Il radiorapporto ai lavoratori dell'industria
Il radiorapporto ai lavoratori dell'industria Il radiorapporto ai lavoratori dell'industria Roma, 6 gennaio. Il presidente della Confederazione dei lavoratori della industria ha tenuto, alla radio, rapporto ai (lavoratori e agli impiegati dell'industria di tutta Italia. Prima del radio-rapporto, il dirigente sindacale ed altri oratori designati dalle orgnnizzazioni delle singole Provincie hanno, nei vari luoghi di raduno, trattato con i lavoratori problemi di carattere sociale ed organizzativo. Il presidente confederale, nel radio-rapporto, dopo aver dichiarato che il popolo lavoratore corti- dsimrfpz2batte perchè ia vittoria gli dia lalogaranzia di quel pane che è insie-i me nutrimento dello spirito e delicorpo, e cioè il lavoro, ha riaffer- smato che le aspirazioni dei lavo- latori italiani sono le stesse che il Duce ha precisate all'inizio della! Rivoluzione e nei suoi discorsi agli uomini del lavoro: esse silriassumono nel lavoro garantito,^'nella casa decorosa, nella retribu zione equa e nelle provvidenze che assicurino la tranquillità per la vecchiata o durante la invalidità. Ha affermato poi che in questo momento storico, anche i lavoratori si considerano dei soldati che esplicano una funzione indispensabile nel quadro della guerra e si Isentono anch'essi uno strumento della Vittoria. A conclusione del rapporto il consigliere nazionale Capoferri, interpretando i sentimenti e la fede dei lavoratori, ha rinnovato al Duce l'espressione più viva di amore e di fede delle masse lavoratrici dell'industria, ha rivolto al Partito il saluto più vibrante ed entusiasta ed ha mandato alle Forze Armate l'espressione della ammirazione e della riconoscinza I di tutte le legioni operaie le quali lavorano con l'assoluta certezza j della vittoria. |iiMiiiiiiiiiiiimiiiiii 11 ■ i ■ i ■ ■ 111 ■ ni i ■ ■ i ■ i ti 1111111 Il radiorapporto ai lavoratori dell'industria Il radiorapporto ai lavoratori dell'industria Roma, 6 gennaio. Il presidente della Confederazione dei lavoratori della industria ha tenuto, alla radio, rapporto ai (lavoratori e agli impiegati dell'industria di tutta Italia. Prima del radio-rapporto, il dirigente sindacale ed altri oratori designati dalle orgnnizzazioni delle singole Provincie hanno, nei vari luoghi di raduno, trattato con i lavoratori problemi di carattere sociale ed organizzativo. Il presidente confederale, nel radio-rapporto, dopo aver dichiarato che il popolo lavoratore corti- dsimrfpz2batte perchè ia vittoria gli dia lalogaranzia di quel pane che è insie-i me nutrimento dello spirito e delicorpo, e cioè il lavoro, ha riaffer- smato che le aspirazioni dei lavo- latori italiani sono le stesse che il Duce ha precisate all'inizio della! Rivoluzione e nei suoi discorsi agli uomini del lavoro: esse silriassumono nel lavoro garantito,^'nella casa decorosa, nella retribu zione equa e nelle provvidenze che assicurino la tranquillità per la vecchiata o durante la invalidità. Ha affermato poi che in questo momento storico, anche i lavoratori si considerano dei soldati che esplicano una funzione indispensabile nel quadro della guerra e si Isentono anch'essi uno strumento della Vittoria. A conclusione del rapporto il consigliere nazionale Capoferri, interpretando i sentimenti e la fede dei lavoratori, ha rinnovato al Duce l'espressione più viva di amore e di fede delle masse lavoratrici dell'industria, ha rivolto al Partito il saluto più vibrante ed entusiasta ed ha mandato alle Forze Armate l'espressione della ammirazione e della riconoscinza I di tutte le legioni operaie le quali lavorano con l'assoluta certezza j della vittoria. |iiMiiiiiiiiiiiimiiiiii 11 ■ i ■ i ■ ■ 111 ■ ni i ■ ■ i ■ i ti 1111111
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