Facile vittoria juventina e discreta prova del Bari: 5-1 (4-1)

Facile vittoria juventina e discreta prova del Bari: 5-1 (4-1) Facile vittoria juventina e discreta prova del Bari: 5-1 (4-1) RETI: Cabetto (J.). al 1' e alia'. Arienti (B.) al 21', Bo (J.) al 34', Lushta (J.) al 38 del 1.0 tempo; Cabetto (J.) al 1' della ripresa, JUVENTUS: Bodoira; Ioni. Rava ; Depotrini, Varglien li, Capoeasnle; Bo, Horel II, Cabetto, Lushta, Colnussi. BARI: Ricciardi ; Andrtghetto, I)e Boni; Carlini, Allenti, Rossi; Trevisan, l'u-co, Muestrelli, Dugini, Fabbri. ÀRBITRO: l'orni. Il punteggio potrebbe aiutare a farsi un'idea che nell'incontro fra Juventus e Baiì vi sia stata una maestra e uno scolaro: l'uva intenta ad impartire la sua lezione, l'altro serio e compunto, tutto proteso a far tesoro degli insegnamenti. Invece non è stato del tutto così, anche se il poi fiere dei bianco-i unsi sia stato costretto per cinque volte a far la riverenza ad altrettanti palloni che entravano nella sua tete. Malgrado il punteggio Non è stato così. L'« undici » barese, largamente battuto dai suoi avversari di Torino, non ha del tutto sfigurato nel confronto, pur rivelando che esìsteva differenza tra le forze in campo. I biancorossi si sono bene battuti, specialmente nelle azioni a metà campo, mostrando buona tendenza alla manovra, una certa facilità negli smarcamenti ed anche notevole precisione nei passaggi. Dove la diffetenza è parsa net tgìtnvtaerpdlttl\p'stisAimcpprptsglRc'lnta è stato nelle facoltà reali:.za-,otiici delle rispettive linee avan-\szaie; la Juventus ha impostato ci ssviluppato gran numeio di azio-\tni che avrebbero anche potuto es-\>sere coronate da successo, oltre le cinque che hanno caratterizzato il punteggio, menti e quelle degli ospiti, per quanto ariose larghe e concepite con buona dose dì raziocinio, andavano perdendo di consistenza e di pericolosità man inatto c)ie si atmictnaiiono alla sona dot'e ogni azione di squadra dovrebbe avere la sua logica conclusione. La squadra bianco-nera ha poi avuto in Gabetto il suo stoccatorc, l'uomo mec/lio disposto a battere in breccia la difesa avver saria, il centravanti che, appena \si sente in vena, sa collezionale le propiie'segnature in quasi monotone serie di tre. E dire che la dleLnsnc/sMpresenza del «Sagittario» bian-\co-nero era in dubbio sino a cir-\ ca mezz'ora avanti l'inizio u(fi-\■ ciale dell'incontro. Era risaputo che domenica scorsa, a Venezia, Gabetto aveva ricevuto un colpo alla caviglia e che. per tutta la settimana, egli aveva dovuto osservare il più stretto riposo o sottoporsi anche alle acconcie cure del caso. Una prova sostenuta ieri nelle prime ore del pomei iggio ha consigliato il tentativo di farlo subito partecipare ad una nuova pattila. E Gabetto ha dimostrato di merita-\te la fiducia avuta in lui dai suoi dirigenti e di non essersi lui stesso ingannato sulla valutazione delle proprie possibilità iniziando l'incontro con gli avvetsari di Puglia rendendosi piotanonista di un autentico colpo di scena. L'arbitro Fonti aveva appena trillato il segnale, i bianco-rossi avevano appena fatto in tempo a dare il calcio d'inizio che l'arciere juventino si impadroniva del pallone, caracollava con la sua caratteiistica andatura, convergeva verso sinistia seminando letteralmente nella propria scia un paio idi difensori avversali; dal limite dell'area di rigore il suo tiro parava secco e preciso: la palla non si sollevava un palmo da terra e rendeva vano qualsiasi tentativo \di parala che Riccia)di uvkssc po■ luto abbozzare. Migliore inauguiazione — pei la Juventus — Io spettacolo calcistico non alerebbe potuto avere. \3i capiva subito dalle piime concettate battute che la squadra lo! caie opera tutte le intenzioni, e tle possibilità, di' dettar legge in I campo. La difesa deali ospiti avei "a iZ suo da fare; il portiere e i I termini dovevano prodigarsi nel tamponai e e respingere le semìpie rtnnoDanrist discese degli attaccanti con la maglia a strisele, [sempre magnificamente spallegI atati dai loro mediani e persino \dai terzini. Al 5' i baresi erano già I costretti in « angolo *, dopo una non facile parata del portiere su peenienfe tiro di punizione battuto da Borei II. Ad otto minuti dall'inizio lo {scarto aumentava, sempre pei \merito di Gabetto. Rava, che eia .venuto Oliasi sulla mezzerìa del[rampo, toccava di testa c colise-\gnava la palla a Borei, questi lajfaceva pervenire con tocco accor- to a Gabetto. Senza esitazione il giocatole scattava in avanti con ìa sua solita ampia falcata, scartava De Boni e segnava con un nuovo poderoso raso terra. Dopo qualche altra sfuriata juventina % bianco-rossi poteimno tirare il respiro e farsi vivi in area bianco-nera. Al -19' Bodoìia era impegnato in una facile parata su tiro di Fusco da lontano poi, al 21', gli ospiti i inselvano a diminuire il distacco con una bella segnatura del loro medio centro. Èra al 21' che, a seguito di un tiro di punizione accordato dall'ai bitro per un lieve fallo di De\pettini su Fabbii, battuto dallo 'slesso Fabbii dilettamente in porta, Bodcira doveva abbandonare i pali per uscire e operaie la respinta. Questa riusciva corta e Alienti ne profittava per inviare in lete con un abile spiovente viima che il portiere potesse precipitosamente far ritorno al suo posto. Ma doveva essere un fuoco di paglia, che i pacioni di casa non rinunciavano a dar seri grattacapi agli avversari. Sempre Gabetto, e anche Colaussi — c/te tende sempre più a migliorare — sbagliavano la porta di centimetri; lo stesso Varglien II impegnava Ricciardi all'intervento su un deciso pallone sinché, al 3//. segni'ava il rosario delle segnature. Colaussi fintava e scapvava sulla sinistra; quasi dalla lìnea di fondo ope>ava il haversrne. Fello stesso tempo Bo, annusando la pos sibilila, convergeva al ccntio e si trovava prontissimo ad intervem>e sul pallone, centrato un po in dietro dal compagno lo in poi ta. e ad Inviar- Vano risveglio barese Ancora quattro minuti di gioco e nuova segnatura ottenuta da Lushta con ottima azione personale. Il punteggio tendeva ad assumere forti' proporzioni. Una nuova rete di Bo non «Oliva concessa per evidente «fuoii gioco » / baresi potevano quasi consolarsi con un travolgente spunto di Maestrelli; la palla uentt'a, disgraziatamente per loio, alzata oline la traversa. Alla ripresa i bianco-rossi ope lavano alcuni spostamenti: Cai -\Uni passava all'estrema destra, -\ Fusco arieti ava a mediano late -\rale e Trevisan si spostava alla mezz'ala. Le faccende non miglio a a i ù e a e E ravano gran che, anzi, subito al primo minuto Colaussi sì faceva ammirare in una veloce fuga e in un bene aggiustalo tiro; Ricciardi usciva e bloccava a tetra; però Gabetto interveniva, gli toglieva la palla che accompagnava impeccabilmente in porta. Il portiere rimaneva lievemente contuso nel contatto col juventino. Il gioco veniva interrotto per -\xm minuto di racco'dimenio alla i e o i a a si a el a lo e n e o oei le. no e n e i el mtmemoria djll'arbitro Gianni, poi ripiendeva e si registrava qualche reazione barese. I bianco-neri non smobilitavano le intenzioni: al 20' Boi ci II si produceva in una lun-ga e veloce scappata che non trovava avversari capaci di ostacolarla. Vistosi cap'tare l'avversario in piena area, Ricciardi non sapeva attaccarsi ad altro partito che quello di uscire dalla porta e affrontare l'intruso in corpo corpo: Borei veniva attcìrato anche visibilmente trattenuto peri piedi. L'atbitro trovava tutto giusto eregolare facendo rimettere in giocò il pallone, che era finito óltrela linea di fondo. Al 88' i baresi sfioravano l'autorete poi. sul finire, si avevaqualche scoi libando dei bia>ico-rossi in area inventino. Era in questo peiiodo finale chei baresi ottenevano quattro dei cinque calci d'angolo a loro favore registrati in tutta la partita.Lo stato del terreno, reso assai pesante dalla p'vtaiiìa e dui disitelo, non ha contribuito a rendere <l gioco facile. I niocatori hanno fatto del Imo meglio per ovuiare a tale difficoltà ambientale. Umberto Maggioli JUVENTUS - BARI: la terza segnatura dei