Un pulcin bagnato

Un pulcin bagnato Un pulcin bagnato Mite, sensibile, timidissimo icou lo donne, Armando si trovò ad essere il marito di Liliana, senza averle mai fatto una di-|chi araziono d'amore. E non si devo credere, con questo, che non fosso innamorato con passione di lei, anzi, appena l'aveva conosciuta, si era sentito suo per la vita. Ma non avrebbe mai osato dirlo, nò dimostrarlo. Per fortuna una parente anziana, di quelle che sembrano fatte apposta per combinare matrimoni, si occupò della cosa (probabilmente, con la sua esperienza ella avo va letto nell'animo del giovane) e riuscì a condurre trionfalmente in porto la coppia. Liliana sarà per te una moglie ideale — ella disse allo sposo ]a vigilia delle nozze — perche è una dolce e saggia fanciulla, e anche perchè ti stima, ti apprezza e.ti vuol bene. Soltanto tu jion devi pretendere da lei, di un subito, che ti ami, con trasporto, con entusiasmo, perchè devi sapere che un tempo, qualche anno fa, è stata fidanzata con un altro. Intendiamoci, ella è pura come un giglio nell'anima e nel corpo, ma porta nel cuore una piccola ferita. Una ferita cicatrizzata, s'intende, tuttavia bisognerà trattarla con delicatezza: anche un soffio può farle male. Anche un soffio poteva farle male. E nessuno era più delicato, riguardoso e tenero di lui. Ma dopo il matrimonio, ecco che Armando divento geloso di quel passato, tanto da sentirsi, alle volte, straziato al pensiero che il cuore di sua moglie portava una ferita, piccola e cicatrizzata, è vero, ma ancora tanto sensibile che un soffio poteva farlo male. Chi era l'antico fidanzato di cui Liliana era stata innamorata? (Giacché senza amore come vi sarebbero state ferite?...) E che qualità aveva, per suscitare una passione in lei, una passione spenta, ma di cui le ceneri erano ancora calde ? Molti mariti, egli pensava, sarebbero riusciti a sapere la storia di quell'amore, il nome del fidanzato, e tutto quanto lo concerneva, facendo, all'occorrenza, qualche scenata di gelosia, imponendosi con una volontà decisa o sritinpendo fino alla violenza. Ma lui... — Ma io sono un pulcin bagnato, constatava, tristemente. Era stato Raimondo a definirlo così, un pulcin bagnato. Raimondo, il grande amico della fanciullezza e della prima gioventù, croce e delizia di quel tempo. Perchè Armando amava assai Raimondo, che era, secondo lui, tanto intelligente, forte, sicuro di sè e sempre trionfante di tutto, ma, nello stesso tempo, non poteva fare a meno, talvolta, di odiarlo. Lo odiava, perchè sentiva, sapeva di essere, da lui, disprezzato. Quando Raimondo si guardava nello specchio, facendo gonfiare i muscoli delle braccia, o, ergendosi sulla vita e sporgendo il torace, constatava tutto soddisfatto di diventare sempre più atletico, non mancava mai di gettare un'occhiata di commiserazione sull'amico, magrolino, biondo, piuttosto squallido, e di dire: — Va, povero pulcin bagnato!.... Raimondo piaceva alle donne. Era pallido, con le basette, un bel profilo e l'aria sprezzante, fiero della sua forza, tanto da. diventare spesso insolente. Ma forse non lo faceva apposta ad arrivare sempre prima di Armando, in tutto. Anche quando Armando si era innamorato di quella ragazzina del liceo, quella pallidina romantica dagli occhi viola, dopo un mese di sospiri, e di lettere inutili e di appuntamenti mancati, aveva visto Raimondo piegarsi in due dal gran ridere. — Ma se viene a spasso con me da sei mesi !... Eccolo lì Raimondo nel grande ritratto, fatto a tutti gli studenti del liceo, poco prima della licenza. Eccolo vicino a lui, così aitante, alto, beffardo da far parere luì anche più meschino