MILIONI di piccoli risparmiatori

MILIONI di piccoli risparmiatori MILIONI di piccoli risparmiatori Milioni di piccoli e medi risparmiatori affidano metodicamente tutti i loro risparmi in prestito allo Stato. Non si tratta, complessivamente, di capitali esigui, la media mensile ammonta a due miliardi e mezzo, talvolta supera i tre. Chi sono questi risparmiatori ? Operai e persone di servizio, impiegati ed agricoltori, professionisti e piccoli commercianti. Sono centinaia di migliaia, milioni di lavoratori per cui il risparmio significa rinunzie, sacrifici. Rinunzie e sacrifici che sono impesti da un alto senso di dignità della vita. Un uomo che rinunzia ad un bene immediato, che potrebbe rendergli meno aspra la vita per accumulare un po' di denaro, mira a garantirsi l'avvenire. Pochi sperano di poter formare un capitale per vivere di rendita, l'enorme maggioranza vuole soltanto assicurarsi una riserva che gli garantisca l'indipendenza nei giorni difficili. Ogni cento lire risparmiate in questa forma rappresentano sempre il frutto d'un duro lavoro. Difendere gli interessi di questi risparmiatori è un compito particolarmente sentito dal Regime. Le recenti disposizioni fiscali .e preventive decise dal Ministro delle Finanze per limitare la speculazione delle Borse entrano in queste direttive. Sul vasto mercato dei valori mobiliari, che comprende azioni industriali, obbligazioni private e fondi pubblici, il Regime, con tutta la sua forza, creerà sempre una situazione di privilegio in favore dei suoi creditori. Se il capitale dovrà dare una partecipazione di oneri per il pagamento delle spese di guerra, lo Stato Fascista non permetterà certamente che si ripetano i fenomeni speculativi ed immorali che sono avvenuti durante la guerra tra il 1915 ed il '18: il piccolo risparmio sarà soprattutto difeso. Il piccolo risparmio che nel momento attuale, sicuro nella vittoria e della solidità della moneta, — malgrado fenomeni provvisori di aumenti di prezzo dovuti a contingenze transitorie ed eccezionali — dà un efficace contributo al finanziamento delle spese di guerra. MILIONI di piccoli risparmiatori MILIONI di piccoli risparmiatori Milioni di piccoli e medi risparmiatori affidano metodicamente tutti i loro risparmi in prestito allo Stato. Non si tratta, complessivamente, di capitali esigui, la media mensile ammonta a due miliardi e mezzo, talvolta supera i tre. Chi sono questi risparmiatori ? Operai e persone di servizio, impiegati ed agricoltori, professionisti e piccoli commercianti. Sono centinaia di migliaia, milioni di lavoratori per cui il risparmio significa rinunzie, sacrifici. Rinunzie e sacrifici che sono impesti da un alto senso di dignità della vita. Un uomo che rinunzia ad un bene immediato, che potrebbe rendergli meno aspra la vita per accumulare un po' di denaro, mira a garantirsi l'avvenire. Pochi sperano di poter formare un capitale per vivere di rendita, l'enorme maggioranza vuole soltanto assicurarsi una riserva che gli garantisca l'indipendenza nei giorni difficili. Ogni cento lire risparmiate in questa forma rappresentano sempre il frutto d'un duro lavoro. Difendere gli interessi di questi risparmiatori è un compito particolarmente sentito dal Regime. Le recenti disposizioni fiscali .e preventive decise dal Ministro delle Finanze per limitare la speculazione delle Borse entrano in queste direttive. Sul vasto mercato dei valori mobiliari, che comprende azioni industriali, obbligazioni private e fondi pubblici, il Regime, con tutta la sua forza, creerà sempre una situazione di privilegio in favore dei suoi creditori. Se il capitale dovrà dare una partecipazione di oneri per il pagamento delle spese di guerra, lo Stato Fascista non permetterà certamente che si ripetano i fenomeni speculativi ed immorali che sono avvenuti durante la guerra tra il 1915 ed il '18: il piccolo risparmio sarà soprattutto difeso. Il piccolo risparmio che nel momento attuale, sicuro nella vittoria e della solidità della moneta, — malgrado fenomeni provvisori di aumenti di prezzo dovuti a contingenze transitorie ed eccezionali — dà un efficace contributo al finanziamento delle spese di guerra.