Cent'anni fa nacque l'Opera Salesiana

Cent'anni fa nacque l'Opera Salesiana Cent'anni fa nacque l'Opera Salesiana Le solenni celebrazioni a Maria Ausiliatrice Nel 1841 Giovanni Bosco fu ordinato sacerdote, celebrò la prima Messa, si dedicò alla predicazione, a visitare gli infermi, a confessare, ad impartire l'estrema unzione ai moribondi, a tutte quelle pie pratiche che impone il sacerdozio. Ma la gioia più grande il giovane prete di Castelnuovo, la trovava nell'insegnare il catechismo ai fanciulli, nel trattenersi con loro. Quando usciva dalla chiesa parrocchiale era sempre accompagnato da una turba di ragazzi e tutti i ragazzi dei paesi vicini correvano a lui. I suoi conterranei, quei bravi contadini, vedendo passare don Bosco con quello schiamazzante corteo, ricordavano il passo del Vangelo: « Sinite parvulos venire ad mèi. La strada che doveva percorrere il futuro fondatore dell'opera salesiana era segnata e la realizzazione doveva effettuarsi in quello stesso anno. Infatti seguendo il consiglio di un altro Santo, don Cafasso, Giovanni Bosco se ne venne a Torino, nella chiesa di S. Francesco d'Assisi dove Re Carlo Felice aveva autorizzato un Convitto ecclesiastico per la formazione e il perfezionamento del clero. Qui, sotto la guida di don Cafasso che gli apri le porte delle carceri per fargli conoscere le umane miserie, e del teol. Luigi Guala, uno dei più dotti sacerdoti del tempo; il giovane don Bosco iniziò una nuova vita. Un episodio, in apparenza di poco conto servi più a ricondurre 11 prete al suo apostolato verso i fanciulli. Mentre nella sacrestia vestiva i pai-amenti sacri, udi il sagrestano rampognare aspramente un giovanetto, quindi rincorrerlo e colpirlo con una pertica. Alle sue proteste il sagrestano rispondeva che quel buono a nulla non sapeva nè leggere, nè scrivere neppur servir Messa. Don Bosco fece richiamare il ragazzo: un tal Bartolomeo Garelli, un orfano, e parlatogli paternamente gli si offrì di insegnargli il catechismo, di insegnargli a leggere e scrivere, di fargli conoscere Iddio. Quell'orfano fu il primo allievo di quell'Oratorio Salesiano, che accolse un folto numero di ragazzi, il nucleo della grande opera che il Santo doveva realizzare a gloria di Dio a beneficio dell'umanità, quale grande precursore di quell'educazione professionale che oggi forma uno dei pilastri della Scuola fascista. Molto più diffusamente, con gran lusso di particolari e di toccanti episodi che non possono trovar posto in una breve nota di cronaca, parlerà del centenario Salesiano don Cojazzi durante la novena che si inizia oggi nel Santuario di Maria Ausiliatrice, e l'esaltazione dell'Opera farà poi il 9 febbraio don Vismara decano della facoltà teologica del Pontificio Ateneo Salesiano. Date le parti colari contingenze del momento i festeggiamenti avranno maggior carattere di intimità, ciò che non toglierà solennità alle funzioni. Sarà nell'occasione inaugurato l'organo situato nella tribuna sovrastante l'aitar maggiore in « corum evangeli ». L'ha costruito una famosa fabbrica di Crema che per i Salesiani ha già approntati i grandi organi di Lima nel Perù e di Lisbona nel Portogallo e che in Italia concorse alla costruzione dell'organo di Milano; istallò quello di Santa Croce a Firenze, quello di Messina e a Torino ha approntato quello del R. Conservatorio « G. Verdi ». E' un organo elettrico, con 5100 canne; 65 registri reali, 24 combinazioni fisse, 3 tastiere, 32 pedali, 3 staffe. Ci fermiamo ad osservare il cuore di quest'organo, una specie di centralino in cui si producono ben 12 mila contatti ed in cui giocano ben 100 mila metri di filo elettrico. Sarà la « Schola Cantorum » salesiana che canterà durante la funzione in cui sarà Inaugurato l'organo; e verrà eseguita la Missa saecularìs espressamente composta per queste celebrazioni dal M° Pagella. Contemporaneamente all'altare del Santo sarà inaugurato un gran quadro del Giovanni Bosco. Lo ha dipinto Paolo Giovanni Crida, un pittore che da anni si è dedicato a studiare e riprodurre vita ed episodi del fondatore dell'Opera Salesiana e dei quali ha arricchito la sagrestia di '< Maria Ausiliatrice ». Il nuovo quadro rappresenta Don Bosco che accompagna i fanciulli alla devozione di Maria Ausiliatrice. u. p. Unione insegnanti Don Bosco. — Domenica 2ò con-.: oro 8.40 Messa nella Cappella ilei Santo; 9,40 conteronza ilei Direttore generale <Icr1ì Sui. di don Henato Zifrgiotti, sul tema: « Là pedagogia sacerdotale di