LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • Lo stesso nemico deve am mettere che l'ottava armata britannica non è riuscita nel suo tentativo di intercettare almeno una parte delle forze dell'Asse che compievano i movimenti di ripiegamento nella Sirtica. Si sono avuti degli aspri scontri in cui gli inglesi hanno subito le più gravi perdite. A Londra si spera che il generale Montgomery riuscirà lui ad imporre la battaglia al momento prescelto, ma sono speranze. L'essenziale è valutare chi dei due avversari soffre di un maggiore logoramento in questi spostamenti a grandi distanze: secondo ogni deduzione logica dovrebbero gli inglesi incontrare più vaste difficoltà per la lunghezza dei rifornimenti che si vanno sviluppando in una zona sempre più desertica e priva di qualsiasi risorsa. Comunque i fronti africani assorbono un potenziale bellico nemico in proporzioni spettacolose. • L'anticipata offensiva in- vernale russa è ormai ad un mese dal suo inizio e Stalin traendone un bilancio, deve constatare obiettivamente che essa può avere ottenuto l'effetto di impegnare notevoli forze antibolsceviche aiutando gli alleati plutocrati a cavar le castagne dal fuoco colle zampe altrui ma che non ha raggiunto alcun successo lontanamente adeguato agli scopi perseguiti e alle gravissime perdite subite. Sul fronte Toropez-Rscev la situazione territoriale è stazionaria; i successi tattici di Timoscenko nei primi giorni dell'offensiva nell'ansa del Don vengono progressivamente ridotti. • Resta il settore centrale del Don dove VArmir scrive la sua più superba pagina di gloria. Il Bollettino germanico parla di ingenti forze attaccanti; la battaglia è dura; altri cinquanta carri armati nemici sono stati distrutti. Se, come sembra, il tentativo di Timoscenko era appoggiato da una massa di 400 carri, già la falcidia è notevolissima. Sembra anche cùe nelle ultime ventiquattro ore la pressione sia ral¬ lentata, sebbene si preveda una ripresa violenta dell'offensiva a breve scadenza. Ma il primo colpo, quello più pericoloso, non ha sortito l'effetto sperato; la organicità del fronte è stata saldamente mantenuta sia al centro dello schieramento dove combattono gli italiani, sia nelle zone di collegamento colle truppe germaniche. • Continua la polemica sul caso Darlan ; ma Washington se ne infischia e fa il suo comodo. In Inghilterra aumentano le voci che denunciano l'esclusivismo dittatoriale degli Stati Uniti nella condotta della guerra; l'inframmettenza di Roosevelt e dei suoi agenti nella questione indiana irrita gli imperialisti britannici che hanno rigettata la carta atlantica fuori dai confini imperiali. L'Inghilterra paga il fio di essersi messa contro l'Europa; fuori dal nostro Continente non è che una scolta avanzata del più giovane e più rapace imperialismo statunitense. Le grandi linee del conflitto sono ormai storicamente e nettamente definite. a. s.

Persone citate: Roosevelt, Stalin

Luoghi citati: Europa, Inghilterra, Londra, Sirtica, Stati Uniti, Washington