Le officine dei carri distrutte nella steppa del Calmucchi di Guido Tonella

Le officine dei carri distrutte nella steppa del Calmucchi Le officine dei carri distrutte nella steppa del Calmucchi a i a a a n e - Berlino, 5 dicembre. Uno dei motivi più interessanti che si possa rilevare dalle odierne cronache di guerra dal fronte orientale è quello riguardante la vittoriosa puntata delle forze motorizzate tedesche nella steppa dei Calmucchi fino a una base nemica, dove sono state distrutte, come espressamente specifica il Bollettino, delle officine per i carri armati. Questo fatto viene a confermare le osservazioni che i tecnici militari tedeschi avevano avuto modo di fare nei giorni scorsi a proposito dell'impiego su vasta scala da parte sovietica di carri che, pur essendo stati posti fuori combattimento, sono stati successivamente rimorchiati nelle retrovie e colà riparati alla meglio cosi che fosse consentito al comando russo, nonostante la rarefazione delle sue forze coi azzate in piena efficienza, di continuare a immettere nelle nuove offensive grandi contingenti di carri. Contro le fortezze mobili Le officine distrutte nella steppa dei Calmucchi costituivano, come risulla da informazioni complementari, un complesso industriale di grande importanza. Esse dovevano servire non soltanto alle pìccole riparazioni d'urgenza ma anche per la ricostruzione ex novo di carri gravemente danneg giati: in altre paróle queste offi cine avrebbero dovuto servire a turare i vuoti aperti nel comples so bellico industriale con la perdita delle officine di Stalingrado. Creando degli impianti per la ri parazione dei carri armati nella steppa dei Calmucchi, il comando sovietico ha. inteso d'altra parte di rimediare alle difficolta del trasporto dei carri danneggiati più ad oriente, in direzione del Volga. Circa le elevate perdite di carri inflitte ai sovietici nel settore tra il Volga e il Don, si sottolinea da parte militare competente come esce siaiio destinate a riflettersi tanto più gravemente sulla situaione del nemico, in quanto esso si trova attualmente in questo settore pressoché impossibilitato a trasferire in linea delle armi pesanti, essendo il Volga praticamente invarcabile per i lastroni di ghiaccio convogliati dalla corrente. Nel settore Kalinin-Toropez l'efficacissima resistenza delle forze tedesche ha avuto per risultato di rompere l'impeto nemico: la grande offensiva che i sovietici avevano fin qui condotta con intento unitario è andata spezzandosi in azioni parziali. La pressione principale dello sforzo nemico continua ad esercitarsi contro l'ala sinistra tedesca, cioè nella zona di Veliki Luki, senza però portare per i sovietici ad alcun risultato degno di nota. Parte in difensiva, parte in contrattacchi, i granatieri germanici hanno colto importanti successi nell'annientamento di carri nemici. Sempre più brillante si va rivelando l'attività delle cosiddette mcspfe a e Panzervernichtungstruppen, cioè le truppe specializzate nella distruzione delle fortezze mobili. Queste truppe operano in piccoli reparti; attaccano i colossi d'acciaio a distanza di pochi metri col lancia di cariche ai esplosivo, di bombole incendiarie oppure a mezzo di mine. La «Flak» in linea ngdsocatidingsco» i pezzi dell'artiglieria anti- ccarro e soprattutto coi pezzi della d« Flak », impiegato anch'essa nel gti™ anticarro, i tedeschi realizza- vno pure dei totali di annientameli- 1e i i e e a a e , l a i o i u di i a o a di o, o a x g a s rto impressionanti, favoriti dalla potertza di penetrazione delle cosiddette Panzerdurchbrechende cioè le nuove munizioni dotate di straordinaria potenza di penetrazione previste per lo sfondamento delle massime corazzature. I cannoni da 88 millimetri della « Flak » fanno meraviglie sul fronte tra Kalinin e Toropez. Si cita il caso di un pezzo che, nello spazio di una decina di minuti, ha annientato quattro carri nemici. I dtue primi, usciti da un bosco, erano centrati rispettivamente a cinque e sette metri di distanza, mentre stavano letteralmente tentando di speronare il cannone tedesco. Sul terzo carro sbucato anch'esso dal bosco, il pezzo da 88 della « Flak» faceva fuoco centrandolo in pieno a venti metri, mentre il quarto carro era fermato ad una distanza di bOO metri da una granata che lo colpiva nella torretta di comando. Nelle ultime quarantotto ore si è notato da parte sovietica uno sforzo sempre più marcato per allargare l'offensiva nel settore Kalinin-Toropez a nord, in direzione cioè del lago llmen. Questo tentativo è attribuito da parte tedesca al fatto che il comando russo ha dovuto ormai convincersi dell'impossibilità di realizzare l'esito sperato nell'ambito originario della sua offensiva. Il prezzo che il nemico ha dovuto nuovamente pagare per proseguire la sua offensiva si è concretato nella sola giornata di ieri in 10A carri arinoti e 61 aeroplani distrutti. Que-* sto senza contare il materiale bellico di minore entità e le molte migliaia di morti lasciati dai so vietici sul terreno. Circa l'accenno dell'odierno bollettino alle riuscite azioni di reparti da ricognizione svolte dalle truppe italiane e da quelle magiare, si precisa che tali azioni hanno avuto per teatro la zona a sud di Voronez, dove come si sa è stato individuato un importante schieramento di forze sovietiche tale da far presumere che il nemico intenda lanciarsi prossimamente anche in questo settore all'offensiva. Guido Tonella tpffsdc

Persone citate: Kalinin

Luoghi citati: Berlino, Stalingrado, Voronez