Come la squadra bianconera ha inflitto agli amaranto la secca sconfitta per 3-0
Come la squadra bianconera ha inflitto agli amaranto la secca sconfitta per 3-0 Come la squadra bianconera ha inflitto agli amaranto la secca sconfitta per 3-0 LIVORNO: Assirc-lli ; Del Bianco, Lovagnini; 'Tori1. Capàceioli, Zidarich; Piana, Stua-, Raccis, Miniati, Dogano. JUVENTUS: Sentimenti IV; Foirti Varglien; Depetriiii. Parola. Locatelli; Sentimenti MI, Borei, Meazza, 1.lisina Ventimiglia. Zelocehi. Spett. 12.000; ine. 108.600. (Dal nostro inviato) Livorno, 7 dicembre. Il « Veni vidi vici » della Juventus. Il viaggio dei bianconeri per raggiungere Livorno e il campo del Livorno, è stato molto avventuroso, tanto che la squadra, partita da Alba, dove da qualche tempo ha piantato le tende, alle 5 del mattino di sabato, a furia di di- savventure non è sbucata dal sottopassaggio del terreno dell'Ardenza die alle 15,5, vale a dire con S5 minuti di ritardo sull'orario fissato per l'inizio, e .soli 10 minuti prima che... scadesse il tempo massimo. Arrivata in fretta e in furia, accetta con fiori, ma anche don fischi, la Juventus rompeva subito la serie contraria che da un giorno e mezzo la perseguitava: al 1° minuto andava in vantaggio con uno splendide gol di Borei, al 26' si metteva al sicuro con una seconda'rete di Ventimiglìa e al $i' dava alla sua vittoria proporzioni clamorose con un terzo punto di Sentimenti III, Il tutto con una facilità e una sicurezza sbalorditiva, come se di fronte avesse avuto una squadretta di rango inferiore, non già un Livorno imbattuto dall'inizio del campionato, vittorioso sui campi del Torino, dell'Atalanta, del Bologna, dell'Ambrosiana; un Livorno con ccdmveatpbimasodgsosqrubiporsczamdniì morale a mille e con una gran voglia di aggiungere punti alla\ssua dotazione di capocla8sifica.\eProprio vero che alle volte le ciambelle' riescono' col buco anche quando in precedenza tutto è andato alla rovescia. Lunghe ore di viaggio, poche ore di sonno, e la Juventus, che da quindici giorni più, non si allena, ha saputo giocare quella che, dopo la partita di Venezia, deve essere considerata la sua miglior prova della stagione. Per la prima volta la squadra, oltre che a segnare, e a segnare molto, ha messo il catenaccio alla sua porta terminando l'incontro senza incassare gol. Il Livorno, dopo tante prodezze, è caduto con un gran tonfo senza avere la forza di lottare per mitigare la sua sconfitta. Il punto di Borei è stato per gli amaranto una vera e propria mazzata in testa. Essi si sono trovati subito in orgasmo contro un avversario reso baldanzoso dal conseguito vantaggio. Ha cercato, il Livorno, di reagire, ma il « sistema » gli ha annebbiato: le idee. Fermate le ali da Foni e da Varglien, controllato in ogni suo guizzo Raccis da Parola, impediti i due interni di fare giuoco da Locatelli- e da Depetrini, la squadra amaranto, pur dibattendosi, si è trovata nell'impossibilità di nuocere. L'avversario la chiudeva in una morsa che mai si allentava; ogni sua offensiva veniva stroncata nella fase iniziale; la mediana, per alimentare l'attacco, non marcava gli avanti bianconeri che, facendosi sotto con l'ausilio costante della seconda linea, mettevano regolarmente in grave imbarazzo i due terzini e davano ad ogni azione il carattere della pericolosità. Il Livorno, insomma, non appariva e non era la grande e forte squadra preannunciata dai precedenti successi, ina un'unità arrancante per non venir travolta; una unità sbandata che denunciava di colpo quelle sue debolezze che, seppure latenti, erano state, per settimane e mesi, mascherate. Di colpo la squadra rivelava la scarsa classe di parecchi elementi e la poca solidità delle sue linee. Potrà parere strano a chi, non fluendo assistito all'incontro, ha ancora il ricordo delle lodate prodezze amaranto. Eppure, il Livorno, durante tutto il primo tempo, non