LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE e e - — l o a a i a o e a n e • Il quadro della guerra sui fronti africani non presenta elementi sostanzialmente nuovi. L'avanzata verso occidente dell'VIU armata britannica, agli ordini di Montgomery, si è nuovamente urtata contro la tenace resistenza di reparti motorizzati italiani e tedeschi, che hanno sostenuto vivaci scontri contro preponderanti forze nemiche, infliggendo loro sensibili perdite. In Tunisia le operazioni terrestri si sono limitate ad azioni di elementi esploranti. Siamo in fase di preparazione e di raccoglimento; e il nemico è combattuto tra il desiderio di radunare forze e mezzi sufficienti per un attacco in grande stile, e il timore di dar tempo all'avversario, col prò crastinare l'offensiva, di fare altrettanto. Attivissime le forze aeree dell'Asse, e non solo nel cielo dei campi di battaglia del Nord-Africa, e nelje immediate retrovie, ma anche contro obiettivi lontani, come Beirut e Tripoli di Siria, dove risultano centrati i depositi di nafta e le raffinerie, a cui attingono il carburante la fiotta di Alessandria e l'aviazione dell'armata del Nilo. • Il comando sovietico è alla ricerca ostinata di un punto debole dell'armatura nemica. Nel settore a sud-est di Toropez la penetrazione effettuata nello schieramento avversario si sta risolvendo per i rossi in un disastro. La contromanovra tedesca ha infatti portato alla formazione di una grossa sacca, nella quale è in corso l'annientamento di ingenti forze nemiche. Ora è la volta del medio Don, dove è in pieno sviluppo un tentativo di sfondamento che, se non si annuncia finora delle proporzioni di quello effettuato più a nord, e condotto tuttavia con poderose forze corazzate e di fanteria, concentrate nei giórni scorsi nel triangolo Buturlinowka-Kalac-Pawlowsk. A fronteggiare l'urto sovietico si trovano impegnate le valorose truppe dell'Arni. Ir., più volte citate in questi giorni dal bollettino germanico. La lotta è dura; ma anche in questo settore è mancato l'elemento sorpresa, che il comando tedesco aveva da tempo individuato le intenzioni dell'avversario. Londra non ha confermato Lr s . uiuu!» "H" " £"tT"Eì\"ma se guardata bene dallosmentire la dichiarazione diHowe, secondo cui le perdite r ea izi noi, meel a llo ti ninle e il al ti ve in n so la x te ha ro to uo el i » e di le ta o la sialanavali degli anglo-sassoni rappresentano il doppio della capacità di costruzione dei cantieri delle nazioni unite, e il governo s'è limitato a placare le ansietà dell'opinione pubblica diffondendo illusorie notizie sui sistemi escogitati dal famoso comitato tecnico per la guerra antisommergibile. Ma che si tratti di un ottimismo senza fondamento è dimostrato, oltre che dalle indiscrezioni della stampa sul piano elaborato dal comitato, dalla discussione che si è svolta sull'argomento alla Camera dei Comuni. Di fronte alla denuncia dell'ammiraglio Sueter, che ha chiamato in causa l'incompetenza di alcuni membri del comitato, e particolarmente di Cripps, Churchill non ha trovato di meglio che rivendicare la sua parte di responsabilità nelle deficienze dun organismo, di cui egli stesso ha la presidenza effettivaCoprire la responsabilità decollaboratori non significa però dimostrare che i critici hanno torto. Churchill ha implicitamente ammesso che il comitato non ha concluso nulla di utilee che nella « battaglia delle battaglie » tutto è destinato a continuare per gli anglo-sassoncome prima, peggio di prima. • Quando Roosevelt costituìaffidandone la direzione all'exgovernatore dello Stato di New York, Leumann, l'ufficio per glaiuti ai paesi occupati e per la loro ricostruzione economica, la stampa d'oltre Atlantico si gonfiò nell'esaltazione della magnanima politica degli Stati Unitii cui soldati avi-ebbero portatper il mondo non solo libertàma anche assistenza e prosperità. Di quale prosperità si tratti poi in pratica, si può rilevare con profitto dal discorso pronunciato dal presidente del Consiglio dell'Iran, un paese in cula polizia nord-americana hdovuto far uso delle armi contro masse di inermi affamateche chiedevano pane. Il capo den „ ha mdel da rsi Governo di Teneran ha dettsenza ambagi che la colpa delltragica penuria di viveri, in cuversa l'Iran, è da attribuirsi alle truppe di occupazione anglosassoni, le quali, anziché aiutare le popolazioni indigene, lhanno spogliate d'ogni risorsalimentare. E si badi che noparlava un nemico degli anglosassoni, ma un loro servo sciocco, insediato al Governo depaese, in luogo dell'assai mendocile e perciò defenestrato pre» SS«C£iff obbedisse 'co Pi" supina acquiescenza a | potenti .e prepotenti padroni.

Persone citate: Arni, Churchill, Cripps, Kalac, Leumann, Roosevelt

Luoghi citati: Alessandria, Beirut, Iran, Londra, New York, Siria, Tunisia