Il pattinaggio di velocità su ghiaccio

Il pattinaggio di velocità su ghiaccio Il pattinaggio di velocità su ghiaccio Le possibilità degli atleti che saranno in gara sulla pista di Bardonecchia assioma ormai arcinoto — danno ìmnnlorI campionati italiani di velocità su ghiaccio, in programma per domani e domenica prossima a Bardonecchia, riportano in evidenza una specialità dello sport invernale elegante dal Iato spettacolare, utilissima come pratica di cultura fisica, ma purtroppo non così diffusa in Italia come meriterebbe. Nella stagione due sole sono, infatti, le manifestazioni veramente importanti aperte ai velocisti dai lunghi pattini: i campionati assoluti sopracitati ed i Littoriali. Per il resto è fortuna se sporadicamente appassionati di buona volontà riescono ad organizzare una gara, cerne hanno fatto quest'anno i camerati del Guf Varese, a Ghirla, o come nel passato si è visto in taluni centri invernali, tra cui Bardonecchia e Madonna di Campiglio. Simile situazione organizzativa si ripercuote sul numero e sul valore degli atleti. Poche gare — è pPandqCCrTartrnrmidatsngpochi campioni, e cesi si può vedere attualmente che, tolto a Milano e a Torino, dove rispettivamente pista artificiale e molta pas. sione aiutano gli entusiasmi, scarsissimi sono i praticanti del pattinaggio di velocità, pochi quelli che riescono a mettersi in evidenza. Ogni anno assistiamo pertanto nei campionati italiani ad un eterno duello tra le < maglie nere » del Guf Milano e quelle azzurre indossate dai goliardi torinesi; ai Littoriali vediamo gli stessi protagonisti lottare per i primi posti, mentre atleti di altre città, Padova, Genova, Catania, Venezia, ed ultimamente Varese, compaiono e scompaiono senza poter trovare tra un edizione e l'altra della massima gara studentesca altre com petizioni che li spingano a (ledi carsi con passione e continuità a questo bellissimo sport. Si potrà obiettare che è facile incitare all'organizzazione di gare, ma molto difficile organizzarle se... mancano le piste di ghiaccio su cui farle svolgere. E' vero. Ma non è men vero che anche quei pochi centri cosi fortunati da poter vantare un percorso regolamentare, svolgono un'attività tutt'altro che proporzionata al complesso di fatiche e di spese che costa una pista di ghiaccio. Poco sappiamo n delle condizioni in cui si trovano m questa stagione le piste esisten ti ed è anche comprensibile se nel- le attuali circostanze non si abbia modo a pensare al pattinaggio di velocità, ma negli anni passati quante gare hanno organizzato tolto i Littoriali, Ortisei e Marion na c iglio? Quante, con la cdIfzttlssbttZultrnrse o i e o e e o e i ù i i a medesima eccezione, Cortina o San Martino di Castrozza, quante Bardonecchia tolti i campionati Italiani? Ben poche fra tutte e qualche pista nemmeno una. Ora non costerebbe molta fatica nè spesa stanziare una decina di medaglie misurare un ovale sul ghiaccio, segnarlo con un po' di colore ed invitare ad una competizione chiunque sappia stare in piedi sui pattini. Saranno magari dapprima i ragazzini del luogo a riportare le vittorie, ma è proprio tra questi che bisogna spargere il seme della propaganda. Quanto abbiamo detto per i centri che hanno le piste ghiacciate di velocità migliori in Italia, potrebbe valere per tutti i luoghi dove esiste un campo di pattinaggio. Occorrerebbero, in questi ùltimi casi, maggior buona volontà da parte degli organizzatori e un po' di spinto di adattamento da parte degli atleti obbligati a girare in spàzio ristretto e con curve a raggio limitato;'ma per la propaganda anche queste competizioni ridotte servirebbero moltissimo e, affiancate a quelle su piste regolamentari, darebbero un buon incremento allo sport. La disgressione è stata lunga prima di parlare dei campionati di cui è imminente la diciassettesima edizione, ma dettata dalla passione per uno sport poco noto ed in compenso molto bello Veniamo ora alle gare di domani e domenica e, salutando con grato animo il C. S. Bardonecchia, che, assieme al Direttorio Provinciale F.I.S.I. di Torino, da quattro anni a questa parte si preoccupa di assicurare alla pista più bella d'Italia la manifestazione