e piccoletto. Liliana si china a guardare quel vecchio ritratto sorridendo, amabile e un po' indifferente, come si è verso i ricordi sbiaditi di famiglia che interessano fino a un certo punto e che spesso diventano oggetto di riso, ma poi, ad un tratto, smetto di sorridere, diventa pallida e si tira su, si allontana, come se si sentisse male e non volesse svenire proprio lì davanti a suo marito. E Armando rimane solo, più pallido di lei. Non occorrono parol. : ha capito. Era Raimondo 1 antico fidanzato, l'uomo amato, per cui lina ferita nel cuore di Liliana è ancora sensibile al menomo soffio. Anche qui Raimondo è arrivato prima di lui, sempre prima, negli studi, nello sport, nell'amore, perfino qui, in quest'affetto che per lui è il più importante, l'essenziale, ciò che rappresenta, non solo la felicità presente, ma la famiglia avvenire, tutta la vita. Anche qui, come sempre è arrivato prima di lui che è un pulcin bagnato. Che cosa farebbe un altro marito?... Vorrebbe sapere da lei come e qualmente sono andate le cose e fino a che punto, e smanierebbe, minaccerebbe, si sfogherebbe in invettive, si getterebbe in una di quelle spiegazioni che spossano, annientano, fanno soffrire e rappresentano una specie di yelidet- ta. O andrebbe da lui, metterei), be le cose in chiaro, lo trattereb be come merita, lo prenderebbe magari por il collo... — Tu, un pulcin bagnato!... — gli par di sentir dire, da Raimondo, tra due scrosci di risa. I giorni che seguono sono tristissimi. Liliana capisce che il marito adesso sa di chi si tratta e si è fatta timida, silenziosa, quasi umile, non osa più alzare gli occhi su di lui, clic del resto è più timido di lei, e non la guarda quante lunga. Bisognerebbe poter conquistare questa donna, egli pensa, questa donna che è sua moglie, e che lo paragonerà sempre mentalmente all'altro, e saprà già che l'altro è più forte, più grande, più meritevole di amore, è il migliore dei due. Conquistarla?... No, un pulcin bagnato come lui, non può ambire a questo. Egli non sa che essere triste, buono e sincero, e soffrire, e accettare il suo destino. E benedice il suo destino il giorno in cui gli giunge l'ordine di rivestire la divisa e di partire. Richiamato?... Ma sì. Lo desiderava tanto, ed ora, date le circostanze, è più contento che mai. Sua moglie invece sembra piuttosto turbata, quasi tremebonda. — Mio caro... E che?... Cosa crede sua moglie?... Che abbia paura?... Che non vada a combattere volentieri ?... — Non dico questo, no... Sembra che gli voglia un gran bene, adesso, gli gira intorno, lo accarezza timidamente, gli prepara la sua roba, con una tenerezza commovente. Ah, se tutto ciò fosse amore !... — Armando — gli dice alla mattina Liliana, mentre lo guarda fare colazione, e manca poco alla partenza. — Ho visto Raimondo stamattina, per caso. — Ah... A lui si ferma il boccone in bocca e non vuol più andar giù. Ma non osa alzare gli occhi. — L'hai veduto... — Per caso. Andava a pattinare, lui. — Già... A tutta prima egli non comprende, ma poi, a poco a poco, sente quel che c'è di definitivo, nell'accento di sua moglie, di lusinghiero per lui, di ammirativo, di dolce, di amoroso. E tutto si illumina in lui, si accende come una fiamma di trionfo. Questa volta finalmente arriva primo Primo a partire, primo a combattere, lui, il pulcin bagnato !... La fiamma di orgoglio e di gioia gli sale alla fronte e sembra farlo bello, mentre sua moglie lo guarda a mani giunte, piena di adorazione, con un sorriso in cui treman lacrime dolci. Ed egli è tesi felice che non osa muoversi, per non rompere l'incanto di quel minuto divino. Carola Prosperi. Un