazioni, dovette aggiungere il racconto del Trovatore. grnsastnsSingolare concerto rimandato Nè poteva mancare, tanto meno questa volta, quel caratteristico numero di chiusura che sempre il pubblico a gran voce richiede, quando nel salone della Casa si svolgono dei concerti: un numero che gli stessi ospiti concedono, cantando un coro verdiano. Anche ieri la richiesta della folla prò ruppe e i vegliardi, donne e uo mini, si alzarono e Intonarono, accompagnati dall'orchestra, « Va pensiero sull'ali dorate » del Nabucco. Nessuno avrebbe detto che su quel coro pesava un enorme cumulo di anni: erano voci che nell'impasto ancora avevano baldanza e vigoria e soprattutto una intonazione melodica magistrale. E i cantanti furono rimeritati con scrosci di battimani da non finire. Ieri inoltre, dopo quella svoltasi nella Casa di piazza Buonarroti, un'altra celebrazione doveva svolgersi, pure singolare: un secondo concerto commemorativo nella fastosa sede della « Famiglia meneghina », avendo per esecutori esclusivamente ospiti della Casa di Verdi. Non si deve credere, infatti, che tutti i beneficati — ora sono 120, e cioè 64 uomini e 46 donne — pei quali Giuseppe Verdi volle che anche la vecchiaia fosse prodiga di qualche sorriso e, comunque, sgombra da preoccupazioni economiche, abbiano rinunziato a quelle manifestazioni d'arte che furono il nutrimento e l'orgoglio e, in questo caso, la rinomanza di tutta Ja loro vita. Taluni sono cadenti o malati e si ripiegano nella delusione e tutto al più divengono i compagni più fedeli e cari dei camerati ancora in grado di esplicare qualche attività; altri, tuttora, sono vegeti e non dimenticano ad ogni costo la sapienza della loro voce, se non ormai la potenza, non dimenticano gli strumenti, dal piano al violino, dei tempi lontani. C'è nella Casa di Verdi un novantenne, Riva-Berni, che tuttora suona il piano e le sue dita appaiono miracolosamente svelte e! agili; c'è un tenore, Krismer, che ancora sfodera l'ugola con espressioni di chiara morbidezza; c'è un baritono, il Rossi, che tuttoggi, come si suol dire, è « in gamba » e conserva la veemenza che occorre per un Rigoletto. Più diffìcile è trovare fra le donne delle artiste superstiti: l'ultima se ne è andata per sempre pochi anni fa, e fu la Grassoni, la quale, sebbene fosse sul margini dell'ottantina, se, come diceva, la « giornata era buona », in più romanze si faceva ascoltare e anche applaudire. Dovevano essere adunque questi ospiti, artisti ancora vivi, i protagonisti del concerto alla « Meneghina ». Invece fu rinviato di qualche settimana. Stamane alle 9 — ora della morte di Verdi — dinanzi alla cripta che, nella Casa di riposo, rinserra le sue spoglie accanto a quelle che furono le due compagne della sua vita, tutti i 120 ospiti si aduneranno per un ricordo di omaggio. E nella stessa cappelletta della Casa assisteranno ad una Messa celebrata in suffragio dell'Immortale.

Luoghi citati: Busseto, Italia, Milano