L'eroica fine del colonnello Zacco

L'eroica fine del colonnello Zacco L'eroica fine del colonnello Zacco Quattordici grami di combattimenti alla testa dei suoi, il nemico in fuga, e un proiettile lo uccide mentre sta per cogliere la vittoria (Da uno dei nostri inviati) i Dal fronte greco-albanese, gennaio. La guerra di boscaglia offre difficoltà enormi per l'impiego degli uomini e dei mezzi, quando le condizioni climatiche sono buone; tali difficoltà aumentano enormemente allorché la pioggia, la neve e il freddo intenso ostacolano il trasporto delle munizioni e dei viveri rendendo difficile l'affluire dei rinforzi attraverso i sentieri trasformati in torrenti. In tali momenti l'azione di un comandante ha da essere particolarmente avveduta, energica, intelligente. Queste qualità possedeva in massimo grado il colonnello Luigi Zacco, che assunse in un momento di eccezionale difficoltà per le pessime condizioni del clima e per la pressione che il ncniico esercitava contro le nostre file, il comando dell'84" Reggimento della Divisione di montagna « Venezia ». Era il 5 novembre. . i o e i o o o i Dal 5 al 18 novembre Quello stesso giorno il nemico, dopo una intensa preparazione di fuoco con artiglierie e mortai, attaccò in forze le nostre posizioni; venne ricacciato con un energico contrattacco dei fanti entusiasmati dalla presenza del loro colon nello che, alla testa dei repartì, era Stato il primo a scattare dalle posizioni. Dopo il contrattacco venne l'azione di ripiegamento sulle posizioni di resistenza; il colonnello Zacco formò allora quella colonna che doveva prendere il suo nome, e che fu composta da battaglioni di fanti e di Camicie Nere e da batterie di accompagnamento. Il movimento, sebbene svolto con un tempo veramente proibitivo e sotto il fuoco intenso delle batterie nemiche, avvenne in ordine perfetto; sulle nuove posizioni, la colonna si schierò con tutti i suoi effettivi intatti di uomini e di materiali. Durante il giorno 7 e nei due successivi, l'attività dei nemici fu limitata a qualche puntata offensiva, subito contenuta; mentre la artiglieria batteva a più riprese le nostre posizioni, intensificando la sua azione durante il giorno 9. Il colonnello Zacco, che preve-deva imminente un nuovo attacco in forze, intensificò durante la giornata e nella nottata l'azione Ielle pattuglie che avevano il coniDito di conoscere le intenzioni del nemico; e prese tutte le disposizioni per una difesa ad oltranza. Il giorno 10 si ebbe il primo violento attacco che fu magnificamente contenuto; al nemico furono inflitte gravi perdite. Nei tre giorni seguenti, le azioni offensive del nemico si ripeterono a vari intervalli ma con minore intensità: chiaro segno che le fanterie greche dovevano essere state duramente provate. Il giorno 14, dopo un infernale fuoco» di preparazione con cannoni e mortai, i greci tornarono con truppe fresche all'attacco e il combattimento assunse subito proporzioni di eccezionale violenza e audacia da ambo le parti. Tra il nevischio che turbinava per la violenza del vento, attacchi e contrattacchi si susseguirono senza soste, e l'eroica resistenza delle Camicie Nere e dei fanti animati e condotti alla baionetta dal loro colonnello, non potè impedire che le nostre posizioni fossero intaccate in alcuni punti. Un battaglione venne allora avanzato sulla linea del fuoco. Il colonnello Zacco si pose alla sua testa e con veementi contrattacchi rigettò il nemico dalle posizioni che aveva appena conquistato. La situazione venne così ristabilita. Alla baionetta Vani risultarono i tentativi di riconquista da parte dei greci du rante il resto della giornata, e nel lmsdnltgpitcv l a e o e i e e u a e o . -[dall'eroico e n i a n a e i la successiva mattinata da.l 15; ma nel pomeriggio di quello stesso giorno, senza curarsi delle perdite che aveva subito e subiva, il nemico lanciava nuove forze nella lotta; dopo un combattimento protrattosi a lungo, durante il quale gli uomini di Zacco davano nuove prove di indomito valore, i greci intaccavano ancora in alcuni punti la nostra linea di resistenza. Il colonnello si poneva ancora una volta alla testa dei suoi soldati e con ardente slancio, alla baionetta riconquistava le posizioni. La energica decisione e il valore del comandante che, con il suo esempio, era riuscito ad infondere nuove energie ai suoi uomini tanto duramente provati, permetteva ancora una volta di ristabilire la posizione. Nuove accanite azioni i greci continuavano a intessere tutto il pomeriggio, nella vana speranza di fiaccare la resistenza eroica delle Camicie Nere e dei fanti; ma i nostri non cedevano, e ad ogni puntata offensiva del nemico rispondevano rigettando l'avversario sulle posizioni di partenza. Nella mattinata del 16, il nemico, indebolito si limitava a tenere le nostre posizioni sotto il fuo- ladRntbL1dcl.aco delle