Sui campi di battaglia di Singapore dieci mesi dopo l'occupazione nipponica

Sui campi di battaglia di Singapore dieci mesi dopo l'occupazione nipponica Sui campi di battaglia di Singapore dieci mesi dopo l'occupazione nipponica In volo da Tokio, per 6000 chilometri sui mari della Cina, il Tonchino e la Malesia Le tracce della lotta nelle piantagioni di gomma e sulle sponde del conteso canale di Johore - Visita alla casetta dove il gen. Percival firmò la resa di 60 mila inglesi (Dal nostro inviato) Singapore, 18 dicembre. TI bell'apparecchio che la cortesia dello Stato Maggiore nipponico ha messo a disposizione di un pHmo gruppo di corrispondenti esteri per una visita alle zone di occupazione, affidato alle sapienti mani di una di, quelle « aquile selvagge » che tanta gloria hanno saputo aggiudicarsi durante questo primo anno di guerra, ci ha portati in pochi, svelti, agili- balzi, da Tokio e Singapore con una sosia intermedia a Saigon. Sosta a Saigon Lo sguardo da altezze che giungevano fino a circa 5000 metri, ha abbracciato vasti spazi e la successione in una lunga linea di terre e di mari che per circa 6000 chilometri dividono Tokio da quest'isola fortificata, la cui espugnazione'ha segnato nel febbraio scorso l'apice della gloria delle Armate terrestri giapponesi. Ai territori fortemente frastagliati, fittamente popolati e coltivati alimillimetro dell'arcipelago nipponi-,co, fanno seguito le distese di que-,sti inquieti man- orientali alter-\nate alle enormi foreste dell'Indo-\cina e della Malesia che per qrej, to l'impressione che la capitale\della Cocincina, costruita con cri-\teri moderni e con strade a reti-\offrono al nostro sguardo l'inin terrotto aspetto di un tappeto erboso leggermente ondulato anche quando la configurazione del terreno è piana. Quando la quota di volo diminuisce, allora le cime degli alberi danno l'idea di un ammasso di broccoli verdi tanto è fitta la vegetazione. La sosta a Saigon ci ha forni colato — tutte sopra la spina di due arterie principali incrociantesi al centro — ignori quasi la tremenda guerra che si combatte nella maggior parte dei paesi del mondo. Le popolazioni indigene, e quelle francesi e cinesi, conducono una vita calma e pacifica alternando le proprie occupazioni ai divertimenti che V attrezzatura della città offre loro. Specialmente i caffè sono molto frequentati nelle ore del minor colore e in certo modo sorprende il vedere molta gente in questi tempi di febbrile attività passare lunghe ore di inutili chiacchiere. Manca ?meli'atmosfera di austerità e ' di ensione che la guerra generalmente infonde in tutte le popolazioni che vi prendono parte. Ma se questo è l'aspetto, non è men vero che, specie nella popolazione francese, esistono molte preoccupazioni. Naturalmente anche qui vi sono state vicende che hanno scosso le popolazioni, spe¬ cie quando dopo la caduta della Francia la colonia dovette sceglie-1re la linea di condotta tra la /eJdeità al Governo di Pétain e li dissidenza, specie perchè in un pri-imo tempo gli elementi fedeli al governo francese, capeggiati dal-\l'attuale governatore dell'Indocina, ammiraglio Decoux, dovettero fronteggiare i dissidenti guidati, da quel generale Catroux passato] poi definitiva7nente alla causa di De Gaulle ed attualmente investito d'un comando nel Medio Orien- te. Può dirsi che la linea politica Iseguita dalla colonia sia stata ]or-]temente influenzata dai rapporti\che per necessità di cose stsono,determinati col Giappone, il quale con l'accordo militare che provve-fdeva alla difesa della colonia, ìlu\avuto in proposito una parte de-cisiva. Dalla firma di tale accor-,do avvenuta nel'agosto scorso, la,collaborazione nippo-indocinese siè avviata verso un continuo per- fezionamento e, come ci ha detto'il Ministro Uciyama, che cupeg- gia la Missione giapponese nellatcapitale della Cocincina, se esiste ancora un'opposizione negli strati e Zar1 intermedi della, burocrazia coloniale francese, le alte gerarchie della colonia si sono orientate verso una decisa cooperazione. La collaborazione cinese All'accordo militare ha fatto se- guito quello economico, che fun-\ziona ora per lo scambio di prò- j dotti fra l'Indocina e il Giappone, e non vi è dubbio che la presenza,delle forze militari nipponiche — come quella collaterale e succes-'siva di quelle civili — sia stala iiniziata e condotta a termine ini un'atmosfera di calma e di Sicu-\rezza. Tanto che — ci ha dichia-] rato il Ministro Uciyama — nes-ìsun incidente del genere di quelli\possibili e spesso ineuitabiti in : caso di occupazioni militari si è\mai verificato. Non senza qualche,difficoltà, aggiunge il Ministro, perchè gli ufficiali hanno dovuto spiegare e far comprendere alle truppe le condizioni peculiari della loro presenza nel paese, ma'indubbiamente ancora una volta lo spirito di disciplina e le capacità organizzative dei giapponesi si sono esplicate nel modo conosciuto. Le vittorie nipponiche nella guerra dell'Asia Orientale hanno creato un enorme interesse fra le popolazioni locali, le quali hanno dovuto subire una enorme evoluzione mentale perchè dal disprezzo per i nipponici guardino ora a Tokio come a un faro di luce che le abbaglia e le attrae. Le cinque province del Tonchino, dell'Hannam, di Laos, della Cocincina e del Cambdogia, quale più qualemeno accolgono un forte settoredi quei cinesi di oltremare chehanno costituito in passato unodei pilastri del regime di CiungKing e che ora rappresentano nel paese un elemento di indiscusso valore e di efficienza speciale per la loro attività economica. Dopo la dichiarazione di guerra giapponese agli anglo-americani, questi cinesi hanno capito l'opera di persuasione esplicata dalla missione nipponica e hanno mutato indirizzo abbracciando la causa del governo di Nanchino del quale esponevano già il 20 dicemre dell'anno 3corso le bandiere contro la volontà del governo francese, al quale non è rimasto che accettare lo stato di fatto. La maggior parte di questi cinesi sono accentrati nella città di Ciolon, poco distante da Saigon, e costi- ììuiscono di fatto l'apparecchio \motore dell'attività economica dei,la Cocincina; la loro cooperazione 'eoi Giappone costituisce un ele'viento di grande rilievo nel qua dro della collaborazione generale inippo-indocinese.

Persone citate: Catroux, De Gaulle, Orien