La vittima confessata della battaglia del Canale di Sicilia

La vittima confessata della battaglia del Canale di Sicilia La vittima confessata della battaglia del Canale di Sicilia L'annuncio dell'Ammiragliato Lisbona, 16 gennaio. L'Ammiragliato britannico annuncia che l'incrociatore Southampton, di 9 mila tonnellate, che era stato colpito durante l'attacco aereo nel Mediterraneo venerdì scorso, deve considerarsi perduto. Il fuoco che era scoppiato a bordo assunse più tardi tali proporzioni che la nave dovette essere abbandonata. Si riscontrò in seguito che era assolutamente impossibile rimorchiare in porto il Southampton; quindi la nave fu affondata dal suo equipaggio. A poco per volta l'Ammiragliato britannico incomincia a dire la verità sugli scontri del Canale di Sicilia. Ecco ora l'annuncio dell'affondamento dell' incrociatore Southampton. Come si ricorderà, faceva parte della scorta del convoglio che recava in Grecia materiale da guerra. Il primo attacco avvenne all'alba del giorno 10 per opera delle torpediniere Vega e Borea che si trovavano nei Canale di Sicilia in normale servizio di vigilanza. Avvistata la formazione nemica, le due torpediniere si lanciavano all'attacco con un ardimento inaudito; tale da rasentare la temerarietà. La sproporzione delle forze fra le due piccole unità italiane e le navi nemiche era difatti enorme. I siluri del «Vega» e del «Borea» raggiunsero il segno e poco dopo venne osservato che un incrociatore inglese era sbandato di trenta gradi. Solamente nella fase di allontanamento le nostre siluranti di superficie venivano fatte segno al fuoco di due cacciatorpediniere nemici appoggiati dagli altri in crociatori. Durante fi combatti mento, due caccia avversari venivano colpiti e incendiati. Uno di tuesti è probabilmente il Gallant, ato come danneggiato grave mente dallo stesso Ammiragliato britannico, mentre non è impro- babile che sia stato invece affondato. Successivamente intervenivano gli aerei italiani ed una aliquota di apparecchi germanici del C.A.T., che infliggevano gravi danni alle navi nemiche. Un eloquente riconoscimento dell'audacia e della bravura dei piloti dell'Asse è nel racconto del corrispondente della News Agency che era a bordo della portaerei Illustrious. L' incrociatore Southampton gravemente e ripetutamente colpito, è incendiato. L'incrociatore inglese Southampton ha dato il suo nome ad altre dieci unità del genere. Era stato costruito nei cantieri di Brown Clyclebank nel quadriennio 193437. Dislocava 9100 tonnellate e come dimensioni misurava metri 178 per 18,8 per 5,5. Caratteristiche delle unità della classe Southampton sono le torri trinate nelle quali il cannone centrale appare arretrato rispetto ai due laterali, allo scopo di facilitare la manovra degli otturatori. Due ampie aviorimesse sono sistemate a ridosso del ponte di comando ai lati del fumaiolo prodiero, senza occasionare pertanto un grande ingombro. L'armamento è costituito da 12 cannoni da 152 millimetri caduno; da 8 cannoni da 102 millimetri, antiaeiei calibro 45 binati, da 4 cannoni da 47 millimetri, da 16 cannoni da 44 millimetri, antiaerei a otto canne, da 6 lanciasiluri da 533 millimetri in impianti trinati, da una catapulta e da tre aerei. Come mezzi protettivi, l'incrociatore recava in verticale una corazza di spessore mass'imo di 127 millimetri, in orizzontale un ponte di 51 millimetri, una torre di comando con una corazza di 102 millimetri e torri con una coraz zatura di 50 millimetri. Il suo apnarato motore era costituito da turbine Parsons, ad ingranaggi che sviluppano 75 mila cavalli vapore. Aveva quattro eli- che, otto caldaie Yadrow a nafta e, come combustibile, una riserva &Ì?J?_t2?^^t±if^1V?i?