Netta smentita di Mosca alle falsità britanniche
Netta smentita di Mosca alle falsità britanniche Netta smentita di Mosca alle falsità britanniche a o , o e o, e e e a i o n e i n l u e e a . a a è e : o l e o o d > a Vigile attenzione in Germania alla situazione francese Berlino, 4 gennaio. Di fronte al compatto spirito di solidarietà offerto da tutto il sistema di alleanza e di amici zie dell'Asse, la propaganda britannica continua a dare colpi sull'acqua, tentando di seminare la propria zizzania, e ciò fa adoperando metodi e mezzi che più che mai sono adatti a rappresentare e rivelare la natura della propria causa e della propria mentalità: la menzogna cioè e la falsificazione. Un esempio di ciò è stato anche or ora offerto da un trucco dell' apparecchio propagandistico del signor Duff Cooper montato, in occasione ancora del trapasso dell'anno: nella quale circostanza la radio londinese ha diffuso, valorizzandolo ai finì dimostrativi di una pretesa incertezza dell'amicizia russa nei riguardi della Germania, un asserito articolo di Stalin sulla Pravda. L'ultimo trucco inglese Il trucco era già ieri segnalato nei circoli ufficiosi di Berlino; ma l'avere atteso oggi a rivelarlo ha il vantaggio di poterlo ora fare con l'autorità dell'Agenzia ufficiosa sovietica stessa, la Tass, la quale oggi senz'altro smentisce la realtà del fatto, dichiarando che l'articolo in questione non è già di oggi, bensi di due anni or sono e cioè del dicembre del '38. L'Agenzìa sovietica denunzia la falsificazione come un trasparente ten tativo di disturbare gli amichevoli rapporti che intercedono fra la Russia sovietica e la Germania. La smentita è poi anche avvalorata da una presa di posizione dell' Ambasciatore sovietico a Washington, Umanski. il quale ha anche egli per conto suo messo le cose a posto, rilevando il persìstente tentativo dimostrativo della propaganda britannica di guastare le acque fra i due Paesi. A Berlino si constata tutto ciò con soddisfazione, ancora una volta rilevando come le sbagliate speculazioni della propaganda britannica non abbiano fatto che raggiungere l'effetto opposto a quello che si propongono: in questo caso quello di fornire una occasio ne di più per rilevare di fronte al monde la stabilità, il cameratismo e lo spirito di cordiale amicizia che caratterizza i rapporti fra la Germania e la Russia sovietica. Vi è poi un ultimo argomento, il quale non manca di trattenere oggi l'attenzione dei circoli tedeschi, sebbene non faccia oggetto di espliciti commenti sui giornali: ed è l'annunziato ritiro dal Gabinetto francese del Ministro dell'Interno Baudoin. Il fatto che igiornali registrino la notizia sen-za farla seguire da commenti disorta non significa nè può in alcun modo significare disinteresse riguardo a quanto si svolge sulla scena politica del Paese vinto ed occupato, bensi denota soltanto — come già avvenne, per altro rispetto, in occasione del ritiro del signor Lavai — un prudente riserbo, in attesa che tutto l'insieme della situazione interna fran cese finisca per essere a dovere chiarito agli occhi delle autorità del Reich.cVvFivssdnnsipgdimostrava già 'eri una^~nota' delVoelkischer Beobachter in cuiIl malessere di Vichy Quanto grande tutta%'ia sia, gin.stamente, l'interesse che l'opinio-ne tedesca rivolge allo svolgersi degli avvenimenti in Francia, loe l'autorevole organo nazionalsocia lista rilevava come i francesi, con i quali il Reich non è — si badi — in pace, bensì soltanto in rapporti determinati da una situazione di armistizio, finiranno assai probabilmente con il dovere inghiottire ancora bocconi amari, se non si decideranno a trarre dal passato i necessari ammonimenti. Quanto più presto essi ciò faranno, quanto più presto cioè si convinceranno che la guerra tedesca non è già una guerra contro 11 diritto dei popoli, bensi soltanto una guerra contro gli strati capitalistici sopraffattori, che minacciano di soffocare questi interessi, tanto meglio sarà per loro. L'odierno annunzio delle accettate dimissioni del Ministro Baudoin aumenta poi ancora l'interesse con cui in Germania si guarda a tutta la crisi interna francese. In Germania — si osserva — si ha l'impressione che la stragrande maggioranza del popolo francese è animata dalla sincera volontà di collaborazione con la Germania, in grazia di che ha a suo tempo salutato con soddisfazione il gesto di Adolfo Hitler di incontrarsi con il Maresciallo Pétain; ma si ha ugualmente l'impressione che non manchino in seno al Governo francese stesso gruppi e conventicole le quali cercano di ostacolare questo sviluppo. Ciò spiega l'interesse e la vigile attenzione con cui in Germania si guarda allo sviluppo degli avvenimenti francesi, e allo sbocco che questa crisi finirà per avere in seno al suo Governo, rilevando come da ciò in definitiva dipenda l'atteggiamento del Governo del Reich nei riguardi della Francia. Su questo non si lascia a Berlino alcun dubbio. G P.
Persone citate: Adolfo Hitler, Baudoin, Duff Cooper, Stalin
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