S. Uio vanni Bosco ». Cent'anni fa nacque l'Opera Salesiana Cent'anni fa nacque l'Opera Salesiana Le solenni celebrazioni a Maria Ausiliatrice Nel 1841 Giovanni Bosco fu ordinato sacerdote, celebrò la prima Messa, si dedicò alla predicazione, a visitare gli infermi, a confessare, ad impartire l'estrema unzione ai moribondi, a tutte quelle pie pratiche che impone il sacerdozio. Ma la gioia più grande il giovane prete di Castelnuovo, la trovava nell'insegnare il catechismo ai fanciulli, nel trattenersi con loro. Quando usciva dalla chiesa parrocchiale era sempre accompagnato da una turba di ragazzi e tutti i ragazzi dei paesi vicini correvano a lui. I suoi conterranei, quei bravi contadini, vedendo passare don Bosco con quello schiamazzante corteo, ricordavano il passo del Vangelo: « Sinite parvulos venire ad mèi. La strada che doveva percorrere il futuro fondatore dell'opera salesiana era segnata e la realizzazione doveva effettuarsi in quello stesso anno. Infatti seguendo il consiglio di un altro Santo, don Cafasso, Giovanni Bosco se ne venne a Torino, nella chiesa di S. Francesco d'Assisi dove Re Carlo Felice aveva autorizzato un Convitto ecclesiastico per la formazione e il perfezionamento del clero. Qui, sotto la guida di don Cafasso che gli apri le porte delle carceri per fargli conoscere le umane miserie, e del teol. Luigi Guala, uno dei più dotti sacerdoti del tempo; il giovane don Bosco iniziò una nuova vita. Un episodio, in apparenza di poco conto servi più a ricondurre 11 prete al suo apostolato verso i fanciulli. Mentre nella sacrestia vestiva i pai-amenti sacri, udi il sagrestano rampognare aspramente un giovanetto, quindi rincorrerlo e colpirlo con una pertica. Alle sue proteste il sagrestano rispondeva che quel buono a nulla non sapeva nè leggere, nè scrivere neppur servir Messa. Don Bosco fece richiamare il ragazzo: un tal Bartolomeo Garelli, un orfano, e parlatogli paternamente gli si offrì di insegnargli il catechismo, di insegnargli a leggere e scrivere, di fargli conoscere Iddio. Quell'orfano fu il primo allievo di quell'Oratorio Salesiano, che accolse un folto numero di ragazzi, il nucleo della grande opera che il Santo doveva realizzare a gloria di Dio a beneficio dell'umanità, quale grande precursore di quell'educazione professionale che oggi forma uno dei pilastri della Scuola fascista. Molto più diffusamente, con gran lusso di particolari e di toccanti episodi che non possono trovar posto in una breve nota di cronaca, parlerà del centenario Salesiano don Cojazzi durante la novena che si inizia oggi nel Santuario di Maria Ausiliatrice, e l'esaltazione dell'Opera farà poi il 9 febbraio don Vismara decano della facoltà teologica del Pontificio Ateneo Salesiano. Date le parti colari contingenze del momento i festeggiamenti avranno maggior carattere di intimità, ciò che non toglierà solennità alle funzioni. Sarà nell'occasione inaugurato l'organo situato nella tribuna sovrastante l'aitar maggiore in « corum evangeli ». L'ha costruito una famosa fabbrica di Crema che per i Salesiani ha già approntati i grandi organi di Lima nel Perù e di Lisbona nel Portogallo e che in Italia concorse alla costruzione dell'organo di Milano; istallò quello di Santa Croce a Firenze, quello di Messina e a Torino ha approntato quello del R. Conservatorio « G. Verdi ». E' un organo elettrico, con 5100 canne; 65 registri reali, 24 combinazioni fisse, 3 tastiere, 32 pedali, 3 staffe. Ci fermiamo ad osservare il cuore di quest'organo, una specie di centralino in cui si producono ben 12 mila contatti ed in cui giocano ben 100 mila metri di filo elettrico. Sarà la « Schola Cantorum » salesiana che canterà durante la funzione in cui sarà Inaugurato l'organo; e verrà eseguita la Missa saecularìs espressamente composta per queste celebrazioni dal M° Pagella. Contemporaneamente all'altare del Santo sarà inaugurato un gran quadro del Giovanni Bosco. Lo ha dipinto Paolo Giovanni Crida, un pittore che da anni si è dedicato a studiare e riprodurre vita ed episodi del fondatore dell'Opera Salesiana e dei quali ha arricchito la sagrestia di '< Maria Ausiliatrice ». Il nuovo quadro rappresenta Don Bosco che accompagna i fanciulli alla devozione di Maria Ausiliatrice. u. p. Unione insegnanti Don Bosco. — Domenica 2ò con-.: oro 8.40 Messa nella Cappella ilei Santo; 9,40 conteronza ilei Direttore generale <Icr1ì Sui. di don Henato Zifrgiotti, sul tema: « Là pedagogia sacerdotale di S. Uio vanni Bosco ».