Il nuovo grano di Oletta

Il nuovo grano di Oletta Ima. coIosMixxaxioxMe lwx JL.O.I. Il nuovo grano di Oletta Nei comprensori dell' Opera Combattenti ferve il lavoro per la mietitura - Il notevole contributo dell'Azienda dell'economia alimentare dello Scioa OLETTA, dicembre. Le notizie provenienti da ogni parte dell'Impero, specie dalle regioni dall'occidente c del hararino, sull'ottimo andamento del ciclo stagionale ed il conseguente promettcntissimo raccolto ci hanno suggerito una visita ad Oletta, la più importante delle due aziende agricole scioane in concessione all'Opera Nazionale Combattenti. Oletta, figlia prediletta dell'Opera, cambia aspetto ogni giorno: una bella strada camionabile taglia oggi il verde del campi ed ovunque, sul margini delle piste che si irraggiano in tutte le direzioni, e nelle zone elevate, si erigono le belle casette coloniche che, se pure uniformi nella linea e nelle tinte, appaiono ognuna diversa dall'altra perchè in ognuna è il segno caratteristico ed inconfondibile della famiglia che la abita. Vanga e fucile Lo stato di guerra non ha recato a questo ambiente trasfor mazloni sensibili: gli abitanti di Oletta, tutti ex-combattenti, lasciarono un giorno il fucile per la vanga ed iniziarono la guerra del lavoro. Un giorno vennero nuovamente mobilitati e, dopo un periodo di addestramento, dispensati dal servizio militare e ricondotti ancora alla terra. Ripresero la loro battaglia ed il periodo di emergenza non influenzò la loro vita che ha continuato ad essere quella che era e procede normale come prima. Oletta è unita ad Addis Abeba da una magnifica strada asfaltata che rappresenta il primo tratto della grande arteria dell'occidente. La distanza tra Addis Abeba ed Oletta è di circa quarantacinque chilometri; un servizio di corriera transita in giorni alterni per il comprensorio. Quarantacinque chilometri rappresentano in A.O.I. una distanza insignificante, ma attualmente la necessità di limitare il consumo dei carburanti ha dato rilievo anche a percorsi di lieve conto. Il principio autarchico domina la vita collettiva e la trazione meccanica a gas povero si diffonde sempre più, mentre si afferma in ogni campo la trazione animale. Un autocarro a gassogeno, che trasporta in Addis Abeba i prodotti del comprensorio, ci ha trasportati ad Oletta scaricandoci davanti ad un vastissimo appezzamento pianeggiante dove otto mietilega, appena visibili tra il rigoglio delle spighe, sono intente a mietere e raccogliere il nuovo grano dell'Opera. Raggiungiamo la piazzetta del nuovo centro ove, sedute su scalini della bella chiesa, alcune bambine giuocano ai sassolini. Da questo punto è possibile do minare gran parte del comprensorio e rocchio spazia dal monte Manangascià al piano e da qui sino ad una montagna lontana che si eleva altissima sulla pianura come una gigantesca piramide. Sono le dieci antimeridiane; il vastissimo comprensorio, ad eccezione della zona sud-ovest, è ancora in dominio dell'ombra. Una nuvola nera corona il monte Manangascià ed il sole dardeggia violento verso l'alto infuocando ap- Fena un settore di cielo. Poi, alimprovviso, tutta la zona già in ombra si illumina. Il verde cupo del bosco, che si arrampica sulla catena dell'Uocciaccià, si accende di riflessi metallici e la campagna sottostante assume una tonalità biondo-chiara, interrotta da chiazze di verde tenero e dal giallo orovecchio dei campi di ravizzone in fiore. La vita che palpita nelle spighe sembra trasfondersi in tuffa fa. massa erborea che. freme di vitalità intensa: l'ansito delle mietilega è superato da qualche cosa di più potente che si esprime dalla terra e dai suoi frutti e che ha. voce canora come la nebbia cadenzata di un canto di contadine curve su un appezzamento jmesso a colture orticole. Il quarto raccolto E' questa la festa del raccolto, del quarto raccolto di Oletta: le mietilega continuano nel loro incessante moto di va e vieni tra le spighe mature e non smisteranno il movimento che verso l'ora del tramonto. Ci incamminiamo verso la catena dell'Uacciacclà, unica macchia d'ombra, ora, nella campagna assolata. Tra le varie attività svolte dal l'Opera Nazionale Combattenti ad Oletta, un posto di certa importanza va riservato all'attività forestale che sfrutta un vasto appezzamento boschivo situato sulle pendici occidentali della catena dell'Uacciaccià, il cui sistema tio mina, e delimita ad oriente, la zo na del comprensorio agricolo su! quale hanno oggi messo radici ottantadue famiglie coloniche italiane. Una strada camionabile, che sbocca sulla via maestra, raggiunge, dopo avere allacciato il nuovo centro di Oletta — ove sono la chiesa, la Casa del Fascio, la scuola ed i locali riservati agli -uffici tecnici dell'Azienda — la zona boschiva in cui è in allestimento un villaggio di boscaiuoli. Sono sorte le prime case e una attrezzatissima segheria è in funzione da