Otto tappeti persiani e un amore contrastato

Otto tappeti persiani e un amore contrastato Otto tappeti persiani e un amore contrastato La signora Mirella Lucilli, rimasta vedova alcuni anni or sono, ha una figlia, Bice, elegante e graziosa sebbene non più tanto giovane. Tra madre e figlia ha sempre regnato l'accordo più completo; soltanto qualche piccola nube allorché appariva all'orizzonte una possibilità di matrimonio della ragazza. La signora Lucilli, difatti, si è sempre dimostrata contraria ad una eventuale separazione dalla figlia, col deliberato proposito di non recare dispiacere alla madre la sig.na Bice dichiarava alto e forte di non aver nessuna curiosità per l'amore: la sua passione era il « tennis », nel quale ella acquistava una « forma » notevole, specializzandosi in modo particolare nel « doppio » misto. La signorina Bice aveva la fortuna di trovare un adatto compagno nel giovane Lo renzo Marini. L'intesa esistente sut campi di gioco doveva natu- Talmente anche manifestarsi altro- ve: il giovanotto era spesso visto in compagnia della ragazza con la quale faceva anche delle gite nei dintorni della nostra città sulla sua lussuosa automobile. La signorina Bice alla madre dichiarava che si trattava di pura e semplice amicizia sportiva e la madre, che si sarebbe adombrata se avesse udito parlare di amicizia amorosa, faceva buon viso al giocatore quando si recava a casa sua a rilevare la giovane. La signorina Bice nutre simpatie non solo per gli sports, ma anche per una determinata specie di eleganza, quella' che riflette l'ambientazione: in modo speciale ella ha un debole per i tappeti persiani dalla tinta calda e armoniosa e dalla morbidezza soffice e vellutata. I suoi mezzi non le permettono di soddisfare questa sua passione: ma una consolazione esiste sempre per coloro che non si possono consentire l'acquisto delle cose belle e preziose desiderate, cioè la consolazione offerta dalle imitazioni. Ora alla signorina Bice venne appunto offerta questa consolazione: fu un pensiero gentile del signor Marini, suo compagno di partita al tennis, il quale spiegò alla madre ed alla figlia traverso quale combinazione avrebbe potuto ottenere tali imitazioni a prezzo veramente eccezionale. Egli si permise, cosi, di o'frire alla signorina Bice tali oggetti, che appunto in quanto imitazione, erano — purtroppo, egli aggiungeva — di scarso valore: la signora Lucilli non seppe opporre obbiezioni a questo inaspettato ed ingiustificato dono. Otto tappeti cosi giunsero nell'appartamento della eignora Lucilli. Ora accadde che nelle vacanze di Natale la signorina si assentasse per qualche giorno da Torino; durante tale assenza alcune circostanze impreviste indussero la signora Lucilli ad attuare un proposito che nutriva da un pezzo: procedere alla vendita dei tappeti. Un conoscente più di una volta le aveva rivolto delle richieste in proposito: ella infine accondiscese accettando in pagamento la somma di cinquemila lire. La signora era convinta di avere fatto un buon affare, ma appena la signorina Bice ritornò dal suo breve viaggio insistette per avere di ritornò i tappeti. La madre non sapeva spiegarsi questa insistenza della figlia, la quale, infine, fu costretta a confessare la verità: 1 tappeti persiani erano autentici ed il Mar'ni suo amico non solo sportivo. Chiarita così la situazione la stiSfiora Lucilli si indusse a chiedere 51, suo conoscente la risoluzione de' contratto, ma trovò dall'altra parte una fiera resistenza, che la costrinse a giudiziaria. rivolgersi all'autorità Otto tappeti persiani e un amore contrastato Otto tappeti persiani e un amore contrastato La signora Mirella Lucilli, rimasta vedova alcuni anni or sono, ha una figlia, Bice, elegante e graziosa sebbene non più tanto giovane. Tra madre e figlia ha sempre regnato l'accordo più completo; soltanto qualche piccola nube allorché appariva all'orizzonte una possibilità di matrimonio della ragazza. La signora Lucilli, difatti, si è sempre dimostrata contraria ad una eventuale separazione dalla figlia, col deliberato proposito di non recare dispiacere alla madre la sig.na Bice dichiarava alto e forte di non aver nessuna curiosità per l'amore: la sua passione era il « tennis », nel quale ella acquistava una « forma » notevole, specializzandosi in modo particolare nel « doppio » misto. La signorina Bice aveva la fortuna di trovare un adatto compagno nel giovane Lo renzo Marini. L'intesa esistente sut campi di gioco doveva natu- Talmente anche manifestarsi altro- ve: il giovanotto era spesso visto in compagnia della ragazza con la quale faceva anche delle gite nei dintorni della nostra città sulla sua lussuosa automobile. La signorina Bice alla madre dichiarava che si trattava di pura e semplice amicizia sportiva e la madre, che si sarebbe adombrata se avesse udito parlare di amicizia amorosa, faceva buon viso al giocatore quando si recava a casa sua a rilevare la giovane. La signorina Bice nutre simpatie non solo per gli sports, ma anche per una determinata specie di eleganza, quella' che riflette l'ambientazione: in modo speciale ella ha un debole per i tappeti persiani dalla tinta calda e armoniosa e dalla morbidezza soffice e vellutata. I suoi mezzi non le permettono di soddisfare questa sua passione: ma una consolazione esiste sempre per coloro che non si possono consentire l'acquisto delle cose belle e preziose desiderate, cioè la consolazione offerta dalle imitazioni. Ora alla signorina Bice venne appunto offerta questa consolazione: fu un pensiero gentile del signor Marini, suo compagno di partita al tennis, il quale spiegò alla madre ed alla figlia traverso quale combinazione avrebbe potuto ottenere tali imitazioni a prezzo veramente eccezionale. Egli si permise, cosi, di o'frire alla signorina Bice tali oggetti, che appunto in quanto imitazione, erano — purtroppo, egli aggiungeva — di scarso valore: la signora Lucilli non seppe opporre obbiezioni a questo inaspettato ed ingiustificato dono. Otto tappeti cosi giunsero nell'appartamento della eignora Lucilli. Ora accadde che nelle vacanze di Natale la signorina si assentasse per qualche giorno da Torino; durante tale assenza alcune circostanze impreviste indussero la signora Lucilli ad attuare un proposito che nutriva da un pezzo: procedere alla vendita dei tappeti. Un conoscente più di una volta le aveva rivolto delle richieste in proposito: ella infine accondiscese accettando in pagamento la somma di cinquemila lire. La signora era convinta di avere fatto un buon affare, ma appena la signorina Bice ritornò dal suo breve viaggio insistette per avere di ritornò i tappeti. La madre non sapeva spiegarsi questa insistenza della figlia, la quale, infine, fu costretta a confessare la verità: 1 tappeti persiani erano autentici ed il Mar'ni suo amico non solo sportivo. Chiarita così la situazione la stiSfiora Lucilli si indusse a chiedere 51, suo conoscente la risoluzione de' contratto, ma trovò dall'altra parte una fiera resistenza, che la costrinse a giudiziaria. rivolgersi all'autorità

Persone citate: Mirella Lucilli

Luoghi citati: Torino