ripercussione alleati e neutrali

ripercussione alleati e neutrali ripercussione alleati e neutrali ra. Sono le illusioni che Churchill stesso ha dimostrato di nutrire col suo ordine all'aeronautica di compiere attacchi terroristici contro le nostre città, con le sue feroci minacce, col suo vile quanto ridicolo attacco al Capo del Fascismo e sopra tutto col suo canagliesco appello al popolo italiano affinchè deponga le armi. Sono le illusioni che Churchill ha fatto sorgere nell'animo di tutti gli anglofili i quali si sono detto (e anche scritto sui giornali) che se il primo ministro britannico' aveva ritenuto giunto il momento opportuno per un simile appello doveva averne le sue buone ragioni, certo doveva sapere che il morale degli italiani era giunto all'estremo limite di resistenza. Osservavano inoltre gl'inglesi e gli anglofili che 1 giornali italiani si erano ben guardati dal pubblicare i brani del discorso di Churchill che si riferivano al Duce e al suo popolo. E' facile quindi immaginarsi quale sorpresa hanno provato nel constatare che Mussolini stesso ha portato a conoscenza degli italiani le frasi testuali pronunziate dal primo ministro britannico. Colpo maggiore non avrebbe potuto essere inflitto agli anti italiani di tutto il mondo che avevano aperto il loro cuore avvelenato alle più grandi speranze. Negli ambienti neutrali si osserva ora che gli zelanti propalatori di false informazioni da fonte speciale sul morale degli italiani dovrebbero almeno rimangiarsele e riconoscere che quando il Capo di uno Stato impegnato in una guerra cosi ardua non teme di rendere pubblico con la sua stessa bocca un discorso che avrebbe dovuto essere nella mente di chi lo ha pronunziato il siluro finale contro il morale del popolo nemico, vuol dire che quel Capo è ben sicuro della fede, dell'entusiasmo e del coraggio da cui il suo popolo è animato. Mussolini ha fatto capire ai nemici e ai neutrali che gl'italiani tutti uniti In un solo blocco d'acciaio ncespmtmp«vpbnfsclirnfgpdlodtacegqdflimdbngdMunranonicavugnsogirasureandiitma niiiiiiiiniiiiiitiiiiiMiMiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiMiuiiiiiiiiiuiii ""~™""""""™ i non hanno dinanzi al loro spirito \ che un proposito: vincere. Il Corriere del Ticino nel suo j editoriale scrive: «Il primo mini-;stro britannico ha dedicato i punti ! e epiù salienti del suo discorso di do-\metrica all'Italia di -Mussolini. Il ltono violento delle Invettive e le minacce apocalittiche appena temperate da un patetico ricordo dei « magnifico paese » e da ai-lettevoli allusioni alla «profonda simpatia che il popolo inglese avrebbe avuto per quello italiano » con- ne avuto per queuo «aliano »con-|feriscono al discorso 11 carattere \ siva scatenala aagii anglosassoni contro il morale della nazione ita- ! liana. La guerra ha le sue ineso-;rabili leggi e la propaganda mira necessariamente a colpire quelle, fonti spirituali e morali dellener-! già di una Nazione che sono ìeipremesse primordiali- della forza di resistenza e di lotta. La psico- logia di un popolo, come quella degh individui, ha pure le sue fa- tali leggi, per cui non è lecito var-'care certi limiti di abbassamento e di disprezzo se non si vuol raggiungere un effetto contrario a quello sperato. Il conflitto mondiale è la risultante di troppi conflitti di ideologie, di interessi1, di imperialismi in urto fatale per ridurre la guerra che l'Italia combatte ora a fianco della Germa nia e del Giappone a un semplice gioco di « arroganza », di « natura di iena », imputato da Churchill a Mussolini. Spesso i condottieri di una Nazione — anche l'Inghilterra ha avuto i suoi Cromwell — non fanno che riassumere o il genio di un popolo o le aspirazioni calpestate di una Nazione che vuole aprirsi la sua ascesa e segnare la sua rinascita nel consesso delle Potenze. La storia, che giudlca a secoli di distanza, ancora non può dare il suo verdetto sull'Italia mussoliniana, ma sarebbe assurdo negare ai ventianni di Regime fascista la volontà di elevare socialmente la Nazione italiana e di portare internazionalmente la « Italletta » di un tómpo a rango di Potenza europea. DrFc iiuiiniiiiiiiniiniiiiiiiihiiuiHiHiiiiiiiitiiiiiiiiiiii!

Persone citate: Churchill, Cromwell, Duce, Mussolini

Luoghi citati: Giappone, Inghilterra, Italia, Potenza