ha svolto una sola azione notevole; dominato in classe, in rendimento, perfino in velocità, da una Juventus che, con il passare dei minuti, si sentivo sempre più sicura del fatto suo. Abbiamo detto già che Borei mise subito in vantaggio la sua equadra. In effetti, al 1° minuto, dopo che un rimando di Foni aveva mandato la palla nell'area livornese e che Del Bianco ebbe respinta ma non allontanata la sfera, Borei scoccò dal limitare dell'area uno di quei tiri che sono sua specialità: un tiro folgorante che filò in rete senza scampo per il portiere. Bel gol, di quelli che lasciano di stucco pubblico e avversari. A questo smacco il Livorno tentò reagire. Si prodigò Raccis, autore, fra Valtro, di una bella rovesciata, ma la stretta marcatura di ogni singolo uomo non permise che una sola azione si svolgesse limpidamente. La Juventus, insomma, fu sempre padrona della situazione, tanto che al S6' le riuscì il secondo bel colpo. Usufruendo di un tiro di punizione dal limite dell'area, per fallo di Capaccioli su Borei, tirò Sentimenti, che alla stangata sostituì il passaggio a Ventimiglia {che era fuori dello schieramento) così che l'ala, smarcata, potè avanzare verso As- ! sirelli e batterlo con un pallone' ■ diagonale. Più nuUa da parte livornese, ma un chiaro dominio torinese con più di un'occasione favorevole sGrDdvdvmmdcTtgvdtsegcccdqsgs mancata per poco. Al J/l', finalmente, Meazza lanciava Sentimenti che all'ala giunca da canipione; « Ciccio » andava fino a fondo campo, giocava Lovagnini, convergeva avanti la porta e, da due passi, segnava. Azione e punto personalissimi. . . Ripresa: fischi al Livorno e applausi (dei numerosissimi militari) a Meazza e alla. «Juve». I bianconeri giocano con prudenza. Tra l'altro, dopo solo otto minuti di giuoco perdono Parola che, saltando con Raccis, si produce una lacerazione al cuoio capelluto tanto che deve uscire dal campo per rientrare al H' con una gran fasciatura, e passare all'alò destra. Spostamenti: Meazza va a centromediano e Sentimenti centro-avanti. Il Livorno preme disordinatamente e la Juventus contrattacca in modo da essere sempre pericolosa. Spostamenti anche neVa prima lìnea livornese: tanti clic rinunciamo a enumerarli. Si vede e si capisce che gli amaranto non possono passare; sono suonati ed è già molto che non subiscano altre reti. Un paio di occasioni le manca Parola. Un tiro di Piana, secco e preciso, è neutralizzato da un volo del portiere juventino. Questa Juventus, sempre più forte e sempre più armonica nel giuoco, è già una gran bella unità. Tuttavia, anche dopo la prova di ieri si può dire che un ulteriore miglioramento è possibile. All'attacco possono e devono rendere di più tanto Lushta quanto Ventimiglia. Meazza, nel secondo tempo, si è reso utile anche come centro-mediano ma è di Parola che c'è bisogno in quel posto. La difesa ha avuto attimi di sbandamento provocati dall'irruenza avversaria, ma si sc ripresa sempre e il portiere ha sfoggiato parate acrobatiche e uscite di assoluta tempestività. Vedendo ieri il Livorno, per la prima volta nella stagione, ne abbiamo avuto una ben sfavorevole impressione. La squadra è andata arrosto tutta quanta, senza che un solo reparto si salvasse. Gli sforzi di qualche singoiò sono naufragati nella mediocrità del complesso. Il Livorno xristo ieri, non c squadra destinata a resistere nel ruolo di vedetta. Ha fatto probabilmente un notevolissimo sforzo per compiere la volata iniziale ed ora è in fase decrescente. La sua sconfitta, per quanto secca, è senza attenuanti. Il tempo, galantuomo, ristabilisce le distanze e vedrete che in questo stesso campionato la Juventus farà molta più strada degli amaranto; i primi ad \esserne convinti _spno oggi gli stessi sostenitori del Livorno. Luigi Cavaliere
Luoghi citati: Borei, Capaccioli, Livorno, Venezia
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