Da due mesi sono cessate le consegne alla Russia

Da due mesi sono cessate le consegne alla Russia Da due mesi sono cessate le consegne alla Russia La crescente scarsità di tonnellaggio rende sempre più difficile la vita economica in tutti i paesi d'oltre Atlantico Stoccolma, 7 dicembre. (m. v.) - In un esame a dire II vero molto ponderato e preciso, dovuto a un noto economista degli Stati Uniti, 11 prof. Leo Gershoy, docente di economia politica e di statistica all'Università di Filadelfia, sulla situazione marittima degli alleati, la nota rivista americana Fortune osserva che l'Inghilterra e gli Stati Uniti si trovano in una posizione molto critica, forse la più critica dal principio della guerra. .A conferma della sua tesi, il giornale informa che la War e I ecc." ecc. -|larsi e o l l a i I n e a e n a e o a a l e e l o Bhipping Administration ha rivolto una domanda circolare a tutti i dicasteri statali di Washington per sapere i bisogni marittimi di tonnellaggio di ognuno di essi per i prossimi dodici mesi. Quando le prime cifre rispondenti, al quesito cominciarono ad affluire,- quei signori della War Bhipping Administration trattennero il respiro, perchè le singole richieste superavano il tonnellaggio esistente di un buon cento per cento. Un esercito di tecnici ed esperti commerciali e statistici si mise allora all'opera, riducendo, raffrontando, elaborando, differenziando, integrando, ma dopo aver lavorato ben bene si trovo che il totale controllato e sicuro superava di un buon venticinque per cento le disponibilità vere del tonnellaggio degli Stati Uniti. E si noti che questa già poco confor tante percentuale in meno, era stata ottenuta attraverso un lavoro di cernite e di raffronti basato sulle perdite per cosi dire normali e non su quelle straordinariamente alte di questi ultimi tempi, che fanno apparire la paurosa deficienza di tonnellaggio americano e inglese anche più Impressionante. Il prof. Gershoy mette inoltre In evidenza quello che nemmeno la propaganda ufficiale di Roosevelt riesce più a tacere, e cioè che l'azione nel Nord Africa, richiedente giganteschi rifornimenti di armi e di materiali, condurrà fatalmente, dota anche la forte percentuale delle navi affondate, ad un abbassamento del livello di vita dei cittadini degli Stati Uniti. La popolazione americana deve cominciare a famigliarizzarsi con l'idea che occorre stringere la cintola di un palo e forse di più buchi, perchè una produzione gigantesca quanto si vuole ma senza bastimenti che possano avviarla dove occorre, si traduce necessariamente in uno sforzo a vuoto. L'economista scrive che quelli che per primi soffriranno della requi slzione di naviglio per 1 bisogni della spedizione transoceanica americana saranno soprattutto i Paesi del Sudamerica, i quali sì stanno già accorgendo a loro spe se dei nefasti effetti della politica rooseveltiana. Il numero dei bastiménti, infatti, destinato al traffico con i porti del Sudamerica l stato ridotto di oltre il cinquanta per cento. Ora, com'è noto, le repubbliche sudamericane non posseggono, si può dire, marine mercantili degne di questo nome e sono per i loro rifornimenti assolutamente dipendenti dal trasporti nordamericani. Nei docks e nel magazzini di porti come Tamplco, Vera Cruz, Progresso e Puerto Mexico, ml- fliaia e migliaia di tonnellate di essutl, di balle di cotone, di lana, di caffè, di tabacco, di manioca, continuano ad accumu- n Brasile brucia due terzi della sua produzione di caffè, mentre la diminuita importazione di carbone costringe le ferrovie di quello Stato ad adoperare la legna come combustibile per le col date delle locomotive. Metropoli come Rio De Janeiro e Buenos Aires vivono sotto l'incubo di essere private da un momento all'altro della luce e dell'elettricità. Le importazioni sono praticamente cessate mentre i prodotti di esportazione, invenduti e numerosissimi, riempiono i magazzini. Anche le repubbliche del centro America risentono gravemente la deficienza di trasporti marittimi. Praticamente, in conclusione, in tutti i venti Stati del Sudamerica — dichiara l'articolista — si Invocano le navi che dovrebbero trasportare nei loro Paesi quei prodotti essenziali, come olio, macchine, acciaio, prodotti chimici, carta ecc. ecc., e nello stesso tempo caricare le loro stive con merci di esportazione. Il traffico marittimo del Sudamerica è adesso esclusivamente disimpegnato da un paio di vecchie carrette inglesi e da quattro piroscafi norvegesi che fanno la spola fra 1 porti degli Stati Uniti, il Mar dei Caribi e il Sudamerica, per un percorso totale di oltre diecimila miglia.

Persone citate: Cruz, Fortune, Leo Gershoy, Puerto Mexico, Roosevelt