pulcin bagnato Un pulcin bagnato Mite, sensibile, timidissimo icou lo donne, Armando si trovò ad essere il marito di Liliana, senza averle mai fatto una di-|chi araziono d'amore. E non si devo credere, con questo, che non fosso innamorato con passione di lei, anzi, appena l'aveva conosciuta, si era sentito suo per la vita. Ma non avrebbe mai osato dirlo, nò dimostrarlo. Per fortuna una parente anziana, di quelle che sembrano fatte apposta per combinare matrimoni, si occupò della cosa (probabilmente, con la sua esperienza ella avo va letto nell'animo del giovane) e riuscì a condurre trionfalmente in porto la coppia. Liliana sarà per te una moglie ideale — ella disse allo sposo ]a vigilia delle nozze — perche è una dolce e saggia fanciulla, e anche perchè ti stima, ti apprezza e.ti vuol bene. Soltanto tu jion devi pretendere da lei, di un subito, che ti ami, con trasporto, con entusiasmo, perchè devi sapere che un tempo, qualche anno fa, è stata fidanzata con un altro. Intendiamoci, ella è pura come un giglio nell'anima e nel corpo, ma porta nel cuore una piccola ferita. Una ferita cicatrizzata, s'intende, tuttavia bisognerà trattarla con delicatezza: anche un soffio può farle male. Anche un soffio poteva farle male. E nessuno era più delicato, riguardoso e tenero di lui. Ma dopo il matrimonio, ecco che Armando divento geloso di quel passato, tanto da sentirsi, alle volte, straziato al pensiero che il cuore di sua moglie portava una ferita, piccola e cicatrizzata, è vero, ma ancora tanto sensibile che un soffio poteva farlo male. Chi era l'antico fidanzato di cui Liliana era stata innamorata? (Giacché senza amore come vi sarebbero state ferite?...) E che qualità aveva, per suscitare una passione in lei, una passione spenta, ma di cui le ceneri erano ancora calde ? Molti mariti, egli pensava, sarebbero riusciti a sapere la storia di quell'amore, il nome del fidanzato, e tutto quanto lo concerneva, facendo, all'occorrenza, qualche scenata di gelosia, imponendosi con una volontà decisa o sritinpendo fino alla violenza. Ma lui... — Ma io sono un pulcin bagnato, constatava, tristemente. Era stato Raimondo a definirlo così, un pulcin bagnato. Raimondo, il grande amico della fanciullezza e della prima gioventù, croce e delizia di quel tempo. Perchè Armando amava assai Raimondo, che era, secondo lui, tanto intelligente, forte, sicuro di sè e sempre trionfante di tutto, ma, nello stesso tempo, non poteva fare a meno, talvolta, di odiarlo. Lo odiava, perchè sentiva, sapeva di essere, da lui, disprezzato. Quando Raimondo si guardava nello specchio, facendo gonfiare i muscoli delle braccia, o, ergendosi sulla vita e sporgendo il torace, constatava tutto soddisfatto di diventare sempre più atletico, non mancava mai di gettare un'occhiata di commiserazione sull'amico, magrolino, biondo, piuttosto squallido, e di dire: — Va, povero pulcin bagnato!.... Raimondo piaceva alle donne. Era pallido, con le basette, un bel profilo e l'aria sprezzante, fiero della sua forza, tanto da. diventare spesso insolente. Ma forse non lo faceva apposta ad arrivare sempre prima di Armando, in tutto. Anche quando Armando si era innamorato di quella ragazzina del liceo, quella pallidina romantica dagli occhi viola, dopo un mese di sospiri, e di lettere inutili e di appuntamenti mancati, aveva visto Raimondo piegarsi in due dal gran ridere. — Ma se viene a spasso con me da sei mesi !... Eccolo lì Raimondo nel grande ritratto, fatto a tutti gli studenti del liceo, poco prima della licenza. Eccolo vicino a lui, così aitante, alto, beffardo da far parere luì anche più meschino e piccoletto. Liliana