CINEMA E TEATRI

CINEMA E TEATRI CINEMA E TEATRI l a o e o Sullo schermo: Piccolo alpino di 0. Biancoli - Forza, Giorgio! di G. Kimmins Figlio o almeno parente pròssimo del Tamburino sardo di deamicisiana memoria, questo Piccolo alpino di Salvator Gotta, che da anni è un libro di successo per 1 ragazzi e che ha conservato viva una tradizione di letteratura patriottica per il mondo piccino, non poteva non tentare i produttori cinematografici. La vicenda ha in sè spunti cosi vari, così vasti, cosi umani da offrire tutto per un buon film. E difatti ne è venuto fuori, per merito di Tolnay, Biancoli e Di Carpegna un buon soggetto, denso di risorse sul quale Biancoli si è cimentato per trarne un film che non mancherà di avere successo specie nel mondo dei fanciulli. Con mano leggera e avveduta, non senza sapienza di scorci e d'impostazione delle situazioni e. diciamolo pure, lasciando vive certe ingenuità che sono proprie della letteratura per ragazzi, la vicenda è condotta con un ritmo stringato e sicuro, ben raccontata, senza lungaggini con ottimo studio di caratteri, varietà di tipi, creazione azzeccata di ambienti, talvolta non facili da rendere. La vicenda è nota. Un ragazzo viene condotto dal babbo in montagna. Una valanga sorprende i due escursionisti. Il fanciullo, salvato da un montanaro, crede che il padre sia morto nella sciagura e, temendo di ritornare presso una zia troppo severa, ritenendosi ormai solo al mondo, segue .il suo salvatore richiamato alle armi (siamo allo scoppio della guerra 1915-18). Il piccolo riesce, dopo molte vicende, a farsi arruolare in un battaglione di alpini ch'è in prima linea, scopre due spie, è fatto prigioniero e portato in un orfanatrofio austriaco. Evade e raggiunge il Piave, che attraversa a nuoto, in tempo per vedere i nostri strappare la vittoria e ritrovare il babbo, ufficiale degli alpini e il suo capitano diventato colonnello per merito di guerra. All'eroico ragazzo il vecchio professore di ginnasio che dava i pensi, consegna la medaglia al valore. Elio Sannangelo, il quattordicenne protagonista, già reso celebre da un concorso per la scelta proprio in questa parte, sebbene appaia in taluni momenti troppo scaltrito e non conservi quella meravigliosa e toccante ingenuità della fanciullezza, è tuttavia efficacissimo, davvero commovente in talune sequenze e sempre attento e bene in parte. Ottimi accanto a lui Mario Ferrari e Filippo Scelzo. Assai indovinate le due macchiette dì « veci alpini » schizzate da Annibale Betrone e Cesco Baseggio. Forza Giorgio! ci mostra come un gelatiere, attraverso molte lepide, strane e inverosimili avventure, diventi fantino, innamori una ragazza e vinca un gran premio ippico, montando un focosissimo cavallo e cantando canzonette. Giorgio Formby, il protagonista di Vorrei volare, sebbene sia talvolta divertente, è certo lontano dal suo felicissimo film precedente che tutti ricordiamo. Ia CINEMA E TEATRI CINEMA E TEATRI l a o e o Sullo schermo: Piccolo alpino di 0. Biancoli - Forza, Giorgio! di G. Kimmins Figlio o almeno parente pròssimo del Tamburino sardo di deamicisiana memoria, questo Piccolo alpino di Salvator Gotta, che da anni è un libro di successo per 1 ragazzi e che ha conservato viva una tradizione di letteratura patriottica per il mondo piccino, non poteva non tentare i produttori cinematografici. La vicenda ha in sè spunti cosi vari, così vasti, cosi umani da offrire tutto per un buon film. E difatti ne è venuto fuori, per merito di Tolnay, Biancoli e Di Carpegna un buon soggetto, denso di risorse sul quale Biancoli si è cimentato per trarne un film che non mancherà di avere successo specie nel mondo dei fanciulli. Con mano leggera e avveduta, non senza sapienza di scorci e d'impostazione delle situazioni e. diciamolo pure, lasciando vive certe ingenuità che sono proprie della letteratura per ragazzi, la vicenda è condotta con un ritmo stringato e sicuro, ben raccontata, senza lungaggini con ottimo studio di caratteri, varietà di tipi, creazione azzeccata di ambienti, talvolta non facili da rendere. La vicenda è nota. Un ragazzo viene condotto dal babbo in montagna. Una valanga sorprende i due escursionisti. Il fanciullo, salvato da un montanaro, crede che il padre sia morto nella sciagura e, temendo di ritornare presso una zia troppo severa, ritenendosi ormai solo al mondo, segue .il suo salvatore richiamato alle armi (siamo allo scoppio della guerra 1915-18). Il piccolo riesce, dopo molte vicende, a farsi arruolare in un battaglione di alpini ch'è in prima linea, scopre due spie, è fatto prigioniero e portato in un orfanatrofio austriaco. Evade e raggiunge il Piave, che attraversa a nuoto, in tempo per vedere i nostri strappare la vittoria e ritrovare il babbo, ufficiale degli alpini e il suo capitano diventato colonnello per merito di guerra. All'eroico ragazzo il vecchio professore di ginnasio che dava i pensi, consegna la medaglia al valore. Elio Sannangelo, il quattordicenne protagonista, già reso celebre da un concorso per la scelta proprio in questa parte, sebbene appaia in taluni momenti troppo scaltrito e non conservi quella meravigliosa e toccante ingenuità della fanciullezza, è tuttavia efficacissimo, davvero commovente in talune sequenze e sempre attento e bene in parte. Ottimi accanto a lui Mario Ferrari e Filippo Scelzo. Assai indovinate le due macchiette dì « veci alpini » schizzate da Annibale Betrone e Cesco Baseggio. Forza Giorgio! ci mostra come un gelatiere, attraverso molte lepide, strane e inverosimili avventure, diventi fantino, innamori una ragazza e vinca un gran premio ippico, montando un focosissimo cavallo e cantando canzonette. Giorgio Formby, il protagonista di Vorrei volare, sebbene sia talvolta divertente, è certo lontano dal suo felicissimo film precedente che tutti ricordiamo. Ia