Il ricatto inglese impotente contro il granitico fronte italiano

Il ricatto inglese impotente contro il granitico fronte italiano Il ricatto inglese impotente contro il granitico fronte italiano Le illusioni nemiche irrimediabilmente disperse Berlino, 3 dicembre. Bisogna risalire alle manifestazioni berlinesi della primavera 1937 in occasione della visita del Duce in Germania e al discorso da lui pronunziato -allora al Campo di Maggio, se si vuol trovare un termine di raffronto alla eco suscitata in Germania dalle parole pronunziate ieri da Mussolini Se si fa però astrazione dal carattere particolarmente sensazionale che ha avuto allora, nella grande spianata del Campo di Alaggio, la storica presa di contatto diretto fra il Capo dell'Italia fascista e il popolo tedesco, e dall'eccezionale festosità che ha inquadrato il primo viaggio del Duce nell'amica Germania, si deve concludere che in realtà per quanto riguarda l'immediatezza e la profondità della rispondenza dell'animo della Nazione tedesca il discorso attuale supera senz'altro il paragone con ogni precedente. Una ferrea realtà Il concetto sviluppato nei primi commenti di ieri, che cioè Mussolini ha parlato non soltanto a nome del popolo italiano ma nello stesso tempo a nome dell'Asse e di conseguenza della Germania stessa, questo concetto della identificazione nelle parole del Duce della comune volontà di lotta e di vittoria che anima i nostri due popoli, è stato ripreso oggi con slancio spontaneo dall'intera opinione pubblica tedesca. L'entusiastico impulso che ha indotto oggi i camerati tedeschi, sia quelli appartenenti ai circoli politici e giornalistici berlinesi che agli elementi della grande massa, a salutare nelle parole di Mussolini l'espressione autentica di quello che tutti sentivano nel loro intimo, trova naturalmente il suo punto di partenza nell'attuale momento politico e militare, ..jche-aveva reso sommamente necessario un intervento chiarificatore da parte dell'Asse. Gagliarda incarnazione dei giovani popoli che fondano il loro avvenire sull'integrità della razza e sul culto del lavoro, Mussolini ha demolito con la martellante potenza delle sue parole ogni il lusione nemica ed ha ristabilito di fronte al mondo intero la ferrea realtà di un blocco militare e politico unico nella storia, sicuro della sua forza e sicuro di conquistare la vittoria. Nel registrare le prime reazio ni dell'estero al discòrso di ieri, si nota qui come l'intervento di Mus solini abbia avuto per effetto di fare sparire di colpo in seno pl'a stessa opinione pubblica dei Pi. 3 si neutrali la psicosi di una vittoria anglosassone che la propaganda nemica era riuscita a diffondere sfruttando artificiosamente l'impressione suscitata dagli sbarchi nell'Africa Settentrionale francese e dalle spedizioni della Raf contro l'Italia del nord. Ogni parola di Mussolini, si rileva a Berlino, ha costituito una prova della superiorità assoluta della sua posizione morale: « Soltanto chi è assolutamente sicuro dì sè e del suo popolo — scrive la Boersen Zeitung — può parlare in modo cosi aperto come Mussolini ha fatto. L'Italia non si lascia scuotere nella sua volontà di combattimento e nella sua fiducia nella superiorità dèlie giovani Nazioni dalle azioni terroristiche del britannici». La solidarietà italo-tedesca Benché la Germania non avesse mai dubitato un istante della saldezza morale del popolo italiano, la cui attitudine di fronte alle cri minose aggressioni nemiche è stata qui seguita con un sentimento di commossa ammirazione attraverso le numerose corrispondenze dedicate in questi ultimi tempi da tutti i giornali tedeschi al comportamento delle popolazioni di Torino, di Genova e degli altri centri bombardati, l'opinione pub bllca germanica ha accolto pertanto essa stessa le parole di Mussolini come una nuova conferma del fatto che 1 tentativi nemici contro U fronte Interno italiano sono destinati a fare la stessa miserevole fine del tentativi -precedentemente svolti, con analoghi ricatti terroristici contro 11 fronte interno tedesco. « Ciò che non è riuscito al britannici sul Reno — scriva la Deutsche AUgemeine Zeitung — non riuscirà ad essi neppure sul Po! ». Nella fiera risposta allo sconcio ricatto tentato da Churchill contro l'Italia è pertanto consacrato il fallimento di tutti 1 tentativi che 11 nemico ha svolto e potrà eventualmente ancora svolgere nell'inverno contro Il fianco sud del blocco italotedesco. Indipendentemente da ogni motivo contingente e dal carattere straordinariamente tempestivo di questo intervento, la totalitaria adesione della Germania alle parole del Duce si riallaccia, come è evidente al motivo della solidarietà italo-tedesca, che nel documento di Roma ha trovato la sua più incisiva esemplificazione, dopo quella ormai storica del discorso pronunziato cinque anni or sono al Campo di Maggio. « Quando si ha un amico, si marcia con lui sino in fondo ». Alla consegna che Mussolini ha dato al suo popolo i Combattere fianco a fianco con la Germania » corrisponde per la Nazione tedesoa ima stessa inflessibile consegna « combattere fianco a fianco con l'Italia » . Neil'analizzare gli altri motivi che hanno trascinato all'entusiasmo il pubblico tedesco, questi commentatori sottolineano Inoltre come mal come stavolta si è affermata In un suo discorso l'affascinante personalità del Duce. •'. Tutto Mussolini ci è apparso nel discorso che il Duce ha pronunziato ieri, attraverso le Camere riunite di Roma all'intero suo popolo, quel Mussolini che i tedeschi hanno in cuore perchè in tutti 1 suoi atti e In tutti i suoi pensieri ci si appalesa sempre cosi vicino al nostro FOhrer. Tutto Mussolini: pieno d'impulso e di dinamismo, e nello stesso tempo sempre ispirato alla sua intima logica e al suo genio di grande statista ». DI quest'Uomo prodigioso il pubblico tedesco, come risulta dalla eco appassionata che se ne ha nei più ispirati commenti, ha ammirato ancora ima volta, come già nel 1922 e nel 1935 quando si è trattato di fronteggiare prima il comunismo, quindi le demoplutocrazie, la formidabile potenza di reazione e vi ha ravvisato il segno inconfondibile di tutta una razza che legittimamente si può richiamare alla sua diretta discendenza dal popolo romano. Guido Tornella