si china a guardare quel vecchio ritratto sorridendo, amabile e un po' indifferente, come si è verso i ricordi sbiaditi di famiglia che interessano fino a un certo punto e che spesso diventano oggetto di riso, ma poi, ad un tratto, smetto di sorridere, diventa pallida e si tira su, si allontana, come se si sentisse male e non volesse svenire proprio lì davanti a suo marito. E Armando rimane solo, più pallido di lei. Non occorrono parol. : ha capito. Era Raimondo 1 antico fidanzato, l'uomo amato, per cui lina ferita nel cuore di Liliana è ancora sensibile al menomo soffio. Anche qui Raimondo è arrivato prima di lui, sempre prima, negli studi, nello sport, nell'amore, perfino qui, in quest'affetto che per lui è il più importante, l'essenziale, ciò che rappresenta, non solo la felicità presente, ma la famiglia avvenire, tutta la vita. Anche qui, come sempre è arrivato prima di lui che è un pulcin bagnato. Che cosa farebbe un altro marito?... Vorrebbe sapere da lei come e qualmente sono andate le cose e fino a che punto, e smanierebbe, minaccerebbe, si sfogherebbe in invettive, si getterebbe in una di quelle spiegazioni che spossano, annientano, fanno soffrire e rappresentano una specie di yelidet- ta. O andrebbe da lui, metterei), be le cose in chiaro, lo trattereb be come merita, lo prenderebbe magari por il collo... — Tu, un pulcin bagnato!... — gli par di sentir dire, da Raimondo, tra due scrosci di risa. I giorni che seguono sono tristissimi. Liliana capisce che il marito adesso sa di chi si tratta e si è fatta timida, silenziosa, quasi umile, non osa più alzare gli occhi su di lui, clic del resto è più timido di lei, e non la guarda quante lunga. Bisognerebbe poter conquistare questa donna, egli pensa, questa donna che è sua moglie, e che lo paragonerà sempre mentalmente all'altro, e saprà già che l'altro è più forte, più grande, più meritevole di amore, è il migliore dei due. Conquistarla?... No, un pulcin bagnato come lui, non può ambire a questo. Egli non sa che essere triste, buono e sincero, e soffrire, e accettare il suo destino. E benedice il suo destino il giorno in cui gli giunge l'ordine di rivestire la divisa e di partire. Richiamato?... Ma sì. Lo desiderava tanto, ed ora, date le circostanze, è più contento che mai. Sua moglie invece sembra piuttosto turbata, quasi tremebonda. — Mio caro... E che?... Cosa crede sua moglie?... Che abbia paura?... Che non vada a combattere volentieri ?... — Non dico questo, no... Sembra che gli voglia un gran bene, adesso, gli gira intorno, lo accarezza timidamente, gli prepara la sua roba, con una tenerezza commovente. Ah, se tutto ciò fosse amore !... — Armando — gli dice alla mattina Liliana, mentre lo guarda fare colazione, e manca poco alla partenza. — Ho visto Raimondo stamattina, per caso. — Ah... A lui si ferma il boccone in bocca e non vuol più andar giù. Ma non osa alzare gli occhi. — L'hai veduto... — Per caso. Andava a pattinare, lui. — Già... A tutta prima egli non comprende, ma poi, a poco a poco, sente quel che c'è di definitivo, nell'accento di sua moglie, di lusinghiero per lui, di ammirativo, di dolce, di amoroso. E tutto si illumina in lui, si accende come una fiamma di trionfo. Questa volta finalmente arriva primo Primo a partire, primo a combattere, lui, il pulcin bagnato !... La fiamma di orgoglio e di gioia gli sale alla fronte e sembra farlo bello, mentre sua moglie lo guarda a mani giunte, piena di adorazione, con un sorriso in cui treman lacrime dolci. Ed egli è tesi felice che non osa muoversi, per non rompere l'incanto di quel minuto divino. Carola Prosperi. Un pulcin bagnato