Il comandante ha composto la preghiera per il compagno caduto in combattimento
Il comandante ha composto la preghiera per il compagno caduto in combattimento Uo***i**i del ég Barba figo „ Il comandante ha composto la preghiera per il compagno caduto in combattimento Gruppo sommergibili Y, dicembre. Quando sulla coperta del glorioso sommergibile Barbarigo, In combattimento contro un grande aereo nemico, il cannoniere Carlo Marcheselli veniva colpito mentre caricava strenuamente il cannone di prora, tutti, a bórdo, furono presi alla gola da un dolore cocente e da una pena insoliti. Su questa nave dove la pena e il dolore pare debbano essere banditi per ubbidire, senza sussulti dell'animo, alle leggi ferree degli agguati e degli attacchi. Il giovane e Intrepido sommergibilista bolognese, prima di spirare, trapassato dalla doppia raffica delle mitragliatrici nemiche, aveva la gioia di veder coronarsi di vittoria 11 combattimento per il quale aveva dato la vita, e schiantarsi sul mare l'apparecchio inglese: ed allora, in uno sforzo supremo, con la voce già gorgogliante di sangue, gridò: « Viva il Re! Viva l'Italia! ». • Sulla coperta insanguinata di un sommergibile, pensate, oh, non è retorica completare con questo particolare — che figurerà nella motivazione dell'alta decorazione al Valor militare proposta per questo Eroe — il racconto di una delle ore più emozionanti del glorioso sommergibile che è nel cuore di tutti gli italiani. Ma oggi posso annotare in queste mie cronache della guerra sottomarina, la suggestiva preghiera che il comandante capitano di vascello Enzo Grossi scrisse in memoria del suo carissimo marinaio la sera stessa di quella giornata: curvo sulla tavoletta della sua cabina, egli la scrisse mentre intorno alitava la pace infinita dell'Oceano ritornato deserto e nei conversari degli uomini di bordo, quel compagno caduto, il migliore, il più buono, tanto e a tutti cosi caro! veniva rievocato. E rievocazione per rievocazione, intanto, in camera lanciasiluri di prua, dal suo stipetto, venivano raccolte e composte le semplici cose del suo corredo, le semplici cose che lo avevano accompagnato anche in questa missione: qualche indumento, qualche libro dacché era attento e studioso, qualche lettera qualcuna delle lettere più care, della mamma della fidanzata della sorella. E una immaginetta Baerà: una immaglnetta colorata, col Sacro Cuore di Gesù fiammeggiante in una grande corona e, dietro, la preghiera del sommergibilista. Meritava, questo marinaio giovanissimo figlio del Piemonte e cresciuto nel clima della Rivoluzione (e la frase, qui, non è un luogo comune, perchè bagnata del sangue di un Eroe) meritava tanti onori. La formidabile manifestazione di Bologna volle onorare in lui i prediletti dal cuore degli italiani, questi nostri sommergibilisti dall'audacia inesausta pure dopo tantissime prove. E i fiori dell'ammiraglio Legnani, comandante in capo della Squadra subac quea, vollero dire, oltre al cuore solidale del capo cosi degno di que sti suoi uomini la presenza di tutti gli equipaggi attorno al.tumulo vuoto del Compagno che dorme negli abissi. . Ed ecco la preghiera scritta dal comandante Grossi : . « Dio onnipotente, prostrati davanti al Tuo cuore, noi Ti preghiamo di voler concedere, nella Tua illimitata pietà, la pace dei giusti e dei buoni al nostro Marcheselli. Concedi rassegnazione alla sua Mamma che non avrà alcun tumulo da irrorare di lacrime. A noi elargisci la grazia suprema di poter combattere degnamente nel suo nome per la Patria fascista anche se ciò dovesse costarci la vita terrena. Tu l'hai visto cadere con una rosa in petto che a noi parve del rosso inimitabile della ferita inferta al costato del Tuo divino Figliuolo. O Signore, raccogli la sua anima bella! Di tanto noi Ti preghiamo e fiduciosi attendiamo gli eventi ». E fiduciosi attendiamo gli eventi, così si conclude la preghiera del comandante Grossi. Attilio Crepas
Persone citate: Attilio Crepas, Barba, Carlo Marcheselli, Enzo Grossi, Figliuolo, Legnani, Marcheselli
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