tempo. Anche qui, come nella sottostante pianura, si fisseranno famiglie: intanto gli uomini lavorano, costruiscono case. convo: glìano acque sorgive e sfruttano i prodotti del bosco • ampia utilizzazione di Addis Abeba. Il bosco dell'« Opera » na prodotto sino ad oggi carbone dolce r>er oltre quindicimila quintali, eena da ardere per quindicimila metri cubi e tavolame vano per circa mille metri cubi. I mobili in dotazione alle famiglie coloniche sono stati tutti costruiti con egname tratto dal bosco del a Azienda, lavorato nella segheriaannessa e trasformato in mobilia dal dipendente laboratorio di falcgnaiScria. Il segato ha trovato largo impiego sul mercato di Addis Abeba. mtdqs«atsctrsainvezinpgbceraigpufccsdrhgtcppvgdvgcddzceccfdtbdcltclnche sul trovano mercatofamlrifè^coTónicne"cui"vannodue. famiglie ramS*:*. Un centinaio di famiglie Vivono oggi in Oletta ottantaoue famiglie coloniche cui vanne asulunte altre diciassette che operano a Biscioftù: un centinaio dItt ■ - -«-glionl dallinsieme adaltre destinate a Bari d'EtiopiaRomagna d'Etiopia e nel comprensori agricoli del Galla e Sitfama? •afflusso si è arrestato collSierra. 1113 11 r>umero dell! {am^ Ine coioniche dell'Impero si 6 svignato nella proporzione del sette per cento in conseguenza defamiglie. P^.rfJ^1*0"1 varie regioni d Italia, a l a - n o a e a a i e e e e a j matrimoni che sono stati contratti in loco tra coloni. La vitalità demografica della razza ha avuto qui nuove manifestazioni: tra le sole famiglie coloniche della « Combattenti » si registrano sino ad oggi una cinquantina di nascite ed altre se ne attendono prossime. Le pattuglie di punta della colonizzazione demografica hanno trovato nella terra ridonata alla sua alta funzione di dlspensatrice ai ricchezza la base per il balzo in avanti e camminano sicure verso il domani. Nelle due concessioni di Oletta e Biscioftù si sono fissate un mezzo migliaio di persone distribuite in un centinaio di famiglie composte in prevalenza di elementi giovanissimi e per riflesso di bambini: i ceppi sono buoni ed è facile prevedere che spunteranno da essi virgulti rigogliosi. Prima che le necessità superiori imponessero norme restrittive alla circolazione degli automezzi, il bosco dell'Azienda era mèta di gite domenicali e di escursioni do polavoristiche. Ma vi è ad Oletta un'altra località che è mèta pre> ferita delle passeggiate turistiche: il vecchio mulino idraulico, costruito una trentina d'anni or sono da un pioniere italiano. Il mulino, azionato dalle acque del torrente Oletta, è stato restaurato dalla « Combattenti » che lo ha arricchito di macchinari per la groduzione della pasta, di cui si a oggi una produzione sufficiente ai bisogni delle famiglie dislocate in Oletta e Biscioftù. La capacità produttiva del pastificio è però notevolmente maggiore e verrà aumentata secondo i bisogni del centri adiacenti. Le acque di scarico del mulino vengono con venientemente utilizzate per l'irrl gazione di appezzamenti messi a colture orticole e floreali. Un piano promettente Ma l'« Opera » progetta di fare di Oletta un centro agricolo modello ed è in progetto la costruzione di una centrale idroelettrica capace di erogare una quantità di energia sufficiente ai bisogni del comprensorio: illuminazione delle case coloniche, distribuzione di forza motrice per le necessità Industriali: segheria, mulino, eccetera. Si avvicina il tramonto ed abbandoniamo il mulino per portarci dove sono ir. azione le mietilega che dovranno tra poco smettere il lavoro perchè non è indicato mietere il grano quando l'aria comincia a farsi umida. Qui ci intratteniamo con i coloni che si accingono a rientrare nelle proprie case. La mietitura è stata iniziata da una ventina di giorni e procede ottimamente: le pioggie, terminate in anticipo, non hanno consentito che il frumento raggiungesse il punto perfetto di maturazione, ma il raccolto si presenta ottimo e risulta, qualitativamente e quantitativamente, superiore alle previsioni, con una media di oltre dodici quintali per ettaro. Degli attuali cinquemila ettari messi ad Oletta a colture varie, millesettecento sono stati seminati a grano. Il seme adoperato è del tipo Chenia, rivelatosi il più adatto nei precedenti esperimenti. Tutto il lavoro di preparazione del terreno è stato compiuto con mezzi animali, e con locomobili lINalimentate con paglia e pula ver-1 rà compiuta la trebbiatura del | raccolto. Ad Oletta. oltre a colture diverse, sono stati, contemporaneamente agli appezzamenti posti a grano, seminati duecento ettari a leguminose e centocinquanta a tieff. A Biscioftù sono stati messi a colture varie circa seicento ettari L'Opera Nazionale Combattenti,!Azienda. A.O.I., ha contribuito.quest'anno all'economia alimenta-1re iell'Impero con una quantità di, prodotti di prima necessità valu-tabile. in costi, ad una cifra che si aggira attorno ai dieci milioni1