La diplomazia del dollaro

La diplomazia del dollaro La diplomazia del dollaro E' stata inviata da Washington a Teheran una commissione che ha posto sotto il controllo degli S. U. le finanze dell'Iran. Le spese dello Stato, gii oneri fiscali, l'attività della Banca di Emissione dipenderanno ormai dagli americani. I giornali di New York parlano dell'importanza strategica e politica dell'Iran, passaggio obbligato tra gli « alleati e la U.R.S.S. >; del Golfo Persico, base navale ed aerea di grande importanza anche nella guerra contro il Giappone. Non dicono una sola parola del petrolio, dei ricchi bacini che appartengono allo Stato persiano e producono dieci milioni di tonn. di combustibile all'anno. I pozzi petroliferi persiani sono stati oggetto d'una lungu. guerra finanziaria non salo tra Teheran e Londra, ma anche tra la City e Wall Street. Sinora il predominio era rimasto agli inglesi, ma l'improvviso intervento degli americani nelle finanze dell'Iran permette di prevedere 11 prossimo avvenire. Gli S. U. non attendono la fine della guerra, per imporre la politica del dollaro. La stessa legge del « presta ed affitta > non è che un'arma di questa politica. In compenso del debiti contratti dagli Stati grandi e piccoli Washington esige anche delle concessioni economiche. Cosi l'Inghilterra non può più esportare taluni prodotti verso il Sud Africa senza l'autorizzazione degli S. U. e le repubbliche dell'America latina sono passate sotto il controllo yankee. Ora gli americani vorrebbero applicare anche nel Mediterraneo la politica del dollaro ed offrono, dove possono, anche a chi non li reclama, prestili ed | affitti.