sue artiglierie e il tiro dei msuoi cannoni e dei suoi mortai.MFer buona parte del pomeriggio il fuoco continuò, controbattuto ef-1ficaeemente dalle nostre batterle.! Fu all'imbrunire che i greci ten tarono ancora una volta eli forzare le nostre linee. Gli uomini di Zacco non avrebbero avuto la possibilità di contrattaccare in causa del sopraggiungere della notte; e nella notte essi avrebbero se mai avuto il tempo per consolidarsi sulle posizioni eventualmente acquistate. Vana speranza e vano tentativo; anche questa volta, fanti e Camicie Nere, incuorati e incitati dal colonnello Zacco sempre presente fra i suoi uomini, ebbero ragione del nemico, che venne rigettato ancora con gravi perdite. Il giorno 17 trova i nostri uomini sempre più decisi a non cedere neppure un metro di quel terreno che avevano difeso a costo di tanto sacrificio. I greci, alle 7,55, ritornano; alla baionetta, i nostri guidati ancora una volta colonnello, li ricacciano. Se la resistenza dei nostri era di una tenacia senza pari, non meno tenace era la volontà del nemico di sgominare quella resistenza anche se i reiterati tentativi per fiaccarla erano ad esso costati perdite enormi. La vittoria e la morte i Il giorno 18 l'artiglieria nemicaibatte di nuovo con tiri bene ag- !giustati le nostre posizioni. E' l'inizio di un nuovo ravvivarsi della battaglia. I greci .allorché'credono che il fuoco dei loro cannoni abbia fatto breccia in mezzo ai nostri si lanciano in massa; il combattimento, tra rinfuriare degli elementi, assume una violenza inaudita. Le sorti si mantengono per vario tempo indecise; pòi il nemico riesce a conquistare a forza ancora di enormi sacrifici alcuni caposaldi della nostra linea. Il colonnello Zacco riorganizza i suoi uomini, si pone alla loro testa e alla baionetta ritorna sulle posizioni. L'impeto dei nostri guidati da un animatore di tale tempra non conosce limiti di sacrificio. I greci vengono affrontati sotto un fuoco infernale, vengono sloggati e poi inseguiti con la baionetta alle reni. E' con la visione di questa fuga disordinata del nemico che il colonnello Zacco, raggiunto da un proiettile nemico che gli produce una ferita mortale, cade alla testa dei suoi, concludendo, al posto d'onore e di gloria, la sua nobile esistenza di combattente di cinque guerre. II. massimo segno del valore, la medaglia d'oro proposta alla sua memoria, sarà il segno tangibile di tanto eroismo. Piero Busatti L'eroica fine del colonnello Zacco L'eroica fine del colonnello Zacco Quattordici grami di combattimenti alla testa dei suoi, il nemico in fuga, e un proiettile lo uccide mentre sta per cogliere la vittoria (Da uno dei nostri inviati) i Dal fronte greco-albanese, gennaio. La guerra di boscaglia offre difficoltà enormi per l'impiego degli uomini e dei mezzi, quando le condizioni climatiche sono buone; tali difficoltà aumentano enormemente allorché la pioggia, la neve e il freddo intenso ostacolano il trasporto delle munizioni e dei viveri rendendo difficile l'affluire dei rinforzi attraverso i sentieri trasformati in torrenti. In tali momenti l'azione di un comandante ha da essere particolarmente avveduta, energica, intelligente. Queste qualità possedeva in massimo grado il colonnello Luigi Zacco, che assunse in un momento di eccezionale difficoltà per le pessime condizioni del clima e per la pressione che il ncniico esercitava contro le nostre file, il comando dell'84" Reggimento della Divisione di montagna « Venezia ». Era il 5 novembre. . i o e i o o o i Dal 5 al 18 novembre Quello stesso giorno il nemico, dopo una intensa preparazione di fuoco con artiglierie e mortai, attaccò in forze le nostre posizioni; venne ricacciato con un energico contrattacco dei fanti entusiasmati dalla presenza del loro colon nello che, alla testa dei repartì, era Stato il primo a scattare dalle posizioni. Dopo il contrattacco venne l'azione di ripiegamento sulle posizioni di resistenza; il colonnello Zacco formò allora quella colonna che doveva prendere il suo nome, e che fu composta da battaglioni di fanti e di Camicie Nere e da batterie di accompagnamento. Il movimento, sebbene svolto con un tempo veramente proibitivo e sotto il fuoco intenso delle batterie nemiche, avvenne in ordine perfetto; sulle nuove posizioni, la colonna si schierò con tutti i suoi effettivi intatti di uomini e di materiali. Durante il giorno 7 e nei due successivi, l'attività dei nemici fu limitata a qualche puntata offensiva, subito contenuta; mentre la artiglieria batteva a più riprese le nostre posizioni, intensificando la sua azione durante il giorno 9. Il colonnello Zacco, che preve-deva imminente un nuovo attacco in forze, intensificò durante la giornata e nella nottata l'azione Ielle pattuglie che avevano il coniDito di conoscere le intenzioni del nemico; e prese tutte le disposizioni per una difesa ad