Un pulcin bagnato Mite, sensibile, timidissimo icou lo donne, Armando si trovò ad essere il marito di Liliana, senza averle mai fatto una di-|chi araziono d'amore. E non si devo credere, con questo, che non fosso innamorato con passione di lei, anzi, appena l'aveva conosciuta, si era sentito suo per la vita. Ma non avrebbe mai osato dirlo, nò dimostrarlo. Per fortuna una parente anziana, di quelle che sembrano fatte apposta per combinare matrimoni, si occupò della cosa (probabilmente, con la sua esperienza ella avo va letto nell'animo del giovane) e riuscì a condurre trionfalmente in porto la coppia. Liliana sarà per te una moglie ideale — ella disse allo sposo ]a vigilia delle nozze — perche è una dolce e saggia fanciulla, e anche perchè ti stima, ti apprezza e.ti vuol bene. Soltanto tu jion devi pretendere da lei, di un subito, che ti ami, con trasporto, con entusiasmo, perchè devi sapere che un tempo, qualche anno fa, è stata fidanzata con un altro. Intendiamoci, ella è pura come un giglio nell'anima e nel corpo, ma porta nel cuore una piccola ferita. Una ferita cicatrizzata, s'intende, tuttavia bisognerà trattarla con delicatezza: anche un soffio può farle male. Anche un soffio poteva farle male. E nessuno era più delicato, riguardoso e tenero di lui. Ma dopo il matrimonio, ecco che Armando divento geloso di quel passato, tanto da sentirsi, alle volte, straziato al pensiero che il cuore di sua moglie portava una ferita, piccola e cicatrizzata, è vero, ma ancora tanto sensibile che un soffio poteva farlo male. Chi era l'antico fidanzato di cui Liliana era stata innamorata? (Giacché senza amore come vi sarebbero state ferite?...) E che qualità aveva, per suscitare una passione in lei, una passione spenta, ma di cui le ceneri erano ancora calde ? Molti mariti, egli pensava, sarebbero riusciti a sapere la storia di quell'amore, il nome del fidanzato, e tutto quanto lo concerneva, facendo, all'occorrenza, qualche scenata di gelosia, imponendosi con una volontà decisa o sritinpendo fino alla violenza. Ma lui... — Ma io sono un pulcin bagnato, constatava, tristemente. Era stato Raimondo a definirlo così, un pulcin bagnato. Raimondo, il grande amico della fanciullezza e della prima gioventù, croce e delizia di quel tempo. Perchè Armando amava assai Raimondo, che era, secondo lui, tanto intelligente, forte, sicuro di sè e sempre trionfante di tutto, ma, nello stesso tempo, non poteva fare a meno, talvolta, di odiarlo. Lo odiava, perchè sentiva, sapeva di essere, da lui, disprezzato. Quando Raimondo si guardava nello specchio, facendo gonfiare i muscoli delle braccia, o, ergendosi sulla vita e sporgendo il torace, constatava tutto soddisfatto di diventare sempre più atletico, non mancava mai di gettare un'occhiata di commiserazione sull'amico, magrolino, biondo, piuttosto squallido, e di dire: — Va, povero pulcin bagnato!.... Raimondo piaceva alle donne. Era pallido, con le basette, un bel profilo e l'aria sprezzante, fiero della sua forza, tanto da. diventare spesso insolente. Ma forse non lo faceva apposta ad arrivare sempre prima di Armando, in tutto. Anche quando Armando si era innamorato di quella ragazzina del liceo, quella pallidina romantica dagli occhi viola, dopo un mese di sospiri, e di lettere inutili e di appuntamenti mancati, aveva visto Raimondo piegarsi in due dal gran ridere. — Ma se viene a spasso con me da sei mesi !... Eccolo lì Raimondo nel grande ritratto, fatto a tutti gli studenti del liceo, poco prima della licenza. Eccolo vicino a lui, così aitante, alto, beffardo da far parere luì anche più meschino e piccoletto. Liliana si china