Laconici commenti londinesi
Laconici commenti londinesi Laconici commenti londinesi I giornali pubblicano il discorso con mutilazioni tendenziose Berna, 3 dicembre. (S.) - Siccome 1 commenti al discorso del Duce che giungono da Londra si limitano a qualche parte soltanto di esso, è evidente che i giornali non devono averne pubblicato che i brani meno pericolosi per l'opinione pubblica. Sembra, soprattutto, che abbiano messo In evidenza le cifre delle vittime e del danni provocati dalle incursioni « scientifiche » dell'aeronautica britannica. Senonchè queste cifre, se nel resto del mondo, ove vivono popolazioni umane, possono aver sollevato un senso di sdegno, in Inghilterra, ove vive una popolazione di iene, hanno provocato Invece un senso di delusione. Le descrizioni che i giornali avevano ammannito ai loro lettori sugli incendi e le catastrofi causate nei nostri centri urbani avevano fatto credere, a quanto pare, a stragi maggiori e a distruzioni più spaventose. Nessun commento londinese frattanto conferma la speranza manifestatasi negli scorsi giorni su un prossimo crollo del fronte interno Italiano. Ciò che può essere senza dubbio considerato come un fulmineo effetto del discorso del Duce, è che col comunicare testualmente al popolo italiano le stolte minacce e le più stolte illusioni dei nostri nemici ha fornito la prova eloquente, che Egli è ben sicuro della forz^,. di resistenza del suo popolo: quVsta osservazione è contenuta la quasi tutti 1 commenti del gloriteli svizzeri. A questo proposto le Basler Nachrichten notano tehe 11 Duce ha detto apertamente al lavoratori delle città bombardate quale sforzo verrà loro richiesto. « Egli sa che cosa hanno da sopportare i suoi italiani e non ha tentato di rimpicciolirlo ». La Neue Zuercher ZMtung, In una lunga analisi del discorso, afferma fra l'altro che « il Duce, nel momento in cui grandi avvenimenti si svolgono nel Mediterraneo, non soltanto ha voluto espressamente constatare che la cameratesca unione con la Germania diviene sempre più stretta, ma ha anche voluto esprimere chiaramente che l'Italia, in quel teatro della guerra, assume su di jsè sia l'iniziativa che la responsabilità. Il Pqoolo italiano cosi ha T saputo che Mussolini ha preso l'iniziativa di gravi decisioni nell'ora critica In cui forse i suoi nemici credevano che Egli avrebbe atteso, esitante e disarmato, lo svolgersi degli avvenimenti ». Il giornale, dopo aver rievocato l'ultimatum lanciato da Churchill al nostro popolo, rileva che U Duce, alle provocazioni di questa offensiva psicologica, ha dato la risposta che era attesa a Berlino, proclamando nuovamente la solidarietà con la Germania, il carattere sacrosanto della guerra e la dichiarazione di proseguirla fino alla vittoria e olt. . Sembra inoltre al giornale "che il Duce abbia avuto l'impressione che il suo popolo, in questo momento, desiderasse udire la voce dell'Uomo responsabile del Regime. La Tribune di Genève, in relazione alla porte del discorso che ha riassunto il contributo dell'Italia alla guerra, scrive: « L'intervento dell'Italia ha avute profonde ripercussioni in tutta la condotta delle operazioni militari, ha precipitato il crollo della Francia, ha rafforzato 11 Maresciallo Pétaln e U suo stato maggiore nella convinzione che ogni ulteriore resistenza fosse inutile, ha immobilizzato nel Mediterraneo e nell'Africa Importanti forze nemiche, ha dato all'esercito tedesco la possibilità di stabilirsi sul Continente Nero e gli ha facilitato molto i suoi compiti nei Balcani. Il suo contributo s'è manifestato anche con la partecipazione dell'Aeronautica alla grande offensiva aerea contro le isole britanniche e con l'invio di un corpo di spedizione sul fronte dell'Est. L'Italia, rinunciando spontaneamente ai benefici di una comoda neutralità, è riuscita ad cllargare considerevolmente le sue posizioni continentali. Non soltanto ha inglobato nella sua zona di Influenza tutta la riva orientale dell'Adriatico, ma il suo esercito controlla anche la Savoia, la Corsica e la regione di Nizza, e ha anche passato il Rodano. Ora essa si trova in prima linea ». In conclusione si può cosi riassumere In poche parole il principale effetto ottenuto dalle dichiarazioni del Duce: hanno mostrato al nemico e al mondo il vero volto dell'Italia fascista.
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