LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • Gli scontri in Tunisia diventano ogni giorno più violenti ed importanti; 34 carri armati distrutti danno un'idea delle forze impegnate. Ma ancora più notevole è sempre l'attività aerea e marittima. La breve battaglia navale combattuta dai nostri in condizioni di inferiorità è costata al nemico un modernissimo incrociatore leggero e quindi in seguito al bombardamento aereo un cacciatorpediniere. Inoltre, ambita preda, è stato colato a picco dai siluri di un sommergibile germanico un incrociatore pesante. Il Mediterraneo seguita ad ingoiare navi anglo-sassoni; l'impresa nord-americana di Roosevelt ha il suo tallone di Achille nella necessità di tenere aperte le vie marittime. Londra e Washington forniscono le prime ammissioni sulle perdite navali subite nella fase iniziale; ma sono confessioni molto parziali; noi sappiamo che molte delle difficoltà incontrate dal nemico nella sua auspicata pas seggiata militare sono dovute al fatto che i rinforzi e i riforni menti non sono arrivati nella quantità predisposta grazie agli affondamenti degli aerei e dei sommergibili delr Asse. avstpfmnpbdLn• La battaglia navale di Gua dalcanar continua da mesi e me si implacabile, ricca di sorprese; è una lotta di insidie, di agguati che si confà allo stile e ai metodi dei nipponici. Questa volta l'agguato è stato teso dalle torpediniere; il colpo è riuscito in pieno coll'affondamento di una nave da battaglia, di un incrociatore e di due caccia, mentre altri due caccia sono stati incendiati. Un convoglio di quattro grossi trasporti in navigazione verso l'isola è stato annientato. Molti sorrisero scetticamente quando il portavoce di Tokio affermò che lo sbarco nord-americano a Guadalcanar si sarebbe trasformato in una trappola; oggi crediamo che a Washington il parere del portavoce sia pienamente condiviso. Lo sbarco a Guadalcanar doveva costituire l'inizio dell'offensiva per rovesciare le posizioni nel Pacifico meridionale; dopo alcuni mesi gli statunitensi sono sempre asse-, pcsddugt diati nell'aeroporto di Henderson Field mentre le acque all'intorno si sono mutate in un cimitero di navi dalla bandiera a strisce e stelle. • Sul fronte orientale i sovietici non rinunciano all'offensiva malgrado le enormi perdite incontrate; Stalin vi ha riposto troppe speranze perchè faccia macchina indietro. Il maggiore sforzo viene condotto nel settore centrale fra Toropez e Kalinin, ma non è impro babile che Timoscenko ripren da in forze i suoi tentativi nel l'ansa del Don per giungere a quei risultati strategici che gli sono sfuggiti nella prima fase. • Eden in un suo discorso ha affermato senza equivoci che l'Europa, in caso di vittoria nemica, verrebbe divisa fra i bolscevichi e gli inglesi. Non possono esistere illusioni In proposito; se fossimo sconfitti Versaglia sarebbe un pallido ricordo; l'Europa sarebbe ridotta alla funzione di pedina tra Londra e Mosca colla prospettiva certa di altre lotte e di altri conflitti. ' a. s.

Persone citate: Henderson Field, Kalinin, Roosevelt, Stalin

Luoghi citati: Europa, Londra, Mosca, Tokio, Tunisia, Washington