a guardare quel vecchio ritratto sorridendo, amabile e un po' indifferente, come si è verso i ricordi sbiaditi di famiglia che interessano fino a un certo punto e che spesso diventano oggetto di riso, ma poi, ad un tratto, smetto di sorridere, diventa pallida e si tira su, si allontana, come se si sentisse male e non volesse svenire proprio lì davanti a suo marito. E Armando rimane solo, più pallido di lei. Non occorrono parol. : ha capito. Era Raimondo 1 antico fidanzato, l'uomo amato, per cui lina ferita nel cuore di Liliana è ancora sensibile al menomo soffio. Anche qui Raimondo è arrivato prima di lui, sempre prima, negli studi, nello sport, nell'amore, perfino qui, in quest'affetto che per lui è il più importante, l'essenziale, ciò che rappresenta, non solo la felicità presente, ma la famiglia avvenire, tutta la vita. Anche qui, come sempre è arrivato prima di lui che è un pulcin bagnato. Che cosa farebbe un altro marito?... Vorrebbe sapere da lei come e qualmente sono andate le cose e fino a che punto, e smanierebbe, minaccerebbe, si sfogherebbe in invettive, si getterebbe in una di quelle spiegazioni che spossano, annientano, fanno soffrire e rappresentano una specie di yelidet- ta. O andrebbe da lui, metterei), be le cose in chiaro, lo trattereb be come merita, lo prenderebbe magari por il collo... — Tu, un pulcin bagnato!... — gli par di sentir dire, da Raimondo, tra due scrosci di risa. I giorni che seguono sono tristissimi. Liliana capisce che il marito adesso sa di chi si tratta e si è fatta timida, silenziosa, quasi umile, non osa più alzare gli occhi su di lui, clic del resto è più timido di lei, e non la guarda quante lunga. Bisognerebbe poter conquistare questa donna, egli pensa, questa donna che è sua moglie, e che lo paragonerà sempre mentalmente all'altro, e saprà già che l'altro è più forte, più grande, più meritevole di amore, è il migliore dei due. Conquistarla?... No, un pulcin bagnato come lui, non può ambire a questo. Egli non sa che essere triste, buono e sincero, e soffrire, e accettare il suo destino. E benedice il suo destino il giorno in cui gli giunge l'ordine di rivestire la divisa e di partire. Richiamato?... Ma sì. Lo desiderava tanto, ed ora, date le circostanze, è più contento che mai. Sua moglie invece sembra piuttosto turbata, quasi tremebonda. — Mio caro... E che?... Cosa crede sua moglie?... Che abbia paura?... Che non vada a combattere volentieri ?... — Non dico questo, no... Sembra che gli voglia un gran bene, adesso, gli gira intorno, lo accarezza timidamente, gli prepara la sua roba, con una tenerezza commovente. Ah, se tutto ciò fosse amore !... — Armando — gli dice alla mattina Liliana, mentre lo guarda fare colazione, e manca poco alla partenza. — Ho visto Raimondo stamattina, per caso. — Ah... A lui si ferma il boccone in bocca e non vuol più andar giù. Ma non osa alzare gli occhi. — L'hai veduto... — Per caso. Andava a pattinare, lui. — Già... A tutta prima egli non comprende, ma poi, a poco a poco, sente quel che c'è di definitivo, nell'accento di sua moglie, di lusinghiero per lui, di ammirativo, di dolce, di amoroso. E tutto si illumina in lui, si accende come una fiamma di trionfo. Questa volta finalmente arriva primo Primo a partire, primo a combattere, lui, il pulcin bagnato !... La fiamma di orgoglio e di gioia gli sale alla fronte e sembra farlo bello, mentre sua moglie lo guarda a mani giunte, piena di adorazione, con un sorriso in cui treman lacrime dolci. Ed egli è tesi felice che non osa muoversi, per non rompere l'incanto di quel minuto divino. Carola Prosperi.

Persone citate: Carola Prosperi