Gli intrighi inglesi sventati in Thailandia
Gli intrighi inglesi sventati in Thailandia Gli intrighi inglesi sventati in Thailandia mando thailandese appare chiaro lSciangai, 7 gennaio. i Dal comunicato di ieri del Co- j che si attendono operazioni mili- j tari assai più serie delle scaramuc-! ce avutesi finora alla frontiera ; dell'Indocina. Intense azioni di. fuoco si sono avute nella regione di Aranya ove i thailandesi si so- ! no impossessati di notevoli nuntil strategici. Anche le reciproche] azioni aeree hanno assunto mag-l giori proporzioni in più parti del] lunghissimo confine. Il comunicato thailandese affer- ma che cinque velivoli francesi so- no stati distrutti a terra e che ca serme e depositi di benzina sono stati efficacemente bombardati. I circoli governativi di Bangkok dichiarano di essere stati costretti a reagire contro gli indocinesi che il 4 corrente avevano aperto il fuoco nella zona di Aranya. A proposito, della situazione si rileva che l'Inghilterra non dissimulandosi l'importanza strategica della Thailandia specialmente in questo momento, non ha trascurato mezzo per attrarre, con minacce, con promesse ed allettamenti di ogni genere, nella propria orbita, il Governo di Bangok. Essa non ha compreso che il Governo thailandese, se lo ritenesse opportuno per i propri interessi non certo a Londra ed a Washington si rivolgerebbe chiedendo consiglio od aiuto, sebbene a Tokio. L'amicizia del Giappone, che esercita sempre una maggiore influenza in tutto l'Estremo Oriente è, infatti, molto apprezzata a Bangok. Certo — si osserva in questi circoli — l'Inghilterra non può vedere con indifferenza che il Giappone, il quale in base ai recenti accordi tiene anche dei presidi in Indocina, si trovi in cordialità di rapporti con la Thailandia e, considerando questo stato di cose come una nuova grave minaccia ai suoi vacillanti interessi asiatici non cessa di adoperarsi per indur re il Governo di Bangok a cambiare indirizzo. Ma i suoi tentativi sono falliti come sono falliti tutti quelli da essa organizzati per opporsi alla instaurazione di un nuovo ordine in Asia. (Stefani). Gli intrighi inglesi sventati in Thailandia Gli intrighi inglesi sventati in Thailandia mando thailandese appare chiaro lSciangai, 7 gennaio. i Dal comunicato di ieri del Co- j che si attendono operazioni mili- j tari assai più serie delle scaramuc-! ce avutesi finora alla frontiera ; dell'Indocina. Intense azioni di. fuoco si sono avute nella regione di Aranya ove i thailandesi si so- ! no impossessati di notevoli nuntil strategici. Anche le reciproche] azioni aeree hanno assunto mag-l giori proporzioni in più parti del] lunghissimo confine. Il comunicato thailandese affer- ma che cinque velivoli francesi so- no stati distrutti a terra e che ca serme e depositi di benzina sono stati efficacemente bombardati. I circoli governativi di Bangkok dichiarano di essere stati costretti a reagire contro gli indocinesi che il 4 corrente avevano aperto il fuoco nella zona di Aranya. A proposito, della situazione si rileva che l'Inghilterra non dissimulandosi l'importanza strategica della Thailandia specialmente in questo momento, non ha trascurato mezzo per attrarre, con minacce, con promesse ed allettamenti di ogni genere, nella propria orbita, il Governo di Bangok. Essa non ha compreso che il Governo thailandese, se lo ritenesse opportuno per i propri interessi non certo a Londra ed a Washington si rivolgerebbe chiedendo consiglio od aiuto, sebbene a Tokio. L'amicizia del Giappone, che esercita sempre una maggiore influenza in tutto l'Estremo Oriente è, infatti, molto apprezzata a Bangok. Certo — si osserva in questi circoli — l'Inghilterra non può vedere con indifferenza che il Giappone, il quale in base ai recenti accordi tiene anche dei presidi in Indocina, si trovi in cordialità di rapporti con la Thailandia e, considerando questo stato di cose come una nuova grave minaccia ai suoi vacillanti interessi asiatici non cessa di adoperarsi per indur re il Governo di Bangok a cambiare indirizzo. Ma i suoi tentativi sono falliti come sono falliti tutti quelli da essa organizzati per opporsi alla instaurazione di un nuovo ordine in Asia. (Stefani).
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