^„iì2! velocità di 32.5 nodi. L'equipaggio degli incrociatori tipo Soutjutm | prò* si compone di settecento uo mini. La mole dell'incrociatore « Southampton », La vittima confessata della battaglia del Canale di Sicilia La vittima confessata della battaglia del Canale di Sicilia L'annuncio dell'Ammiragliato Lisbona, 16 gennaio. L'Ammiragliato britannico annuncia che l'incrociatore Southampton, di 9 mila tonnellate, che era stato colpito durante l'attacco aereo nel Mediterraneo venerdì scorso, deve considerarsi perduto. Il fuoco che era scoppiato a bordo assunse più tardi tali proporzioni che la nave dovette essere abbandonata. Si riscontrò in seguito che era assolutamente impossibile rimorchiare in porto il Southampton; quindi la nave fu affondata dal suo equipaggio. A poco per volta l'Ammiragliato britannico incomincia a dire la verità sugli scontri del Canale di Sicilia. Ecco ora l'annuncio dell'affondamento dell' incrociatore Southampton. Come si ricorderà, faceva parte della scorta del convoglio che recava in Grecia materiale da guerra. Il primo attacco avvenne all'alba del giorno 10 per opera delle torpediniere Vega e Borea che si trovavano nei Canale di Sicilia in normale servizio di vigilanza. Avvistata la formazione nemica, le due torpediniere si lanciavano all'attacco con un ardimento inaudito; tale da rasentare la temerarietà. La sproporzione delle forze fra le due piccole unità italiane e le navi nemiche era difatti enorme. I siluri del «Vega» e del «Borea» raggiunsero il segno e poco dopo venne osservato che un incrociatore inglese era sbandato di trenta gradi. Solamente nella fase di allontanamento le nostre siluranti di superficie venivano fatte segno al fuoco di due cacciatorpediniere nemici appoggiati dagli altri in crociatori. Durante fi combatti mento, due caccia avversari venivano colpiti e incendiati. Uno di tuesti è probabilmente il Gallant, ato come danneggiato grave mente dallo stesso Ammiragliato britannico, mentre non è impro- babile che sia stato invece affondato. Successivamente intervenivano gli aerei italiani ed una aliquota di apparecchi germanici del C.A.T., che infliggevano gravi danni alle navi nemiche. Un eloquente riconoscimento dell'audacia e della bravura dei piloti dell'Asse è nel racconto del corrispondente della News Agency che era a bordo della portaerei Illustrious. L' incrociatore Southampton gravemente e ripetutamente colpito, è incendiato. L'incrociatore inglese Southampton ha dato il suo nome ad altre dieci unità del genere. Era stato costruito nei cantieri di Brown Clyclebank nel quadriennio 193437. Dislocava 9100 tonnellate e come dimensioni misurava metri 178 per 18,8 per 5,5. Caratteristiche delle unità della classe Southampton sono le torri trinate nelle quali il cannone centrale appare arretrato rispetto ai due laterali, allo scopo di facilitare la manovra degli otturatori. Due ampie aviorimesse sono sistemate a ridosso del ponte di comando ai lati del fumaiolo prodiero, senza occasionare pertanto un grande ingombro. L'armamento è costituito da 12 cannoni da 152 millimetri caduno; da 8 cannoni da 102 millimetri, antiaeiei calibro 45 binati, da 4 cannoni da 47 millimetri, da 16 cannoni da 44 millimetri, antiaerei a otto canne, da 6 lanciasiluri da 533 millimetri in impianti trinati, da una catapulta e da tre aerei. Come mezzi protettivi, l'incrociatore recava in verticale una corazza di spessore mass'imo di 127 millimetri, in orizzontale un ponte di 51 millimetri, una torre di comando con una corazza di 102 millimetri e torri con una coraz zatura di 50 millimetri. Il suo apnarato motore era costituito da turbine Parsons, ad ingranaggi che sviluppano 75 mila cavalli vapore. Aveva quattro eli- che, otto caldaie Yadrow a nafta e, come combustibile, una riserva &Ì?J?_t2?^^t±if^1V?i?^„iì2! velocità di 32.5 nodi. L'equipaggio degli incrociatori tipo Soutjutm | prò* si compone di settecento uo mini. La mole dell'incrociatore « Southampton »,

Persone citate: Borea, Brown Clyclebank, Gallant, Parsons, Vega

Luoghi citati: Grecia, Lisbona, Sicilia