velocistica più importante d'Italia, auguriamoci che il tempo diventi piu propizio e conceda il freddo sereno adatto alla buona formazione del ghiaccio. Riguardo poi al concorrenti ed alle loro possibilità non è difficile fare previsioni: collettivamente la lotta sarà anche stavolta ristretta tra milanesi e torinesi; individualmente i primi, che possono contare su uomini più preparati, dovrebbero aggiudicarsi il maggior numero di titoli. Tra le « maglie nere » accanto rigspvnscDnlpCc- lall'ottimo Perucca. che dal '35 ha r continuato ad aggiudicarsi in serie I titoli di littore e di campione dia- t^. ^ „ 8Uft f to -' gi o n e . - merosi promettenti giovani. Pcs siamo ricordare fra questi Celotti, attuale primatista dei 500 e dei 1500, Bozzolo, due volte campione ItaliSWB^^ Assieme ad e&>: saranno probabili partecipanti atleti distintisi recentemente nella riunione dl Ghirla: Fresia e Rusconi, i cui tempi rive1 nino ottime possibilità. .vr-mo chiara e invece la situazione nelle file dei piemontesi, do ve Àgudio, più volte littore, cam- merosi. Rappresenterebbero una nota lieta, ma soprattutto un nuovo simpatico imprevisto: quello capace di dar luogo alle più rosee speranze. Paolo Bertoldi pione d'Italia e grande rivale di Perucca, si è ritirato dallo sport attivo e Aliarla e Cattò, sono tenuti lontani dalle gare per motivi di carattere militare. Resta dunque ai giovani Rava, Vaccarino, Cappabianca e Vittorio e Fabio Cartasegna il compito di difendere il buon nome e la tradizione di Torino. Lo faranno anche se gli avversari appaiono difficili e favoriti dalle maggiori possibilità avute di ben propararsi. E gli altri? Gli altri, se ci saranno, potranno essere i cortinesi o i ■padovani che, se non erriamo, hanno fatto altre volte timide apparizioni nei campionati italiani; potranno essere gli studenti di Varese, nuovi entusiasti adepti dello sport velocistico; potrebbero essere pattinatori sconosciuti partiti da paesi alpini vicini e lontani. Auguriamoci che scendano in gara veramente e che siano nu- niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiihiiiiiiiiiiiii Il pattinaggio di velocità su ghiaccio Il pattinaggio di velocità su ghiaccio Le possibilità degli atleti che saranno in gara sulla pista di Bardonecchia assioma ormai arcinoto — danno ìmnnlorI campionati italiani di velocità su ghiaccio, in programma per domani e domenica prossima a Bardonecchia, riportano in evidenza una specialità dello sport invernale elegante dal Iato spettacolare, utilissima come pratica di cultura fisica, ma purtroppo non così diffusa in Italia come meriterebbe. Nella stagione due sole sono, infatti, le manifestazioni veramente importanti aperte ai velocisti dai lunghi pattini: i campionati assoluti sopracitati ed i Littoriali. Per il resto è fortuna se sporadicamente appassionati di buona volontà riescono ad organizzare una gara, cerne hanno fatto quest'anno i camerati del Guf Varese, a Ghirla, o come nel passato si è visto in taluni centri invernali, tra cui Bardonecchia e Madonna di Campiglio. Simile situazione organizzativa si ripercuote sul numero e sul valore degli atleti. Poche gare — è pPandqCCrTartrnrmidatsngpochi campioni, e cesi si può vedere attualmente che, tolto a Milano e a Torino, dove rispettivamente pista artificiale e molta pas. sione aiutano gli entusiasmi, scarsissimi sono i praticanti del pattinaggio di velocità, pochi quelli che riescono a mettersi in evidenza. Ogni anno assistiamo pertanto nei campionati italiani ad un eterno duello tra le < maglie nere » del Guf Milano e quelle azzurre indossate dai goliardi torinesi; ai Littoriali vediamo gli stessi protagonisti lottare per i primi posti, mentre atleti di altre città, Padova, Genova, Catania, Venezia, ed ultimamente Varese, compaiono e scompaiono senza poter trovare tra un edizione e l'altra della massima gara studentesca altre com petizioni che li spingano a (ledi carsi con passione e continuità a questo bellissimo sport. Si potrà obiettare che è facile incitare all'organizzazione di gare, ma molto difficile organizzarle se... mancano le piste di ghiaccio su cui farle svolgere. E' vero. Ma non è men vero che anche quei pochi