bianco-neri. Facile vittoria juventina e discreta prova del Bari: 5-1 (4-1) Facile vittoria juventina e discreta prova del Bari: 5-1 (4-1) RETI: Cabetto (J.). al 1' e alia'. Arienti (B.) al 21', Bo (J.) al 34', Lushta (J.) al 38 del 1.0 tempo; Cabetto (J.) al 1' della ripresa, JUVENTUS: Bodoira; Ioni. Rava ; Depotrini, Varglien li, Capoeasnle; Bo, Horel II, Cabetto, Lushta, Colnussi. BARI: Ricciardi ; Andrtghetto, I)e Boni; Carlini, Allenti, Rossi; Trevisan, l'u-co, Muestrelli, Dugini, Fabbri. ÀRBITRO: l'orni. Il punteggio potrebbe aiutare a farsi un'idea che nell'incontro fra Juventus e Baiì vi sia stata una maestra e uno scolaro: l'uva intenta ad impartire la sua lezione, l'altro serio e compunto, tutto proteso a far tesoro degli insegnamenti. Invece non è stato del tutto così, anche se il poi fiere dei bianco-i unsi sia stato costretto per cinque volte a far la riverenza ad altrettanti palloni che entravano nella sua tete. Malgrado il punteggio Non è stato così. L'« undici » barese, largamente battuto dai suoi avversari di Torino, non ha del tutto sfigurato nel confronto, pur rivelando che esìsteva differenza tra le forze in campo. I biancorossi si sono bene battuti, specialmente nelle azioni a metà campo, mostrando buona tendenza alla manovra, una certa facilità negli smarcamenti ed anche notevole precisione nei passaggi. Dove la diffetenza è parsa net tgìtnvtaerpdlttl\p'stisAimcpprptsglRc'lnta è stato nelle facoltà reali:.za-,otiici delle rispettive linee avan-\szaie; la Juventus ha impostato ci ssviluppato gran numeio di azio-\tni che avrebbero anche potuto es-\>sere coronate da successo, oltre le cinque che hanno caratterizzato il punteggio, menti e quelle degli ospiti, per quanto ariose larghe e concepite con buona dose dì raziocinio, andavano perdendo di consistenza e di pericolosità man inatto c)ie si atmictnaiiono alla sona dot'e ogni azione di squadra dovrebbe avere la sua logica conclusione. La squadra bianco-nera ha poi avuto in Gabetto il suo stoccatorc, l'uomo mec/lio disposto a battere in breccia la difesa avver saria, il centravanti che, appena \si sente in vena, sa collezionale le propiie'segnature in quasi monotone serie di tre. E dire che la dleLnsnc/sMpresenza del «Sagittario» bian-\co-nero era in dubbio sino a cir-\ ca mezz'ora avanti l'inizio u(fi-\■ ciale dell'incontro. Era risaputo che domenica scorsa, a Venezia, Gabetto aveva ricevuto un colpo alla caviglia e che. per tutta la settimana, egli aveva dovuto osservare il più stretto riposo o sottoporsi anche alle acconcie cure del caso. Una prova sostenuta ieri nelle prime ore del pomei iggio ha consigliato il tentativo di farlo subito partecipare ad una nuova pattila. E Gabetto ha dimostrato di merita-\te la fiducia avuta in lui dai suoi dirigenti e di non essersi lui stesso ingannato sulla valutazione delle proprie possibilità iniziando l'incontro con gli avvetsari di Puglia rendendosi piotanonista di un autentico colpo di scena. L'arbitro Fonti aveva appena trillato il segnale, i bianco-rossi avevano appena fatto in tempo a dare il calcio d'inizio che l'arciere juventino si impadroniva del pallone, caracollava con la sua caratteiistica andatura, convergeva verso sinistia seminando letteralmente nella propria scia un paio idi difensori avversali; dal limite dell'area di rigore il suo tiro parava secco e preciso: la palla non si sollevava un palmo da terra e rendeva vano qualsiasi tentativo \di parala che Riccia)di uvkssc po■ luto abbozzare. Migliore inauguiazione — pei la Juventus — Io spettacolo calcistico non alerebbe potuto avere. \3i capiva subito dalle piime concettate battute che la squadra lo! caie opera tutte le intenzioni, e tle possibilità, di' dettar legge in I campo. La difesa deali ospiti avei "a iZ suo da fare; il portiere e i I termini dovevano prodigarsi nel tamponai e e respingere le semìpie rtnnoDanrist discese degli attaccanti con la maglia a strisele, [sempre magnificamente spallegI atati dai loro mediani e persino \dai terzini. Al 5' i baresi erano già I costretti in « angolo *, dopo una non facile parata del portiere su peenienfe tiro di punizione battuto da Borei II. Ad otto minuti dall'inizio lo {scarto aumentava, sempre pei \merito di Gabetto. Rava, che eia .venuto Oliasi sulla mezzerìa del[rampo, toccava di testa c colise-\gnava la palla a Borei, questi lajfaceva pervenire con tocco accor- to a Gabetto. Senza esitazione il giocatole scattava in avanti con ìa sua solita ampia falcata, scartava De Boni e segnava con un nuovo poderoso raso terra. Dopo qualche altra sfuriata juventina % bianco-rossi poteimno tirare il respiro e farsi vivi in area bianco-nera. Al -19' Bodoìia era impegnato in una facile parata su tiro di Fusco da lontano poi, al 21', gli ospiti i inselvano a diminuire il distacco con una bella segnatura del loro medio centro. Èra al 21' che, a seguito di un tiro di punizione accordato dall'ai bitro per un lieve fallo di De\pettini su Fabbii, battuto dallo 'slesso Fabbii dilettamente in porta, Bodcira doveva abbandonare i pali per uscire e operaie la respinta. Questa riusciva corta e Alienti ne profittava per inviare in lete con un abile spiovente viima che il portiere potesse precipitosamente far ritorno al suo posto. Ma doveva essere un fuoco di paglia, che i pacioni di casa non rinunciavano a dar seri grattacapi agli avversari. Sempre Gabetto, e anche Colaussi — c/te tende sempre più a migliorare — sbagliavano la porta di centimetri; lo stesso Varglien II impegnava Ricciardi all'intervento su un deciso pallone sinché, al 3//. segni'ava il rosario delle segnature. Colaussi fintava e scapvava sulla sinistra; quasi dalla lìnea di fondo ope>ava il haversrne. Fello stesso tempo Bo, annusando la pos sibilila, convergeva al ccntio e si trovava prontissimo ad intervem>e sul pallone, centrato un po in dietro dal compagno lo in poi ta. e ad Inviar- Vano risveglio barese Ancora quattro minuti di gioco e nuova segnatura ottenuta da Lushta con ottima azione personale. Il punteggio tendeva ad assumere forti' proporzioni. Una nuova rete di Bo non «Oliva concessa per evidente «fuoii gioco » / baresi potevano quasi consolarsi con un travolgente spunto di Maestrelli; la palla uentt'a, disgraziatamente per loio, alzata oline la traversa. Alla ripresa i bianco-rossi ope lavano alcuni spostamenti: Cai -\Uni passava all'estrema destra, -\ Fusco arieti ava a mediano late -\rale e Trevisan si spostava alla mezz'ala. Le faccende non miglio a a i ù e a e E ravano gran che, anzi, subito al primo minuto Colaussi sì faceva ammirare in una veloce fuga e in un bene aggiustalo tiro; Ricciardi usciva e bloccava a tetra; però Gabetto interveniva, gli toglieva la palla che accompagnava impeccabilmente in porta. Il portiere rimaneva lievemente contuso nel contatto col juventino. Il gioco veniva interrotto per -\xm minuto di racco'dimenio alla i e o i a a si a el a lo e n e o oei le. no e n e i el mtmemoria djll'arbitro Gianni, poi ripiendeva e si registrava qualche reazione barese. I bianco-neri non smobilitavano le intenzioni: al 20' Boi ci II si produceva in una lun-ga e veloce scappata che non trovava avversari capaci di ostacolarla. Vistosi cap'tare l'avversario in piena area, Ricciardi non sapeva attaccarsi ad altro partito che quello di uscire dalla porta e affrontare l'intruso in corpo corpo: Borei veniva attcìrato anche visibilmente trattenuto peri piedi. L'atbitro trovava tutto giusto eregolare facendo rimettere in giocò il pallone, che era finito óltrela linea di fondo. Al 88' i baresi sfioravano l'autorete poi. sul finire, si avevaqualche scoi libando dei bia>ico-rossi in area inventino. Era in questo peiiodo finale chei baresi ottenevano quattro dei cinque calci d'angolo a loro favore registrati in tutta la partita.Lo stato del terreno, reso assai pesante dalla p'vtaiiìa e dui disitelo, non ha contribuito a rendere <l gioco facile. I niocatori hanno fatto del Imo meglio per ovuiare a tale difficoltà ambientale. Umberto Maggioli JUVENTUS - BARI: la terza segnatura dei bianco-neri.

Luoghi citati: Gabetto, Puglia, Riccia, Torino, Venezia