La morte di Csaky
La morte di Csaky La morte di Csaky Budapest, 27 gennaio. Il conte Stefano Czaky è morto stamane alle 2,20. Le condizioni del ministro si erano aggravate durante la giornata di ieri e in serata i medici curanti dovettero constatare che la scienza nulla poteva ormai contro il male; in consulto cogli specialisti professori Tibor e Schmidt venne deciso di noti insistere con le iniezioni, perchè la catastrofe era inevitabile. Al capezzale dell'illustre infermo erano accorsi oltre ai parenti il conte Teleki, il segretario particolare conte Pallavicini e altre personalità. Poco primo di mezzanotte il ministro germanico recava un messaggio'di auguri dei Fiihrer e di voh Ribbentrop. Il Nunzio apostolico mons. Rotta ha recato al morente la benedizione del Santo Padre. Il conte Stefano Csaky è nato nel 1894 da nobile famiglia cattolica, la quale già diede all'Ungheria molti funzionari e ufficiali. Uscito dall'i, e. r. Accademia consolare di Vienna, si laureò nel 1919 in scienze statali e nello stesso anno entrò nella carriera diplomatica; fra l'altro egli' ha prestato servizio presso la Legazione presso la Santa Sede dal 1921 al 1923 e al Ministero degli Esteri, a Bu- dapest, come Capo dell'ufficio stampa, nel 1930. Caduta in Ispagna la Monarchia, fu dal '33 al "35 incaricato d'affari a Madrid. Nel '35 il ministro degli Esteri Kanya lo volle a Budapest come suo capo di Gabinetto e in tale qualità il conte Csaky accompa gnò da Kanya in numerosi viaggi, soprattuto in Italia e in Austria, Nelle critiche giornate del settem bre-ottobre 1938, allorché la questione degli ungheresi della Czeco Slovacchia divenne palpitante essendo stata risolta la questione dei tedeschi dei Sudeti, il conte Csaky fu incaricato dal suo Governo di andare ad esporre a Varsavia ed a Roma il punto di vista di Budapest: a Roma, ai 14 di ottobre, fu ricevuto dal Duce e dal ministro degli Esteri conte Galeazzo Ciano. Dimessosi de Kanya, che era al potere' da lunghi anni, Csaky assumeva ai 10 di dicembre del 1938 il portafoglio desìi Esteri. Stefano Csaky La morte di Csaky La morte di Csaky Budapest, 27 gennaio. Il conte Stefano Czaky è morto stamane alle 2,20. Le condizioni del ministro si erano aggravate durante la giornata di ieri e in serata i medici curanti dovettero constatare che la scienza nulla poteva ormai contro il male; in consulto cogli specialisti professori Tibor e Schmidt venne deciso di noti insistere con le iniezioni, perchè la catastrofe era inevitabile. Al capezzale dell'illustre infermo erano accorsi oltre ai parenti il conte Teleki, il segretario particolare conte Pallavicini e altre personalità. Poco primo di mezzanotte il ministro germanico recava un messaggio'di auguri dei Fiihrer e di voh Ribbentrop. Il Nunzio apostolico mons. Rotta ha recato al morente la benedizione del Santo Padre. Il conte Stefano Csaky è nato nel 1894 da nobile famiglia cattolica, la quale già diede all'Ungheria molti funzionari e ufficiali. Uscito dall'i, e. r. Accademia consolare di Vienna, si laureò nel 1919 in scienze statali e nello stesso anno entrò nella carriera diplomatica; fra l'altro egli' ha prestato servizio presso la Legazione presso la Santa Sede dal 1921 al 1923 e al Ministero degli Esteri, a Bu- dapest, come Capo dell'ufficio stampa, nel 1930. Caduta in Ispagna la Monarchia, fu dal '33 al "35 incaricato d'affari a Madrid. Nel '35 il ministro degli Esteri Kanya lo volle a Budapest come suo capo di Gabinetto e in tale qualità il conte Csaky accompa gnò da Kanya in numerosi viaggi, soprattuto in Italia e in Austria, Nelle critiche giornate del settem bre-ottobre 1938, allorché la questione degli ungheresi della Czeco Slovacchia divenne palpitante essendo stata risolta la questione dei tedeschi dei Sudeti, il conte Csaky fu incaricato dal suo Governo di andare ad esporre a Varsavia ed a Roma il punto di vista di Budapest: a Roma, ai 14 di ottobre, fu ricevuto dal Duce e dal ministro degli Esteri conte Galeazzo Ciano. Dimessosi de Kanya, che era al potere' da lunghi anni, Csaky assumeva ai 10 di dicembre del 1938 il portafoglio desìi Esteri. Stefano Csaky La morte di Csaky La morte di Csaky Budapest, 27 gennaio. Il conte Stefano Czaky è morto stamane alle 2,20. Le condizioni del ministro si erano aggravate durante la giornata di ieri e in serata i medici curanti dovettero constatare che la scienza nulla poteva ormai contro il male; in consulto cogli specialisti professori Tibor e Schmidt venne deciso di noti insistere con le iniezioni, perchè la catastrofe era inevitabile. Al capezzale dell'illustre infermo erano accorsi oltre ai parenti il conte Teleki, il segretario particolare conte Pallavicini e altre personalità. Poco primo di mezzanotte il ministro germanico recava un messaggio'di auguri dei Fiihrer e di voh Ribbentrop. Il Nunzio apostolico mons. Rotta ha recato al morente la benedizione del Santo Padre. Il conte Stefano Csaky è nato nel 1894 da nobile famiglia cattolica, la quale già diede all'Ungheria molti funzionari e ufficiali. Uscito dall'i, e. r. Accademia consolare di Vienna, si laureò nel 1919 in scienze statali e nello stesso anno entrò nella carriera diplomatica; fra l'altro egli' ha prestato servizio presso la Legazione presso la Santa Sede dal 1921 al 1923 e al Ministero degli Esteri, a Bu- dapest, come Capo dell'ufficio stampa, nel 1930. Caduta in Ispagna la Monarchia, fu dal '33 al "35 incaricato d'affari a Madrid. Nel '35 il ministro degli Esteri Kanya lo volle a Budapest come suo capo di Gabinetto e in tale qualità il conte Csaky accompa gnò da Kanya in numerosi viaggi, soprattuto in Italia e in Austria, Nelle critiche giornate del settem bre-ottobre 1938, allorché la questione degli ungheresi della Czeco Slovacchia divenne palpitante essendo stata risolta la questione dei tedeschi dei Sudeti, il conte Csaky fu incaricato dal suo Governo di andare ad esporre a Varsavia ed a Roma il punto di vista di Budapest: a Roma, ai 14 di ottobre, fu ricevuto dal Duce e dal ministro degli Esteri conte Galeazzo Ciano. Dimessosi de Kanya, che era al potere' da lunghi anni, Csaky assumeva ai 10 di dicembre del 1938 il portafoglio desìi Esteri. Stefano Csaky
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