centri cosi fortunati da poter vantare un percorso regolamentare, svolgono un'attività tutt'altro che proporzionata al complesso di fatiche e di spese che costa una pista di ghiaccio. Poco sappiamo n delle condizioni in cui si trovano m questa stagione le piste esisten ti ed è anche comprensibile se nel- le attuali circostanze non si abbia modo a pensare al pattinaggio di velocità, ma negli anni passati quante gare hanno organizzato tolto i Littoriali, Ortisei e Marion na c iglio? Quante, con la cdIfzttlssbttZultrnrse o i e o e e o e i ù i i a medesima eccezione, Cortina o San Martino di Castrozza, quante Bardonecchia tolti i campionati Italiani? Ben poche fra tutte e qualche pista nemmeno una. Ora non costerebbe molta fatica nè spesa stanziare una decina di medaglie misurare un ovale sul ghiaccio, segnarlo con un po' di colore ed invitare ad una competizione chiunque sappia stare in piedi sui pattini. Saranno magari dapprima i ragazzini del luogo a riportare le vittorie, ma è proprio tra questi che bisogna spargere il seme della propaganda. Quanto abbiamo detto per i centri che hanno le piste ghiacciate di velocità migliori in Italia, potrebbe valere per tutti i luoghi dove esiste un campo di pattinaggio. Occorrerebbero, in questi ùltimi casi, maggior buona volontà da parte degli organizzatori e un po' di spinto di adattamento da parte degli atleti obbligati a girare in spàzio ristretto e con curve a raggio limitato;'ma per la propaganda anche queste competizioni ridotte servirebbero moltissimo e, affiancate a quelle su piste regolamentari, darebbero un buon incremento allo sport. La disgressione è stata lunga prima di parlare dei campionati di cui è imminente la diciassettesima edizione, ma dettata dalla passione per uno sport poco noto ed in compenso molto bello Veniamo ora alle gare di domani e domenica e, salutando con grato animo il C. S. Bardonecchia, che, assieme al Direttorio Provinciale F.I.S.I. di Torino, da quattro anni a questa parte si preoccupa di assicurare alla pista più bella d'Italia la manifestazione velocistica più importante d'Italia, auguriamoci che il tempo diventi piu propizio e conceda il freddo sereno adatto alla buona formazione del ghiaccio. Riguardo poi al concorrenti ed alle loro possibilità non è difficile fare previsioni: collettivamente la lotta sarà anche stavolta ristretta tra milanesi e torinesi; individualmente i primi, che possono contare su uomini più preparati, dovrebbero aggiudicarsi il maggior numero di titoli. Tra le « maglie nere » accanto rigspvnscDnlpCc- lall'ottimo Perucca. che dal '35 ha r continuato ad aggiudicarsi in serie I titoli di littore e di campione dia- t^. ^ „ 8Uft f to -' gi o n e . - merosi promettenti giovani. Pcs siamo ricordare fra questi Celotti, attuale primatista dei 500 e dei 1500, Bozzolo, due volte campione ItaliSWB^^ Assieme ad e&>: saranno probabili partecipanti atleti distintisi recentemente nella riunione dl Ghirla: Fresia e Rusconi, i cui tempi rive1 nino ottime possibilità. .vr-mo chiara e invece la situazione nelle file dei piemontesi, do ve Àgudio, più volte littore, cam- merosi. Rappresenterebbero una nota lieta, ma soprattutto un nuovo simpatico imprevisto: quello capace di dar luogo alle più rosee speranze. Paolo Bertoldi pione d'Italia e grande rivale di Perucca, si è ritirato dallo sport attivo e Aliarla e Cattò, sono tenuti lontani dalle gare per motivi di carattere militare. Resta dunque ai giovani Rava, Vaccarino, Cappabianca e Vittorio e Fabio Cartasegna il compito di difendere il buon nome e la tradizione di Torino. Lo faranno anche se gli avversari appaiono difficili e favoriti dalle maggiori possibilità avute di ben propararsi. E gli altri? Gli altri, se ci saranno, potranno essere i cortinesi o i ■padovani che, se non erriamo, hanno fatto altre volte timide apparizioni nei campionati italiani; potranno essere gli studenti di Varese, nuovi entusiasti adepti dello sport velocistico; potrebbero essere pattinatori sconosciuti partiti da paesi alpini vicini e lontani. Auguriamoci che scendano in gara veramente e che siano nu- niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiihiiiiiiiiiiiii