Sbarco ad Algeri ed automobilisti americani

Sbarco ad Algeri ed automobilisti americani Sbarco ad Algeri ed automobilisti americani La sorte degli automobilisti peggiora di mese in mese negli S. U. Circolavano prima della guerra trenta milioni di automobili, ne circolano ora otto, ne circoleranno fra breve soltanto quattro. Manca 11 caucciù e mancano i mezzi per trasportare la benzina. La spedizione americana nell'Africa del Nord ha ancora peggiorato questa situazione. Il Ministro degli interni degli S. TJ., Jckes, che Roosevelt ha nominato dittatore del petrolio, ha dichiarato: « Nei nostri porti delle .coste orientali giungevano settimanalmente 1,4 milioni di barili di benzina, ora soltanto 750 mila. Bisognerà ancora diminuire questi trasporti ». Le cause? Ickes spiega ai malcontenti automobilisti americani sino a ieri tanto entusiasti dello sbarco ad Algeri: < Il rifornimento dei nostri porti orientali (tra i quali è compreso New York) dipende dai compiti militari che noi dobbiamo assolvere nell'Africa del Nord. I nostri impegni in quella zona sono tali che gli automobilteti dovranno rassegnarsi a nuove restrizioni. Noi avremo per tutto l'inverno penuria di benzina: poche automobili e degli alloggi mal riscaldati. Ma senza sacrifici non si vincono le guerre. Dobbiamo ridurre le razioni in forma corrispondente alle nostre disponibilità ». Il Ministro ha dato ancora questo chiarimento: « Un terzo delle petroliere che trasportavano combustibile dal Golfc il nostri porti orientali è stat< confiscato dal'e autorità mili tari per l'impresa africana». Ne è risultato (questa cifra è del Baltimora News Post) un deficit quotidiano per gli Stati orientali di duecentomila barili al giorno. Un altro giornale ricorda che gli affondamenti provocati dal sottomarini ne) Mediterraneo riducono ancora 11 numero delle petroliere. Gli americani devono quindi prepararsi a nuovi sacrifici.

Persone citate: Ickes, Roosevelt

Luoghi citati: Africa Del Nord, Algeri, Baltimora, New York