Gli attacchi russi respinti

Gli attacchi russi respinti Gli attacchi russi respinti su tutti i punti del fronte La Luftvaffe in azivimenti di truppe . , . J , icato tedesco , . J , comunicato tedescoBli 2 dib Berlino, 2 dicembre. Dal Quartier Generale del Ftlhrer il Comando Supremo delle Forze Armale ha comunicato: Nel corso di una puntata di carri armati tedeschi a nord dei Terek II nemico è stato respinto e sono state catturate parecchie centinaia di prigionieri. Tra il Volga e il Don I sovietici in seguito alle loro elevate oe a e o a . i i perdite hanno effettuato Ieri solo deboli attacchi Nella grande ansa del Don cono state respinte In oontrattacchl azioni offensive nemiche. Apparecchi da combattimento veloci Italiani e bombardieri pesanti tedeschi sono stati Impiegati In azioni contro poderosi movimenti di truppe nemiche nella regione del medio Don. Nel settore centrale del fronte e nella regione del lago llmen sono ulteriormente in corso accaniti e violenti combattimenti, nel corso dei quali e durante Infruttuosi attacchi I sovietici hanno subito elevate sanguinose perdite; 95 carri armati nemici sono stati distrutti. L'Arma aerea tedesca ha attaccato forze nemiche corazzate e di fanteria, postazioni di artiglierie e vie di rifornimento; 22 carri armati nemici sono stati colpiti con bombe. Formazioni da caccia e da picchiata tedesche hanno inflitto rilevanti perdite In materiale bellico alle truppe britanniche operanti nella Cirenaica occidentale. In Tunisia forze tedesche ed Italiane sono passate al contrattacco sloggiando il nemico da parecchie località. Sono stati catturati numerosi prigionieri. Truppe paracadutiste nemiche sono state sbaragliate e nove carri armati nemici sono stati distrutti. Cacciatori tedeschi hanno abbattuto, senza subire perdite, otto aerei da caccia britannici. Nel cielo delle acque inglesi e nel settore del territori occupati in Occidente l'arma aerea britannica ha perduto sette apparecchi nel corso del combattimenti aerei della giornata di Ieri. Tutti gli apparecchi tedeschi sono rientrati alle basi ». Sul fronte tunisino Testa di ponte arditamente conquistata da una trentina di paracadutisti tedeschi Berlino, 2 dicembre. (Gf. T.). Tra le prime corrispondenze che la « Propaganda Kompagnle » d-edlca alle operazioni del fronte tunisino, di particolare interesse appare oggi quella riguardante il vittorioso colpo di mano riuscito ad una trentina di paracadutisti tedeschi che hanno conquistato una testa di ponte contro un preponderante gruppo nemico. « Non è affatto una lotta di masse contro masse quella che attualmente svolgiamo nell'Africa Settentrionale e in particolare nelle regioni montuose della Tunisia — scrive il corrispondente di guerra Harald Wachsmuth —. Nè qui si può parlare di una linea del fronte disegnata in modo preciso come negli altri settori, bensì di puntate e di combattimenti caratterizzati da interventi di piccole formazioni, di reparti staccati che operano con rapidissime manovre e che si muovono sul teatro della lotta con il massimo di elasticità. « Si tratta, in altre parole, di una formazione di guerra essenzialmente atta a porre tn luce la bravura di ogni singolo elemento. « In casi come quelli che stiamo attualmente vivendo, la situazione è quasi sempre risolta grazie all'iniziativa ed allo spirito di decisione dei singoli, come è avvenuto nel colpo di mano che stiamo per raccontare. « Un sergente appartenente ad un reggimento di paracadutisti one contro poderosi mo nella regione del Don , aveva avuto la missione di effet- o^^gg^'gj^ e calità tunisina, e in di studiare le eventuali "possibilità di conquistare la testa di ponte che si protende a nord della località In questione. Al calare della oscurità, questi trenta elementi partivano con un autocarro alla volta del territorio di nessuno. All'entrata