Siamo stati ingannati sul conto delle bestie

Siamo stati ingannati sul conto delle bestie FAVOLE CALUNNIATRICI Siamo stati ingannati sul conto delle bestie , bestemmia vittorughiana: 1 umani ta aveva Inventato la favola di AnPuò anche darsi, ma si!, che invecchiando stia per diventare pedante anch'io. Niente di più naturale. Niente di' più giusto. La pedanteria è il terzo peccato, oltre la gola e la vanità già denunziati da Don Lisander, che dobbiamo aspettarci di veder crescere cogli anni. Fra poco, dunque, può darsi che detti anch'io, solennemente, degli articoli sul punto e virgola, o che indaghi con molto lume di dottrina se debba scriversi Bòrnco o Bornèo, Incubo od incubo. E di sapienza in sapienza arriverò forse a negare tutta l'immaginazione, la quale in definitiva è tutta uno sproposito: come lo sono, per stare alla minima fantasia, le favole che si insegnano nelle scuòle. Vedremo appunto come non ci sia stato favolista, creduto innocenti». Simo — non uno, dico, da Esopo a Pignotti e da La Fontaine a Disney — che abbia mancato di darcela ad intendere, coi più neri tradimenti alla storia naturale, alla esperienza quotidiana ed al senso comune. // leone e il sorcio Da Virgilio che faceva nascere le api dallo sterco, a Foscolo che ascoltava di notte le upupe e a Carducci che vedeva posarsi le allodole sopra gli alberi, si credeva che tali tradimenti fossero un privilegio dei grandi poeti che parlano agli uomini fatti. E invece anche più ne commettono, indisturbati, i piccoli che parlano ai piccoli. Ciò avviene da tempo immemorabile: tant'è vero che i poveri animali sono calunniati persino dai proverbi, Vangelo antichissimo dei popoli; o quando non siano diffamati senza motivo, esaltati senza ragione. Le più bieche iniquità, ripeto, sono state sanzionate da quei proverbi, peronospera dell'umana conoscenza; e mi basterà d'accennare a qualcuna, assolutamente abbominevole: l'asino stupido, il gatto briccone, il topolino comico e gentile, il leone altero e generoso (< vous étes mon lion superbe et gérti-eux » ' non è soltanto una lglarclsfrdcdqgtgssit—vqdroclo trenta secoli prima di lui) e via dicendo. Ho già sfatato in queste pagine la benignità del canarino e l'arrendevolezza del coniglio, vantando invece la clemenza della cornacchia e l'acume del merlo. Ma l'oca disciplinata e il ciuco assonnatissimo aspettano tuttora la loro rivincita, contro il levriero imbecille e la gallina senza pietà '. e non sarà che l'inizio d'una lunga, i inesorabile, interminabile sentenzidi riabilitazione. I revisionisti, fi-!quella-nerVatura dajo fa dissennare, an- nora, si sono fermati alle prime carte del processo. Hanno riconosciuto, per esempio, che il topo è infetto, che il leone è codardo. Codardo? E' dir poco, troppo poco per un presunto Re della creazione. Bisognerà un giorno far sapere, contro la credenza generale, ch'esso è anche fragile e brutto: fragile, con bambino che. lo fa dissennare, anche peggio del cavallo, per ogni ombra che passi o festuca che voli; brutto, con quella gran testa sproporzionata rispetto al posteriore da vitellino: testone che si direbbe finto, quasi una mitera da berlina o da carnevale. E bisognerà dire, una buona volta, che divertendoci o intenerendoci di Micky Mouse, noi ci saremo dilettati o commossi del più sozzo essere vomitato dal demonio fra i figli di Dio: il sorcio, precisa immagine di ogni violenza ed insidia, d'ogni oscedine e putredine, d'ogni delitto e mina. Spodestati, finalmente, il grosso Re della spelonca e il piccolo