oltranza. Il giorno 10 si ebbe il primo violento attacco che fu magnificamente contenuto; al nemico furono inflitte gravi perdite. Nei tre giorni seguenti, le azioni offensive del nemico si ripeterono a vari intervalli ma con minore intensità: chiaro segno che le fanterie greche dovevano essere state duramente provate. Il giorno 14, dopo un infernale fuoco» di preparazione con cannoni e mortai, i greci tornarono con truppe fresche all'attacco e il combattimento assunse subito proporzioni di eccezionale violenza e audacia da ambo le parti. Tra il nevischio che turbinava per la violenza del vento, attacchi e contrattacchi si susseguirono senza soste, e l'eroica resistenza delle Camicie Nere e dei fanti animati e condotti alla baionetta dal loro colonnello, non potè impedire che le nostre posizioni fossero intaccate in alcuni punti. Un battaglione venne allora avanzato sulla linea del fuoco. Il colonnello Zacco si pose alla sua testa e con veementi contrattacchi rigettò il nemico dalle posizioni che aveva appena conquistato. La situazione venne così ristabilita. Alla baionetta Vani risultarono i tentativi di riconquista da parte dei greci du rante il resto della giornata, e nel lmsdnltgpitcv l a e o e i e e u a e o . -[dall'eroico e n i a n a e i la successiva mattinata da.l 15; ma nel pomeriggio di quello stesso giorno, senza curarsi delle perdite che aveva subito e subiva, il nemico lanciava nuove forze nella lotta; dopo un combattimento protrattosi a lungo, durante il quale gli uomini di Zacco davano nuove prove di indomito valore, i greci intaccavano ancora in alcuni punti la nostra linea di resistenza. Il colonnello si poneva ancora una volta alla testa dei suoi soldati e con ardente slancio, alla baionetta riconquistava le posizioni. La energica decisione e il valore del comandante che, con il suo esempio, era riuscito ad infondere nuove energie ai suoi uomini tanto duramente provati, permetteva ancora una volta di ristabilire la posizione. Nuove accanite azioni i greci continuavano a intessere tutto il pomeriggio, nella vana speranza di fiaccare la resistenza eroica delle Camicie Nere e dei fanti; ma i nostri non cedevano, e ad ogni puntata offensiva del nemico rispondevano rigettando l'avversario sulle posizioni di partenza. Nella mattinata del 16, il nemico, indebolito si limitava a tenere le nostre posizioni sotto il fuo- ladRntbL1dcl.aco delle sue artiglierie e il tiro dei msuoi cannoni e dei suoi mortai.MFer buona parte del pomeriggio il fuoco continuò, controbattuto ef-1ficaeemente dalle nostre batterle.! Fu all'imbrunire che i greci ten tarono ancora una volta eli forzare le nostre linee. Gli uomini di Zacco non avrebbero avuto la possibilità di contrattaccare in causa del sopraggiungere della notte; e nella notte essi avrebbero se mai avuto il tempo per consolidarsi sulle posizioni eventualmente acquistate. Vana speranza e vano tentativo; anche questa volta, fanti e Camicie Nere, incuorati e incitati dal colonnello Zacco sempre presente fra i suoi uomini, ebbero ragione del nemico, che venne rigettato ancora con gravi perdite. Il giorno 17 trova i nostri uomini sempre più decisi a non cedere neppure un metro di quel terreno che avevano difeso a costo di tanto sacrificio. I greci, alle 7,55, ritornano; alla baionetta, i nostri guidati ancora una volta colonnello, li ricacciano. Se la resistenza dei nostri era di una tenacia senza pari, non meno tenace era la volontà del nemico di sgominare quella resistenza anche se i reiterati tentativi per fiaccarla erano ad esso costati perdite enormi. La vittoria e la morte i Il giorno 18 l'artiglieria nemicaibatte di nuovo con tiri bene ag- !giustati le nostre posizioni. E' l'inizio di un nuovo ravvivarsi della battaglia. I greci .allorché'credono che il fuoco dei loro cannoni abbia fatto breccia in mezzo ai nostri si lanciano in massa; il combattimento, tra rinfuriare degli elementi, assume una violenza inaudita. Le sorti si mantengono per vario tempo indecise; pòi il nemico riesce a conquistare a forza ancora di enormi sacrifici alcuni caposaldi della nostra linea. Il colonnello Zacco riorganizza i suoi uomini, si pone alla loro testa e alla baionetta ritorna sulle posizioni. L'impeto dei nostri guidati da un animatore di tale tempra non conosce limiti di sacrificio. I greci vengono affrontati sotto un fuoco infernale, vengono sloggati e poi inseguiti con la baionetta alle reni. E' con la visione di questa fuga disordinata del nemico che il colonnello Zacco, raggiunto da un proiettile nemico che gli produce una ferita mortale, cade alla testa dei suoi, concludendo, al posto d'onore e di gloria, la sua nobile esistenza di combattente di cinque guerre. II. massimo segno del valore, la medaglia d'oro proposta alla sua memoria, sarà il segno tangibile di tanto eroismo. Piero Busatti

Luoghi citati: Venezia