L'equipaggio del "Barbarigo,, a Bologna commemora il cannoniere Marcheselli

L'equipaggio del "Barbarigo,, a Bologna commemora il cannoniere Marcheselli L'equipaggio del "Barbarigo,, a Bologna commemora il cannoniere Marcheselli (Dal nostro inviato) I„.,..„, o ji„„„i 1Bologna, 3 dicembre. Stanotte per l'ultima volta, lo Stato Maggiore e l'equipaggio del|Barbarigo si sono riuniti tutti as sieme, attorno al loro comandante e alla bandiera di bordo. Schierati sulla banchina di una stazione ferroviaria, non su quella donde par tinono e dove tornarono laureati dalle più grandi vittorie, non davanti alla sagoma opaca del loro sommergibile glorioso, ma ad un vagone ferroviario riservato, in procinto di partire per un viaggio suggestivo e commovente che doveva portarli a Bologna; e qui a Bologna doveva riunirli tutti con un loro eroico compagno di bordo con lo spirito di una di quelle creature che, partite con il canto sulle labbra e con il cuore infiammato di fede, non sono ritornate alla base, e hanno trovato sepoltura in quella tomba liquida senza croce che è il fondo del mare: il cannoniere Carlo Marcheselll fulminato in combattimento sul Barbarigo mentre caricava il suo pezzo. C'era qualche cosa di epico in iiiiiiHiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiii! questo viaggio, di simbolico in questo vagone dove, per l'ultima ^ qu°to equipaggio di Eroi era tutto raccolto. Perchè, dopo, |,i capitano di vascello Medaglia d'oro Enzo Grossi «sbarcherà», e per la sua anzianità di comando, per il suo grado, per le sue cosi collaudate alte capacita, raggiungerà un altro posto di responsabilità nella squadra sommergibili. Com? è caduto A Palazzo Venezia, qualche ora prima, accompagnati dall'Eccellenza l'ammiraglio Riccardi, sottosegretario di Stato alla Marina e dall'ammiraglio Antonio Legnanl, comandante in capo della Squadra sommergibili, li aveva i?icevutl Mussolini: glielo avevano chiesto come un premio per le loro vittorie ed ora erano tanto fe. liei per questa visita al Duce e per le Sue parole cosi calde e vibranti. D cannoniere Carlo Marcheselli era imbarcato sul « Barbarigo » dal giorno del varo e -quindi era uno del più anziani di bordo, per quanto giovanissimo. . Era anche fra i più entusiasti e i più bravi ed era stato classificato come elemento eccezionale; era religiosissimo e ardente fascista e proveniva dalle Avanguardie giovanili. Nel corso di un serrato combattimento con un aereo nemico, un « Locked Hudson » di eccezionale velocità e armamento, combattimento che il « Barbari- go » ha sostenuto con un mare ifernale, Il Marcheselli, che era al cannone di prora, si sganciava a cintura di sicurezza per meglio servire il pezzo. Proprio nello stesso momento che il suo cannone sparava la salva, l'aereo — che si era abbassato a poche diecine di metri — mitragliò la coperta, colpendo con una raffica al petto il prode cannoniere, spegnendolo fulmineamente. L'aereo, subito centrato dai colpi di bordo si infilava nelle acque tempestose con l'Intero equipaggio senza che fosse possibile recuperarne nessun componente. A Bologna erano stamane ad attendere i marinai il Federale, Il vice-Federale e i membri del Direttorio i quali accompagnavano l sommergibilisti alla Casa del Fascio. Nel salone delle Adunanze, presente anche il Prefetto, il Federale esprimeva ai valorosi siluratori i devoti sentimenti di riconoscenza e di fiera ammirazione della « X Legio » e offriva ad ognuno di essi una medaglia in ferro, coniate dal Fascismo bolognese a ricordo del Ventennale. Il comandante Grossi rispondeva con parole di gratitudine. L'equipaggio cantava, poi l'Inno del « Barbarigo » e altri canti marinari di guerra. L'austera cerimonia Tutto lo stato maggiore e l'equipaggio del « Barbarigo », si sono quindi recati a portare i fiori che erano stati loro offerti sull'ara del Caduti nel Sacrarlo che la X Legio ha eretto ai 63 martiri della Causa Fascista. Anche in questa occasione il Fascismo bolognese ha dimostrato tutto il proprio incandescente entusiasmo con una manifestazione di popolo davvero formidabile. Decine di migliaia di persone erano assiepate nella vasta piazza prospiciente la basilica di S. Petronio mentre una immensa folla di rappresentanze con gagliardetti bandiere e sten dardi gremiva tutta l'ampia navata severamente addobbata per la celebrazione della Messa in suffragio dell'anima benedetta del sommergibilista Carlo Marcheselll. Era il tumulo nel centro della chiesa e lo Stato Maggiore e l'equipaggio del Barbarlo, prece duti dalla loro bandiera di com battimento, si schieravano subito davanti all'altare, dietro al loro comandante Enzo Grossi. Accanto agli uomini che erano stati compagni del glorioso caduto, erano la nonna, la mamma, le sorelle e la fidanzata, mentre In apposito banco si disponevano autorità e rappresentanze. La Messa è stata celebrata, con l'assistenza dell'intero Capitolo della cattedrale, dal tenente cappellano padre Messori Roncaglia, cappellano som' merglbillsta degli atlantici, appe na reduce da una missione durata oltre due mesi e mezzo. Celebrata la Messa, il cappellano ha parlato dall'altare al sommergibilisti e alla folla, esaltando l'anima pura di questo eroico marinalo degli abissi che tante volte aveva dato prove del suo valore e della sua fede cristiana. Volle il cappellano ricordarne il puro cuore e volle anche ricordare un particolare toccante. Cinque giorni prima del combattimento che doveva segnare la sua morte, il Marcheselll aveva raccontato al suoi compagni di bordo un sogno, uno strano sogno. Aveva sognato, dopo un lungo turno di vedetta, come 11 cielo stellato che fino allora aveva scrutato, a poco a poco nel sogno si trasformasse nel mantello di una Madonna. La Madonna che i marinai chiamano delle vittorie, e che questa Madonna lo chiamasse a sé, tendendogli le braccia. Cinque giorni dopo veramente, come ha detto padre Messori Roncaglia, la Madonna delle vittorie chiamava a sé questo eroico soldato italiano Quindi, dopo il discorso del cappellano che era appositamente venuto a Bologna Insieme all'equipaggio del Barbarigo, l'assoluzione è stata Impartita al tumulo. E tutto il drappello dei valorosi affondatoti è uscito dalla chiesa accolto sulla immensa piazza da una manifestazione formidabile di popolo. Davanti al Comandante Enzo Grossi che precedeva il passo fiero dei suoi uomini, donne ragazze e bambini spargevano rose e lauri, e in mezzo alla folla si alzavano vivi i canti della guerra e della vittoria. Il drappello del Barbarigo con la sua gloriosa bandiera in testa, scortato da tut. te le autorità cittadine e preceduto da una banda militare, ha attraiversato Bologna fino alla stazione ferroviaria, sempre fatìo segno a grandi manifestazioni di fede Attilio Crepas vsvpsvBuctldbqcni Un cannone antiaereo dell'Asse sulla costa mediterranea della Francia (Foto Gretscliel-Atl.

Luoghi citati: Bologna, Francia, Venezia