idolo della.fogna, esalteremo invece quegli che dell'orribile topo, per assegnazione divina, è per l'appunto il nemico sulla terra: il gatto, questo grande, questo seco-; lare calunniato, al quale -si seguita a dare di finto e d'ipocrita, senza ricordare che hipocrites erano anche i sommi commedianti, e che la finta fa parte d'ogni buona scherma; senza considerare l'ineffabile grazia e il decoro senza pari con cui esso compensa quel po' di violenza necessaria e di macchlavelllca impostura: condizioni di legittima difesa, al postutto, in questa nostra umana casa di cui gli fu commessa la protezione, dal tetto alla cantina. Gli errori di La fontaine guardo alle virtù o alle mancan- \ lze, delle bestie è consacrata in : iquello favole di cui essi formano, | egeneralmente, la moralità. Chia SqcullnfflgctlmnplOra l'ingiustizia dei proverbi ri-mmando dunque 1 favolisti in causa, cominceremo da colui che, essendo il maggiore stilista, diventa il peggiore responsabile: La Fontaine. Di quest'altro Accademico — Accademico e Cartesiano! — vorrei fosse l'amico Monelli à rivedere in margine già errori, con quella sua religione dell'esattezza che lo fa, circa ogni eresia della penna, spietato come un inquisitore. I solecismi zoologici di La Fontaine, in verità, sono innumerevoli. E sono enormi. le allodole del Carducci e le upupe foscoliane diventano Inezie, al paragone. tanmindsfPensate soltanto questo: che del {dcorvo, uccello diffidentissimo, e ; forse 11 solo davvero intelligente inrrà tutti, egli fa uno scriteriato, I un babbeo, capace di rinunziare al |tpositivo godimento d'un formag- gio per una miserabile vanità datenore. E che dire poi di quel ca- ' ne, U quale abbandona la selvag-lglna serrata fra i denti per after-1 rame 11 riflesso nel fiume ? 'Non ! farebbe una cosa slmile, evidente- i mente, il più stolto fra i cani sa-i 'pienti incretinito in un circo eque- ; stre. Perchè, . anzitutto, questo quadrupede è attirato dall'* odo- re » e non dal! a forma, men che I meno dal <riflesso» delle co- se: tant'è vero che lo spec-:. chio, diversamente che - al gat- to od alla scimmia, non gli dice nulla, lasciandolo assolutamente impassibile. Ma poi non c'è masti- lno al mondo, nè'bracco, nè segu-i gio, , che una volta afferrata la ìpreda pensi mal di mollarla peralcun motivo: come sa anche chl!non sia cacciatore, mentre era ta- j le il signore dì La Fontaine. Il I quale un giorno, arrivando a Cor-'te appunto da un giro di caccia, i — -rr—~ — 6"« «- ioso raccontare al suo Sovrano di !avere assistito ai funerali d'una formica! Anche delle formiche, evidentemente, egli ignorava i co- stumi. Perchè quando una decede sulla strada, le compagne, anzi- ' tutto, la liberano dal fardello e ! quindi girano al largo, preferen- : do mettere in salvo li roba che la salma, fosse pur quella della ma-1dre o della sposa; mentre se muo-\jre nel formicaio, la seppelliscono in fretta in fretta, che non vada-1 infetti, presente cadavere, le uche e i granelli del iMe^Ano festuche e i granelli del magazzi-;no: ma nessun passante, fn tal1 caso qaivhhe in rrarìn M tuuilàtn. rraile^st^pfr^è Sto^fc-miglia conta, anzi lo Stato, e non setti, 1 cui cimiteri non sono menol gnotl a noi di quelli degli elefanti Ma dove il favolista è sproposi- tato assai più che il grado acca- demico e la temeraria fantasia gli consentissero, è stato a proposito delle cicale. « La agate ayant' chanté - Tout l'été... ». A parte che un rumore di membrane strofinate non fu mai un canto, sopratutto in quel secolo diciottesimo che ignorava la musica di Ma-' liplero, si vorrebbe domandare ali \ l'americano. Con l'aggravante del : ia colonna sonora, del sette colori | e della pubblicità, Signor di Là Fontaine dove mai, quando mai egli abbia visto una cicala nutrirai di vermi. Ora è vero che tre secoli dopo un regista americano avvertendo la falsità della favola francese l'ha rifatta invertendone 1 termini, e cioè facendo soccorrere dal formicaio la cicala affamata e freddolosa: ma è anche vero che la verità non poteva esaere peggio offesa, un'altra volta, che da colui il quale pretendeva riabilitarla. Oh, le formiche cerusdche, le formiche caritatevoli! Le formiche: quest'altre belve sotterranee, che conoscono soltanto la ra¬ pina organizzata e l'assassinio all'acido formico! Una mistlflcaziome, dunque, anche la favola del- pqicSztipmgclvscpnAtcRiabilitiamo il gatto Da Esopo a Pignotti, come dicevo, ci- hanno ingannato un po' tutti. Ci hanno ingannato anche artisti come Renard, galantuomini come Trilussa, intenditori come Pergaud. Ma il travisatore più iniquo è proprio stato Walt Disney. Le sue storie naturali non dovrebbero illudere, circa il loro significato, neppure i negrettl delle piantagioni: quei negri, osservava tornando dall'Africa lo Stan ley, le cui fiabe animalesche sono forse nel'mondo le sole rispettose {della verità. Disney, lusingando le ; formiche e i maialini, ha calun iniato l'anitra: eccellentissimo vo I latile, invece, cut è toccato in sor |te il triplice dono della nettezza del ritmo e dell'umorismo: lini pida e gaia fanfara della primave ' ra che non meritava, in verità, -ldl Unire figurata in un Donald -1 qualunque, cantabanco da fiera e n ! da strapazzo. Facendo, in cam- i bio, un mito di Micky Mouse e dei -i tre porcellini, il cartonista ha - ; mancato di riflettere che nè l'oro rido suino, guazzante nel lordu- me e cupido di carne di neonato, e I nè lo spaventevole roditore, dal- l'unta coda e dagli occhi d'infer:no, meritavano alcuna gloriad'im maglnl in un tempo umano e in un paese civile. Ora lo schermo doveva fatalmente, in un tempo ledme questo e in un paese come i "America, raccomandare i topi ì81110 stesso modo che aveva fatto dei gangsters. Troppa Indulgenza !avev,ano dimostrato i vecchi j t,aY0lJ., 1, per f, M*ssere Sorcio » I d®i c:\a3Ì°i ? 11 piccolo, amabile '*Trotte «en«e> di La Fontaine. D*£. criminale, Disney ha fatto vdquenrctzfmrbnsmSsrc Mjtt ■ j=, .. -r„„ *^|f"tura m^SSS^r^SS^. a fS5^^*^^,J'fy^a!j2 ?uo'J1?on °an°° cbft un ceffo da 5a5.dito,a' «atto. Il gatto lesto, desto, indomito, tempestivo; il ' |f"° Poetico guerriero, amoroso, ! disdegnoso; il gatto cosi elegantemente latino ed italiano, per : ™? _ a «gì 7,era^6Iite iITaSÌ°nevole 1*,»??' .S?t.i?df8S™0idel -\^J^c^%'^^to^ ^ D°T,d; 11 fef ^f'I^?1 ceJe o^io 1 °f,' N'ev°„,e„d' "ei <Qua,ndo' e S"Si&2^nll.!S^S?A™tÌtaUB A^i^^^^Èlt^S^É?^.S- -;, 1 S^^^f",-6', "^ff6^UnÌcV) . fle* comignoli innanzi al topo del- -fc^fatto VMJJfT* Che n r^iilft^rfr if «^H-^tS^ *l ol ~ij amici di casa nostra. Zavat i g&Sy^tertlSac^al^ l^fanò - ^ u re^ta- e ; ditllogm K - vera uallini, ci0è il piS be gati tone di nost^e lettere Ma la suo perirevisione. dunque? Che dot' e -' li manda! Essa dovrà toccare, voi mi' capite, al solo scrittore italiano che d'animali s'intenda, e sappia giudicarne come si deve: in una parola, a Marco Ramperti l Manica. (Foto Atlantic) Ricoveri di cemento armato a prova di bomba per un uomo di vedetta sulla eosta della

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