di un villaggio che verosimilmente poteva già essere occupato dal nemico, il reparto si smotorizzava e proseguiva a piedi. « Con estrema cautela, a tasto- o m neU.oscurltai ct 8l 'inoltrava l o e ti i o 5 i e rn ceo ti d taue e ti bo e ti nhi ei pti naria oilpo a nte po di he ca lia di Nè el so di accme ul mo di nla o. anell'Interno del villaggio dove si poteva stabilire l'esistenza di trincee e di appostamenti scavati di recente, ma inspiegabilmente sguarniti. Il nemico non poteva però essere lontano. Subito al di là del villaggio ci si trovava davanti ad un profondo avvallamento torrentizio. L'obiettivo, la te sta di ponte, era ormai vicino. < Alle 2 di notte il primo grup po procedente in avanscoperta arrivava al ponte. A qualche distanza, a destra e a sinistra, procedevano due gruppi di copertura composti ognuno di 10 uomini. Dal gruppo centrale si staccavano tre jager che a loro volta procedevano isolatamente, cosicché la punta estrema era costituita da un giovanissimo paracadutista che si trovava impegnato per la prima volta nella guerra vera. Lentamente la pattuglia dei tre si inoltrava sul ponte riuscendo ad attraversarlo senza urtarsi contro il nemico. « Al momento in cui stava attraversando il terreno al di là del ponte, l'uomo di punta vide improvvisamente davanti a sè delle ombre che dalla tipica sagoma del casco a bacinella gli si rivelavano per britannici. Troppo tardi ! Il nemico numericamente superiore gli piombava addosso e con le pistole mitragliatrici spianate imponeva la resa. Il giovane (jager S. non si lasciò però scomporre, e con finta furia francese si mise a gridare gallicizzando l'accento del suo inglese: «Siete matti? Non fate baccano. Io sono uno di De Gaulle e vi posso dire che 1 tedeschi sono in movimento poco lontani da qui». « Un sergente britannico si faceva Innanzi, mentre gl'inglesi allentavano la stretta. « Bravissimi — fa S. — sono proprio felice di avervi finalmente incontrati. Scusate il mio povero pessimo inglese, ma dovete sapere che sono un ufficiale francese passato con 11 mio gruppo a De Gaulle. Vi ripeto che non c'è tempo da perdere perchè i tedeschi sono ormai alle mie spalle. Si tratta di difendere insieme la posizione; i miei uomini stanno dall'altra parte del ponte e adesso ve li faccio venire qui ». — Voi, a proposito, in quanti siete? — Qui sto con un'ottantina di uomini — risponde il sergente britannico. — Ma voi mi sembrate... La parola gli rimane nella gola, I suoi hanno nel frattempo riconosciuto la presenza del nemico e il fuoco è stato subito aperto. I pa racadutistl germanici dlFimvt—sldcPdpimmediatamente e si lanciano qu^.si nello stesso tempo all'assalto. Si impegna una accanita lotta uomo a uomo. Il paracadutista S. riesce a sgusciare di mano al nemico e a strappare dal pugno di un inglese una pistola mitragliatrice con cui abbatte diversi britannici. Il nemico è sorpreso : una parte è volta in fuga, moltissimi rimangono sul terreno morti o feriti, un buon numero di altri è preso prigioniero. Il paracadutista S. non è però contento: ha un bel guardare sul terreno che è ora rischiarato dalla luna, ma non riesce a trovare il suo amico di un Istante, 11 sergente britannico. Questi, che faceva il finto morto, si annuncia improvvisamente con un grido di dolore quando il paracadutista S. gli pesta involontariamente sulle dita. Cosi anche 11 sergente britannico va ad aumentare il numero dei prigionieri. La testa di ponte è stata conquistata senza alcuna perdita da parte germanica. risponoono Franco a Saragozza Madrid, 2 dicembre. Il Caudillo è partito per Saragozza, per presenziare ad una cerimonia per la consegna del brevetti ai nuovi ufficiali della locale Accademia militars.

Persone citate: De Gaulle

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Berlino, Cirenaica, Madrid, Saragozza, Tunisia